lunedì 7 gennaio 2019

L’età della Sfinge

di Marco di Nunzio

Analizziamo cosa dicono West e Schoch e gli altri studiosi per bocca di C.Wilson.

La Sfinge, un’opera architettonica da considerarsi ciclopica.

Secondo le convinzioni degli egittologi moderni la Sfinge fece la sua comparsa durante l’Antico regno, nella forma di un leone accovacciato con la testa del faraone coperta dal “nemes”, come rappresentazione e simbolo della potenza e della forza del sovrano, sterminatore dei nemici : tale è la Sfinge che raffigura il faraone Chefren.

Successivamente, pur conservando la sua funzione di immagine regale, essa fu anche connessa con il culto solare e divenne pure “immagine vivente di Horo all’orizzonte”. Il suo carattere divino la portò infine a fungere da custode e protettrice delle porte dei templi e dei palazzi. Dobecky, il geofisico che collaborava con J. A. West(autore della teoria sull’erosione della Sfinge da parte dell’acqua, di cui parleremo successivamente), fece alcune interessanti scoperte.
Uno dei metodi di base per studiare gli strati più profondi della roccia consiste nell’uso delle vibrazioni...


Una lama di metallo viene inserita in profondità con una mazza, le vibrazioni passano attraverso la roccia e poi tornano indietro, l’effetto è simile a quello di un’eco che viene poi registrata dai geofoni posizionati sul terreno; i dati sono poi interpretati da un computer. Dobecky fece una delle sue prime scoperte a pochi metri di profondità sotto le zampe anteriori della Sfinge, dove sembrava che ci fossero una o più camere sotterranee. Le leggende parlavano dell’esistenza di camere di questo tipo, contenenti antichi segreti ma generalmente venivano citate da scrittori un po’ troppo stravaganti. Per esempio in “Dramatic Prophecies of the Great Pyramid” di Rodolfo Benevides, pubblicato nel 1969, troviamo un disegno della Sfinge con una specie di tempio sotterraneo (le profezie basate sulle proporzioni interne delle Grande piramide parlavano anche di piccoli extraterrestri verdi che sarebbero atterrati nel 1970 e di una guerra mondiale che sarebbe scoppiata tra il 1972 e il 1977).

La scoperta di Dobecky sembrava confermare che perlomeno alcune delle strane leggende della Sfinge non erano semplicemente frutto di fantasia. Nell’ottobre 1994 la Associated Press riferì che i restauratori della Sfinge avevano scoperto un passaggio segreto che portava al suo corpo. Le autorità dell’altopiano di Giza annunciarono immediatamente che ulteriori scavi da parte di gruppi internazionali sarebbero stati rimandati al 1996 poiché la ristrutturazione della Sfinge era il progetto principale… Un’altra delle scoperte di Dobecky fu molto importante per determinare l’età della Sfinge.

Le vibrazioni possono anche essere utilizzate per determinare gli effetti degli agenti atmosferici causati sotto la superficie delle rocce porose. Dobecky scoprì qualcosa di molto strano : sulla parte anteriore della Sfinge si rilevavano gli effetti degli agenti atmosferici causati sotto la superficie delle rocce porose. Dobecky scoprì qualcosa di molto strano : sulla parte anteriore della Sfinge si rilevavano gli effetti degli agenti atmosferici fino ad una profondità di 2,5 metri mentre su quella posteriore essi avevano raggiunto soltanto 1,2 metri di profondità. Quindi, in teoria, la parte anteriore dovrebbe avere migliaia di anni in più rispetto a quella posteriore. Anche supponendo che la parte posteriore risalga ai tempi di Chefren(4500 anni di fa)la parte anteriore dovrebbe avere il doppio degli anni. E se la parte posteriore è stata scolpita molto prima del regno di Chefren., allora la parte anteriore deve essere ancora più antica.

