sabato 25 aprile 2020

“Il Mondo Felice è quel mondo dove ognuno è responsabile solo di sé stesso”. Intervista a Corrado Malanga

da Loredana Filoni 

Affermare che il professor Corrado Malanga è una personalità di spicco, una mente poliedrica quanto rara, sarebbe davvero riduttivo. Ricercatore e docente di Chimica Organica presso l’Università di Pisa dal 1983, si interessa dell’esplorazione nel campo degli oggetti volanti non identificati da quasi quarant’anni, durante i quali ha dapprima organizzato la ricerca per il Centro Ufologico Nazionale (CUN) in qualità di responsabile del Comitato Tecnico Scientifico, per poi proseguire il suo lavoro come fondatore del Gruppo Stargate Toscana.

È stato columnist di importanti riviste di settore quali Notiziario Ufo, Ufo Network, Dossier Alieni, Stargate, Stargate Magazine, Area 51, nonché collaboratore di due opere enciclopediche sugli UFO, ed è stato più volte invitato dai principali network radiotelevisivi italiani per dibattere il tema degli ‘ET’.

Fra le più significative ricerche effettuate dal professor Malanga ricordiamo gli studi sulle analisi al suolo di tracce di presunti UFO e gli studi sul fenomeno dei Crop Circle. È autore dei libri: ‘I fenomeni BVM’ (Mondadori) con R. Pinotti e ‘Gli Ufo nella mente’ (Bompiani). Attualmente i suoi interessi sono rivolti alle problematiche legate ai Rapimenti Alieni (abduction), che studia mediante tecniche di ipnosi regressiva e Programmazione Neuro Linguistica ...


Innanzitutto benvenuto tra le pagine di LF! Lei è stato ricercatore universitario presso il dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’università di Pisa, dove ha insegnato per più di 35 anni Chimica Organica, Green Chemistry e Chimica dei Composti Elementorganici…

“La Chimica è sempre stata una delle mie due passioni. Da piccolo i miei genitori mi regalarono il Piccolo Chimico e iniziai subito a fare danni in casa ma presi confidenza con l’aspetto alchemico della materia. La Chimica è una scienza che ricorda la magia della alchimia, dove, attraverso gli esperimenti, si plasma la materia con cui è fatto l’Universo. Mi sarei accorto più tardi che questa era una mia necessità ancestrale: la necessità di capire come noi stessi, che siamo i Creatori Ignari del Tutto, avevamo costruito l’Universo intero. Avrei infatti compreso solo in seguito ad anni di studio, che Galileo non aveva usato il metodo scientifico che tutti gli attribuiscono, per effettuare i suoi studi ma, secondo me, aveva utilizzato un approccio coscienziale che partiva dalla osservazione di un fenomeno fisico nel tentativo, del tutto inconsapevole, di ricordarsi come tale fenomeno era stato da lui stesso creato. In altre parole il paradigma scientifico che dice che per studiare qualcosa di esterno a noi dobbiamo osservarlo con attenzione per apprendere come esso si manifesti, era incorretto. Il fenomeno fisico non è fuori da noi ma dentro, non è misterioso se non nella accezione che noi stessi, quali creatori dell’Universo, non ci ricordiamo più come lo abbiamo costruito. Galileo, nell’osservare il moto del pendolo cercava inconsapevolmente di ricordarsi come, egli stesso, lo avesse creato. Il mondo fisico così non era da considerarsi un sistema di cause ed effetti al di fuori di noi ma esso era, prima di tutto, dentro la nostra mente creatrice. Ebbene sì! I miei colleghi al Dipartimento di Chimica non volevano avere a che fare con me, al contrario degli studenti i quali, seppure ammettevano che io destabilizzavo il loro modo di pensare, credevano che forse avevo ragione, quando sostenevo che quello che è scritto sui libri di scuola è quasi tutto sbagliato.”

Ma veniamo a quella parte dei suoi interessi che ritengo più “allettante”…il suo interesse a problematiche inerenti alle ricerche su oggetti volanti non identificati di matrice esogena al pianeta Terra.

