lunedì 22 novembre 2021

La teoria del complotto

Non esiste alcun complotto. 
Oggigiorno il complotto è solo una parola sapientemente presentata e spacciata al posto di un'altra, così da deviare, come al solito, l'attenzione della gente dal reale problema. 

di Aramires Araras

C'è una corruzione semantica: si usa abilmente la parola complotto quando si dovrebbe usare il termine da sempre utilizzato, cioè sfruttamento.

Ed è chiaro. La parola complotto è più astratta, più ad effetto, più intrigante, devia la mente delle persone e in qualche modo le affascina, le fa sognare creando quel clima di suspence da romanzo giallo, invita la gente a rincorrere le teorie più strampalate, più suggestive, costruite ad arte con le combinazioni più fantasiose che legano tra loro le coincidenze più distanti, anzi queste ultime le si vanno a cercare apposta, con affettazione per impressionare la gente. 

Si paralizzano in tal modo le azioni delle masse, che non sanno contro chi prendersela, così da nascondere i furbi di ogni tempo, quelli che guidano e sanno abilmente approfittare di questa situazione di degrado e ignoranza collettiva, alimentandola costantemente per avvantaggiarsene ...



Oggi in realtà ci sono semplicemente gli approfittatori del sistema, quelli di sempre ma con armi più raffinate; che sono i banchieri, i grandi finanzieri, i personaggi a capo delle multinazionali ecc., che hanno in pugno l'economia, la politica e tutti i poteri mondiali, e si affannano quotidianamente a guidare il gregge. Ma costoro hanno potere perché è la gente che glielo consegna, lavorando per loro incoscientemente, sì da alimentare il sistema dal basso.

Quando ci si sveglierà una buona volta e si capirà il meccanismo che manda avanti la giostra, rappresentato dall'ignoranza, dai bassi intenti e dall'inconsapevolezza della collettività, allora quella gente sarà costretta a svignarsela quatta quatta facendo il nesci. 

Ma questo risveglio è un'utopia, non avverrà mai; innanzitutto perché l'ignoranza è una malattia congenita dalla quale la massa non potrà mai guarire, e poi perché la gente deve mangiare, deve vivere, ha bisogno del denaro, della finanza, del conto in banca, della carta di credito, delle transazioni on line, di prendere l'aereo, di andare in vacanza, di fare la spesa al centro commerciale; ha bisogno dei prodotti per la casa, di pagare il mutuo, l'elettricità e gli altri consumi, di guardare la televisione, di navigare in internet, di parlare al cellulare, di andare in macchina, di fare sesso, di andare in discoteca, di riscaldarsi per l'inverno e rinfrescarsi per l'estate etc.. 
Questa è la società: senza queste cose crollerebbe la società. 


Tutto ciò non può essere controllato dalla collettività, e fa di un sistema qualcosa di molto complesso da gestire per una moltitudine, creando anche una certa dispersività. 

Ecco allora che si crea la paralisi; e quei pochi che cercano con fatica e circospezione di guadagnare il controllo dorme su dieci cuscini, se la ride di tutti coloro che, come noi, gli inveisce contro o grida impotente e puerilmente al complotto. 

Quando il sistema, cioè la società che gira nel modo suddetto, entra in saturazione e non ce la fa più a ruotare, si scatenerà una guerra, sempre gestita dai suddetti signori, perché costoro hanno in mano anche gli apparati militari; e anche qui ci sarà la manovalanza - costituita dai soldati che prendono lo stipendio - che puntualmente eseguirà gli ordini. E così la ruota ripartirà.
Si capisce che ognuno deve cominciare a guardare in se stesso per trovare una via d'uscita.

Articolo precedentemente pubblicato in questo blog il 01/12/2016.

4 commenti:

  1. Ciao Katrine, da un poco non compaio nelle tue pagine, son d'accordo con te, pienamente, secondo il mio amore matto il sistema ha fatto sì che si creasse questa comunità, guardacaso infatti i capi diciamo dei teorici son persone che hanno scritto libri su libri, se ci fosse questo complotto segreto glielo avrebbero permesso? Certo che no. Lo scopo è quello che tu dici, distogliere l'attenzione da reali problemi. Il tizio di cui tu hai pubblicato la foto secondo me è un personaggio creato da mediaset, un bell'attore doppiato da chissà chi. Mi pare che per entrar nel suo sito devi pure pagare. La nostra una opinione tra teante. Alla prossima.

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    1. Il tizio della foto è soltanto ironicamente rappresentativo, non perdiamoci tempo! ;)
      Anche se non possiamo sapere ciò che combinano i "grossi" di questo mondo, il sistema lo facciamo tutti noi, lo accettiamo, lo subiamo, volenti e nolenti ..
      Ciao!

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  2. I popoli indigeni non fanno e non hanno tutto quello che facciamo e abbiamo noi,eppure hanno la loro società,o per meglio dire una comunità.Forse dovremmo rivedere il nostro concetto di società,cosa rende una società tale?

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    1. Penso proprio di si!
      Domani pubblicherò un articolo che ha che fare col tema delle società organizzate in modo da rispettare l'eco sistema invece di piegarlo .. :)

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