lunedì 6 maggio 2019

Il mondo concreto è una tela bianca che attende di essere dipinta…

Nell’universo olografico la realtà è un’illusione. 
Le recenti scoperte nel campo della fisica, potrebbero sconvolgere completamente le nostre convinzioni sulla natura dell’universo e della vita stessa, il «Paradigma Olografico» apre nei fatti un ventaglio di possibilità mai ipotizzate prima d’ora.

Nel 1982 un’équipe di ricerca dell’Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, condusse quello che potrebbe rivelarsi il più importante esperimento del XX secolo. Aspect ed il suo team scoprirono che in determinate condizioni, alcune particelle subatomiche, come gli elettroni, sono capaci di comunicare istantaneamente tra loro indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di 10 metri o di 10 miliardi di chilometri. È come se ogni singola particella sapesse esattamente cosa stiano facendo tutte le altre.

Questo fenomeno può essere spiegato solo in due modi: o la teoria di Einstein che esclude la possibilità di comunicazioni più veloci della luce è da considerarsi errata, oppure le particelle subatomiche sono connesse non-localmente.

Poiché la maggior parte dei fisici nega la possibilità di fenomeni che oltrepassino la velocità della luce, l’ipotesi più accreditata è che l’esperimento di Aspect sia la prova che il legame tra le particelle subatomiche sia effettivamente di tipo non-locale ...


David Bohm (1917 - 1992), noto fisico dell’Università di Londra, sosteneva che le scoperte di Aspect implicassero che la realtà oggettiva non esiste. Nonostante la sua apparente solidità, l’universo è in realtà un fantasma, un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato. Gli ologrammi sono la parte e il tutto in una sola immagine. Per capire come mai il Prof. Bohm abbia fatto questa sbalorditiva affermazione, dobbiamo prima comprendere la natura degli ologrammi.

Un ologramma è una fotografia tridimensionale prodotta con l’aiuto di un laser: per creare un ologramma, l’oggetto da fotografare è prima immerso nella luce di un raggio laser, poi un secondo raggio laser viene fatto rimbalzare sulla luce riflessa del primo e lo schema risultante dalla zona di interferenza dove i due raggi si incontrano, viene impresso sulla pellicola fotografica. Quando la pellicola viene sviluppata risulta visibile solo un intrico di linee chiare e scure ma, illuminata da un altro raggio laser, ecco apparire il soggetto originale.

La tridimensionalità di tali immagini non è l’unica caratteristica interessante degli ologrammi, difatti, se l’ologramma di una rosa viene tagliato a metà e poi illuminato da un laser, si scoprirà che ciascuna metà contiene ancora l’intera immagine della rosa. Anche continuando a dividere le due metà, vedremo che ogni minuscolo frammento di pellicola conterrà sempre una versione più piccola, ma intatta, della stessa immagine. Diversamente dalle normali fotografie, ogni parte di un ologramma contiene tutte le informazioni possedute dall’ologramma integro. Questa caratteristica degli ologrammi, ci fornisce una maniera totalmente nuova di comprendere i concetti di organizzazione e di ordine.

La separazione è un’illusione

Per quasi tutto il suo corso, la scienza occidentale ha agito sotto il preconcetto che il modo migliore di capire un fenomeno fisico, che si trattasse di una rana o di un atomo, fosse quello di sezionarlo e di studiarne le varie parti. Gli ologrammi ci insegnano che alcuni fenomeni possono esulare da questo tipo di approccio. Questa intuizione suggerì a Bohm una strada diversa per comprendere la scoperta del professor Aspect.

Diversi livelli di consapevolezza, diverse realtà

Bohm si convinse che il motivo per cui le particelle subatomiche restano in contatto, indipendentemente dalla distanza che le separa, risieda nel fatto che la loro separazione è un’illusione. Egli sosteneva che, ad un qualche livello di realtà più profondo, tali particelle non sono entità individuali, ma estensioni di uno stesso «organismo» fondamentale.