“Ho cominciato ad interessarmi del problema della vita nel Cosmo quando avevo circa dieci anni. Pensavo che se esistevano gli Alieni da qualche parte o se essi fossero già passati da queste parti, come sostenevano alcuni studiosi di Paleoastronautica, bisognasse andare alla loro ricerca per poter poi chiedere loro tutto ciò che non sapevamo sull’Universo. Chiedere a loro come è fatto il Cosmo, esiste Dio, cosa c’è dopo la morte del corpo fisico eccetera. Studiare gli Alieni ci avrebbe inoltre dato una idea di come noi saremmo in futuro diventati: insomma era una occasione da non perdere per capire di più sul Mondo Esterno. Il risultato finale, dopo più di quaranta anni di ricerca è invece andato nella direzione opposta e mi ha portato a capire di più come siamo fatti dentro.”

Com’è iniziato questo suo interesse ed a cosa è dovuto?

“Tutto è iniziato nel leggere la Bibbia che io consideravo un bel libro di fantascienza, genere letterario di cui ero appassionato. Poi arrivarono le letture dei libri di Peter Kolosimo, di Erik Von Daniken che mi convinsero che razze aliene avevano già messo piede su questo pianeta in tempi remoti. Inoltre diveniva sempre più evidente, studiando la storia scritta sui libri, che essa faceva acqua da tutte le parti. Mi iscrissi ad una associazione privata che studiava o diceva di farlo, il fenomeno degli Ufo. Tale associazione il cui acronimo CUN significava, Centro Ufologico Nazionale, era costituita di appassionati che però non avevano cultura scientifica. Essendo io l’unico che sapesse di chimica e di fisica, mi misero quasi subito nel loro Consiglio Direttivo. Durante i miei 35 anni passati all’interno di quella associazione, mi resi conto che il fenomeno degli Oggetti Volanti Non Identificati era reale.
Mi resi altresì conto che nessuno voleva invece identificare il fenomeno. La scienza ufficiale aveva il terrore di parlarne e gli stessi ufologi volevano inconsapevolmente mantenere il mistero poiché se si fosse identificato il fenomeno essi non avrebbero più avuto necessità di esistere.
Per non parlare poi della Chiesa Cattolica, secondo la quale gli Alieni non esistevano perché nella Bibbia si parlava solo di Angeli e Demoni. In quel periodo misi a punto delle strategie di analisi per studiare il fenomeno Ufo basate su tecniche strumentali moderne per l’analisi di campioni, sia di presunti oggetti non identificati esogeni al pianeta, sia delle tracce che essi lasciavano al suolo in caso di atterraggio e contaminazione del suolo terrestre.”


Lei si è particolarmente occupato di rapimenti alieni (Abduction) che ha studiato mediante tecniche di Ipnosi Regressiva e Programmazione Neuro Linguistica… ce ne parla?

“Il CUN mi dette l’incarico di studiare il fenomeno dei rapimenti alieni (abduction in inglese), una fenomenologia secondo cui alcuni degli abitanti di questo pianeta sarebbero stati addotti (rapiti contro la loro volontà) da esseri alieni per scopi allora del tutto sconosciuti. Nessuno credeva a questa fenomenologia ma il numero di testimonianze nel Mondo diveniva sempre più pressante. Negli USA la fenomenologia era studiata facendo uso di tecniche ipnotiche per mezzo delle quali, i soggetti che si presupponeva essere stati addotti, avevano accesso ai propri ricordi che, per qualche misteriosa ragione, gli Alieni avevano cancellato. Il primo caso che analizzai in un periodo di circa due anni e mezzo, fu il caso di Valerio Lonzi, un giovane ragazzo Genovese che un bel giorno si sveglia, all’età di 15 anni, dopo aver passato una notte in campeggio con gli Scout, con tre misteriose cicatrici di ben 15 centimetri sulla schiena. I suoi vaghi ricordi parlavano di strane sfere luminose che la notte prima lo avevano circondato. Il recupero dei ricordi fu effettuato con l’aiuto del dottor Moretti, noto medico ipnologo.

