mercoledì 2 febbraio 2022

Fissare una persona negli occhi per 10 minuti provoca stati alterati di coscienza

Vi è mai capitato di guardare a lungo negli occhi una persona? Secondo uno studio italiano, fissarsi negli occhi per 10 minuti crea degli interessanti fenomeni di stati alterati della coscienza e distorsione spazio temporale. Vediamo perché.

Avete mai provato, per scherzo o per gioco, a fissare negli occhi una persona senza distogliere lo sguardo? Normalmente questo esperimento termina in pochi minuti con qualche risata e un malcelato imbarazzo, ma protraendo l’esercizio per 10 minuti potreste avere dei curiosi effetti. Lo psicologo italiano Giovanni Caputo ha pubblicato nel 2015 uno studio molto interessante a riguardo. L’esperimento, condotto in collaborazione con l’Università di Urbino, ha avuto risultati sorprendenti.

L’esperimento di Caputo

Per la ricerca sono stati coinvolti 20 giovani volontari, 5 uomini e 15 donne. I tester, suddivisi in coppie, dovevano rimanere seduti in una stanza poco illuminata a distanza di un metro l’uno dall’altro, fissandosi negli occhi a vicenda per 10 minuti. La luce nella stanza era sufficiente per distinguere i tratti somatici del viso ma al contempo non abbastanza da permettere una percezione netta dei colori ...


Al gruppo di controllo, costituito da altri 20 volontari, è stato chiesto invece di sedersi in un’altra stanza poco illuminata e fissare per 10 minuti un muro bianco. 

Trascorsi i 10 minuti per entrambi i gruppi, sono stati sottoposti a due questionari per capire quello che avevano provato durante e dopo l’esperimento.

Un’esperienza mistica?

Nelle risposte dei partecipanti all’esperimento sono emerse descrizioni molto interessanti. La maggioranza ha raccontato di vedere enormi deformazioni nei volti (90%), o di riconoscere volti di genitori vivi o di parenti deceduti (15%). Altri hanno affermato di aver visto volti archetipici come la faccia di un bambino, di un anziano, di un antenato o addirittura di esseri mostruosi e di fantasia (75%). Altri ancora, invece, hanno dichiarato di aver percepito le emozioni ed il viso dell’altro in se stessi (50%), come se si fossero fusi in un’unica entità.

I partecipanti hanno sperimentato, inoltre, stati come perdita di memoria e del senso del tempo, straniamento dalla realtà, visione con colori distorti, sintomi in genere associati ad abusi di droghe come LSD e ketamina o a stati di ubriachezza. Tutti i volontari sono stati concordi nel dire di aver provato un’esperienza avvincente e differente rispetto a qualsiasi altra mai provata prima.


L’illusione del volto strano

I risultati ottenuti da questo esperimento sono molto simili a quelli ottenuti dallo stesso Caputo in un altro test eseguito nel 2010. In questo caso, però, a 50 volontari era stato chiesto di guardarsi per 10 minuti allo specchio. Secondo i dati registrati, a distanza di un minuto, i partecipanti al test hanno iniziato a vedere ciò che lo psicologo chiama “l’illusione del volto strano”. A detta dell’esperto, però, gli effetti sortiti nell’esperimento più recente sono stati molto più “forti”.

Cosa succede davvero al nostro organismo?

Secondo i neurologi Susana Martinez-Conde e Stephen L. Macknik, questi stati alterati della coscienza potrebbero essere semplicemente degli adattamenti neurali: il nostro cervello può rallentare o persino bloccare le proprie risposte di fronte ad un certo tipo di stimolazione. Il fatto che i volontari non si conoscessero fra loro ha giocato un ruolo fondamentale in questo senso; guardare negli occhi un estraneo per 10 minuti pare lo abbia reso così “intrusivo” da indurre la mente ad estraniarsi dalla situazione.

Quando si osserva per lungo tempo un oggetto o una scena, quindi, la reale percezione inizia a svanire sino a quando la visione inizia a “lampeggiare”, la scena cambia o viene rettificata dai microsaccadi, i movimenti oculari involontari.


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