domenica 9 settembre 2018

A proposito dei veri Maestri


Omraam Mikhaël Aïvanhov
(A cura di Associazione per Ankh)

Dalla lettura del secondo volume autobiografico di Omraam Mikhaël Aïvanhov – “Alla scuola del Maestro Peter Deunov” – emergono interessanti prospettive sulla figura di colui che potrebbe essere definito un vero Maestro spirituale.
Per tale ragione vi riportiamo qui di seguito alcuni pensieri dell’autore, da noi liberamente estrapolati e collegati:


In un essere di grande spiritualità, la cosa più sorprendente non è la perfezione dei tratti. Quali che siano i suoi tratti, la vera bellezza di quell’essere è nella sua luce, in tutto ciò che da lui emana.

Anche quando il Maestro tace, tutto il suo essere parla; e quando lui parla, tutto il suo essere viene a sottolineare la sua parola. Egli è un libro vivente. I libri, una volta letti, vengono riposti su uno scaffale e dimenticati.

I libri viventi invece non permettono che li si dimentichi, si impongono continuamente alla vostra memoria. Sono questi libri a farvi comprendere la differenza che esiste tra un sapere intellettuale e un sapere vivo.
...


Un’altra cosa che colpisce di un Maestro sono il ritmo, l’armonia che introduce con i gesti, la parola e l’atteggiamento. Un simile ritmo non lo si costruisce artificialmente, non appare per caso in un essere: è il risultato di una grande conoscenza delle leggi della vita. Un Maestro non abbandona mai il suo atteggiamento semplice e vero, non esce mai da quell’armonia, da quel ritmo meraviglioso che dà peso e significato a tutto quel che fa. Egli non è mai indifferente a quello che accade intorno a lui, ma mentre in alcune circostanze gli altri si preoccupano e si agitano, egli conserva sempre lo stesso ritmo.

Un Maestro non viene per permettere a questo o a quel discepolo di realizzare i suoi desideri personali, anche se fossero i più legittimi e i migliori, ma è paziente, aspetta che la coscienza del discepolo si espanda e che questi comprenda come deve partecipare con il suo Maestro a un lavoro in grado di trascenderlo da una condizione di sonnolenza interiore.

Un Maestro attira l’attenzione sui vostri errori e le vostre lacune, dandovi anche i mezzi per porvi rimedio, affinché questi errori non vi conducano a soffrire più tardi per le conseguenze. Egli si rivela dunque il vostro miglior amico.

Le persone, per la maggior parte, vi fanno osservazioni solo quando le vostre azioni o le vostre parole le disturbano; in caso contrario lasciano che siate voi a sbrogliarvela, oppure spesso vi approvano per farvi piacere, o perché traggono qualche vantaggio dai vostri errori.

Un Maestro vi lascerà sempre liberi di agire come volete, ma vi dirà ciò che vi deve dire senza fingere di approvarvi per qualsiasi cosa.

Così facendo egli vi offre sempre le chiavi per indagare le cause dei vostri malesseri, che vengono rivelate innanzitutto dalle vostre azioni e dalle vostre incoerenze.

Il Maestro rappresenta la vostra coscienza, quella parte di voi che non siete abituati a prendere in considerazione. Ecco perché a volte è sufficiente e necessario evocare anche solo nell’immaginazione la presenza del vostro Maestro per sentirvi approvati, incoraggiati oppure rimproverati. La sua presenza risveglia e richiama in voi quel profondo nucleo nascosto dal continuo flusso dei pensieri.

La figura di un Maestro da tenere come riferimento, sia esso vivo o già morto da tempo, è molto più importante di quanto si possa immaginare, al punto da considerarsi come una pratica spirituale fondamentale in molte tradizioni.

Una storiella indiana racconta di un Maestro che aveva come discepolo, tra i tanti, un giovane il cui amore e venerazione per lui erano tali che egli non smetteva mai di ripeterne il nome come un mantra magico. Un giorno il ragazzo fu visto camminare sulle acque del lago. Il prodigio fu riportato al Maestro, il quale, stupito, lo fece chiamare e gli disse: “Mi sono state raccontate sul tuo conto cose straordinarie. Pare che tu riesca addirittura a camminare sulle acque. Come fai?” “Oh, Maestro” – rispose il discepolo – “è molto semplice: mi concentro sul tuo nome e lo pronuncio con amore”. Il Maestro pensò che avrebbe sicuramente potuto fare altrettanto; andò al lago, mise un piede nell’acqua pronunciando il proprio nome… e annegò!