Dopo due anni di sedute ipnotiche, eravamo riusciti a ricostruire tutta la vita di Valerio che era stato più volte addotto da misteriosi esseri in combutta con militari terrestri. Da questa vicenda scaturì anche un mio libro dal titolo “Gli Ufo Nella Mente”, che ebbe grande successo e numerose riedizioni. Gli Italiani, leggendo quel libro si rendevano conto che questa fenomenologia non era patrimonio solo degli Americani e molti cominciarono a contattarmi per raccontarmi le loro esperienze di adduzione, che mai avrebbero, prima di quell’istante, avuto il coraggio di divulgare. Tutto ciò negli anni successivi mi portò ad acquisire dati su 3500 persone, a mettere a punto sofisticate tecniche ipnotiche e di Programmazione Neuro Linguistica (PNL) che, per la prima volta nel Mondo, fornivano spiegazioni scientifiche sul fenomeno delle adduzioni aliene ma fornivano anche le metodologie per sfuggire alla persecuzione aliena, che si rivelava un fenomeno nefasto e distruttivo per la psiche umana. Un secondo testo pubblicato, dal titolo “Alieni o Demoni”, da me scritto, metteva in evidenza il vero scopo delle razze aliene su questo pianeta, legato alla presenza, nel nostro corpo fisico, di tre entità che ci compongono a cui avevamo dato convenzionalmente il nome di Anima, Mente e Spirito. Queste tre parti di noi, con altrettante coscienze separate, erano fatte oggetto della attenzione degli Alieni che invece non possedevano la parte animica. Questa ultima era per loro la più interessante poiché conteneva le istruzioni per la immortalità del corpo. Gli alieni non volevano morire e prendevano quella parte di noi che, attraverso alcune manipolazioni tecnologiche, permetteva loro di realizzare il loro obiettivo.
Dunque gli Alieni rappresentavano quelle mitologiche, demoniache creature che nel mito si travestivano da demoni o angeli per rubare all’Uomo l’Anima, cioè la Vita: il mito veniva così riscritto in chiave moderna attraverso lo studio delle abduction.”

Cos’è il Triade Color Test Dinamico Flash?

“Dovevamo trovare un sistema per risolvere questa situazione. Il mondo scientifico si girava dall’altra parte e così faceva anche il mondo della Religione. Tutta la fenomenologia veniva rigettata e rinchiusa in una nicchia dove tutto si spiegava in termini di disagi psichiatrici. Ma le prove erano schiaccianti anche da un punto di vista scientifico. Studiando queste fenomenologie con l’impiego di Ipnosi e PNL creammo una serie di approcci chiamati “simulazioni mentali”, la cui ultima espressione prende il nome di TCTDF cioè Triade Color Test Dinamico Flash. Studiando gli Alieni avevamo capito come era fatto l’Uomo. Esso era formato di tre parti distinte ed isolabili, dette la Triade, composta da una parte animica, una mentale ed una spirituale che corrispondevano rispettivamente alla parte femminile del sé, a quella androgina ed a quella maschile, che a loro volta si esprimevano con le funzioni dell’emisfero destro, del corpo calloso e dell’emisfero sinistro del cervello umano. Il TCTDF è una simulazione mentale che tutti gli esseri umani possono effettuare, che fornisce, utilizzando un approccio archetipale, una immediata visione del proprio stato di disagio legato alle problematiche che ognuno possiede.
Muovendo mentalmente tre archetipi all’interno della propria simulazione mentale, modificandone spazi, tempi, colori e dimensioni, si risolvono e si comprendono gli stati di disagio, trasformando l’essere umano, diviso in tre sub-entità, in un essere umano non più caratterizzato dalla triade ma da una Coscienza generatrice e primordiale che, appunto perché non divisa, torna ad avere piena consapevolezza di sé, ricorda di essere il Creatore dell’intero Universo e non ha più bisogno di fare l’esperienza della adduzione aliena. Il TCTDF era dunque lo strumento per tornare ad essere chi siamo sempre stati: i creatori, ma stavolta coscienti di esserlo.”

Ci parli del suo ultimo libro “Il mondo felice” con cui è impegnato in vari incontri un po’ in tutta Italia …

“Lo studio delle fenomenologie aliene mi ha portato a comprendere che non si poteva capire l’universo alieno se prima non si comprendeva come era fatto l’Uomo. L’osservazione della fenomenologia adduttiva mi ha fatto comprendere che l’Uomo è alla ricerca di sé stesso da sempre e che, a specchio, crea all’esterno di sé, le situazioni che dovrebbero fargli capire cosa egli non ha capito e che non riesce a capire solo con una osservazione interiore.