Per spiegare la sua teoria, Bohm utilizzava questo esempio: immaginate un acquario contenente un pesce. 

Immaginate anche che l’acquario non sia visibile direttamente, ma che noi lo si veda solo attraverso due telecamere, una posizionata frontalmente e l’altra lateralmente rispetto all’acquario. Mentre guardiamo i due monitor televisivi, possiamo pensare che i pesci visibili sui monitor siano due entità separate, la differente posizione delle telecamere ci darà, infatti, due immagini lievemente diverse. Ma, continuando ad osservare i due pesci, alla fine ci accorgeremo che vi è un certo legame tra di loro: quando uno si gira, anche l’altro si girerà; quando uno guarda di fronte a sé, l’altro guarderà lateralmente. Se restiamo completamente all’oscuro dello scopo reale dell’esperimento, potremmo arrivare a credere che i due pesci stiano comunicando tra di loro, istantaneamente e misteriosamente.

Secondo Bohm, il comportamento delle particelle subatomiche indica chiaramente che vi è un livello di realtà del quale non siamo minimamente consapevoli, una dimensione che oltrepassa la nostra. Se le particelle subatomiche ci appaiono separate, è perché siamo capaci di vedere solo una porzione della loro realtà, esse non sono quindi «parti» separate bensì sfaccettature di un’unità più profonda e basilare, che risulta infine altrettanto olografica ed indivisibile quanto la nostra rosa. E poiché ogni cosa nella realtà fisica è costituita da queste «immagini», ne consegue che l’universo stesso è una proiezione, un ologramma. Il magazzino cosmico di tutto ciò che è, sarà, o sia mai stato.


Tutto compenetra tutto

Oltre alla sua natura illusoria, questo universo avrebbe altre caratteristiche stupefacenti: se la separazione tra le particelle subatomiche è solo apparente, ciò significa che, ad un livello più profondo, tutte le cose sono infinitamente collegate. Gli elettroni di un atomo di carbonio del cervello umano, sono connessi alle particelle subatomiche che costituiscono ogni salmone che nuota, ogni cuore che batte ed ogni stella che brilla nel cielo. Tutto compenetra tutto.

Sebbene la natura umana cerchi di categorizzare, classificare e suddividere i vari fenomeni dell’universo, ogni suddivisione risulta necessariamente artificiale e tutta la natura non è altro che un’immensa rete ininterrotta. In un universo olografico, persino il tempo e lo spazio non sarebbero più dei principi fondamentali. Poiché concetti come la località, vengono infranti in un universo dove nulla è veramente separato dal resto, anche il tempo e lo spazio tridimensionale (come le immagini del pesce sui monitor TV) dovrebbero venire interpretati come semplici proiezioni di un sistema più complesso.

Al suo livello più profondo, la realtà non è altro che una sorta di superologramma dove il passato, il presente ed il futuro coesistono simultaneamente; questo implica che, avendo gli strumenti appropriati, un giorno potremmo spingerci entro quel livello della realtà e cogliere delle scene del nostro passato da lungo tempo dimenticato. Cos’altro possa contenere il superologramma resta una domanda senza risposta.

In via ipotetica, ammettendo che esso esista, dovrebbe contenere ogni singola particella subatomica che è, che sia stata e che sarà, nonché ogni possibile configurazione di materia ed energia: dai fiocchi di neve alle stelle, dalle balene grigie ai raggi gamma. Dovremmo immaginarlo come una sorta di magazzino cosmico di Tutto ciò che esiste.

