venerdì 31 agosto 2018

E se l'universo fosse un grande organismo vivente?

Dal microbo più piccolo al mammifero più grande, l’uomo è convinto di riuscire a riconoscere la vita
Ma potrebbe esistere anche su scala molto più grande, diciamo a “livello cosmico”, in cui i pianeti fungono da cellule e i buchi neri da DNA dello spazio? I segreti del cosmo potrebbero risiedere nella biologia invece che nella fisica? Insomma, l’Universo è vivo?


Cosa rende vivo un organismo? Cosa ci rende diversi da un sasso o da un robot? È il battito del cuore? Sono i pensieri che abitano la nostra mente? O per il fatto che nasciamo, cresciamo e moriamo? Alcuni scienziati hanno pensato che potremmo condividere questi aspetti con qualcosa di molto più grande: è possibile che l’intero cosmo sia un unico organismo vivente, nel quale viviamo e ci muoviamo?

Tutta la vita può essere fatta risalire ai pochi organismi unicellulari che esistevano nell’Archeano. Oggi, dopo circa 4 miliardi di anni, ci troviamo a condividere il pianeta con elefanti, balene e altre 8 milioni di specie eucariotiche.
Chiaramente, tutti gli esseri viventi sul nostro pianeta sono interconnessi, tanto da far pensare di essere tutti parte di un unico organismo vivente. Siamo come le centinaia di diversi tipi di cellule del nostro corpo che costantemente muoiono e si rinnovano? Facciamo parte di un organismo complesso più grande di noi? ...


Il primo in Occidente a concepire l’universo come un grande organismo fu il filosofo greco Anassagora che in opposizione al meccanicismo atomistico pensava all’esistenza di un Nous (mente) che organizzasse il cosmo risollevandolo dal caos originario.

Ma l’idea dell’universo come organismo vivente è stata ampiamente formulata anche da Platone, poi dagli stoici, da Plotino e dal neoplatonismo.

Secondo la visione “organicista”, le strutture che compongono l’Universo, cioè galassie, buchi neri, quasar, stelle, nebulose, pianeti e noi compresi, sono da considerare come i tessuti di un gigantesco essere vivente, un po’ come le parti che compongono il nostro organismo.

Se è vero che una delle caratteristiche degli esseri viventi è quella di nascere, crescere, riprodursi e morire, questi aspetti sono più che plausibili anche per l’Universo: il Big Bang è praticamente la venuta al mondo del cosmo (probabilmente da un universo antenato); il fatto che l’Universo si espanda significa semplicemente che cresce; in futuro, quando l’entropia si sarà equilibrata, l’Universo morirà come tutti gli altri esseri viventi.


E per quanto riguarda la riproduzione? 

Tutti gli esseri viventi hanno una caratteristica in comune: provengono da un altro organismo. Se il nostro Universo fosse vivo, avrebbe anch’esso un genitore? E, a sua volta, potrebbe dare vita ad un Universo figlio?

Il fisico teorico Lee Smolin, uno dei fondatori del Perimeter Institute for Theoretical Physics, sostiene la possibilità che il nostro Universo abbia già dato vita ad una intera famiglia di universi-figli nascosti al di là dell’orizzonte oscuro dei buchi neri.

«Le leggi di natura sono perfettamente sintonizzate, in modo che l’Universo possa ospitare la vita», spiega Smolin. «Immaginiamo cosa succederebbe se cambiassimo anche solo leggermente queste leggi: l’Universo non sarebbe più così ospitale. Resta un mistero il motivo per cui l’Universo è così accogliente nei confronti della biologia».

I cosmologi si scontrano da tempo con questo enigma chiamato “Perfetta Sintonizzazione”. Se una qualsiasi delle forze della natura fosse più forte o più debole di una percentuale inferiore all’1%, le stelle e le galassie non si formerebbero mai. 
Persino gli atomi non esisterebbero.


Per molti, questo è il segno che il nostro Universo è stato accuratamente plasmato dalla mano di un creatore che la concepito in modo da fargli ospitare la vita umana.

Smolin, tuttavia, cercava una spiegazione più osservabile, trovandone una non nella fisica, ma nella teoria biologica dell’evoluzione. «La selezione naturale spiega come le strutture intricate della vita si sviluppano progressivamente», commenta Smolin, chiedendosi se anche il nostro Universo così complesso sia il frutto di una versione cosmica dell’evoluzione biologica.

