giovedì 16 giugno 2022

Il liberismo come nuova forma di totalitarismo

 di Luciano Lago

Ha destato un certo scalpore, pochi giorni fa (articolo del 2 luglio 2019 - NdC), il discorso fatto da Vladimir Putin quando il presidente russo, in un’intervista con The Financial Times, ha annunciato “la fine dell’era del liberalismo”.

Secondo Putin, l”ideologia liberale” , quella che prevale nel mondo occidentale, è divenuta obsoleta. Questo è particolarmente percepibile nel momento in cui i popoli europei manifestano la loro opposizione al massiccio afflusso di migranti, così come rifiutano l’idea delle frontiere aperte e la politica del multiculturalismo. Questo vuole significare che l’ideologia liberista è ormai arrivata al suo capolinea e non si identifica più con le aspirazioni dei popoli, in particolare in Europa.

Il presidente russo, nel corso dell’intervista, aveva anche osservato che i liberali hanno cercato di dettare la loro volontà a tutto il mondo e hanno commesso molti errori: “L’idea liberale è superata”, ha affermato Putin. “È entrata in conflitto con gli interessi della stragrande maggioranza della popolazione”.

Tale la conclusione del discorso di Putin, sebbene molto più articolato ed argomentato nella sua intervista ...

In realtà, per approfondire l’argomento, ci dobbiamo chiedere in che cosa consista l’ideologia liberale/liberista. 

Non manca infatti il dubbio che la maggior parte della gente, compresi coloro che si professano liberali, non abbiano una idea precisa dell’essenza della nuova, e ora della vecchia ideologia mondiale. Bisogna comprendere il fenomeno e capire perché oggi il liberismo sfrenato, quella che è l’ultima forma dell’ideologia liberale, si è messa in aperto contrasto con la visione tradizionale dell’uomo e del sistema sociale da cui è stata caratterizzata da secoli la civiltà in Europa.

Non bisogna cadere nella trappola del concetto di “libertà” così frequentemente espresso dai teorici e propugnatori del liberismo. Libertà è una parola facilmente comprensibile e gradita alle orecchie del pubblico che in realtà non corrisponde affatto al contenuto del liberismo attuale.

Come ci hanno insegnato i grandi teorici, filosofi del passato, non può esistere un concetto di libertà astratto se non accompagnato da una spiegazione: “libertà da……. e libertà per……” e questo implica che ci siano almeno due grandi differenze insite nello stesso concetto di Libertà.

In questo si trova la truffa del moderno concetto del liberismo attuale in quanto la libertà propugnata dai liberisti occidentali è strettamente relazionata con una visione individualista dell’uomo, dove si deve intendere quella della libertà come libertà da tutte le forme di identità collettiva. Il liberalismo pone l’individuo al centro della sua ideologia e disdegna qualsiasi identità collettiva o comunitaria.

Certo l’individuo esiste ed è un concetto reale ma in questo caso, ci sono dettagli in cui si nasconde la trappola del liberismo.

L’individuo, quello concepito dall’ideologia liberale, è assolutizzato, ovvero concepito come completamente libero da qualsiasi tratto collettivo: dall’appartenenza a un gruppo etnico, dalla identità della sua gente, da una cultura di appartenenza e persino da una nazione, considerata quella della nazione come una categoria obsoleta in via di superamento.

Secondo l’ideologia liberale l’individuo deve essere purificato da Dio, dalla fede, da tutto quello che rappresenta la religione ed i suoi valori spirituali. L’individuo deve essere libero di seguire le sue inclinazioni e le sue passioni, persino quelle più basse, rivendicando queste come “diritti”.

Tuttavia non bisogna considerare che “il liberalismo proibisca la religione”. Questo non è esatto in quanto è sottinteso ed ammesso che la religione rimanga esclusivamente a livello individuale, come una “questione personale” che ciascuno può risolvere nella sua sfera, come il senso di appartenenza religiosa che deve essere nell’anima”, purché sia strettamente distinto dalle altre Istituzioni.

