venerdì 1 marzo 2019

Fermare la mente

Riflessioni sulla mente e gli inganni da essa perpetuati
le ossessioni del passato
le ambizioni future
i significati dietro a tutto questo
e l'importanza
dell'essere testimoni
del Qui e Ora.


"L'adesso è l'unico momento della vita che possiamo percepire, che possiamo ascoltare attraverso il corpo e l'apparato sensoriale. L'adesso è l'unico momento certo, l'unico tratto di esistenza in cui si possa agire. Sull'adesso abbiamo un potere immenso. A meno che tra di noi e l'adesso non si frapponga l'imperatrice dei nostri “ego” delle nostre paure, delle nostre sfiducie ed ansie: la mente."

“Essere consapevoli del vostro respiro vi costringe a stare nel momento presente, che è la chiave di tutte le trasformazioni interiori. Ogni volta che siete consapevoli del respiro, siete assolutamente presenti. Potete anche rendervi conto che non potete pensare e, allo stesso tempo, essere consapevoli del vostro respiro. Il respiro cosciente ferma la mente.”

Eckart Tolle


Osservare la mente

Si tramanda una storia bellissima, che amo molto...

Un giorno il Buddha stava attraversando una foresta. Era un afoso giorno d'estate e aveva molta sete; disse ad Ananda, il suo discepolo più vicino: «Ananda, torna indietro. Cinque o sei chilometri fa, abbiamo attraversato un ruscello. Porta un po' d'acqua, prendi la mia ciotola. Sono molto stanco e assetato». Era invecchiato...
Ananda tornò indietro, ma quando raggiunse il ruscello erano passati alcuni carri che avevano reso fangosa l'acqua. Le foglie morte che giacevano sul fondo erano sulla su.perficie; non era più possibile berla, perché si era intorbidita. Egli tornò a mani vuote e disse: «Dovrai aspettare un po'; andrò più avanti. Ho sentito dire che due, tre chilometri più avanti c'è un grande fiume. Porterò l'acqua da là».

Ma il Buddha insisté: «Torna indietro e prendi l'acqua da quel ruscello».

Ananda non riusciva a capire la sua insistenza, ma se il Maestro diceva così, il discepolo doveva eseguire l'ordine. Sebbene vedesse l'assurdità della cosa - camminare ancora per cinque chilometri, nonostante l'acqua non si potesse bere - si mise in cammino.

Mentre partiva, il Buddha gli disse: «Non tornare se l'acqua è ancora torbida. In quel caso, siediti sulla riva in silenzio. Non fare nulla, non entrare nel fiume. Siediti sulla riva in silenzio e osserva. Prima o poi l'acqua tornerà limpida, riempirai la ciotola e tornerai indietro».

Ananda andò e il Buddha aveva ragione: l'acqua era quasi pulita, le foglie se n'erano andate, il fango si era depositato; ma poiché non era ancora totalmente limpida, egli si sedette sulla riva a guardare il fiume scorrere. A poco a poco divenne chiaro come un cristallo. Allora tornò indietro danzando: aveva capito l'insistenza del Buddha. In ciò che era successo c'era un messaggio per lui, e l'aveva compreso. Diede l'acqua al Buddha e, ringraziandolo, gli toccò i piedi.

Il Buddha disse: «Che cosa stai facendo? Sono io che dovrei ringraziarti, poiché mi hai portato l'acqua».

Ananda rispose: «Adesso posso capire. Prima ero arrabbiato; non l'ho fatto vedere, ma lo ero perché pensavo fosse assurdo tornare indietro. Tuttavia, ora comprendo il messaggio: era davvero ciò di cui avevo bisogno in questo momento. Seduto sulla riva del fiume, ho capito che la stessa cosa accade con la mente. Se salto nel ruscello, lo sporcherò di nuovo. Se salto nella mente, si crea più rumore, cominciano a sorgere nuovi problemi. Seduto in disparte, ho imparato la tecnica.