Come abbiamo visto la precessione, è un movimento simile a quello di una lancetta di un orologio che punta verso differenti costellazioni ogni 2160 anni. Secondo la teoria degli egittologi moderni la Sfinge fu costruita nei secoli in cui c’era l’Era del Toro, ma sembra improbabile che un faraone usasse un leone in un’era sbagliata come un segnalatore equinoziale, quindi è intuibile che la Sfinge sia stata costruita nell’Era del Leone, nel 10500 a.C.. La testa Sfinge, inoltre, è in condizioni migliori del resto dell’enorme opera architettonica e poi guardando dall’alto la testa della Sfinge è sproporzionata e quindi secondo West la figura che vediamo come non è quella originaria. Una cosa molto strana è che la Sfinge non si trova sulla linea delle piramidi, poiché gli architetti egizi non lasciavano niente a caso. Una rampa di pietre è spostata da 14° gradi rispetto alle piramidi e più a destra la Sfinge. Secondo Bauval e Hancock gli Egizi spostarono la rampa e la Sfinge dalla linea delle piramidi in modo che il sole sorga sulla rampa e la Sfinge che si rifletteva all’orizzonte con la testa e le spalle.

SCHWALLER DE LUBICZ E L’ETÀ DELLA SFINGE

“Serpent in the Sky” di John Anthony West si tratta essenzialmente di uno studio del lavoro di un egittologo “indipendente”, René Schwallwer de Lubicz. Il punto centrale della sua tesi era che la civiltà egizia, e in particolare la Sfinge, fosse più vecchia di millenni rispetto a quanto creduto dagli storici. Schwaller aveva dedicato gli ultimi anni della sua vita a dimostrare che gli Egizi possedevano.

Schwaller de Lubicz osservò che la forte erosione del corpo della Grande Sfinge di Giza è dovuta all’azione dell’acqua e non a quella del vento e della sabbia. Se confermato, questo fatto rivoluzionerebbe, da solo, l’intera cronologia della storia della civiltà ed implicherebbe una drastica rivalutazione del presupposto di “progresso”, il presupposto su cui si basa tutta la cultura moderna. Sarebbe difficile trovare un’altra questione così semplice e con implicazioni più gravi. L’erosione della Sfinge da parte dell’acqua sta alla storia come la convertibilità della materia in energia sta alla fisica. Il problema e che, sebbene l’ultimo capitolo si intitoli “Egitto :gli eredi di Atlantide”, in realtà il libro dice ben poco su questo possibile legame. Il più importante commento si trova nell’introduzione : che implica l’insensatezza di chi la utilizza. Non stiamo parlando dell’Atlantide fantastica di Ventimila leghe sotto i mari di Verne, ma semplicemente del fatto che la cultura potrebbe essere molto più antica di quanto crediamo.

GURDJIEFF E LA SFINGE

Un pensatore esoterico del XX secolo : George Ivanovich Gurdjieff che nel 1914 disse al suo seguace Ouspensky che c’è una differenza fondamentale tra “arte reale” e “arte soggettiva”. L’arte reale non è mera espressione dei sentimenti dell’artista, è obiettiva come la matematica e produrrà sempre la stessa impressione su chiunque la osservi. . Secondo Schwaller ciò è esattamente l’obiettivo che gli Egizi volevano raggiungere con i loro templi, i monumenti e le statue. In “A New Model of the Universe”, scritto da Puspensky dopo essere diventato discepolo di Gurdjieff, l’autore diceva a proposito della Sfinge : In realtà la Sfinge è più vecchia dell’Egitto storico, delle sue divinità e delle piramidi che, a loro volta, sono più antiche di ciò che crediamo. Ma come potrebbe un’opera d’arte fare la stessa impressione a tutti anche se la sensibilità di chi l’osserva è sufficientemente sviluppata?Non è forse vero che l’arte attrae l’elemento personale che c’è in noi?


ROBERT SCHOCH ACCETTA DI ESAMINARE LA SFINGE

West notò amareggiato che gli scienziati dalla mentalità aperta erano pochissimi. Nel 1985 un amico dell’Università di Boston disse che forse conosceva chi faceva al caso suo.

Si trattava di Roberto Schoch, geologo dell’università di Boston, che secondo la presentazione di “Who’s Who” avrebbe potuto essere il suo sostenitore ideale. A poco più di 20 anni aveva pubblicato quattro libri ed era già considerato un autorevole stratigrafo (geologo che studia gli strati delle rocce sedimentarie) e paleontologo. Inizialmente sembrava evasivo, proprio come i geologi di Oxford.

