domenica 10 febbraio 2019

Il senso di colpa

Giovanni Peccarisio

Il senso di colpa appartiene alla memoria (eterica) e si radica nell'interiorità a causa di un evento subito e compiuto nel passato e vissuto giorno dopo giorno senza speranza di soluzione.

In tal modo esso impedisce il cammino verso la libertà interiore e proprio per questa sua caratteristica il senso dì colpa, è una situazione interiore che blocca e rende passivi verso l’esterno.
Il lato caldo del senso di colpa è il rancore.
Il rancore appartiene alla vita dell'anima.

Se il senso di colpa spegne e intristisce la vitalità del nostro mondo interiore, il rancore dilania continuamente la nostra interiorità a causa di un incessante movimento emozionale che spesso trapassa nella sete di vendetta.

La vendetta, se eseguita, crea il passaggio da dentro a fuori. Un contenuto della nostra individualità (rancore) diventa così una azione verso l’esterno (vendetta).

Il rancore vive nel presente, la vendetta si proietta nel futuro.
Il rancore è il fratello minore dell'odio e la vendetta un suo servo ...


Il perdono appartiene all’Io Superiore ed è perciò di natura Spirituale.

Esso crea un rapporto da Io ad Io ed è uno strumento dell’Amore che consegna l’intenzione umana alla risoluzione divina in armonia con le archetipiche parole del Cristo:
“Padre perdona loro, perché non sanno quel che fanno”

In altre parole se vuoi essere perdonato, perdona tu per primo e prosegui la tua strada.

Il problema non è più tuo; da quel momento in poi la colpa, il rancore, la vendetta, l’odio saranno fronteggiati dall’Amore Spirituale trascendente, che diverrà immanente grazie anche alla tua azione di perdono.
Tu hai fatto ciò che dovevi e che potevi fare.

Giovanni Peccarisio
Laureato alla "Libera Università della Scienza e dello Spirito" di Dornach (Svizzera), come Maestro Waldorf (scuole steineriane) e Maestro di pittura.
Consulente pedagogico, svolge la sua attività di conferenziere in varie sedi in Italia e all'estero.
Autore del libro: "L'evoluzione storica della coscienza: il passaggio della Soglia"

Fonte:
 www.disinformazione.it

13 commenti:

  1. Non giudicate e non sarete giudicati,perdonate e sarete perdonati.Gesu*,Parole immortali e sempre attuali che vanno oltre le leggi che regolano il tempo e lo spazio e tracciano per ognuno di noi la strada che conduce verso l*Eternita*.Emilio

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  2. "A causa della nostra importanza, siamo pieni fino all'orlo di rancori, invidie e frustrazioni, ci lasciamo guidare da sentimenti di indulgenza e rifuggiamo dal compito di conoscere noi stessi con pretesti come "non ne ho voglia" o come "sono stanco"! Dietro a tutto ciò c'è inquietudine, che noi tentiamo di far tacere con un dialogo interno sempre più denso e meno naturale."
    "Un guerriero sa che se non andiamo a cercare i nostri fantasmi saranno loro a cercare noi. Per questo non lascia sospesi. Riconsidera il suo passato, cerca la congiuntura magica, il momento esatto in cui si è coinvolto con il destino di altra gente, applica tutta la sua concentrazione a quel punto e slega i grovigli di intento."
    "Gli sciamani dicono che noi viviamo la nostra esistenza a distanza, come se fosse un ricordo. Passiamo la vita agganciati, afflitti per qualcosa che è accaduto trenta anni fa e carichiamo un peso che non ha più senso. "Non lo perdono!", gridiamo, ma non è vero, non perdoniamo noi stessi!
    Gli impegni emotivi che contraiamo con la gente sono come investimenti che abbiamo fatto strada facendo. Bisogna essere molto stupidi per gettare via il nostro patrimonio in questo modo! L'unica forma in cui possiamo tornare ad essere di nuovo completi è recuperando quell'investimento, riconciliandoci con la nostra energia e abbandonando il carico dei sentimenti. Il miglior metodo che hanno scoperto gli stregoni per questo è ricordare gli eventi della nostra storia
    personale fino alla loro completa digestione. La ricapitolazione ti toglie dal passato e ti inserisce nel presente."
    mescolare la propria energia con quella di un'altra persona, crea dei legami, o dei vincoli karmici spesso difficili da recidere, la ricapitolazione aiuta a recuperare l'energia rimasta conficcata nell'uovo luminoso degli altri, e aiuta a restituire l'energia di quella persona con la quale vogliamo slegare il nodo karmico. Il perdono, il fatto di chiedere scusa o il concetto della vendetta sono tutti i giochetti che l'ego umano utilizza come pretesto per per autoaffermarsi, per illudersi di essere reale, e per evitare di esaminare sé stessi, di scendere nelle proprie profondità interiori, osservare sé stessi può essere sconvolgente, la forma umana è piena fino all'orlo di spazzatura emotiva, che può essere comunque trasformata in qualcosa di più proficuo per la propria evoluzione. Ma pochi sono disposti a fare questo tipo di lavoro, il corpo di dolore emozionale per dirla alla Eckhart Tolle si nutre di sentimenti, emozioni, drammi, tragedie, e chi più ne ha più ne metta, si viene ad innescare una sorta di dipendenza biochimica, cosi si ha bisogno di altro dolore per poter alimentare e non chiudere una determinata ferita psicologica.

