I due esperti che lanciano l'allarme dalle pagine di "Lancet Neurology" chiedono una strategia di prevenzione internazionale che attribuisca ai produttori l'onere di dimostrare che i loro prodotti sono a basso rischio con test simili a quelli adottati per i farmaci.
E poiché molte di queste sostanze si trovano in oggetti di uso quotidiano come abbigliamento, mobili e giocattoli, è necessario provvedere urgentemente a una revisione dei regolamenti nazionali e internazionali per la valutazione del rischio.
E' questo l'appello pubblicato su “Lancet Neurology” in cui Philippe Grandjean e Philip J. Landrigan – rispettivamente della Harvard School of Public Health e delle Icahn School of Medicine at Mount Sinai – fanno il punto sul problema ...
Differenti schemi di attivazione cerebrale in adolescenti colpiti da esposizione prenatale a metilmercurio (in alto) e in adolescenti normali di controllo.
(Cortesia P. Grandjean, P.J. Landrigan/Lancet Neurology)
Infatti, anche se la placenta è infatti in grado di filtrare attivamente molte sostanze, osservano gli autori, non riesce a bloccare il passaggio dalla circolazione materna a quella fetale di molti composti tossici ambientali.
Nei soli Stati Uniti, i costi annuali diretti e indiretti conseguenti all'avvelenamento da piombo nella popolazione infantile sono stimati in circa 50 miliardi di dollari e quelli da metilmercurio in circa 5 miliardi di dollari.
Nei soli Stati Uniti, i costi annuali diretti e indiretti conseguenti all'avvelenamento da piombo nella popolazione infantile sono stimati in circa 50 miliardi di dollari e quelli da metilmercurio in circa 5 miliardi di dollari.
Ma questa potrebbe essere solo la punta di un iceberg, secondo Grandjean e Landrigan, secondo i quali potrebbe essere in atto una “pandemia silenziosa” di deficit neurocomportamentali che eroderebbero l'intelligenza e altererebbero i comportamenti.
Per dare un'idea delle dimensioni del problema gli autori riportano anche i risultati di studi che hanno posto in relazione la riduzione del potenziale intellettivo di una popolazione con la capacità produttiva e il PIL della nazione: ogni punto di QI perso, corrisponderebbe una perdita economica nell'arco della vita lavorativa stimabile in almeno 12.000 euro.
Per dare un'idea delle dimensioni del problema gli autori riportano anche i risultati di studi che hanno posto in relazione la riduzione del potenziale intellettivo di una popolazione con la capacità produttiva e il PIL della nazione: ogni punto di QI perso, corrisponderebbe una perdita economica nell'arco della vita lavorativa stimabile in almeno 12.000 euro.
Dato che in seguito all'esposizione al metilmercurio nell'Unione Europea vanno perduti circa 600.000 punti QI all'anno, tutto questo potrebbe tradursi in un danno economico annuo che si avvicina ai dieci miliardi di euro.
E questo per quanto riguarda le sole sostanze nocive allo sviluppo cerebrale, ai cui effetti andrebbero aggiunti quelli delle oltre 200 capaci di danneggiare il cervello adulto.
"La nostra grande preoccupazione - affermano i due - è che i bambini di tutto il mondo siano esposti a sostanze chimiche tossiche non riconosciute”.
Per questo propongono una nuova strategia di prevenzione internazionale che attribuisca ai produttori chimici l'onere di dimostrare che i loro prodotti sono a basso rischio attraverso una serie di test simili a quelli adottati per i farmaci.
All'obiezione sui costi elevati di queste procedure, gli autori rispondono con un dato: negli Stati Uniti, si stima che ogni dollaro speso per ridurre i rischi legati al piombo produca un beneficio in media dai 17 dollari ai 220 dollari, a seconda che si considerino i risparmi diretti o anche indiretti.
All'obiezione sui costi elevati di queste procedure, gli autori rispondono con un dato: negli Stati Uniti, si stima che ogni dollaro speso per ridurre i rischi legati al piombo produca un beneficio in media dai 17 dollari ai 220 dollari, a seconda che si considerino i risparmi diretti o anche indiretti.
Senza contare che “i costi collegati alle conseguenze della neurotossicità durante lo sviluppo cerebrale sono enormi, e i benefici sulla prevenzione delle patologie degenerative del cervello molto rilevanti”.
Fonte: www.lescienze.it
...una strategia di prevenzione internazionale che attribuisca ai produttori l'onere di dimostrare che i loro prodotti sono a basso rischio con test simili a quelli adottati per i farmaci?
RispondiElimina"Basta sapere il mome del finanziatore per sapere in anticipo il risultato di una ricerca". (Da un premio Nobel in medicina)
A chi sarà affidata questa ricerca?
A laboratori indipendenti ovviamente, ma non uno, tanti! Con risultati incrociati e pubblicati ;)
RispondiEliminaSi dovrebbe fare la stessa cosa con i politici che dovrebbero rappresentarci!
Abbaiare alla Luna.
EliminaQuesto è il senso ti tale ricerca e di molte altre.
Sanno perfettamente cosa stanno facendo e i danni che ne conseguono, vogliono proprio diminuire il QI e indebolire il fisico a scopo di controllo, chi ha problemi ha pesci più grossi da friggere che occuparsi di tali cose.
Stando alle analisi sul cibo di naturalnews risulta che il cibo è progettato come un'arma.
Oltre all'innumerevole chimica dannosa hanno trovato composti chimici del tutto inutili senza alcuno scopo, tranne avvelenare.
Gianni
Si dovrebbe...ma sono millenni che lo diciamo.
RispondiEliminaE noi, caparbi, insistiamo .. ;)
RispondiEliminaLa foto dei due bambini che reggono i cartelli già spezza il cuore solo quella.
RispondiEliminaI criminali che commettono tutto questo ad esempio hanno un QI da zucchina, perché solo dei perfetti imbecilli possono avvelenare un intero pianeta e le sue forme di vita senza pensare che ne verranno inevitabilmente contaminati essi stessi.
Eppure pensano davvero di cavarsela dentro un bunker come le talpe, che non a caso non hanno occhi per vedere.
Poco tempo fa un fotografo non ricordo di che nazionalità ha fotografato decine di bambini di diversi paesi del mondo, attorniati dal cibo che mangiano in una settimana. Non si salvava quasi nessuno, tranne un bambino africano e una bimba indiana di un villaggio povero, che non consumano merendine e altre porcate pre confezionate e take away.
I genitori si nutrono da schifo e nutrono da schifo anche i loro stessi figli, non usano la rete per informarsi su una sana alimentazione.
Conosco persone in Canada che dicono che coi soldi del costo di frutta e verdura ci comprano un sacco di dolciumi e latte e pane in cassetta e per loro questa spazzatura è più nutriente dei vegetali.
Qui non c'è in atto solo il crimine di chi vuole avvelenarci, c'è anche il tradimento verso la propria intelligenza di tutti coloro che non sono interessati ad aver cura di se stessi e dei propri figli, che rimpinzano di MacDonald's e sandwich.
Se abbiamo il QI delle persone che poi votiamo come nostri leader la colpa è solo nostra.
Enoch
Un fatto riportato da Lipton o Braden.
RispondiEliminaDue suoi cari amici parecchi anni fa gli hanno detto che non si privano del piacere del "buon cibo" magari vivono meno a lungo ma sarà una vita soddisfacente.
Molti anni dopo erano al ricovero uno con l'Alzhaimer, l'altro incapacitato.
E' così che funziona, il redde rationem alla fine arriva per tutti.
Gianni