Fu consigliato a West di non tentare di contattarlo direttamente poiché ciò avrebbe potuto innervosirlo. West riceveva dei rapporti periodici : Schoch era stato avvicinato, Schoch accettava di esaminare il materiale, Schoch aveva reagito con scetticismo… ; dopo aver studiato tutto il materiale che West era in grado di fornirgli, Schoch incominciò ad esprimere prudentemente il proprio interesse ma stava per ottenere un posto di ruolo e sarebbe stato assurdo rischiare di perderlo esponendo idee che sicuramente avrebbero scatenato le ire dei colleghi accademici.

Passarono alcuni anni e infine West decise di andare a Boston per incontrarlo. West aveva portato una scatola colma di diapositive, dopo averle esaminate discussero dell’argomento, Schoch spiegò chiaramente cosa lo preoccupava :. Ovviamente sarebbe dovuto andare in Egitto per vedere di persona, ma doveva aspettare di avere il posto di ruolo prima di farlo. E finalmente ci andò nell’aprile del 1990. Due mesi dopo erano al Cairo. West era molto teso mentre si avvicinavano al sito di Giza, in un certo senso si aspettava che Schoch trovasse qualche errore geologico che avrebbe demolito la sua teoria.

A prima vista non notò nulla che potesse distruggere l’ipotesi dell’erosione ad opera dell’acqua. I muri di roccia calcarea che proteggevano la Sfinge su due lati mostravano la forma ondulata tipica dell’effetto della pioggia. Schoch voleva studiare il tutto approfonditamente con l’aiuto di un geofisico e anche con moderne apparecchiature sismografiche. È probabile che la pietra in cui è stata scolpita la testa della Sfinge fosse un grosso sperone di roccia che sorgeva a lato del Nilo.

Secondo Schoch la roccia era stata scolpita in un remoto passato, quando l’area ancora non era desertica. Sembrava che il corpo fosse stato aggiunto in un secondo tempo . gli edificatori scavarono intorno, nel calcare più cedevole, creandosi uno spazio per lavorare tra le due pareti. I grandi blocchi che spostarono(200 tonnellate l’uno), vennero utilizzati per costruire due templi davanti alla Sfinge.

Lo stile dei templi può essere definito ciclopico. I costruttori utilizzarono blocchi enormi (mentre sarebbe stato molto più semplice lavorare con una dozzina di blocchi più piccoli) per erigere strutture semplici e spoglie come Stonehenge (che fondamentalmente non è proprio così semplice). Il passo successivo fu scolpire il massiccio roccioso che avrebbe formato il corpo della Sfinge e che sarebbe stato lungo 73 metri e alto 20, come un edificio di sei piani. Dal punto di vista dei posteri è un peccato che l’intera Sfinge non sia stata scolpita nello stesso tipo di roccia poiché il corpo è stato eroso molto di più rispetto alla testa e alle spalle. L’attuale danno alla testa della Sfinge fu causato nel 1380 da un fanatico sceicco arabo e poi dai Mamelucchi che la utilizzarono come bersaglio.

Che prove abbiamo dell’età della Sfinge? Stranamente Erodoto non ne parla e quindi si deve supporre che fosse coperta dalla sabbia quando egli visitò l’Egitto nel 450 a.C. circa oppure lo sperone di roccia assomigliava così poco a un volto che Erodoto nemmeno lo notò.

Quando la sabbia seppelliva la Sfinge fino al collo fu rimossa nel 1817, si scoprì un piccolo tempio tra le zampe. Esso conteneva la statua di un leone e tre stele. La data della stele che si trovava sul petto della Sfinge apparteneva all’epoca del re Tutmosi IV che salì al trono nel 1425 a.C. La stele principale raccontava che, durante una battuta di caccia il re Tutmosi IV si era addormentato vicino alla Sfinge che era la dimora del dio Kheper, una forma di Ra, dio del sole e creatore dell’universo che gli parlò in sogno chiedendogli di togliere la sabbia che lo copriva. Tutmosi fece ciò che gli era stato chiesto ed inoltre restaurare il corpo della Sfinge. Sembra che le stesse operazioni fossero già state compiute in passato. Sulla stessa stele figurava il nome del Faraone Chefren, ma molte frasi sono illeggibili e quindi non è chiaro il significato. Sir Gastom Maspero supponeva che anche Chefren avesse fatto rimuovere la sabbia e probabilmente avesse anche fatto restaurare la Sfinge,i restauri della parte posteriore risalgono all’Antico Regno, durati circa 450 anni, dal 2575 al 2130 a.C.