«Adesso anche con la mente mi siederò in disparte, osservandola in tutti i suoi problemi, la sporcizia, le foglie morte, le ferite, i traumi, i ricordi, i desideri. Imperturbato, starò seduto sulla riva, aspettando il momento in cui tutto sarà limpido.»
Accade da sé, perché quando siedi sulla riva della mente, non le dai più energia. Questa è la meditazione autentica. La meditazione è l'arte della trascendenza.

Tratto da: The Dhammapada: The Way of the Buddha, vol. 10, cap. 4.

Osho Rajneesh


L'io è la mente non osservata che gestisce la nostra vita quando non siamo presenti come consapevolezza testimone, come osservatori. 

L'io si percepisce come frammento separato in un universo ostile, senza alcuna connessione interiore con ogni altro essere, circondato da altri io che considera potenziali minacce o che cercherà di usare per i propri fini. Gli schemi fondamentali dell'io sono creati per combattere la sua radicata paura e il suo senso di mancanza. Si tratta di resistenza, dominio, potere, avidità, difesa, attacco. Alcune delle strategie dell'io sono estremamente abili, eppure non risolvono mai alcuno dei suoi problemi, semplicemente perché l'io stesso è il problema.
( ... )

Quando due o più io si uniscono insieme, ne consegue un dramma di qualche genere. Ma anche chi vive completamente solo crea il proprio dramma. Quando noi ci sentiamo dispiaciuti per noi stessi, questo è dramma. Quando ci sentiamo in colpa o in ansia, questo è dramma. Quando lasciamo che il passato o il futuro oscurino il presente, creiamo il tempo, il tempo psicologico, la sostanza di cui è fatto il dramma. Quando non onoriamo il momento presente consentendogli di essere, creiamo il dramma.

Eckart Tolle


"Quando la tua mente fluttua esistono due entità: 
una sono le nuvole, i pensieri, gli oggetti, le immagini; 
l'altra è la consapevolezza, la mente stessa. 
Se presti troppa attenzione alle nuvole, agli oggetti, 
ai pensieri e alle immagini, 
hai dimenticato il cielo. 
Hai dimenticato il padrone di casa, 
hai prestato troppa attenzione all'ospite. 
Questi pensieri e immagini vaganti non sono altro che ospiti. 
Se ti focalizzi su di essi, diventi immemore del tuo essere. 
Sposta l'attenzione dagli ospiti al padrone di casa, 
dalle nuvole al cielo. 
Fallo praticamente."

Osho Rajneesh


“Quando mangi, cammini o viaggi

sii dove sei, 
altrimenti mancherai 
la maggior parte della tua vita.” 

Buddha

16 commenti:

  1. Sono d*accordo,l*unica tecnica per fermare la mente e il flusso costante dei suoi pensieri è quella della Meditazione.La Meditazione come sostenevano i grandi mistici e i grandi saggi del Passato non è la Mente e non ha limiti temporali e quindi solo quando essa sarà conclusa,come diceva il Buddha,l*acqua torbida del fiume dei nostri pensieri ritornerà limpida e trasparente.Emilio

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  2. Per primo occorre capire come si susseguono i pensieri e, per quello che ne so, i pensieri si associano secondo poche e precise vie: per somiglianza, per contrasto e per contiguità (nel tempo e nello spazio); una delle vie per controllare la mente è di riuscire a fermare l'attenzione nello spazio/tempo tra un pensiero e l'altro: è lì la sede del testimone/osservatore, la vera torre di controllo...la pratica è la soluzione, e il potere dell'attenzione è il mezzo. Ognuno poi sceglie la via che gli è più congeniale, ma l'attenzione è il mezzo comune a tutte/tutti. Quali sono le vostre esperienze?

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  3. Articolo molto bello

    Fermare il dialogo interiore non è così facile, la meditazione serve a poco, tranne dopo molto lavoro.