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    1. Perdono????

      Una palla gigantesca in cui le persone si illudono di avere perdonato, buonismo fasullo. L'auto analisi fa venire il male di testa, meglio una preghiera.
      In realtà il problema quale che sia è stato solo messo sotto il tappeto pronto ad uscire ed esce prima o poi rovinando la festa.

      La cura è antica
      Quello che è successo non si può cambiare, rimediare se possibile, se non possibile rimediare facendo del bene a qualcuno.
      Il ricordo permane ma l'energia emozionale associata all'evento viene dissipata e all'improvviso si capisce la lezione associata.
      Questo è il vero perdono.

      Gianni


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    2. Guarda che il perdono serve prima di tutto a se stesso!
      Se una persona ti ha recato del male e che il perdono è possibile (in certi casi estremi non lo è, ovvio), perché perdere tempo e energia preziosa, e recare a te stesso ulteriore dolore grogiolandoti nella tristezza, nell'odio o nel desiderio di vendetta?
      Meglio perdonare e andare avanti.
      Non puoi capire come ti senti più tranquillo dopo! ^_^

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    3. Grazie Catherine mi hai preceduto nel pensiero...😉

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    4. Concordo ovviamente il beneficio del perdono riguarda solo se stessi.

      Ma... c'è sempre un maledetto ma.
      Per esperienza personale nonostante un lungo percorso di miglioramento il perdono risulta comunque spesso difficile se l'evento è molto drammatico ed ha provocato la distruzione di una intera vita cosa che mi è successa due anni fa e ne ho ancora le conseguenze, si perdona, ma dentro di se rimane un certo rancore pronto ad uscire.

      Ce ne ho messo del tempo ed ancora c'è qualche residuo.
      Suppongo che sono solo uno dei tanti.
      Gianni

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  3. Monte del Golgota anno zero,Gesù in agonia perdona i suoi torturatori e assassini e lo fa usando le testuali parole.....Perdona loro Padre perché essi non sanno quello che fanno.Sono d*accordo con voi l*odio,il risentimento e la vendetta non fanno altro che logorare ed appesantire la nostra Mente e a farci stare ancora più male moralmente e psicologicamente,l*unica via sensata,quando ciò è umanamente possibile,come suggerisce saggiamente la nostra Catherine è solo e soltanto quella del Perdono.P.S.per Atunis,questo non è buonismo ma è solo semplice saggezza.Emilio

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    1. Sul perdono siamo daccordo Emilio.
      Non é buonismo. Il rancore é uno di quei mostri da domare di cui si parlava in passato. Serve uno sforzo e tanta volontá, dicevamo anche questo ricordi? Ogni giorno l'uomo lotta con sé stesso.

