mercoledì 18 gennaio 2023

Clima, parla il superfisico: "Emissioni zero? La morte della civiltà"

Le parole di uno dei fisici più stimati al mondo: l’obiettivo emissioni zero sarebbe la fine della civiltà moderna

Abbiamo un nuovo negazionista del clima, almeno per quella frangia politica radical e progressista, che ritiene l’uomo la causa principale del cambiamento climatico in corso. Questa volta è il caso di un fisico, Wallace Manheimer, il quale ha allertato circa la propaganda green, allarmistica e spargipanico, che vede una morte imminente del pianeta Terra.

Il problema è che non si tratta di un fisico qualsiasi, ma di uno scienziato nucleare tra i più importanti e stimati al mondo. Stiamo parlando di un curriculum infinito, in cui spicca un dottorato di ricerca in fisica presso il Mit, una carriera di 50 anni nella ricerca nucleare ed il lavoro presso la Plasma Physics Division dello U.S. Naval Research Laboratory. A ciò, si aggiungono gli oltre 150 articoli scientifici pubblicati.

Dal lato della sua professionalità e competenza, le ultime parole di Manheimer sono state trancianti: l’obiettivo emissioni zero di Co2 sarebbe “la fine della civiltà moderna”, quella che noi oggi stiamo conoscendo. “Ciò che gli storici si chiederanno sicuramente nei secoli futuri è come una logica profondamente errata, oscurata da una propaganda astuta e incessante, abbia effettivamente consentito a una coalizione di potenti interessi speciali di convincere quasi tutti nel mondo che la Co2 dell’industria umana era una pericolosa tossina che distrugge il pianeta”, ha affermato lo stimato fisico, che conclude: “Sarà ricordata come la più grande illusione di massa nella storia del mondo: che la Co2, la vita delle piante, sia stata considerata per un certo periodo un veleno mortale” ...


Ma l’attacco si estende anche alla comunità scientifica, colpevole di aver creato una narrazione che non rispecchierebbe la realtà dei fatti. 

Secondo Mannheimer, infatti, risulta essere “particolarmente sconfortante” il fatto che la scienza non prenda in considerazione il clima degli ultimi 10mila anni, che ha conosciuto periodi con temperature ben più calde rispetto a quelle attuali. 
E ancora, si sottolinea la continua volatilità delle teorie scientifiche, come avvenne nel corso degli anni ’80, quando in modo pressoché unanime la comunità affermava che ci stavamo direzionando verso un’era glaciale. Bene, oggi siamo all’esatto scenario opposto.

E il fisico sentenzia: “Non c’è certamente alcuna base scientifica per aspettarsi una crisi climatica da troppa anidride carbonica nell’atmosfera”. 
Almeno questo per il prossimo secolo. Uno smacco per i gretini di turno e per la politica ecologista, che vorrebbe cancellare il progresso, lo sviluppo, la tecnologia, la produttività umana per sempre. E Manheimer ne trae anche un preoccupante scenario, che vedrebbe in collisione la politica con gli attivisti green: “Non dovremmo essere sorpresi o impressionati dal fatto che coloro che possono realizzare un profitto siano tra i più rumorosi che chiedono ai politici di agire”. 
(FONTE

A chi dice che Manheimer non fornisce dati e fatti ma solo discorsi, suggerisco di consultare la relativa pubblicazione scientifica: Journal of Sustainable Development; Vol. 15, No. 5; 2022, altre informazioni su Net Zero Will Lead to the End of Modern Civilisation, Says Top Scientist

Il clima è sempre cambiato e sempre cambierà, 
non c’è una crisi climatica
Wallace Manheimer

Astratto

L’enfasi su una falsa crisi climatica sta diventando una tragedia per la civiltà moderna, che dipende da un’energia affidabile, economica ed ecologica. I mulini a vento, i pannelli solari e le batterie di riserva non hanno nessuna di queste qualità. Questa falsità è spinta da una potente lobby che Bjorn Lomborg ha definito “complesso industriale del clima”, che comprende alcuni scienziati, la maggior parte dei media, gli industriali e i legislatori. In qualche modo è riuscita a convincere molti che la CO2 nell’atmosfera, un gas necessario per la vita sulla Terra, che espiriamo a ogni respiro, sia un veleno per l’ambiente. Molteplici teorie e misurazioni scientifiche dimostrano che non esiste alcuna crisi climatica. I calcoli di forzatura delle radiazioni effettuati sia dagli scettici che dai credenti dimostrano che la forzatura delle radiazioni dell’anidride carbonica è pari a circa lo 0,3% delle radiazioni incidenti, molto meno di altri effetti sul clima. Nel periodo della civiltà umana, la temperatura ha oscillato tra diversi periodi caldi e freddi, e molti dei periodi caldi sono stati più caldi di quelli attuali. Nel corso dei tempi geologici, la temperatura e il livello di anidride carbonica sono stati ovunque, senza alcuna correlazione tra loro.
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La CO2 è, in verità, la base della vita

Dott.ssa Agr. Brigida Spataro

Al secondo posto, dopo l’ossigeno, l’anidride carbonica è il gas naturale più importante per la vita sulla Terra ed è parte dei cicli biogeochimici naturali; non è tossica né nociva.