Il fattore più importante non è dunque solo il grado di saggezza del Maestro, ma anche ciò che egli rappresenta per voi e il tipo di consenso che date a questo simbolo.

Il Maestro non è che un mezzo. Coloro che immaginano che la propria evoluzione spirituale sarebbe stata facilitata se avessero avuto un istruttore più saggio e più potente, si sbagliano.

Se il Maestro della storia avesse avuto a sua volta un Maestro che gli avesse ispirato la stessa fiducia e lo stesso amore, anch’egli avrebbe potuto camminare sulle acque. Ciò rivela quanto possa essere fuorviante e pericoloso considerarsi maestri di se stessi, escludendo la possibilità che qualcuno dal di fuori possa supervisionare sulla propria vita, anche e specialmente con schiettezza e severità.

Con la scusa che si incontrano spesso degli imbroglioni e degli squilibrati che si nascondo dietro parvenze spirituali solo per trarre vantaggio economico o per trarre notorietà, è forse ragionevole dimenticare che esistono esseri in grado di condurci sul Cammino? Obietterete ancora che è difficile distinguere un vero Maestro fra tanti falsi maestri. No, non è affatto difficile riconoscere un vero Maestro, ma a condizione di sapere chiaramente cosa si stia cercando.

La vita spirituale è una disciplina che richiede molto tempo e molti sforzi; inoltre il processo di conoscenza di sé non è mai piacevole o divertente.

La Via non è fatta per chi si accontenta di prendere alla leggera certe conoscenze, o per chi si illude di poterne estrapolare solo alcune parti per proprio uso e consumo. Allora se qualcuno esordisce assicurandovi che presso di lui otterrete facilmente e rapidamente la chiaroveggenza, i poteri magici, il contatto con il vostro Sé superiore, ecc. (magari tutto questo partecipando solo a qualche seminario), diffidate.

E diffidate ancora di più se, per ottenere quei risultati straordinari, vi si chieda del denaro, indipendentemente dalla somma.

La verità è che il denaro non è di alcuna utilità per progredire nella vita spirituale. La Verità non costa nulla. Tutta la creazione pulsa affinché voi possiate comprendere chi siete. 

Nessun vero Maestro vi chiederà mai un solo soldo per accompagnarvi su questa ricerca, ma pretenderà da voi implacabilmente che vi dedichiate a questo con tutte le vostre forze, il vostro cuore e la vostra mente.

Ecco allora che non ha senso che vi lamentiate di essere stati imbrogliati! Quando si cerca un Maestro, occorre sapere cosa ci si debba aspettare da lui. Coloro che non sanno in realtà quello che cercano, o che nascondono i propri reali intenti dietro obiettivi spirituali, ingannando anche se stessi, si imbatteranno in continue delusioni. Un vero Maestro non vi aiuterà mai a soddisfare le vostre bramosie o le vostre ambizioni, al contrario ve le porrà in luce con chiarezza.

Un vero Maestro non è qualcuno che tutto a un tratto, posandovi una mano sul capo o sulla spalla, risolverà tutti i vostri problemi o vi darà l’illuminazione. No, egli vi presenterà alcuni metodi, ma sarete voi a dover fare il lavoro con coraggio e perseveranza per svegliarvi. Quindi diffidate di coloro che sostengono di poter risolvere tutti i vostri problemi, altrimenti potrete fare anche dei bei sogni, ma in definitiva continuerete a dormire.

Se temete di essere fuorviati da una guida vivente, nessuno vi impedisce di rivolgervi a quelle guide che da tempo hanno lasciato la terra. Le loro opere sono a vostra disposizione, gli scaffali delle biblioteche ne sono pieni.


Sotto diverse forme, tutte le dottrine insegnano le stesse verità. 

Allora sforzatevi di accordare i vostri pensieri e i vostri sentimenti ai loro, perché è allineando fattivamente la vostra vita alla loro che li potrete incontrare.

Nessuno vi rimprovererà di non aver percorso il mondo alla ricerca di un Maestro vivente. Ma nulla vi potrà giustificare se ristagnerete nella mediocrità e nell’errore con il pretesto di non aver mai incontrato qualcuno in grado di guidarvi.