È logico farsi una domanda : se la Sfinge è stata eretta da Chefren nel 2500 a.C. circa, perché avrebbe avuto bisogno di essere ristrutturata dopo appena 350 anni?

Era ben protetta e sicuramente rimase quasi sempre sepolta sotto la sabbia. Il Dr. Zahi Hawass, responsabile del Museo del Cairo e deciso oppositore di West, sosteneva che la qualità della roccia calcarea di cui era fatta la Sfinge era così scadente che l’erosione da parte degli agenti atmosferici incominciò quando l’opera venne ultimata. West ribatteva che in questo ci sarebbe stata un’erosione di circa 30 centimetri ogni 100 anni e in questo caso la Sfinge sarebbe scomparsa completamente circa cinque secoli fa. Tuttavia, se Maspero aveva ragione, allora Chefren si era limitato a far restaurare la Sfinge dopo averla riportata alla luce. Maspero di fatto disse che ciò dimostrava che la Sfinge era già coperta di sabbia ai tempi di Cheope (Khufu) e dei suoi predecessori. Gli egittologi del secolo scorso pensavano infatti che la Sfinge fosse molto più antica delle piramidi. Soltanto nel XX secolo gli egittologi, basandosi sul fatto che il nome di Chefren compare sulla stele di Tutmosi IV, hanno stabilito che la Sfinge fu eretta da Chefren e che la testa scolpita è un ritratto del Faraone. Giunsero a questa conclusione basandosi sugli stesso elementi che portarono Maspero a pensare che la Sfinge fosse molto più antica delle piramidi.

La maggior parte della Sfinge è sotto il livello del terreno circostante, quindi chi la eresse doveva aver pensato che presto sarebbe stata coperta dalla sabbia(sembra ci siano voluti circa venti anni). Forse allora, quando la Sfinge fu eretta il Sahara era una terra verdeggiante : questo spiegherebbe l’erosione della Sfinge da parte dell’acqua. Sappiamo che una volta il Sahara non era un deserto bensì una terra fertile e che si è trasformato nel corso di millenni. Non si sa esattamente fino a quando fu una terra verdeggiante, verosimilmente fino al 3500 a.C. circa. È possibile che lo fosse ancora all’epoca di Chefren. Tuttavia, supponendo che la Sfinge sia stata fatta erigere da Chefren nel “verde” Sahara del 2500 a.C. ancora non si spiega perché sia stata ristrutturata dopo così tempo.

CHI HA SCOLPITO LA SFINGE?

La maggior parte degli egittologi sostiene che la Sfinge è stata eretta durante il regno del Faraone Kafre (Chefren), cioè nel 2500 a.C. Tuttavia gli scienziati che hanno condotto una serie di studi senza precedenti nel sito di Giza affermarono che le loro prove dimostrano che la Sfinge esisteva molto prima che Kafre assumesse il potere. Stando alle prove, Kafre si sarebbe limitato a far restaurare la Sfinge. Secondo Schoch risale ad un’epoca compresa tra il 5000 a.C. ed il 7000 a.C., sarebbe quindi il più antico monumento dell’Egitto, con il doppio degli anni della Grande piramide. L’archeologa californiana Carol Redmount, esperta di manufatti egizi, afferma invece : <È possibile che ciò sia vero>.

La popolazione che viveva in quella regione non aveva i mezzi tecnologici adeguati né l’intenzione di edificare una simile struttura. Altri egittologi dicono di non essere in grado di spiegare le prove geologiche ma insistono semplicemente sul fatto che la teoria non è compatibile con l’enorme lavoro di ricerca archeologica effettuato nella regione. Se i geologi hanno ragione, molto di ciò che gli egittologi credono di conoscere sarebbe errato.
Sembrava dunque che esistessero prove del fatto che la Sfinge potesse essere molto più antica di quanto si pensi. Gurdjieff dava molta importanza al concetto di alchimia ; nella sua opera più importante, “Beelzebu’s Tales to his Grandson”, spiega che ciò che chiamiamo generalmente alchimia, cioè una “grande scienza” nota agli Antichi prima che l’uomo cominciasse a degenerare. Nel libro Gurdjieff fa spiegare a Belzebù, creatura superiore proveniente da un sistema solare nella via Lattea, che l’Egitto era originariamente popolato dai superstiti di Atlantide, distrutta da due catastrofi naturali e che la Sfinge era originariamente popolato dai superstiti di Atlantide, distrutta da due catastrofi naturali e che la Sfinge e le piramidi di Giza furono edificate dagli abitanti di Atlantide.