«L’Universo potrebbe avere una storia? Potrebbe avere degli antenati? Mentre si è evoluto nel corso della storia, potrebbero esserci state variazioni casuali delle leggi, e poi una selezione delle stesse, privilegiando quelle che introducevano le strutture più complesse?», si chiede Smolin. A suo parere, la “selezione naturale cosmologica” potrebbe essere la risposta: «è la migliore che abbia trovato finora!», ammette lo scienziato.

Perché la Teoria della Selezione Naturale Cosmologica di Smolin possa funzionare, ci deve essere un meccanismo per cui un intero cosmo possa riprodursi e subire una mutazione come nella trasmissione del DNA.

Secondo Smolin, la risposta si trova nel centro impenetrabile dei buchi neri, dove le leggi della fisica conosciuta smettono di esistere, con il sopravvento di altre leggi relative alla gravità quantistica finora ignote. Il fisico teorico ritiene che quando una stella esplode lasciando il posto ad un buco nero, in quel momento avviene la nascita di un nuovo universo.

«La stella che ha creato il buco nero collassa, e poco prima di diventare infinitamente densa, rimbalza e ricomincia ad espandersi», spiega Smolin. «A quel punto, si creano nuove regioni di spazio tempo, sempre all’interno dell’orizzonte del buco nero, le quali potrebbero crescere e diventare grandi come ha fatto il nostro Universo dopo il Big Bang».


Dunque, il nostro Universo potrebbe essere un germoglio spuntato su un ramo di un gigantesco albero cosmico sempre in crescita. 

«Nel cosmo funziona come in biologia: esiste una popolazione di universi che generano una progenie attraverso i buchi neri», continua Smolin.

Ma questo non è l’aspetto più interessante della teoria di Smolin. Mentre studiava quali leggi della fisica permettono ad un piccolo universo di essere più prolifico, Smolin ha scoperto una misteriosa analogia tra l’albero genealogico cosmico e quello biologico.

«Perchè si formi un buco nero, occorre una stella molto grande. Inoltre, occorrono enormi nuvole di gas e polveri fredde, in modo che queste sostanze si trasformino in monossido di carbonio, quindi occorrono sia il carbonio che l’ossigeno, i due atomi essenziali per la formazione della vita», continua il ricercatore.

Questi due elementi sono presenti nell’universo in misura massiccia, quindi «la spiegazione per cui il cosmo ospita la vita non è altro che un effetto collaterale della sua stessa fertilità in termini riproduttivi».



L’universo potrebbe essere il cervello di una civiltà aliena super avanzata?

Caleb Scharf, astrofisico e direttore di astrobiologia della Columbia University, New York (USA) in un articolo per la rivista scientifica 'Nautilis' lancia una nuova ipotesi su cosa potrebbe essere l’universo, ovvero che l’universo rappresenta il “cervello” di una razza aliena super avanzata.
Scharf imposta la sorprendente idea che una specie aliena potrebbe essere così avanzata da essere indistinguibile dalla stessa fisica. "Probabilmente il nostro universo", continua, "rappresenta una delle nuove forme in cui qualche altra civiltà può aver trascritto il proprio mondo". In dettaglio, ipotizza che il nostro universo possa essere la “mente” di una razza aliena avanzatissima.

Nel suo articolo, sottolinea che solo il cinque percento dell’universo è composto di materia che conosciamo e comprendiamo, mentre il 27 percento è considerato come “non visto” e misterioso. Inoltre, lo scienziato crede che la materia oscura “potrebbe contenere una vera complessità” e, forse, può essere essa stessa il posto dove "tutta la vita tecnologicamente avanzata finisce o dove la maggioranza della vita è sempre stata".

“Quale migliore modo“, si domanda il ricercatore “per sfuggire agli spiacevoli capricci di esplosioni di supernove e di raggi gamma se non quello di assumere una forma immune alle radiazioni elettromagnetiche?“. Se una civiltà ha compreso come codificare i sistemi viventi, “tutto quello che necessita è costruire un sistema di trasferimento dati da materia normale a materia oscura. Una stampate 3D“, conclude, "di materia oscura".
Questa nuova teoria sicuramente farà discutere molto gli ambienti scientifici …



10 commenti:

  1. Dall*alba della sua creazione l*uomo ha sempre cercato l*origine della sua esistenza.Nel corso di questa ricerca delle sue radici egli ha cercato molte volte di entrare nei territori dell*Assoluto,là dove nascono i sogni,cercando di violare i segreti della Natura e viaggiando ai confini della Vita e della Morte,alla ricerca del suo Creatore.Terminato il suo viaggio egli ha finalmente compreso che Colui che cerca non è lontano,ne dalla sua anima e ne dal suo cuore,ma che da sempre è insieme a lui,carne della sua carne,essenza della sua essenza,luce della sua luce e che solo lui è capace di condurlo oltre la Materia verso l*Amore Universale.Emilio

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  2. Le ipotesi dell'articolo con i loro limiti, i buchi neri sono solo una fantasia ben provata, sono interessanti perchè indicano che ci sono persone di scienza che iniziano a farsi le giuste domande.

