Non sarà una novità ma è il caso di ribadire ogni tanto come l'insegnamento della materia "Storia" nelle scuole italiane ed europee (e nel resto del mondo) divulghi, volente o nolente, un insegnamento soggettivo.
Si sa "la Storia la scrivono i vincitori" (frase, pare, citata da Göring durante il processo celebrato contro i crimini nazisti a Norimberga).
Più precisamente alcuni storiografi, pur raccontando vicende oggettive - o comunque basate su testi delle epoche di riferimento (sempre che siano a loro volta oggettivi) - hanno la curiosa tendenza a lasciare aleggiare un certo tipo di interpretazione dei fatti stessi.
Al resto ci pensiamo noi, perché chi è nato e ha studiato in una determinata regione del globo fa si che quasi automaticamente patteggi per la stessa.
Quel che segue è un esempio destinato a chi è curioso di ascoltare qualche altro suono di campana ...
Catherine
Fu il conquistatore più grande, innovando nella strategia e nella tecnologia militare costruì un impero che univa "Cindia", più il mondo islamico, la Russia, la Polonia e l'Ungheria.
Fino ai nostri giorni però lo ha perseguitato la fama del guerriero sanguinario, dello sterminatore analfabeta.
Secondo Voltaire era afflitto da un segreto senso d' inferiorità nei confronti di civiltà più raffinate. Ora (2004) una rivelazione impone di rendergli giustizia: per la prima volta si ha la prova che il condottiero mongolo Gengis Khan sapeva leggere e scrivere, era attratto dalla religione e studiava la storia ...