giovedì 3 febbraio 2022

Vili, uccidete un Paese morto

di Anna Lombroso

Una delle colpe più infami a carico dei burattinai del teatro pandemico consiste nell’indurre in noi la  tentazione di condividere, sia pure occasionalmente, le esternazioni di qualcuno che abbiamo da sempre considerato un nemico.

Fa il paio con l’altro crimine morale oltre che politico commesso da quella cerchia di “pensatori” venduti e comprati che se la godono a poter finalmente militare nelle falangi dell’autoritarismo repressivo e censorio, chiedendo TSO per colleghi più influenti e per eretici che dimostrano concretamente che è possibile non essere servi.

E’ che abbiamo permesso loro  di depredarci di indicatori e misuratori culturali e politici, tanto che si arrogano il diritto di concedere patentini e riconoscimenti che certificano l’appartenenza alla parte sana del Paese di una maggioranza ricattabile e intimorita,  promossa sul campo vaccinale a  “responsabile”, virtuosa e solidale, in una parola, obbediente e coesa come una coorte intorno alle autorità governative e scientifiche.

Risultano meritevoli dell’attestato di buona condotta solo quelli che mai andrebbero in piazza con le destre nostalgiche dell’orbace – avendo da tempo concesso fiducia illimitata a quelle che indossano la grisaglia, benché più consono sarebbe il gessato dei gangster – e che dopo anni di antipolitica, di disincanto democratico, esemplarmente riassunto nelle parole della saggezza dei popoli: er più pulito c’ha la rogna,  scoprono adesso la voluttà di affidare la propria vita a poteri “superiori”, assolutisti, marziali il cui dominio permane indiscusso grazie alla narcosi indotta con la paura e malgrado le scelte nefaste, l’accertata incapacità e la dimostrata disonestà, l’indole alla menzogna e il marasma cognitivo ...

Così in pochi sono consapevoli che non è il covid che uccide ma la sua gestione, dalla rimozione dei crimini del passato che permette di ripeterli: demolizione della sanità pubblica, consegna della ricerca all’industria, cancellazione di diritti fondamentali ormai alienati senza ritorno, incremento delle disuguaglianze anche grazie a nuove discriminazioni,  all’annullamento delle coscienze che ha annientato  gli anticorpi al fascismo, doverosamente tollerato nella sua declinazione di totalitarismo economico, che ha collocato il suo orizzonte temporale nel Grande Reset.

Quello che avvilisce è l’acquiescenza ai comandi di questi conigli marrani, che proprio perché stanno perdendo terreno, sommersi dalla valanga delle loro stesse menzogne, si dibattono feriti in una pazza ferocia, facendo sciagurata ostensione dei loro iniqui primati: quello delle restrizioni più dure dell’Occidente, il più lungo lockdown, la più prolungata chiusura delle scuole, il più severo e interminabile stato di emergenza. 

Che fanno da contrasto eloquente gli altri record: quello dei decessi, attribuiti al Covid, ma provocati in realtà da un altra performance eccezionale, la distruzione del sistema ospedaliero pubblico e della medicina di base.

Ora il primato trionfale che le autorità sotto la guida del presidente virologo vogliono conseguire è la vaccinazione del 100% della popolazione contro il Covid19, per appagare le smanie e gli appetiti bulimici dell’industria, in attesa di convertirsi all’altro business, quello squisitamente farmacologico, in modo da smaltire le dosi e rinnovare i rifornimenti per le quarte, quinte e seste somministrazioni, incuranti del fatto che se anche piegassero le sacche di resistenza dei disertori, altre varianti arriveranno da altri paesi con altre patologie e indifferenti alla perdita di credibilità e autorevolezza della comunità scientifica e al loro stesso fallimento che sottovalutano grazie al loro ruolo di decisori imposti dall’alto e dall’esterno e non soggetti al controllo democratico combinato con la nostra acquiescenza.

Io devo fare un po’ di autocritica a rileggere i post di quasi due anni fa, quando dicevo che la pandemia era stata una fortunata occasione colta da un impero in declino che poteva approfittare di una emergenza della quale era l’artefice per il definitivo smantellamento dei sistemi rappresentativi democratici, e non una cospirazione, un complotto, una macchinazione.

Adesso come tanti so invece che, qualsiasi sia stata l’origine scatenante una epidemia influenzale periferica che si è lasciato estendere in modo incontrollato, come era fisiologico accadesse in una mondo globalizzato, si è trattato di una trama ordita a tavolino per consentire il suo tradursi in varie forme locali di regime autoritario.

Ne è la prova la crudele determinazione con la quale si stanno imponendo le nuove restrizioni, gli obblighi insensati e ingiustificati che hanno preso forma nella cabina di regia dei manigoldi, talmente severi che non possono essere davvero rispettati ma che si materializzano in un clima di confusione, mortificazione e umiliazione intimidatoria.

Il loro senso consiste come al solito nella crociata contro  i lavoratori, le donne, parrucchiere e estetiste,  gli impiegati e gli insegnanti già provati dalle prime disposizioni razziali pensate per colpire l’etnia di chi fatica, essenziale o no, di chi viaggia sui mezzi pubblici per la cui riorganizzazione non si investe un becco di un quattrino, proprio come succede per la sanità, per le terapie intensive contese da irriducibili novax causa di ogni male. 

Serve e servirà il lasciapassare per accedere ai servizi che paghiamo, per andare all’anagrafe, all’Inps, alla Posta.

Anche per andare in banca, da Febbraio, grazie a una misura che rasenta il paradosso: nessuno dei clienti che interessano agli istituti di credito, si prende il numeretto e fa la fila, gli amici dei manager e dei dirigenti li accolgono nel loro uffici felpati per non disturbarsi a raggiungere le filiali, i caveau hanno ingressi laterali riservati e sobriamente anonimi allo scopo di garantire la privacy dei possessori di casseforti e cassette.

Gli altri ormai temono gli strozzini legali, non li frequentano da quando sanno che mai potranno accedere a un mutuo, a una dilazione, a un prestito, a una richiesta respinta da una casta che ha accettato di costituirsi in forma di killer dei risparmi e di piazzisti di strumenti finanziari tossici.

Mentre ci stanno col coltello alla gola ci sarebbe da gridare: vili voi uccidete un Paese morto! 
Ma sta a noi disarmarli.

Fonte: ilsimplicissimus2.com

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