Bohm si era addirittura spinto a supporre che il livello superolografico della realtà, potrebbe non essere altro che un semplice stadio intermedio, oltre il quale si celerebbero un’infinità di ulteriori sviluppi. Poiché il termine ologramma si riferisce di solito ad un’immagine statica che non coincide con la natura dinamica e perennemente attiva del nostro universo, Bohm preferiva descrivere l’universo col termine «olomovimento». Affermare che ogni singola parte di una pellicola olografica contiene tutte le informazioni in possesso della pellicola integra, significa semplicemente dire che l’informazione è distribuita non-localmente. Se è vero che l’universo è organizzato secondo principi olografici, si suppone che anch’esso abbia delle proprietà non-locali e quindi ogni particella esistente contiene in se stessa l’immagine intera.


Il cervello è un ologramma

Partendo da questo presupposto, si deduce che tutte le manifestazioni della vita provengono da un’unica fonte di causalità, che include ogni atomo dell’universo. Dalle particelle subatomiche alle galassie giganti, tutto è allo stesso tempo parte infinitesimale e totalità di «tutto». Il cervello è un ologramma capace di conservare 10 miliardi di informazioni… Lavorando nel campo della ricerca sulle funzioni cerebrali, anche il neurofisiologo Karl Pribram, dell’Università di Stanford, si era convinto della natura olografica della realtà.

Numerosi studi, condotti sui ratti negli anni ’20, avevano dimostrato che i ricordi non risultano confinati in determinate zone del cervello: dagli esperimenti nessuno però riusciva a spiegare quale meccanismo consentisse al cervello di conservare i ricordi, fin quando Pribram non applicò a questo campo i concetti dell’olografia. Il Dott. Pribram credeva che i ricordi non fossero immagazzinati nei neuroni o in piccoli gruppi di neuroni, ma negli schemi degli impulsi nervosi che si intersecano attraverso tutto il cervello, proprio come gli schemi dei raggi laser che si intersecano su tutta l’area del frammento di pellicola che contiene l’immagine olografica.

Quindi, il cervello stesso funziona come un ologramma e la teoria di Pribram spiegherebbe anche in che modo questo organo riesca a contenere una tale quantità di ricordi in uno spazio così limitato. È stato calcolato che il cervello della nostra specie ha la capacità di immagazzinare circa 10 miliardi di informazioni, durante la durata media di vita (approssimativamente l’equivalente di cinque edizioni dell’Enciclopedia Treccani!) e si è scoperto che anche gli ologrammi possiedono una sorprendente capacità di memorizzazione, infatti semplicemente cambiando l’angolazione con cui due raggi laser colpiscono una pellicola fotografica, si possono accumulare miliardi di informazioni in un solo centimetro cubico di spazio, ma anche di correlare idee e decodificare frequenze di ogni tipo.

Anche la nostra stupefacente capacità di recuperare velocemente, una qualsivoglia informazione dall’enorme magazzino del nostro cervello, risulta spiegabile più facilmente, se si suppone che esso funzioni secondo principi olografici. Non è necessario scartabellare attraverso una specie di gigantesco archivio alfabetico cerebrale, perché ogni frammento di informazione sembra essere sempre istantaneamente correlato a tutti gli altri: un’altra particolarità tipica degli ologrammi.

La realtà non esiste

Si tratta forse del supremo esempio in natura di un sistema a correlazione incrociata. Un’altra caratteristica del cervello spiegabile in base all’ipotesi di Pribram, è la sua abilità nel tradurre la valanga di frequenze luminose, sonore, ecc. che esso riceve tramite i sensi, nel mondo concreto delle nostre percezioni.

Codificare e decodificare frequenze, è esattamente quello che un ologramma sa fare meglio. Così come un ologramma funge, per così dire, da strumento di traduzione capace di convertire un ammasso di frequenze prive di significato in un’immagine coerente, così il cervello usa i principi olografici per convertire matematicamente le frequenze ricevute in percezioni interiori. Vi è un’impressionante quantità di dati scientifici che confermano la teoria di Pribram, ormai, infatti, condivisa da molti altri neurofisiologi.

