mercoledì 22 dicembre 2021

Guerra o Pace? Gli interrogativi etici e sociali della robotica militare

La tecnologia fa passi da gigante e li fa ancora di più nel settore militare.

Sono infatti sempre di più i mezzi impiegati nell’arte della guerra in cui l’uomo non deve far altro che controllarli in remoto, se non addirittura programmarli e assistere alle operazioni, come se si fosse davanti ad uno schermo cinematografico in cui è proiettato in film di fantascienza.

Una parte consistente degli investimenti militari delle grandi potenze vengono dirottati nell’acquisto e nella messa a punto di robot equipaggiati di armi, in grado di operare in diversi scenari di guerra o di conflitti non convenzionali.

Un progetto realizzato dalla NATO nel 2020 dal titolo ‘Gli usi militari dell’intelligenza artificiale, l’automazione e la robotica’ ha esaminato da vicino l’utilizzo della robotica per la difesa missilistica, aerea e integrata per mettere a punto un compendio per compiti militari che potrebbero trarre vantaggio dall’uso dei robot e dell’intelligenza artificiale.

Ma i facili entusiasmi vengono smorzati dalle conseguenze etiche e di pericolosità sociale che l’utilizzo della robotica militare potrebbe portare ...



Che cosa accadrebbe infatti se l’uomo dovesse perdere il controllo di queste macchine? Oppure se queste dovessero provocare un disastro non preventivato? In questo caso chi sarebbe il responsabile?

Queste domande vengono discusse anche ad alti livelli governativi e militari.

In Russia le autorità del Paese stanno mettendo a punto una legge che possa inquadrare dal punto di vista legale i robot e il loro utilizzo. Il senatore russo Andrey Kutepov ha proposto un disegno di legge che vieta l’uso di robot sul territorio russo dotati di “pistole, munizioni, dispositivi esplosivi o qualsiasi altro tipo di arma, comprese ordigni chimici, biologici e tossici, o qualsiasi arma di distruzione di massa“.

“In questo momento, la Federazione russa non ha regolamenti legali specifici per quanto riguarda l’uso della tecnologia dei robot” – ha spiegato Kutepov. “Allo stesso tempo, un’analisi globale mostra che tale regolamento esiste già in una forma di base in molti Paesi. La nostra legge fornirà le basi per la regolamentazione legale dei nuovi rapporti sociali, formati in connessione con l’adozione della tecnologia robotica” – ha annunciato il senatore Kutepov.

Sembrerebbe quindi che la robotica voglia essere adottata esclusivamente nel settore militare e solo in operazioni militari di attacco e difesa.

A maggio, il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu aveva annunciato che l’esercito sarebbe stato presto dotato di nuovi robot da guerra autonomi in grado di agire in modo indipendente sul campo di battaglia, affermando: “Questi non sono solo alcuni prototipi sperimentali, ma robot come quelli mostrati nei film di fantascienza che possono combattere da soli“.

Il divieto, attraverso apposite leggi, di utilizzare questi robot a livello interno è davvero abbastanza per evitare che un futuro un possibile scenario in cui i robot armati e autonomi possano essere impiegati contro i cittadini?

Al momento è presto per dirlo ma non si può negare che le tendenze autocratiche del potere e di chi lo gestisce costringono a lanciare l’allarme su una questione di fondamentale importanza, ovvero come la tecnologia può integrarsi con il rispetto delle libertà umane e l’integrità fisica della persona.

La convivenza pacifica sul pianeta terra dipenderà anche da quanto questi temi sapranno essere discussi e chiarificati in tempo, prima che il mondo assuma i connotati di un film di fantascienza. 

Fonte: www.byoblu.com



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