Qualche tempo dopo, più o meno all’epoca dell’Egitto dinastico, si verificò un cataclisma spirituale che fece sì che l’uomo degenerasse. L’uomo incominciò a vedere nel mondo materiale l’unica realtà esistente e a credere che il mondo spirituale fosse soltanto il riflesso del mondo materiale. Ciò ricorda le teorie di Schwaller secondo cui il genere umano è degenerato da una stirpe di giganti, verso un livello semianimale. Paradossalmente l’interesse di Schwaller per l’età della Sfinge e degli altri monumenti egizi non era altro che una conseguenza del suo interesse per l’alchimia e delle sue convinzioni sull’evoluzione del genere umano. Pensava di aver trovato nell’antico Egitto un modo di pensare completamente nuovo, un modello di pensiero che non può essere espresso nel concetto analitico di linguaggio ma soltanto mostrato con miti e simbolismo.
Questa conoscenza comprendeva anche quella sofisticata tecnologia che permise di spostare e sovrapporre i blocchi di pietra da 200 tonnellate con cui furono edificati i templi della Sfinge. In poche parole Schwaller credeva che gli Egizi avessero ereditato l’insieme delle loro conoscenze da una civiltà più antica, il cui modo di pensare era fondamentalmente diverso rispetto a quello dell’uomo moderno. Credeva che il segreto di questo sistema di conoscenze fosse nascosto nell’antico Egitto.

Schwaller non voleva compromettere la reputazione dei suoi studi matematici sul tempio di Luxor, per questo non volle essere troppo preciso in merito alla sua opinione sull’età della Sfinge ma in “La Teocrazia Faraonica”, nel capitolo sulle leggende della preistoria egizia, parla di antiche tradizioni che si collocano in un’epoca in cui il delta del Nilo ancora non esisteva, cioè prima che il Nilo trasportasse le tonnellate di fango che oggi ne formano la foce. Egli continua scrivendo : Continua dicendo : con questa frase dice chiaramente di non credere che la Sfinge sia stata sommersa dal mare, tuttavia, leggendo questa frase John Anthony West fu colpito dal fatto che questa nozione(erosione da parte dell’acqua)dovrebbe essere scientificamente dimostrabile. Espresse la sua opinione nel 1978 in “Serpent in the Sky”, uno studio su Schwaller e sull’antico Egitto.

Nel decennio successivo tentò di suscitare l’interesse degli studiosi. Per esempio chiese a un geologo di Oxford di prestarsi ad un esperimento : gli mostrò una foto della Sfinge dove la testa ed altre caratteristiche erano state nascoste con del nastro adesivo, sembrava la foto di un frammento di roccia. . Il geologo rispose senza esitare che si trattava di erosione da parte dell’acqua. West rimosse il nastro adesivo facendo vedere testa e zampe ; il geologo sorpreso si rifiutò di dire altro, si giustificò spiegando di non essere un esperto del deserto. Altri studiosi a cui West aveva scritto non risposero nemmeno. Fu soltanto dopo vari anni che riuscì a trovare un geologo di ampie vedute che accettò di recarsi in Egitto. Era l’inizio di un’importante fase nella ricerca di Atlantide.


Erosione sulla Sfinge e sulle pareti di scavo


SCHOCH ACCETTA L’EROSIONE DELLA SFINGE DA PARTE DELL’ACQUA

West doveva quindi provare che Maspero e gli altri esperti del XVIII secolo avevano ragione e che la Sfinge era già un monumento antico ai tempi di Chefren. Dimostrando che il corpo della Sfinge ed il muro di recinzione avevano subito l’erosione dell’acqua e non quella di tempeste di sabbia, avrebbe fatto un importante passo in avanti in quella direzione. Il primo compito di West era quello di trovare i fondi necessari per portare un gruppo di esperti in Egitto. Boris Said, un produttore di video, coordinava il progetto. Tra i collaboratori vi erano il geofisico Thomas L. Dobecky, altri due geologi, un architetto e un oceanografo. Dopo un’interminabile lotta le autorità locali rilasciarono il permesso di fare degli scavi. Adesso che Schoch poteva studiare la Sfinge da vicino i suoi dubbi sparirono. Se la Sfinge aveva la stessa età del sito di Giza, come si spiegava l’azione degli agenti atmosferici ? Le tombe circostanti risalgono all’Antico Regno ma sono state scolpite in misura decisamente minore. Inoltre era chiaro che il deterioramento delle tombe era da attribuirsi alle tempeste di sabbia. Era ovvio che la Sfinge doveva essere più antica. L’effetto del vento sulle altre tombe fornì un utile termine di paragone.