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  4. "Vivere il presente non implica sconfessare le esperienze del passato, ma imparare a vederle per ciò che sono realmente: avvenimenti atemporali nel flusso dell'intento cosmico. Questo permette di estrarne precise lezioni, e inoltre dona la capacità di modificarle a piacimento. A ciò serve la ricapitolazione, attraverso la quale puoi letteralmente intervenire nel flusso di energia del passato" (Perdono: per-dono, dono inteso come lezione da apprendere, mentre perd: lasciar perdere, non rimanere legati ad un qualcosa che ormai è accaduto). Don Juan disse di non attribuire un'importanza eccessiva alle azioni e ai misfatti dei propri simili perchè la quantità di energia che si investe è vincolante, in piu le barbarie sociali degli esseri umani considerando il loro livello evolutivo sono cosi importanti da oscurare il proprio incontro con l'Infinito? Ma cos'è che conviene lasciar veramente perdere? l'ego, si tratta di non ascoltare e non assecondare la voce della falsa personalità, come diceva Don Juan nel Lato Attivo dell'Infinito, ascolta la tua vera mente, non quella che porta e cerca sempre conflitti, rancore, risentimento, odio, malumore, ecc.. ma quella profonda. Personalmente di torti anche di una certa gravità ne ho subiti in abbondanza però tutto sommato quando vengo a sapere che anche le persone che mi hanno sistematicamente danneggiato a livello sociale e psicologico non se la passano un granchè considerando che anche loro hanno le loro ferite, non provo ne godimento ne dispiacere, rimango impassibile, anzi mi viene quasi da sbadigliare, è come se ci fosse un meccanismo nella mia mente che mi impedisce di provare interesse nei riguardi dei misfatti altrui, lo trovo veramente uno spreco di energia enorme, indifferenza e il distacco emotivo sono le chiavi per non prosciugare il proprio potere personale, chi ferisce merita veramente tutta questa attenzione (positiva o negativa che sia?). L'antidoto non è il perdono nell'accezione standardizzata del termine, nel modo in cui viene inteso abitualmente dalle persone, ma è l'entusiasmo e il senso dell'avventura, il mondo offre tante di quelle meraviglie (esperienze extracorporee, mondi paralleli, luoghi di potere, e quant'altro) che sprecare la propria energia emotiva e mentale in masturbazioni senza senso è veramente triste e deplorevole. Nel momemto in cui una vocina, quella profonda, quella della vera mente afferma: "non ne vale veramente la pena attribuire importanza ai torti subiti, perchè si diventa schiavi di sè stessi, vittime di sè stessi e degli effetti causati dalle proprie azioni, in più nuoce al sistema immunitario, le emozioni intossicanti , quelle negative, acidificano il ph del sangue, da li là strada per ammalarsi è spianata, serbare rancore e risentimento cronico per tutta la vita equivale a prenotare le proprie sventure, prima o poi si concretizzano e si palesano sul piano materiale." perchè nessuno è eterno, la morte ci aspetta da qualche parte, in qualche punto della propria vita. L'essere umano è una creatura ritualistica, ripetitiva, non sempre è in grado di voltare pagina nella propria vita, e questo costituisce uno svantaggio enorme, poichè chi è in grado di rinnovarsi può adattarsi ai ritmi della vita, chi rimane prigioniero della propria storia personale rimane legato al palo.

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    1. Leitmotif la ricapitolazione non è la soluzione.

      Ho insegnato questa tecnologia a diverse persone. Aiuta questo è certo e l'ho verificato, ma tendenzialmente non risolve.
      Il problema è più vasto, ci sono traumi e problemi non raggiungibili con la ricapitolazione.
      Il recupero dei frammenti dell'anima è tra questi. Ho recuperato tali cose a varie persone, questo è stato risolutivo.

      Mi è incomprensibile perchè sono pochi in grado farlo, benchè non è troppo difficile.
      Il problema vero è che capita di andare a recuperare nel mondo dei morti e li si rischia la pelle veramente, la prima volta ne sono uscito miracolosamente e ho sempre avuto problemi.
      Gianni

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  5. Hai capito! Gianni psicopompo!
    E insegna pure alle persone!

    😞😞😔😔il mondo é finito

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    1. Hemmmm psicopompo?
      Il dizionario definisce la parola. Pare che non rientro nella definizione del dizionario, mi informerò meglio.
      Gianni

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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