Il fatto che le emozioni siano 7 vuole evidenziare come i sentimenti siano qualcosa di molto potente, ma difficile da governare e possano quindi esplodere in modo improvviso. Inoltre il numero 7 rappresenta l’orientamento; in particolare le 6 direzioni spaziali più il centro: ciò significa che i 7 sentimenti ci orientano nelle scelte, ci consentono di dare una risposta agli stimoli esterni, ci indicano in una parola la strada da seguire.
I 7 sentimenti sono ovviamente parte della vita dell’uomo e non sono quindi di per sé fattori o cause di disarmonia. Lo divengono quando sono eccessivi o permangono a lungo, soprattutto quando non si è consapevoli della loro esistenza, cosicché divengono repressi, causando stagnazione dell’energia.
In realtà, l’eccesso di un sentimento può essere sia causa che conseguenza di uno squilibrio. Ad esempio, la paura, alla lunga, genera un deficit dell’energia dei reni, ma d’altro canto un indebolimento dei reni può generare uno stato di paura.
Le distinzioni sono quindi utili, ma sempre riduttive. Inoltre, l’eccesso di qualsiasi sentimento tende a “consumare” lo Yin del corpo e, col passare del tempo, a generare calore (o meglio, falso calore) e fuoco, creando un circolo vizioso dal quale è difficile uscire senza un aiuto esterno ...
Ogni sentimento ha un’azione specifica sul QI ed è collegato a uno o più ZANG (Organi):
La collera fa salire il QI e colpisce il Fegato
La gioia eccessiva abbassa il QI e colpisce il Cuore
La riflessione “annoda” il QI e colpisce la Milza
La preoccupazione colpisce la Milza e il Polmone
La tristezza dissolve, disperde il QI e colpisce il Polmone
La paura fa scendere il QI e colpisce i Reni
Lo shock “scatta” e colpisce Rene e Cuore
In generale tutti i sentimenti, quando non sono consapevolmente percepiti, o eccessivi, tendono a rimanere repressi, generando stagnazione di QI che a lungo andare consuma lo YIN del corpo, generando come si è detto falso calore e fuoco, creando un circolo vizioso, in quanto il calore tende a mantenere l’eccesso del sentimento. Così, nel corso della vita, tutte le emozioni, i sentimenti, espressi o meno, si accumulano, consumando il nostro yin; questo col passare degli anni, si esaurirà, finché diverremo “puro fuoco”, scomparendo. Si passa cioè dall’Acqua, yin e generatrice di vita, al Fuoco, yang, che la dissolve.
COLLERA (NU)
“In stato di collera che si gonfia, ci si turba e smarrisce, e non vi è più controllo” recita il Cap. 8 del Ling Shu. In realtà il termine cinese per “collera” racchiude una vasta gamma di emozioni come: risentimento, frustrazione, irritazione, indignazione, animosità e amarezza. Queste condizioni, se permangono a lungo all’interno dell’individuo senza che ne sia consapevole, vanno a colpire il Fegato generando:
a) Stagnazione del QI di Fegato o del sangue del Fegato
b) Risalita del fuoco di Fegato.
Facilmente la stagnazione del QI può portare alla risalita del fuoco di Fegato.
Infatti la collera svuota lo yin attraverso l’eccesso di yang; essendo originata da una turba del Fegato avrà un’energia potente ed espansiva come quella della primavera, e inoltre, essendo yang, tenderà a liberarsi verso l’alto con violenza. Ecco allora l’insieme dei segni della tipica patologia di Fegato: mal di testa pulsante (laterale o di vertice), vertigini, acufeni, faccia e occhi rossi, fotofobia, lingua rossa, sapore amaro in bocca, contratture muscolari, e in alcuni casi anche sfoghi di violenza fisica.
Se però il risentimento e la collera sono molto repressi e nascosti, anziché questi sintomi da eccesso che si libera in alto, potremo avere sintomi opposti, quali pallore e depressione cronica, che indicano come la collera si sia diretta verso l’interno anziché verso l’esterno.