Il ricercatore italo-argentino Hugo Zucarelli ha recentemente applicato il modello olografico ai fenomeni acustici, incuriosito dal fatto che gli umani possono localizzare la fonte di un suono senza girare la testa, abilità che conservano anche se sordi da un orecchio. È risultato che ciascuno dei nostri sensi è sensibile ad una varietà di frequenze molto più ampia di quanto supposto. Ad esempio: il nostro sistema visivo è sensibile alle frequenze sonore, il nostro senso dell’olfatto percepisce anche le cosiddette frequenze cosmiche e persino le cellule del nostro corpo sono sensibili ad una vasta gamma di frequenze. Tali scoperte suggeriscono che è solo nel dominio olografico della coscienza, che tali frequenze possono venire vagliate e suddivise.

La realtà quindi non esiste, è solo un paradigma olografico. Ma l’aspetto più sbalorditivo del modello cerebrale olografico di Pribram, è ciò che risulta quando lo si unisce alla teoria di Bohm. Perché se la concretezza del mondo non è altro che una realtà secondaria e ciò che esiste non è altro che un turbine olografico di frequenze e se persino il cervello è solo un ologramma che seleziona alcune di queste frequenze trasformandole in percezioni sensoriali, cosa resta allora della realtà oggettiva? Per dirla in parole povere: non esiste.

Come hanno da sempre sostenuto le religioni e le filosofie orientali, il mondo materiale è un’illusione. Noi stessi pensiamo di essere delle entità fisiche, che si muovono in un mondo fisico, ma tutto questo fa parte del campo della pura illusione. In realtà, siamo come dei ricevitori che galleggiano in un caleidoscopico mare di frequenze e ciò che ne estraiamo lo trasformiamo magicamente in realtà fisica: uno dei miliardi di mondi esistenti nel super-ologramma.

Questo impressionante nuovo concetto di realtà è stato battezzato ‘Paradigma Olografico’ e sebbene diversi scienziati lo abbiano accolto con scetticismo, ha entusiasmato molti altri. Un piccolo, ma crescente, gruppo di ricercatori è convinto che si tratti del più accurato modello di realtà finora raggiunto dalla scienza.In un universo in cui le menti individuali sono in effetti porzioni indivisibili di un ologramma e tutto è infinitamente interconnesso, i cosiddetti «stati alterati di coscienza» potrebbero semplicemente essere il passaggio ad un livello olografico più elevato.

La coscienza crea illusione

Se la mente è effettivamente parte di un continuum, di un labirinto collegato non solo ad ogni altra mente esistente o esistita, ma anche ad ogni atomo, organismo o zona nella vastità dello spazio, ed al tempo stesso, il fatto che essa sia capace di fare delle incursioni in questo labirinto e di farci sperimentare delle esperienze extracorporee, non sembra più così strano.

Il paradigma olografico ha delle implicazioni anche nelle cosiddette scienze pure come la biologia. Keith Floyd, uno psicologo del Virginia Intermont College, ha sottolineato il fatto che se la concretezza della realtà non è altro che un’illusione olografica, non potremmo più affermare che la mente crea la coscienza (cogito ergo sum). Al contrario, sarebbe la coscienza a creare l’illusoria sensazione di un cervello, di un corpo e di qualunque altro oggetto ci circondi che noi interpretiamo come fisico.

Una tale rivoluzione nel nostro modo di studiare le strutture biologiche, ha spinto i ricercatori ad affermare che anche la medicina e tutto ciò che sappiamo del processo di guarigione verrebbero trasformati dal paradigma olografico. Infatti, se l’apparente struttura fisica del corpo non è altro che una proiezione olografica della coscienza, risulta chiaro che ognuno di noi è molto più responsabile della propria salute, di quanto riconoscano le attuali conoscenze nel campo della medicina.