Le rocce calcaree sono rocce sedimentarie composte da particelle incollate insieme. È risaputo che si tratta di una formazione a strati simili a quelli di una torta. Quando la sabbia sollevata colpisce il lato di questa “torta a strati” gli strati più cedevoli si consumano formando delle rientranze, il risultato è una serie di strati paralleli dal profilo irregolare. Quando una superficie di pietra viene erosa dall’acqua l’effetto è completamente diverso. I rivolli di pioggia scavano dei canali verticali nella roccia sulla cui superficie si formano delle protuberanze arrotondate, simili ad una fila di collinette.

Il gruppo dei studiosi concordava sul fatto che sia il corpo della Sfinge sia il muro circostante avevano subito l’effetto dell’acqua poiché la loro superficie non presentava l’aspetto più omogeneo determinato dall’azione del vento. I due templi davanti alla Sfinge noti come Tempio in Valle e Tempio della Sfinge sono ulteriori dimostrazioni di questa tesi. Se non fossero stati restaurati avrebbero mostrato gli stessi segni di erosione della Sfinge e del muro. Tuttavia chiare prove dimostrano che i templi furono restaurati dagli antichi Egizi che decisero di prevenire danni ulteriori proteggendoli con lastre di granito, molte delle quali furono rimosse dalle generazioni successive che le utilizzarono per costruire le proprie abitazioni.

Le pareti esterne lasciate scoperte erano così irregolari che qualsiasi architetto degno di questo nome si sarebbe vergognato. Evidentemente questi muri erano stati danneggiati gravemente dagli agenti atmosferici, proprio come la Sfinge, e per restaurarli fu necessario modificarli per ottenere una superficie sufficientemente piatta, ma poiché sarebbero stati coperti di granito poco importava il loro aspetto. Quando la copertura in granito è stata rimossa si è scoperto che l’aspetto irregolare dei blocchi di calcare era stato prodotto da quegli stesso agenti atmosferici che hanno danneggiato la Sfinge ed il muro. La facciata interna di alcune delle lastre di granito è stata scolpita per adattarla alla forma erosa della pietra calcarea. Chi restaurò i templi li trovò molto erosi dall’acqua, queste reliquie di una passata era ciclopica sorgevano isolati, ad eccezione della Sfinge, su un altopiano desertico. I templi davanti alla Sfinge facevano sorgere un altro problema ignorato dagli egittologi “ortodossi”.

La loro architettura è piuttosto diversa da quella della maggior parte dei templi egizi, caratterizzati da colonne circolari e intarsi pilastri rettangolari, sormontati da blocchi simili, senza decorazioni che ricordano un’epoca completamente diversa, non certo quella dei grandi templi egizi. Schoch presentò questa sua teoria a San Diego suscitando l’interesse della stampa internazionale ; in base alle sue supposizioni la Sfinge avrebbe il doppio degli anni che generalmente le sono attribuiti, cioè circa 9000. Vicino alle piramidi a gradoni di Saqqara ci sono tombe che furono costruite con mattoni di fango un centinaio di anni prima della Grande piramide. West fa notare che non sembrano aver subito l’azione degli agenti atmosferici che hanno danneggiato la Sfinge, eppure si trovano ad appena 15 chilometri di distanza e quindi subiscono gli influssi dello stesso clima ; inoltre il materiale di cui sono state fatte è molto meno resistente. Perché non sono erose come la Sfinge ?

Quando Schoch presentò il suo caso all’American Association for the Advancement of Science, Mark Lehner fu scelto come rappresentante dell’opposizione. Ecco l’ormai nota obiezione di Lehner : se la Sfinge è stata eretta, intorno al 7000 a.C., da una civiltà molto più antica rispetto a quella egizia, che cosa è accaduto ai suoi resti ? Non fu permesso a West di partecipare al dibattito poiché non era un accademico accreditato, doveva ascoltare seduto tra il pubblico.