Il permanere a lungo della collera può ovviamente danneggiare tutti gli altri organi, ma colpisce in prima istanza il Rene: sempre il Cap 8 del Ling Shu ci rammenta che “quando i reni sono in preda alla collera produce un attacco alla Volontà (che è l’aspetto psichico del Rene”. Sappiamo poi che la stagnazione del QI di Fegato va a invadere la Milza e lo Stomaco con le patologie tipiche di questi organi (problemi digestivi, diarrea o stitichezza, nausea, vomito etc).
GIOIA (XI)
“In stato di allegria e gioia, gli Shen si spaventano e si disperdono, pertanto non vi è più tesaurizzazione” (Ling Shu, Cap. 8). La gioia ha in MTC due significati:
A) Da una parte è lo stato armonioso ed equilibrato di uno spirito in pace con se stesso e col mondo: “La gioia rende lo shen in pace e rilassato, giova al QI e fa sì che il QI scorra” (So Wen, Cap.39)
B) Da un altro lato indica lo stato patologico da eccesso di questo sentimento, inteso come sovraeccitazione e ipereccitabilità, che danneggia la delicata armonia del Cuore.
In questo senso, gioia eccessiva e collera sono strettamente legati, così come lo sono il Fegato e il Cuore, che sono i due Organi più legati alle manifestazioni emotive:”La gioia e la collera nuocciono all’energia...la collera brutale nuoce allo yin, la gioia brutale allo yang; queste due energie in eccesso provocano ipertensione e nuocciono alle forme. Se non siamo maestri di gioia e collera, la vitalità ne risentirà” (So Wen, Cap. 5).
La natura fisiologica della gioia è quella di diffondere (come anche il Maestro del Cuore che porta i rallegramenti a tutti i sudditi), la sua patologia è la dispersione. E’ questa dispersione che porta alla mancanza di tesaurizzazione delle Essenze (JING), che in ultima analisi condurrà alla perdita della vita stessa.
La nostra società occidentale è molto portata a esaltare gli eccessi delle emozioni piacevoli di qualsiasi natura (che nuocciono al Cuore) e tende a produrre, ma anche reprimere fortemente, la collera (che nuoce al Fegato). Ecco perché è così frequente trovare persone che presentano segni di turbe di Cuore e di Fegato.
TRISTEZZA (BEI) E PROSTRAZIONE (YOU)
Il So Wen (Cap. 39) afferma:”La tristezza e la prostrazione provocano la costrizione e agitazione del calore e la dilatazione dei Polmoni, l’energia Riscaldatore Superiore si ostruisce, il QI non circola liberamente e si disperde a poco a poco”. Da questo brano si evince che l’azione della tristezza sul Polmone avviene per tramite del Cuore, e si ricorda che vi è uno stretto legame tra Cuore e Polmone, che insieme costituiscono il Riscaldatore Superiore; segni tipici di accompagnamento sono quelli di deficit del Polmone, ossia respiro corto, astenia, depressione, pianto e amenorrea.
Il Cap. 8 del Ling Shu aggiunge: “In stato di tristezza e di afflizione, ci si turba al centro; vi è inaridimento, interruzione e la vita si perde”. Anche la tristezza è un’emozione non considerata patologica, se contenuta entro certi limiti e collegata ad eventi oggettivi della vita reale: ciò che la rende patologica è il suo sviluppo incontrollabile, che porta alla perdita della gioia di vivere, di cui essa rappresenta l’opposto. La perdita della gioia di vivere conduce all’indebolimento del centro, inteso come nucleo vitale, la fonte della vita si inaridisce, ci si lascia volutamente deperire anche fino alla morte, e questo rappresenta l’aspetto potenzialmente suicidiario (o comunque autolesionistico) della depressione a tipo metallo.