Quelle che noi ora consideriamo guarigioni miracolose, potrebbero in realtà essere dovute ad un mutamento dello stato di coscienza, che a sua volta provocherebbe dei cambiamenti nell’ologramma corporeo. Allo stesso modo, potrebbe darsi che alcune controverse tecniche di guarigione alternative, come ad esempio, la visualizzazione risultino così efficaci perché nel dominio olografico del pensiero, le immagini sono in fondo reali quanto la realtà. Il mondo concreto è una tela bianca che attende di essere dipinta. Persino le visioni ed altre esperienze di realtà non ordinaria, possono venire facilmente spiegate se accettiamo l’ipotesi di un universo olografico.

Nel suo libro “Gifts of Unknown Things”, il biologo Lyall Watson descrive il suo incontro con una sciamana indonesiana che, eseguendo una danza rituale era capace di far svanire istantaneamente un intero boschetto di alberi. Watson riferisce che mentre lui ed un altro attonito osservatore continuavano a guardare, la donna fece velocemente riapparire e scomparire gli alberi diverse volte.

Sebbene le conoscenze scientifiche attuali non ci permettano di spiegare tali fenomeni, esperienze come queste diventano più plausibili qualora si ammetta la natura olografica della realtà. Forse, siamo tutti d’accordo su cosa esista o non esista, semplicemente perché ciò che consideriamo «realtà consensuale», è stato formulato e ratificato ad un livello della coscienza umana, nel quale tutte le menti sono illimitatamente collegate tra loro. Se ciò risultasse vero sarebbe la più profonda ed importante di tutte le conseguenze connesse al paradigma olografico. Implicherebbe infatti che esperienze come quella riportata da Watson, non sono comuni solo perché non abbiamo impostato le nostre menti con le convinzioni atte a renderle tali.

In un universo olografico, non vi sono limiti all’entità dei cambiamenti che possiamo apportare, alla sostanza della realtà, perché ciò che percepiamo come realtà è soltanto una tela in attesa che noi vi si dipinga sopra qualunque immagine vogliamo. Tutto diviene possibile, dal piegare cucchiai col potere della mente, ai fantasmagorici eventi vissuti da Carlos Castaneda durante i suoi incontri con don Juan, lo sciamano Yaqui descritto nei suoi libri. Tutto questo non sarà né più né meno miracoloso della capacità che abbiamo di plasmare la realtà a nostro piacimento durante i sogni.

Tutte le nostre convinzioni fondamentali dovranno nel tempo essere riviste alla luce della teoria olografica della realtà.

Articolo comparso su “AAM Terra Nuova”
Fonte: www.fisicaquantistica.it

27 commenti:

  1. https://www.docdroid.net/dSorAEH/michael-talbot-tutto-e-uno-lipotesi-della-scienza-olografica-urra-apogeo-1997.pdf

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  2. Come non essere d'accordo con questo articolo.
    La fisica teorica moderna purtroppo ha preso tante cantonate, dalle teorie di Einstein che si sono rivelate inesatte alla questione newtoniana della gravità che sta venendo smentita dalla fisica quantistica e dalla questione del magnetismo. Insomma si stanno aprendo orizzonti estremamente affascinanti nel panorama della fisica e meno male. È ora di comprendere che siamo noi i creatori della realtà e che tutto ciò che accade è pura illusione, poiché creato da noi.
    Non sappiamo ancora rispondere alla domanda se sia nata prima la mente o l'universo, ma ci arriveremo presto.
    Nel frattempo la scienza sta prendendo anche tante derive ahime', tipo la creazione dell'intelligenza artificiale, l'idea che si possa arrivare a costruire un essere metà umano e metà androide, in Giappone hanno addirittura creato embrioni artificiali, insomma stiamo scivolando verso pericolosi declivi....

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    1. "La fisica teorica moderna purtroppo ha preso tante cantonate, dalle teorie di Einstein che si sono rivelate inesatte alla questione newtoniana della gravità che sta venendo smentita dalla fisica quantistica e dalla questione del magnetismo".

      La fisica moderna non è teorica ma provata e la fisica quantistica (che in parte é teorica) non la smentisce affatto.
      Semplicemente sono due modelli validi ,ma che non trovano ancora un punto di unione. Si sta cercando una Teoria del Tutto insomma che possa conciliare le 2. Può darsi altrimenti che qualcosa sia sbagliato in uno dei 2 modelli.