E anche se incontrate un vero Maestro vivente, siate sempre vigili. Il rispetto, l’ammirazione e la venerazione che un discepolo ha per il suo istruttore deve innanzitutto servire a stimolarlo nel lavoro, altrimenti non imparerà niente. Alcuni credono nel proprio Maestro come credono in Dio, immaginando che la loro fede li salverà e che il Maestro farà miracoli per loro, ma questa è una credenza infantile e fuorviante. La consapevolezza è sempre il risultato di un lunghissimo lavoro interiore, che consiste nel cambiare il proprio modo di vivere per renderlo coerente con l’orientamento di vita che si vuole perseguire.

Un vero Maestro non vi spronerà inoltre verso l’isolamento meditativo, ma vi spingerà a legare fraternamente con altre persone che condividono i vostri stessi intenti. La tendenza degli esseri umani è infatti quella di sottrarsi alla vita collettiva di un lavoro interiore, per vivere unicamente la loro vita personale e individuale, rimanendo così al sicuro dietro le proprie idee. Credono che rimanendo al riparo dagli altri e dalle loro osservazioni saranno protetti. È un’illusione.

Nell’isolamento interiore ci si espone a tutti i pericoli.

In definitiva, non è certo facile stare al fianco di un vero Maestro, poiché la forza e la chiarezza dei suoi intenti sono difficili da sostenere. Fra coloro che lo avvicinano, alcuni non scoprono in lui nulla di straordinario, perché in realtà nulla stanno cercando. Altri avvertono in lui qualcosa , ma prigionieri dei propri istinti, non sopportano la presenza di un essere che li obbliga, per contrasto, a vedersi come sono.

Altri ancora ne sono attratti con grande ammirazione; lo venerano come un dio irraggiungibile e si accontentano di sonnecchiare accanto a lui, essendo incapaci di compiere degli sforzi. 
Infine ci sono quelli che avvertono in lui uno stato interiore non ordinario, vasto, libero, e decidono di seguirlo, ma non avendo mai imparato ad agire in modo disinteressato, non riescono a vincere la tendenza a utilizzare il suo sapere e i suoi poteri per profitto personale, distorcendone dunque la reale profondità degli insegnamenti. 
Solo un’esigua minoranza vede e sente la necessità di lavorare al suo fianco con sincerità e abnegazione, semplicemente perché ciò è bello e grande, ed è fondamentalmente l’unica cosa per cui vale la pena vivere.

Fonte: cosmosdream.it

14 commenti:

  1. Ma voi non fatevi chiamare maestri,il Maestro è uno solo e voi siete tutti fratelli.Emilio

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    1. Ciao Emilio, condivido... ci posson esser buoni insegnanti, ma se lo sono è perchè attingono a Lui, la Fonte di Vita....Buon prosieguo del tuo viaggio.

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  2. A proposito delle buffonate che ho letto tempo fa sul Venezuela.
    https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-gli_stati_uniti_e_il_golpe_in_venezuela/82_25330/

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  3. La questione maestri è abbastanza spinosa per me.
    Ho incontrato nel corso della mia vita e del mio cammino, persone con un carisma particolare che mi hanno aiutato a guardare dentro me stessa e lavorare sodo su dei lati di me problematici, qui ad esempio ho incontrato voi, da cui imparo cose nuove ogni giorno, anche da chi la pensa in modo opposto al mio, ma più che maestri li definisco le persone giuste al momento giusto.
    Certo poi esistono i veri risvegliati, non quelli sdoganati dalla New Age eh, ma non li ho mai incontrati, incontro persone sagge da cui imparo e che ringrazio l'universo di aver incrociato, e onestamente sono felice così.
    La questione Maestro-discepolo mette in una condizione gerarchica di inferiorità, ma un discepolo non è inferiore al maestro, è solo in una fase diversa del cammino.
    Non amo insomma le varie narrazioni che vogliono i maestri sempre più avanti, più saggi, migliori dei loro discepoli. Siamo noi a dare troppa importanza a maestri esterni anziché alla nostra voce interiore, come al solito non abbiamo fiducia in noi stessi e crediamo di aver bisogno di un maestro esterno.
    In verità si impara da qualunque evento e da chiunque, non c'è alcun bisogno di maestri anch'essi vittime del cliché della barba bianca, capelli bianchi lunghi e vestiti manco a dirlo di bianco.
    Mi sa di iconografia religiosa anche questa.

    Anna

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    1. Condivido anche il tuo pensiero, il vero maestro impara, non si pone su un piedistallo e poi ognuno di noi è di fondo maestro di se stesso.
      Buon prosieguo.