    L'auto osservazione, prendendo le distanze così si vede meglio, è realmente la via maestra e più rapida.
    Ma è anche difficile perchè le persone odiano il dirsi "avevo torto"
    Gianni

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  4. Io c'ho rinunciato alla "lotta contro il dialogo interiore", poiché lottare contro una mente che non è neanche nostra, ma di origine estranea, è controproducente, cosi non si fa altro che alimentarla ulteriormente. Il silenzio interiore non è assenza di rumori o di suoni, ma per dirla con le parole di Carlitos, ignorarla e farla esaurire per sfinimento, cioè affamarla fino a quando non desiste per fallimento. Personalmente preferisco l'incremento sostenuto di energia vitale (in primis quella sessuale), a partire da un'alimentazione che privilegia i cibi con un ph basico-alcalino, fino a cercare di ammorbidire il mio ego, renderlo in un certo senso innocuo. Aumentando il livello di energia vitale, riesco ad intensificare la capacità di concentrazione, ad attivare il "guardiano" il cui compito è quello di intercettare i pensieri e le forme-immagini nocive e intossicanti, cerco di separare i due rispettivi campi di consapevolezza, da una parte c'è la mente estranea che cerca di oscurare con tutta la sua spazzatura emozionale, con tutta la sua carica propulsiva, dall'altra c'è la consapevolezza animica della mia mente profonda che nonostante tutto, riesce sempre più spesso a distanziarsi dal caos mentale. Concordo sul fatto che l'attenzione è l'elemento chiave nel processo di trasformazione e nel potenziamento dell'energia grezza in raffinata consapevolezza. "Rispondendo alla mia domanda circa la possibilità, per una persona ordinaria, di rendersi conto di questa situazione, Carlos confermò che, in teoria, è possibile raggiungere la condizione di indifferenza emotiva verso se stessi ragionando e arrivando a conclusioni che riguardano le nostre priorità energetiche. Nella pratica, tuttavia, per una persona invischiata in un contesto di luminosità deteriorato non c'è modo di reagire in tempo. Non troverà mai l'energia necessaria. Sarà sempre un passo indietro rispetto a ciò che deve fare. Cosa possiamo fare allora? Posto che siamo stati abbandonati dalle nostre forze, abbiamo un'unica opzione: preservare l'energia con cui siamo nati. Il guerriero impeccabile non ha bisogno di qualcuno che lo guidi, perché il risparmio di energia diventa ovvio per quelli che stanno provando a essere più consapevoli". "Per raggiungere la libertà emotiva è necessario essere chiari come il cristallo. Quando senti che una valanga emotiva si impossessa di te, devi tirare le redini del cavallo selvaggio. Facendo così riuscirai a salvare enormi quantità di energia". George Clooney diceva in una sua pubblicità "No martini, no party!" basta sostituire martini con energia, "no energia, no party", senza energia (la benzina dello spirito, il carburante par excellence) non si va da nessuna parte, non c'è "festa" e qualsiasi metodologia, qualsiasi tecnica meditativa non dico che sia inutile, ma inutilizzabile (inaccessibile), non ci si muove di un millimetro. L'accumulo continuativo di energia sessuale aiuta a resistere alle tempeste emotive, agli assalti periodici dei ladri di energia, e aumenta la capacità di concentrazione. Secondo John Lamb Lash gli antichi gnostici usavano delle metodiche simili a quelle taoiste per difendersi dalle invasioni arcontiche, su questo punto mi trovo perfettamente d'accordo.

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    1. Ecco la definizione di Arconte di John Lamb Lash:

      "Secondo la cosmologia gnostica, gli Arconti apparvero in un periodo precedente la formazione del sistema solare. Per quanto mi concerne, tali Forze sono come cyborg simili a locuste, con corpi a base di silicio, progettati in modo da consentire loro brevi incursioni nell’atmosfera terrestre".

      E ancora:

      "Gli Arconti sono esseri psichici, dimorano in una dimensione astrale e l’astrale è nella mente umana. Gli Arconti sono parassiti intrapsichici, che accedono alla coscienza umana tramite telepatia e simulazione. Ma la loro caratteristica principe è che infettano l’immaginazione umana e sfruttano il potere della dissimulazione per ingenerare confusione e inganno".