La migliore forma per i liberali che considerano auspicabile che questa idea religiosa sia connaturata alla visione protestante, calvinista o sincretica, ancora meglio – che la “religione”, la “fede” individuale sia qualcosa che rimane esclusivamente nella sfera individuale. La forma protestante e calvinista è esattamente quella che ha dato origine al moderno concetto di Liberismo, libertà economica, libera iniziativa, libero mercato.

Tuttavia in ogni caso , per i liberali si escludono quelle religioni che derivano dalla tradizione, preferibili le forme corrette ed adattate secondo la visione liberale e progressista della religione, molto più adatte ad una forma di liberalismo cosmopolita e multiculturale. Non sarà un caso che, anche il Papa Bergoglio, della Chiesa di Roma, pretenda di conciliare ed inaugurare una nuova “Religione Universale”che vada bene per tutti i popoli, omologandoli in una stessa forma.

La questione tuttavia non si esaurisce in questa limitazione alla sfera individuale. 

Un individuo liberale, libero da ogni identità – religiosa, culturale , di classe o nazionale – va oltre. Questo stesso individuo deve essere liberato dall’identità di genere. Sia l’uomo che la donna possono condividere la loro identità sessuale con gli altri.

Potrebbe sembrare all’apparenza che questo sia un elemento opzionale del programma liberale, che tale elemento non sia essenziale ma non è così..

Guardando all’Europa, a Bruxelles ed alle società del Nord Europa, gestita oggi dai più avanzati circoli liberali e progressisti, capisci che la liberazione dall’identità di genere non solo non è qualcosa di opzionale, ma è, al contrario, la forma più acuta dell’ideologia liberale. 

Per definizione, un liberale che non difende i diritti LGBT non esiste e non può esistere. Inoltre, uno stesso liberale evoluto a pieno titolo dovrebbe preferibilmente aderire alla LGBT, altrimenti è considerato un individuo ottuso, arretrato, non un liberale avanzato.

Un vero e proprio liberale/liberista completo, alla moda, non chiede, ma esige di liberare l’individuo da tutto quello che è il retaggio collettivo, incluso il proprio genere.

Liberandosi dall’identità collettiva, dalla maggioranza, il liberalismo nega tutto ciò che è associato alla tradizione ed alla identità storica e culturale di un popolo. Apparentemente sembra che il liberale sia sempre per la “democrazia”, una parola di cui si riempie la bocca ad ogni piè sospinto.

Nella prassi e nella Storia, i liberisti sostengono il primato dell’economia sulla politica e affermano che solo un governo liberale/liberista può portare un paese allo sviluppo. Tuttavia anche in questo si cela una evidente truffa. 

La pratica (non la teoria) mostra che il predominio del liberalismo nell’economia conduce alla dipendenza di ogni persona dall’oligarchia globale. 

Questo perché la legge principale dell’economia liberale è “in condizioni di parità i poveri diventano sempre più poveri, i ricchi diventano più ricchi”. Lo stesso vale per gli stati. . Il governo liberale/liberista fornisce quindi tutte le condizioni facilitate per le minoranze economiche liberiste- un’oligarchia globale, corporazioni transnazionali e un governo mondiale.

Il liberalismo, quindi, è sempre uno stratagemma, l’inganno per sovrapporsi alle aspirazioni di un popolo o di una collettività . Libertà di scelta? Sì, ma solo fra due opzioni tipo . Coca-Cola o Pepsi-Cola, democratici o repubblicani, IBM o Apple.

Il liberalismo è una nuova forma di totalitarismo. Avendo sconfitto i suoi oppositori ideologici e le vecchie ideologie del novecento – il marxismo (la seconda versione politica, che sostiene la classe) e il fascismo, il liberalismo con il suo individualismo è rimasto solo come ideologia dominante, ottenendo l’opportunità di affermare quanto considera necessario. Senza alcuna obiezione, rivendicando solo i propri valori come preminenti.

Fontewww.controinformazione.info


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