La CO2 permane nell’atmosfera, e contribuisce positivamente termoregolazione naturale della Terra cioè conserva una temperatura omogenea e costante su tutta la crosta terrestre, eppure da qualche anno le si attribuisce artatamente la responsabilità di un ipotetico pericoloso effetto serra, insieme al metano, al biossido di azoto, agli idroclorofluorocarburi, ecc.
In realtà i gas serra sono il 3% dell’atmosfera, di cui solo lo 0,0380% è anidride carbonica (350 ppm, mentre in passato era stimato 7.000 ppm).
La CO2 è, in verità, la base della vita e il suo aumento porta con se anche un potenziale aumento della vegetazione; infatti tutte le piante dipendono dalla CO2 per la loro sopravvivenza: assorbono con le radici l’acqua e i sali minerali contenuti nel terreno, con le foglie assorbono l'energia solare e l’anidride carbonica e, grazie al miracolo della fotosintesi clorofilliana, producono molecole organiche come lo zucchero e sviluppano ossigeno. Lo zucchero è composto da carbonio, idrogeno e ossigeno, cioè anidride carbonica e acqua.

La presenza di CO2 significa potenziale aumento della biodiversità, di conseguenza significa maggiore produzione di cibo specialmente per le nazioni più povere, significa più foreste e aria ricca di ossigeno.
In merito al Trattato di Parigi, finalizzata a limitare l'aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C, persino lo scienziato italiano Antonino Zichichi aveva mostrato grande preoccupazione per la demonizzazione dell'anidride carbonica e l'effetto serra dichiarando: “L'anidride carbonica è cibo per le piante, se non ci fosse, non potrebbe esistere la vita vegetale. Siccome la vita animale viene dopo quella vegetale, senza anidride carbonica non potremmo essere qui a discuterne. È vero che essa produce l'effetto serra. Ma senza questo
effetto la temperatura media su questo satellite del Sole sarebbe 18 gradi sotto zero” . “Le attività che producono inquinamento debbono essere combattute con rigore; non legandole alle variazioni climatiche, in quanto il legame è lungi dal potere essere stabilito”

(Accordo sul clima, Trump si tira fuori e scientificamente non ha torto).

Di fatto molto più centrato sarebbe l’obiettivo e le relative strategie per ridurre l’allarmante inquinamento atmosferico e da polveri sottili monitorato e reportato dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (QUALITÀ DELL’ARIA), così da rendere salutare l’aria, favorire davvero una migliore qualità di vita e salvare l’ambiente.
Un metodo sicuramente efficace consiste nell’incentivare finanziariamente le aziende che adottano processi di produzione ecosostenibili.
Il più inquinante in assoluto resta, comunque, il traffico aereo; infatti ogni singolo aereo di linea inquina come circa 600 auto non catalizzate perché mancante di dispositivi atti a ridurre le emissioni di scarico. 
L’International Civic Aviation Organization e l’European Aviation Safety Agency ha stabilito parametri di emissioni standard molto poco restrittivi rispetto alle auto, così gli aerei di linea e quelli militari diffondono nell’atmosfera quantitativi esorbitanti di idrocarburi, particolato, monossido di carbonio, ossidi di azoto e loro miscele, anidride carbonica, triossido ed pentossido di azoto che, con l’umidità atmosferica, si trasformano nel corrosivo acido nitrico presente nelle “piogge acide”.
Sarebbe ovvio frenare l’utilizzo di questo mezzo di trasporto con tasse sul kerosene o prelievi ambientali e inserire nel Protocollo di Kyoto la riduzione delle emissioni dei gas anche degli aerei che hanno un “potere inquinante e climalterante molto più alto di quello della CO2.
Fonte: www.entesviluppoagricolo.it


Ricordiamo l'importante contributo degli alberi che, grazie alla respirazione cellulare, assorbono CO2 e producono ossigeno. 
Smettiamo di distruggere le foreste, "polmoni" del pianeta.

Ricordiamo che ogni albero produce in media 20 – 30 litri di ossigeno al giorno, ma ogni uomo necessita in media 300 litri di ossigeno al giorno per vivere.
10 alberi per ognuno di noi!

Piantiamola e piantiamoli!



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