Tuttavia, in seguito, non esitò a far notare che il comportamento di Lehner era assurdo. Lui e Schoch avevano dimostrato con prove che la Sfinge era più antica delle tombe circostanti. Lehner doveva confutare la loro tesi e non chiedere ulteriori prove che non sono ancora state trovate. Era come opporsi al progetto di Magellano di circumnavigare il mondo dicendo :. Schoch era, secondo Lehner, un incompetente ; diceva :. Secondo Lehner gli strati della Sfinge si estendono sotto le tombe ecco perché queste ultime sono fatte con un diverso tipo di calcare, molto più resistente agli agenti atmosferici. Se ciò fosse vero, crollerebbe la teoria di Schoch. Quando la BBC decise di presentare il programma di Schoch e Boris Said, un esperto indipendente fu incaricato di stabilire se Lehner avesse ragione.

L’esperto studiò attentamente una tomba ad un centinaio di metri dalla Sfinge che sicuramente risaliva alla stessa epoca delle piramidi. Scoprì che le tombe erano fatte con lo stesso tipo di fragile roccia calcarea di cui è fatta la Sfinge e che contenevano proprio lo stesso tipo di fossili. Lo strato della tomba era lo stesso da cui era stata ricavata la Sfinge. Si trattava di una vittoria importante per Schoch e West. Spettava adesso a Lehner e al Dr. Hawass del Museo del Cairo spiegare perché le tombe erano state danneggiata meno della Sfinge, del suo muro di recinzione e dei suoi templi.


FRANK DOMINGO DICHIARA CHE LA SFINGE NON È CHEFREN

Fu dopo la scoperta di una statua intatta di Chefren che gli egittologi stabilirono che il volto assomigliava molto a quello della Sfinge, un’altra statua rappresentava il Faraone addirittura sotto una forma di Sfinge. Al culmine della controversia che seguì la conferenza geologica di San Diego, Mark Lehner attaccò West nella rivista su cui furono pubblicata un’immagine al computer del volto della Sfinge e una fotografia del volto di una statua di Chefren ritrovata nel Tempio in Valle. Le immagini furono sovrapposte ; secondo Lehner ciò dimostrava che il volto della Sfinge era quello di Chefren. Secondo West era assurdo : la Sfinge non assomigliava affatto a Chefren. Ma in ogni caso i modelli al computer fanno sempre colpo.

Il produttore Boris Said ebbe una brillante idea: chiedere collaborazione di un disegnatore della polizia specializzato in ricostruzione facciale. Chiesero chi fosse il migliore a New York e scoprirono il detective Frank Domingo, da molti anni al servizio del dipartimento di polizia della città. La bravura di Domingo era nota a tutti e la sua collaborazione fu spesso richiesta anche da archeologi e storici. L’artista – poliziotto si basa semplicemente sulla descrizione fatta dal testimone, la somiglianza dei ritratti a volte è così sorprendente da far supporre l’esistenza di un legame telepatico.

Tuttavia, in casi come quello dell’identificazione di Chefren, era necessaria soltanto una grande precisione scientifica. Quando West chiese a Domingo se fosse disposto ad andare a Giza per stabilire se il volto della Sfinge fosse il ritratto di Chefren. Domingo chiese : "E che cosa succede se decido che è Chefren?". "Se quello sarà il risultato del suo studio lo pubblicherò"

.. Dopo questa promessa Domingo partì per il Cairo, scattò molte foto della Sfinge e della statua di Chefren al Museo del Cairo. Concluse che il mento della Sfinge era molto più sporgente di quello di Chefren. Inoltre la linea che collegava l’orecchio e l’angolo della bocca della Sfinge aveva un’inclinazione di 32°, una linea simile tracciata sul volto aveva un’inclinazione di appena 14°. Queste ed altre differenze portarono Domingo alla conclusione che la Sfinge sicuramente non poteva essere il ritratto di Chefren.

C’È UN SEGRETO SOTTO LE ZAMPE POSTERIORI DELLA SFINGE?