      "Non sappiamo ancora rispondere alla domanda se sia nata prima la mente o l'universo, ma ci arriveremo presto"

      Sapere se è nato prima l'uovo della gallina presuppone che il tempo sia lineare (e non lo é) e che il tempo esista (non ne siamo certi) quindi questo quesito non regge.

      "Nel frattempo la scienza sta prendendo anche tante derive ahime', tipo la creazione dell'intelligenza artificiale, l'idea che si possa arrivare a costruire un essere metà umano e metà androide, in Giappone hanno addirittura creato embrioni artificiali, insomma stiamo scivolando verso pericolosi declivi..."

      Classico pensiero influenzato dal bigottismo clericale occidentale.
      Non è detto che l'evoluzione dell'uomo in una macchina sia negativa.
      Potrebbe consentire di resistere ad un mondo sempre più inquinato e radioattivo.
      Prima però dovremmo imparare a trasferire la coscienza!!



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    2. Nel tuo caso non c'è alcuna coscienza da trasferire, solo il profondo disagio esistenziale e mentale che ti affligge e ti fa odiare il tuo essere umano al punto da voler diventare un automa (non ti manca molto).

      Mi fai tanta pena.

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    3. @Unknown. (non so se sei lo stesso Unknown al quale ho già risposto consigliando di evitare interpretazioni e/o giudizi arbitrari visto che non tifirmi). Sei per caso psicologo di professione?..

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    4. Si Catherine esatto, ho studiato psicologia e ho scelto di fare un altro mestiere. Il blog è tuo e puoi bannarmi tranquillamente, ma io quando leggo deliri li prendo come tali e anzi mi premuro di dire a chi li ha scritti di cercare aiuto, non mi nascondo dietro libertà di opinioni che fanno solo male a chi le scrive e a chi le riceve se altrettanto confuso (mi riferisco ai tuoi lettori).
      Chiamala se vuoi deformazione "professionale"....

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    5. Capisco. Io sono educatrice, mi sono laureata in Francia quando in Italia non esisteva ancora quella figura (e secondo me, per aver lavorato anche qui, sarebbe stato meglio non uscisse proprio fuori visto l'organizzazione e i risultati di certe strutture, ma questo è un altro discorso); ho quindi studiato psicologia, sociologia, pedagogia etc ..e devo tutt'ora combattere ancora il mio lato "maestrina" sempre pronto a saltare fuori.
      Io non ho alcuna intenzione di bannarti, ma penso che bisogna sempre essere molto attenti quando si esprimono giudizi sulla base di pochi elementi. Puoi anche dire a chi ti pare che non sei d'accordo con quanto afferma e esporre a tua volta i tuoi argomenti, ci mancherebbe, ma continuo a pensare che sia imprudente azzardare giudizi.
      Ciò che per te è delirio non sempre lo è per qualcun altro.
      Ricordo ancora una delle cose che ho imparato e che sono riuscita ad applicare anche con i miei figli: le etichette che ci vengono date e che diamo talvolta con leggerezza agli altri sono armi pericolose.
      Non dire mai a un bambino che è uno sciocco bensì che ha fatto una sciocchezza. Così non lo condanni, gli dai la possibilità di crescere..
      Per me il rispetto è fondamentale. :)

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    6. Sono d'accordo e ti ringrazio per l'ospitalità e la gentile risposta.
      Ma credimi, leggere sta roba per me e' veramente da delirio, oltretutto proveniente da un tizio che ripete ossessivamente i suoi mantra anti questo e quello e i pericoli di tutto, poi scopri che auspica il transumanesimo che fa parte dell'agenda del sistema.
      Lì davvero capisci che questa persona ha le idee molto confuse e scatta un giusto allarme, a mio parere.
      Perché questa roba influenza ragazzini inconsapevoli e immaturi in quanto viene spacciata per progresso, ma è pura follia e lo dicono centinaia di esperti.
      Comunque, pietra sopra. Se deve capire capirà ma visto l'andazzo....