Da questo punto di vista avevo notato che al di là di qualsiasi ideologia, l’Universo si basava sulla simmetria e sulle leggi della entropia. Una società totalmente entropica dove la misura della consapevolezza del proprio sé corrisponde a comprendere la propria Coscienza, prevedeva che il secondo principio della termodinamica comandasse tutto. Esso recita che l’entropia, che è dunque una misura della Coscienza, aumenti sempre a condizione che la simmetria dell’Universo aumenti. L’aumento della simmetria si ottiene solo dalla unificazione delle parti del Tutto. Così come nel TCTDF si unificavano le tre forme archetipali della Triade, nella società futura che diviene Mondo Felice, si uniscono le forze, gli Spazi ed i Tempi. Si costruisce una società dove non ci sono dissimmetrie sociali e dove si comprende che la dualità a cui oggi siamo abituati, è frutto di una categorizzazione che, chi comanda, vuole far accettare al popolo. Non ci sono idee di destra o di sinistra ma solo idee.
Non esiste armonia e disarmonia ma solo gradi diversi di armonia, non c’è il pieno ed il vuoto perché la fisica quantistica ci dice che questi due concetti sono la stessa identica cosa, non esiste differenza tra causa ed effetto, tra domanda e risposta, tra buoni e cattivi ma esistono solo differenti gradi di consapevolezza personale. Il Mondo Felice è quel mondo dove ognuno è responsabile solo di sé stesso.
Dunque per realizzare questa società, l’uomo deve smetterla di delegare un politico a governare per lui, deve altresì smetterla di credere che un medico lo potrà guarire e deve smetterla di pensare che Dio esiste soprattutto per sollevarlo dalla responsabilità delle proprie azioni. In questo contesto noi siamo ciò che creiamo, la responsabilità è solo nostra e sta solo a noi comprenderlo.”

Come spiega il “reato d’opinione”?

“Nel Mondo Felice ognuno è responsabile solo di sé stesso ed è il partito di sé stesso. Ma nella società odierna esiste la democrazia e la libertà personale? La risposta è NO! Non siamo in democrazia perché bisognerebbe che fosse il popolo a comandare ma, de facto, questo non accade mai.
Dunque non esiste nemmeno la libertà. Semmai esiste l’idea errata che noi si sia liberi ma una analisi della nostra attuale situazione mostra che in realtà i cittadini fanno solo quello che gli si dice di fare. Noi siamo spinti a comprare i prodotti di cui qualcun altro ha stabilito che abbiamo bisogno, votiamo per qualcuno che ci viene caldamente imposto, ci facciamo convincere dai mass media che le cose stiano andando in un certo modo ma se ci azzardiamo a contestare il Potere, ecco che la Legge ci punisce.
Oggi si può solo pensare che il Governo del nostro Paese sia in mano a speculatori massonici che del popolo se ne fregano ma tutto ciò non può per legge essere detto a meno che uno non voglia finire in galera con il reato di sovversione del potere pubblico. Dunque se ne evince che tutte le rivoluzioni storiche e politiche del pianeta in realtà sono scaturite da reati di opinione senza i quali oggi saremmo ancora all’età della pietra. Dunque è solo nel trasgredire le leggi dello Stato che esso potrà evolvere verso un Mondo Felice.
Poter solo pensare che lo Stato è corrotto ma non poterlo dire ci rende potenziali fiancheggiatori dei malfattori, e siccome se non facciamo nulla per cambiare diveniamo collusi con essi, ecco che siamo tra l’incudine ed il martello. Infatti se facciamo qualcosa per cambiare siamo penalizzati dal reato d’opinione ma se non facciamo nulla siamo penalizzati dalla collusione con il Potere corrotto.

Come uscire da questa situazione? Semplice: consideriamo che già tutte le rivoluzioni sono state fatte ed alla fine è cambiato ben poco dell’essere umano. Abbiamo provato la rivoluzione militare, quella culturale, quella religiosa, quella economica e quella sociale. L’unica rivoluzione che non abbiamo ancora fatto è quella delle Coscienze. Essa si fa prima dentro di noi, mettendo assieme le tre parti divise del nostro essere e solo dopo aver raggiunto il livello di Coscienza integrata, ecco che possiamo cominciare a creare all’esterno di noi una realtà virtuale di cui noi saremo gli artefici consapevoli e non i burattini che siamo ora, nelle mani di chi usa il “divide ed impera” per rimanere per sempre al potere.”