Degli studiosi chiesero dove si trovasse il punto vernale(in astronomia con questo nome si indica il primo punto d’Ariete o equinozio di primavera o punto g) nel 10550 a.C., e scoprirono che si trovava esattamente a 111,111 gradi a est rispetto alla posizione occupata nel 2500 a.C. Allora si trovava in corrispondenza della testa delle Iadi – Toro vicino alla “riva destra” della Via Lattea ; 8000 anni prima si trovava al di sotto delle zampe posteriori della costellazione del Leone.

Se questo punto ha una copia terrena, potrebbe suggerire l’esistenza di un qualche segreto, mai scoperto, al di sotto delle zampe posteriori della Sfinge. Il testo del sarcofago parla di qualcosa sigillato nell’oscurità, circondato dal fuoco che contiene le emanazioni di Osiride e si trova a Rostau. Potrebbe essere che quel qualcosa di nascosto, in una camera al di sotto delle zampe posteriori della Sfinge, sia un tesoro che trasformerà la nostra conoscenza dell’antico Egitto ? Edgar Cayce (di cui parleremo successivamente) predisse la scoperta della Sala delle Memorie al di sotto della Sfinge verso la fine del XX secolo e Graham Hancock e Bauval si chiesero se questa fosse stata ispezionata dal gruppo di egittologi ufficiali, gli unici a cui venga permesso di avvicinarsi alla Sfinge.

Tratto da: “Da Atlantide alla Sfinge”- Colin Wilson
Fonte: www.acam.it

Da leggere anche:
Egitto: La Sfinge di Giza ha un grande foro sulla testa.

6 commenti:

  1. La Sfinge oltre che per la sua storia misteriosa è conosciuta universalmente anche per il famoso indovinello che secondo una antica leggenda egli poneva ai viandanti che sì trovavano a passare nelle sue vicinanze e se essi non erano in grado di risolverlo venivano puniti con la morte.L*indovinello era questo.......Cosa è quella cosa che nel corso del tempo cammina inizialmente su quattro gambe,poi su due e infine su tre.E la risposta era......l*uomo che da neonato cammina gattoni,da adulto su due gambe e da vecchio su tre e la terza gamba è il bastone.Emilio

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  2. Come prima cosa vorrei sottolineare che I RACCONTI DI BELZEBU' A SUO NIPOTE é un testo iniziatico e simbolico ASSOLUTAMENTE da non prendere alla lettera ma come un tentativo di spiegare determinati concetti (anche qui ci vogliono le chiavi di interpretazione).

    Poi diro' una cosa ma prendetela con le pinze...
    La sfinge assomiglia terribilmente alle rappresentazioni di Anubi con la testa chiaramente rifatta successivamente.
    Anubi in una necropoli orientato alla levata del Sole (Anubi era il guardiano dell'occhio di Horo/il sole ) ridimenzionerebbe notevolmente il mito della sfinge e delle piramidi.

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  3. Sugli scopi delle piramidi (non solo quelle egizie) ci sono un sacco di teorie, speculazioni e interpretazioni, una cosa però mi sento di dirla, le piramidi ma questo si può estendere anche per altre strutture ed altri reperti archeologici, non vengono comprese realmente nonostante gli sforzi degli archeologi "alternativi" in quando all'uomo moderno mancano gli strumenti cognitivi necessari per poter allinearsi alla modalità del tempo e alla configurazione mentale della gente di quelle epoche cosi ancestrali da far venire un nodo allo stomaco. Oltre Gurdjeff, anche Rudolf Steiner, Castaneda, Charles Berlitz e un uomo dei nostri tempi come Umberto di Grazia sono stati e possono tutt'ora fornirci delle interessantissime spiegazioni sugli scopi pratici e astratti delle piramidi egizie.

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  4. Guarda che quella era una sfinge che stava in Grecia, presso Tebe, e che con la sfinge egiziana non ha la minima parentela...

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  5. Errata Corrige,la Sfinge dell*indovinello non è quella egizia ma bensì quella greca,chiedo venia.Emilio

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  6. Archeologia spazzatura

    E'ben provato che lo scopo dell'archeologia è di mentire presentando fatti decisi da altri, percui qualsiasi cosa dica l'archeologia non va creduta fino a prove certe e incontrovertibili verificate da indipendenti.

    Secondo alcuni la sfinge ha 800.000 anni.
    In ogni caso fino a che non verranno consentite ricerche serie e indipendenti è inutile perdere tempo con ipotesi che sono solo opinioni.

    Gianni

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