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    7. Ecco, hai detto bene, la comprensione non arriva mai al di fuori di una propria e personale elaborazione interiore...sempre che sia affidabile! Ahahaha! ("La risposta è dentro di te, epperò è sbajata!" Corrado Guzzanti)
      Come dice il saggio (Lao Tzu, non il mio vicino di casa , anche se è saggio anche lui ;) ): "Se hai un problema e puoi risolverlo è inutile che tu ti preoccupi, se non puoi risolverlo è altrettanta inutile la tua preoccupazione."
      Notte ragazzi :)


      C'è sempre qualcosa da imparare dall'antica saggezza ;)

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  3. E riguardo alle guarigioni grazie ad un mutato stato di coscienza consiglio i libri della brava D.ssa Erica Francesca Poli, che ha appunto scritto delle nuove frontiere della medicina per guarire da molte malattie.
    Trovo la D.ssa anche molto graziosa e angelica nelle sue conferenze 😊

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    1. Non conosco la bella e brava dott.Poli ,ma ATTENZIONE al fenomeno dilagante dei nuovi guaritori.
      Dietro ci possono essere dei tranelli specialmente se si parla appunto di nuove frontiere e stati di coscienza.
      Lo stile di vita sano,la meditazione, il mangiare sano sono ancora i miglior metodi per RIDURRE la possibilità di ammalarsi.

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    2. Hai letto il libro? Ovviamente no.
      E TU che ne sai di come si riduce la possibilità di ammalarsi?
      Lo dici tu e quindi va bene, giusto?
      Mondo, non seguire altro Dio al di fuori di Atunis!

      Ma spostati, va'.

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  4. E' tornata in punta di piedi e persino con un paio di discorsi intelligenti in dono...ma la belva anticomplottista ha subito preso il sopravvento...🤣🤣🤣

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    1. Ciao Stefano!
      Chi è la belva anticomplottista?

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    2. Ah, qui ancora usate termini obsoleti e fuorvianti come complotto e anti complottista?

      Mamma mia.

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    3. Il complottismo moderno e spicciolo che sta dilagando soprattutto nel web ,sta lentamente attecchendo nelle menti spinto da ignoranza e dabbenaggine. Questo sta portando ad una sorta di rifiuto di ogni forma gerarchica e una "lotta al Potere" quasi fossimo tornati al primo Comunismo con la differenza che forse li qualche valore c'era e qui non sappiamo neppure contro chi e cosa si deve lottare!
      Questo sta sfociando in una bassa forma di maleducazione e non rispetto verso chi "comanda" in ogni posizione. L'insegnante,il datore di lavoro,il politico,il poliziotto... anche il moderatore di un blog specialmente se è lui che lo ha creato!
      Il complottismo legato all'ignoranza è un fenomeno sociale ed un cancro per lo spirito...

      SAT ASAT VIVEKA BUDDHI

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    4. Ma il complottismo è anche la fase di un percorso.
      E se uno ha bisogno di attraversare quella fase deve farlo e basta.
      Ognuno ha un suo percorso e nessun percorso è sbagliato, ricordi?
      Che sia un cancro per lo spirito poi è solo un'opinione di un utente chiamato Atunis che spara a zero su tutto e tutti e poi predica peace& love e rispetto per le opinioni altrui.
      Ma la mancanza di coerenza non è il peggiore dei tuoi problemi, evinco anche una certa dose di ipocrisia e quella è davvero odiosa in un blog come questo.

      Sei fasullo Atunis.

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    5. Atunis ti devo ringraziare mi hai insegnato qualcosa di nuovo.