      Apparte le strampalate fantasie sulla forma come una locusta o chissà cosa, io mi domando come si possa solo pensare di fare un cammino di crescita interiore basandoci su questi scrittori dell'orrore e della paura che probabilmente stanno descrivendo solo se stessi INGENERATORI DI CONFUSIONE E INGANNO appunto.

      Figuriamoci se Basilide,Clemente Alessandrino o Valentino parlavano di locuste, ma per favore! 😞

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    2. Strampalate fantasie sulla forma????? Non sottovalutare ma capire

      La mia esperienza e di moltissimi altri compreso le ricerche con l'ipnotismo e altre metodologie confermano il parassitismo.

      Una cosa poco conosciuta è che si tratta di esseri inorganici che assumono la forma mentale più adatta al momento e alla persona, compreso angeli, madonne cristi, rettili e familiari morti.

      Nessuno parassita nesuno se non gli si lascia la porta aperta, il pregare dio, cristi e santi è un mezzo eccellente per essere parassitati, come le canalizzazioni e le evocazioni.

      La merda ha sempre la stessa puzza
      Gianni

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    3. Come può l’uomo contemporaneo guardare al di là di se stesso nel “sovrumano” quando non conosce se stesso? Proprio questo c’è scritto sul sacro tempio di Apollo a Delfi “Conosci te stesso”.

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    4. La mente è comunque nostra Leitmotiv, non esterna, solo che i suoi meccanismi, costruiti con l'educazione, le esperienze, le emozioni elaborate e non etc ...sono prepotenti, ci dominano al punto di farci inventare - e rendere quindi "reale" - qualsiasi cosa.
      Ma teoricamente i padroni della nostra mente siamo sempre noi. Se rinunciamo alla nostra proprietà diventa ancora meno addomesticabile, è una belva scatenata, dobbiamo solo imparare a farla stare buona ;)

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    5. Sai cosa ti manca Leitmotif... si chiama discernimento!
      Siete vittime del neospiritismo occidentale.
      Siete vittime anche voi del mondo moderno! Nell'era del materiale voi tendete a materializzare le vostre presunte sensazioni (ripeto VOSTRE) cercando appiglio nei vari Falsi Guru (che dite di non seguire!) anche loro corrotti da un individualismo dirompente.
      E' l'ora che vi accollate le vostre responsabilitá sul vostro disagio senza dare le colpe a vari parassiti o impianti alieni etc.
      Noi siamo causa di noi stessi e la strada che é giá tracciata da sempre va seriamente riscoperta in noi.

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  5. Ciao Leitmotif, se conveniamo sul fatto che l'attenzione focalizzata è tutto quello che serve, allora posso dirti che la si può addomesticare, e la scienza dello Yoga (ma non solo lo Yoga: ad esempio i Koan) serve a questo scopo. L'unico ostacolo è la costanza nella pratica, il resto é consequenziale/proporzionale all'impegno.

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    1. Concordo
      Mente stabile e duttile.
      La mente (duttile) va dove l'intenzione la porta e ci resta fino a che l'intenzione ce la lascia (stabile).

      E' la presenza che va coltivata il resto viene da se
      Gianni

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  6. @Giuseppe delle donne: per quel poco di esperienza che ho, almeno per il momento mi sono reso conto l'unica cosa veramente utile che mi può essere di aiuto per acquietare il chiacchiericcio mentale è quella di abbassare mai la guardia, le distrazioni sono sempre dietro l'angolo. Riappropriarsi del proprio campo di consapevolezza è una sfida che non accetta compromessi.

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  7. E' la presenza che va coltivata= Riappropriarsi del proprio campo di consapevolezza= costanza nella pratica= conosci te stesso= volontà come supremazia del cuore sulla mente
    Va bene come sistema di equazioni di quinto grado?
    Anche in Psicosofia vigono le stesse leggi della matematica, almeno così mi sembra...

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    1. Giuseppe la soluzione della tua equazione è pigrizia.

      Le cose sono facili, proprio per questo le cose facili sono spesso le più difficili, di difficilissima facilità
      Si chiama pigrizia
      Gianni

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  8. Sono d'accordo Gianni, ma più che pigrizia la chiamerei "principio d'inerzia".

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