OSSESSIONE (SI) E PREOCCUPAZIONE (LU)
Sempre il Cap. 8 del Ling Shu ci ricorda che “In stato di oppressione e di pena il QI si chiude e si blocca, pertanto non vi è più circolazione”. Chiudere e bloccarsi esprime bene il movimento del pensiero ossessivo, della riflessione che dal centro non si muove più verso l’azione ma resta chiusa in se stessa in un movimento circolare che non permette la diffusione. E continua:”Quando la Milza è in preda all’oppressione e alla pena senza potersene liberare, si produce un attacco al proposito (l’aspetto psichico della Milza)... si è turbati fino al più completo disordine”. Essendo turbato il proposito, non si sa più cosa si vuole (la Volontà è appannaggio dell’Acqua, e questo turbamento secondario della Volontà è leggibile come superinibizione della Terra sull’Acqua); vi è confusione e disorganizzazione, abbiamo perso il nostro centro. Questa turba è associata alla Milza, ma può colpire di fatto più organi e in particolare il Polmone (legato alla Milza dalla legge Madre- Figlio, o anche dal rapporto alto-basso all’interno del livello Tae Yin), che troverà impedita la sua funzione di spinta del QI, ma anche il Fegato, nella sua funzione di armoniosa diffusione di QI e Sangue.
Uno dei fattori che favorisce l’ossessione (che in ultima analisi è rimuginazione, ossia eccesso di riflessione) è il troppo lavoro mentale, che tende a privare la persona del suo radicamento con la Terra; tutto questo indebolisce la Milza causando perdita di appetito, astenia e feci molli. Anche questa è patologia molto comune nella nostra società, così centrata sul lavoro mentale non bilanciato da un’adeguata attività fisica e con uno scarsissimo contatto con la terra, perlomeno per chi vive nei grandi centri urbani.
Per quanto concerne la preoccupazione, il Ling Shu (Cap. 8) ci insegna:”Apprensione e ansietà, pensieri e preoccupazioni portano attacco allo Shen: colpito lo Shen, sotto l’effetto della paura e del timore, vi è scorrimento, fuoruscita senza arresto”. La preoccupazione genera stagnazione ed è una miscela di pensosità e di ansia: ecco perché colpisce sia la Milza che il Polmone. Ci si preoccupa perché c’è uno stato ansioso sottostante, ma questa ansia si manifesta con pensiero ossessivo: ecco la preoccupazione, che genera stagnazione a livello del Riscaldatore Superiore (Polmone) e Medio (Milza), con segni fisici quali:
Polmone: respiro superficiale e bloccato, spalle sollevate, collo rigido
Milza : difficoltà digestiva e blocco del diaframma
Apprensione e ansia passeggere non sono particolarmente nocive, è ancora una volta il loro perdurare che le rende pericolose. Gli Organi bersaglio sono Milza e Polmone, ma anche il Cuore ne è immediatamente colpito (“portano attacco allo Shen”) e dal Cuore al Rene (“sotto l’effetto della paura e del timore”). Se il Cuore è colpito, poiché la sua natura è di diffondere, la patologia si propagherà direttamente allo Shen, vi è allora scorrimento e fuoriuscita senza arresto: siamo al panico, che implica una turba sia di Cuore che di Rene.
PAURA (KONG) E TIMORE (JU) E TERRORE O PANICO (JING)
Ancora il Cap. 8 del Ling Shu ci dice:”In stato di paura e timore, lo Shen si agita e si spaventa, pertanto non si può più contenere”. Vi è qui la ripresa di quanto appena detto: paura e timore sono legati al Rene, ma destabilizzano immediatamente lo Shen e quindi il Cuore, o in altri termini, la turba delle Essenze (Jing) colpisce lo Shen. Se la preoccupazione colpisce il Riscaldatore Superiore e il Riscaldatore Medio, la paura colpisce prevalentemente l’Inferiore: difatti la grande paura porta alla perdita del controllo degli orifizi inferiori. Il Cap. 39 del So Wen aggiunge:”La paura consuma il Jing, provoca il blocco del Riscaldatore Superiore, l’energia del Riscaldatore Superiore non può più passare (il Qi non può scendere al Riscaldatore Medio), l’energia non circola più”.
Il panico (o terrore) blocca la circolazione del QI e colpisce principalmente il Cuore che va in deficit, con segni quali insonnia, mancanza di respiro, palpitazioni. Colpisce però anche i Reni, perché l’organismo utilizza il Jing per recuperare le energie brutalmente consumate nello shock, con conseguente comparsa dei sintomi di deficit del Rene quali sudorazione notturna, bocca secca, acufeni.
Fonte: altrarealta.blogspot.it
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