      I deliri mentali io li trovo affascinanti, mi consentono di vedere i luoghi dove la mente è imprigionata.
      Mescolare spiritualità, crescita interiore e transumanesimo, è da geni della mente, una nuova frontiera della spiritualità di tipo sintetico.
      Chi l'avrebbe mai detto, da solo non ci sarei arrivato.

      Giannik La k è d'obbligo

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    6. Più che nuova frontiera è un buco nero Gianni.
      Questi sono i danni del leggere libri e fare pratiche esoteriche senza alcuna preparazione mentale e spirituale.
      Vedo certa gente alle conferenze esoteriche che sarebbe da chiamare il 118 e lo dico senza ironia.
      Ma ti rendi conto di cosa promuove questo qui? L'uomo disumanizzato, robotizzato, privato di una qualunque dignità, volontà di ribellione e totalmente asservito ai suoi padroni e creatori.
      Qui abbiamo oltrepassato il delirio, fidati.

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  5. COSA VEDE CHI VEDE L'ENERGIA.
    L'universo è fatto di una infintà di filamenti luminosi intrecciati che non si toccano e sono di lunghezza infinita che creano una cosa all'apparenza unica.
    Questi filamenti formano dei filamenti più grandi che una forza sconosciuta lungo il percorso li raggruppa localmente che poi proseguono, dando origine a forme di energia concentrata che i sensi vedono erroneamente come solidi ed esistenti di per se.
    Le persone vengono viste come un intrico di filamenti luminosi di di forma ovale o sferica, tali filamenti prima e dopo formano altre cose e sono tutti connessi, e tutto è connesso.

    IL TEMPO
    Il tempo viene visto come non esistente in cui passato, presente e futuro coesistono e vi si può accedere.

    Pare un trattato di meccanica quantistica ante litteram.
    Gianni

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  6. Tornando all*articolo in oggetto.........Tutto è Uno,non si può cogliere un fiore senza turbare una stella,tutto ciò che concerne il discorso della Creazione non è mai stato in alcun modo oggetto di separazione,essa è solo un illusione,ma è stato sempre oggetto di profonda comunione a causa della presenza di quei fili invisibili e di quelle leggi misteriose che governano i processi della Vita.Questo concetto lo avevano compreso prima di Bohm e della Scienza dei Quanti anche i grandi Sapienti del Passato,io sono certo che un giorno,tutte le piccole e immortali particelle che vivono in questo Mondo si riuniranno,questa volta per sempre,per fare ritorno finalmente a Casa.E solo allora esse riprendendo la loro forma Originaria e trasformandosi in Pura Luce,continueranno a vivere una vita amorevole e meravigliosa insieme all*Essenza Primaria che ha dato origine al Tutto.Emilio

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    1. Condivido il tuo pensiero, caro Emilio, la tua semplicità è una dota unica, a volte le cose semplici posson risultare le più vere, con tutto il rispetto per le complessità.

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  7. Posso scrivere una cosa completamente OT? Ma si va, me lo concedo..
    Se continuate a scrivere così tanto dovrò assumere qualcuno di voi per moderare il blog .. :P
    Io non jeapossofà...troppi impegni!
    Vi avviso: non ciò 'na lira peppagarvé!
    ^_^!!!!
    Ahahahahah!

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    1. Catherine ho la soluzione
      Puoi sempre applicare le tecniche di The Secret.
      Non funzionano e si resta poveri in canna ma almeno ti immagini ricca, una goduria.
      hahahahahahhahaa

      Gianni

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    2. Intendi la legge di attrazione? Quella funziona sempre...per le piccole cose però, come trovare sempre un posto libero per la macchina, o quando arriva sistematicamente una soluzione miracolosa a un piccolo problema che non ti andava di risolvere, robette del genere, ma per quanto riguarda i problemi grandi è un po' diverso .. ;)
      Comunque non ho capito, lo dici perché non posso pagare un dipendente? Ahahaha!!

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  8. Per Irene.Un saluto affettuoso e sincero e grazie per la condivisione.Emilio

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