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  4. Il Maestro ti accompagna sul sentiero della vita indicandoti la luce dell*Amore e quindi percorre insieme a te il cammino, fin quando un giorno sconfitto il tuo Ego e ritrovando te stesso capirai che la vita non va vissuta ne come fiori ne come spine ma attraverso entrambe e al servizio di quegli ultimi che un giorno saranno i primi.Emilio



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  5. Per Irene.Un saluto affettuoso e grazie della tua condivisione,Gesù è Gesù e per me non si discute ma si ama comunque e sempre fino alla fine.Emilio

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  6. Ricambio carissimo, anche per me Gesù non si discute, Massima espressione terrena dell'Amore assoluto ed incondizionato. Alla prossima e grazie a Catherine per i suoi bellissimo post.

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  7. Ribadisco l'importanza del Maestro nel percorso di ogniuno di noi che non é detto sia una persona ma potrebbe essere anche un libro. Esso ti dà le CHIAVI per aprire le porte e raggiungere le tue memorie. Perché è già tutto lì in ogniuno di noi ma va sbloccato. Non c'è iniziato senza maestro. Poi però arriva il momento di TRADIRE il maestro di lasciarlo di metterlo in dubbio... in certi vangeli gnostici il tradimento di Giuda viene visto come la vittoria sul mondo carnale. Giuda dopo si suiciderá cioè DECIDERÀ LIBERAMENTE DI MORIRE A SE STESSO. C'é una Tradizione che scorre nel tempo e da questa il maestro attinge per donarti le chiavi che poi tu passerai ad un altro ma questo è un altro discorso.

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  8. Passeranno gli uomini e le generazioni ma le mie parole rimarranno per sempre.Gesu*.Emilio

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  9. Anna ha centrato il punto
    L'articolo è ben fatto, ma i veri maestri sono un'altra cosa. Non si mettono mai in mostra e stanno al fianco per aiutare, non sono visibili, non si sa nemmeno che esistono, sono invisibili, non sono raggiungibili, sono loro che scelgono eventuli apprendisti. Il maestro vero si mette alla pari con l'apprendista, non gli appare superiore, gli da l'impressione che sa solo qualcosa in più e basta.

    In definitiva il maestro si limita ad aprire una porta, sta alla persona il varcarla se lo fa poi non vi è più ritorno, quando si vede cosa c'è oltre impossibile ritornare alla banalità.

    Anna ha assolutamente ragione, raramente ho letto o sentito i concetti che ha espresso. I maestri sono una nostra invenzione per dare ad altri la responsabilità dei nostri fallimenti, se solo avessi avuto un maestro e bla,bla,bla.

    Quello che pochi comprendono e che Anna ha ragione nel dire "In verità si impara da qualunque evento e da chiunque, non c'è alcun bisogno di maestro".
    Ed è proprio così, il mondo è un guru, tutte le persone sono dei guru, la verità è sempre davanti agli occhi, basta guardare.

    Niente maestri, niente Budda, Gesù, Madonne e Santi, il fai da te gli è superiore.

    Gianni

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    1. Grazie Gianni, leggerti è un balsamo per l'anima e un piacere irrinunciabile ❤

      Anna

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  10. Secondo il mio punto di vista la situazione dei Maestri non è cosi idiliaca come la descrive Gianni, è vero che l*Umanita* ideale sarebbe quella che lui dice e cioè senza bisogno di Maestri di nessun tipo,ma questo può essere valido per quella parte di Umanità già evoluta dal punto di vista spirituale,ma purtroppo non tutti gli esseri umani sono allo stesso livello.E per prenderne atto basta fermarsi per un attimo a osservare quella parte chiamiamola negativa e quindi non evoluta che da sempre vive la sua vita immersa nell*odio e nella violenza e capire che per questa fascia di persone è assolutamente necessaria e indispensabile la presenza di un vero Maestro che li possa aiutare a comprendere la Verità e a percorrere la strada dell*Amore.Emilio

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  11. Emilio temo che sui cattivi hai torto, i cattivi sono incurabili, nessun maestro li può curare semplicemente perche rifiutano la cura, i cattivi devono scegliere di guarire in questo caso diventano dei cercatori come noi.

    Per il resto ti assicuro che partendo da zero e senza maestri si può diventare dei maestri, ma bisogna imparare a guardare, a farsi domande a volere il miglioramento, sopratutto bisogna sempre dirsi: "Ma è tutto qui quello che c'è"
    Tutto questo è mentalmente faticoso, palloso, molto meglio che ci sia chi ci dice cosa pensare, addormentati e contenti.

    Gianni

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