Qual’è la sua idea sullo spazio interiore?

“L’idea che la dualità non esiste ma che è solo una immagine del tutto virtuale di un universo olografico creato dalla nostra mente, può sembrare fantascienza ma in realtà è l’immagine che la fisica delle particelle e la astrofisica tendono oggi a dare dell’Universo. Secondo l’astrofisica di frontiera l’Universo sarebbe un ologramma piatto e su questo piatto, che rappresenta lo spazio-tempo si estruderebbe una terza dimensione, l’energia che darebbe forma al concetto di massa. Energia positiva e negativa fornirebbero un Universo fatto a specchio, dove massa ed anti-massa si fronteggerebbero in continuazione. Un universo dunque apparentemente duale ma completamente simmetrico.
D’altra parte la quantistica moderna ci suggerisce che l’Universo sarebbe non locale cioè non esisterebbe né lo spazio né il tempo né tantomeno l’energia che invece sarebbero percepiti come tali dal nostro cervello che, secondo la nuova neurofisiologia sarebbe solo un lettore di ologrammi. Tenendo presente che noi dunque vivremmo in un Universo frattalico ed olografico da noi stessi inconsapevolmente creato, esso ci apparirebbe duale solo perché noi crederemmo sconsideratamente che esso debba esserlo.
In questo contesto l’Universo ci apparirebbe duale perché noi dunque lo creiamo così.

Ma la acquisizione di Coscienza ci farebbe comprendere, ad un certo punto della nostra evoluzione, che la dualità è finta e che avrebbe il solo scopo di farne fare l’esperienza, per comprendere, alla fine, che invece Tutto è Uno. Partendo da questa osservazione, in realtà non esisterebbe il dentro ed il fuori. Non esisterebbe uno spazio interiore e nemmeno uno spazio esterno a noi perché non esisterebbe lo spazio in sé. L’idea di dentro e fuori rappresenterebbe una barriera, un concetto duale che dunque sarebbe falsificato dalla nostra percezione. Ma tale falsificazione avrebbe lo scopo di farcene comprendere l’essenza.
In questo Universo fintamente creduto duale, perché creato tale, noi creeremmo al di fuori di noi, quelle immagini della realtà che sono lo specchio di ciò che non abbiamo compreso dentro di noi, con lo scopo di cercare di capire noi stessi, fino in fondo. Il “dentro di noi”, la “introspezione” sarebbero fini a se stessi poiché una volta compreso che il fuori ed il dentro sono lo stesso luogo, ecco che il bisogno di uno “spazio interiore”cessa la sua funzione di acquisizione di consapevolezza. Infatti l’unico modo per comprendere che siamo Uno è sperimentare la dualità.”


La Piramide di Cheope…dal passato si può costruire un futuro più comprensibile?

“Nella storia antica ci sono molti misteri ma una cosa è ormai acclarata, nonostante le resistenze dei Poteri Forti, su questo pianeta sono esistite civiltà differenti dalla nostra che avevano nozioni dell’Universo che noi non abbiamo ancora acquisito. Non dico che le civiltà precedenti fossero più consapevoli ma dico che avevano una consapevolezza differente.

La antica civiltà Egizia, come quella pre Incaica o quella Babilonese avevano una mappa del territorio, cioè una visione della virtualità basata sulla loro consapevolezza dell’universo che è palesemente diversa dalla nostra. Essi avevano meno bisogno della tecnologia ma sapevano fare cose che oggi, con la tecnologia attuale, noi non sappiamo fare. Sapevano usare la fisica del suono mentre noi ci siamo dedicati a quella della luce mentre solo ora comprendiamo che cosa sia la relazione che lega un fotone con il suo corrispondente fonone.

Guardare al passato con questa chiave di lettura, ci permette di prendere spunto da chi eravamo per evitare di fare gli stessi errori evolutivi che ci hanno più volte portati alla distruzione. Avere di fronte a sé il passato per non ripercorrerlo più prevede di riconoscersi in chi eravamo. Nell’istante in cui lo studioso di turno si pone di fronte al mistero del passato sta ancora una volta ponendosi di fronte ai misteri della sua origine, sta ancora una volta cercando sè stesso e questo tipo di ricerca si può fare solo se per un istante ci si ricorda chi eravamo, non per tornare ad esserlo ma per costruire un Mondo Felice diverso e finalmente armonico.”

Qual’è la differenza tra l’umano con anima e colui che non ce l’ha?

“Nella ricerca effettuata, facendo uso dell’ipnosi profonda, ci siamo resi conto che la maggior parte degli abitanti di questo pianeta erano composti solo di parte spirituale e parte mentale, contenute nel corpo, il contenitore che la Chiesa Cattolica velatamente identificava come Tabernacolo della Trinità. L’assenza della parte animica era dovuta alla decisione di quest’ultima di rifiutare l’esperienza dolorosa per lei, della dualità. Tale esperienza è a nostro avviso obbligatoria per tutti ed, alla fine, le parti animiche che ancora non sono entrate nei loro contenitori lo faranno con modalità diverse: ma lo dovranno fare. Gli attuali non animici sono anche essi creature eterne poiché provvisti di Coscienza di Spirito e Mente ma sono meno consapevoli di chi possiede anche il contributo della Coscienza animica.
Non si tratta di una umanità di serie B ma di una umanità con consapevolezza in ordine di acquisizione, poiché l’Universo è costruito in modo tale che tutte le sue parti dovranno riunificarsi in un unico Essere e dunque chi sta già facendo il percorso di consapevolezza dovrà attendere “ai bordi del campo”, che tutti abbiano avuto il coraggio di fare l’esperienza della separazione e della dualità poiché questo è l’unico compito che la coscienza si è prefissata.”

Cosa si sentirebbe di dire oggi alle persone più scettiche riguardo ai suoi lavori?

“Il problema della comprensione e della accettazione delle cose non è nelle mani di un ipotetico maestro, che peraltro non esiste, ma è solo nelle mani di chi ascolta. Non è possibile insegnare niente a nessuno perché, se dall’altra parte non esiste la consapevolezza, l’altro non potrà vedere l’Universo come lo vedo io. In realtà non esiste un processo di apprendimento perché noi già sappiamo tutto: ma non sappiamo di saperlo. Dobbiamo solo ricordarcelo. Dunque il processo di insegnamento è solo passivo ed il docente mostra al discente solo se stesso con l’esempio della sua realtà. Il discente, se vuole e se ne ha consapevolezza, può prendere spunto dalla osservazione del docente e rivedere la sua mappa del territorio.”

Cosa prevede il suo prossimo futuro?

“Il mio prossimo futuro è lo stesso frattalico futuro olografico di Tutti noi: giungere alla comprensione totale. Questa non è una previsione ma una certezza dettata dal secondo principio della termodinamica che, essendo un principio, è indimostrabile perché è così, senza né se e né ma. Dunque prima o poi la consapevolezza sarà totale e l’umanità vivrà in un Mondo Felice senza né padri né Padroni di sorta, consapevole del ruolo di creatori che abbiamo sempre avuto.”

Concludendo?

“Siccome tutto va a questo punto da solo, seguendo le regole della entropia, ci si può chiedere perché sforzarsi tanto nella direzione del Mondo Felice, visto che esso si compierà comunque? La risposta è perché è solo attraverso l’esperienza che si acquisisce la consapevolezza del Sè. Se non si fa, se non si agisce, si rimane per sempre incollati ad una eterna realtà non evolutiva. Il non fare è la vera morte della Coscienza che non potendo morire può al massimo muoversi come un bradipo, impiegando milioni di crononi prima di divenire consapevole di sé. Allora perché non darci comunque una mossa e fare prima a finire il nostro compito in classe?”

Fonte: www.lfmagazine.it


Qualche video di approfondimento:

Giza: la caduta del dogma

Intervista agli autori del libro che demolisce la "versione ufficiale" dell'egittologia sulla storia e sull'origine delle Piramidi. Trasmesso da contro.tv nei giorni 4-11 marzo 2020.



Fontewww.luogocomune.net

La moderna civiltà della luce e quella antica del suono: fisica dei fotoni e dei fononi.

L’antica civiltà dei 36.000 anni fa, non era una civiltà tecnologica come la nostra, aveva una tecnologia differente: non si basava sulla fisica dei fotoni, ma sulla fisica dei “fononi”, cioè sul suono. Attraverso la vibrazione sonora si otteneva il passaggio di una inform-azione (forma in azione)”

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