    Per chi vede l'energia che l'universo sia vivo non è una ipotesi ma una certezza. La Terra la si vede come una sfera composta da una infinità di campi e filamenti energetici, e cosa più importante la Terra è realmente viva e consapevole lo stesso vale per ogni corpo celeste.
    Qualunque sciamano e suppongo anche yogi e maestri di alto livello, confermano quanto ho detto.
    Resta aperta la domanda da dove viene il tutto e perchè.

    Il riconoscere che tutto è vivo e consapevole in vari gradi, è la chiave per raggiungere l'equilibrio e l'armonia con l'esistente.

    Gianni

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  3. Partendo dal presupposto che è stato provato -almeno quello- che il nucleo di ogni nostra singola cellula è come un mini sistema solare a sé stante, per quello che ne sappiamo noi potremmo essere all'interno della cellula di un pelo di coda di un qualunque animale nell'universo, o in un qualunque altro nucleo organico.
    La verità è che come dice Gianni, non sappiamo da dove scaturiscano gli universi, i sistemi solari e la vita in generale, tantomeno sappiamo dove siamo. Ci dicono che abitiamo su un pianeta chiamato Terra, ma significa qualcosa? Manco per sogno.
    Non conosciamo che ciò che i nostri sensi decodificano, quando in realtà tutto è onda vibratoria che noi però vediamo come il nostro corpo, il divano, un albero, le patate arrosto...possiamo davvero dire dove siamo se nessuno è mai uscito da questo pianeta, nonostante la Nasa voglia farci credere all'allunaggio, che guarda caso non è ripetibile per via dell'orbita bassa e le strisce di Van Halen? Parole della Cristoforetti...

    No, non possiamo.
    Indi per cui potremmo anche essere all'interno di un laboratorio e di una simulazione voluta non si sa da chi che attraverso continue prove critiche ed ostacoli testa le nostre reazioni e la nostra capacità di sopravvivenza.

    Millenni di cosiddetta scienza, amata da materialisti e atei che hanno sostituito un Creatore con equazioni su lavagne, e ancora nessuno sa dirci con certezza di che forma è la Terra, se esistono altre civiltà nello spazio, cosa accade dopo la morte fisica, cosa è l'anima e potrei continuare per giorni.

    Siamo ancora dei neonati della co(no) scienza.

    Anna

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  4. La Scienza Umana,nonostante negli ultimi secoli ha fatto passi da gigante nel disperato tentativo di dare una risposta a quelle che io amo definire le verita ultime dell*esistenza,secondo il mio punto di vista,non riuscirà mai a dare una risposta certa a quest*ultime,per il semplice motivo che il cervello e quindi anche le facoltà intellettive e conoscitive dei nostri più grandi ricercatori e scienziati,questo è ormai risaputo,sono per motivi ancora a noi sconosciuti,tremendamente limitati.L*unica branca della Scienza che ormai da molti anni sta cercando di sopperire a questo e chiamiamolo pure con il suo vero nome deficit conoscitivo è la Scienza dei Quanti che,secondo me,è in assoluto la più avanzata nel campo della Conoscenza Scientifica.Pero*e vi chiedo scusa ma non vorrei diventare noioso,non ci tengo affatto,ma duemila anni fa un predicatore che secondo il vostro parere non è mai esistito anche se io penso esattamente il contrario,ebbene questa persona aveva dato all*Umanita*tutte le risposte alle sue eterne domande.Gesu*aveva rivelato a tutti gli uomini che ogni cosa che esiste ha un origine unica e nasce dal Creatore di tutte le cose,che l*anima non è una favola,vive dentro ognuno di noi e che la morte non esiste,ma è solo e semplicemente un passaggio,da una dimensione terrena a una spirituale e quindi in conclusione egli ha dato una risposta a tutte le domande.Ma purtroppo è questo è stato,a mio parere,un terribile errore non tutti gl uomini gli hanno creduto con la conseguenza che ancora oggi la nostra Umanità vaga nel buio.Emilio

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    1. Anna ha ragione nel dire: non conosciamo che ciò che i nostri sensi decodificano.

      Quello che gli occhi vedono sono onde, le orecchie percepiscono onde non suoni, il tatto non esiste è una repulsione elettrica onde pure questo, il gusto onde elettriche trasmesse al cervello.
      Cosa sono le onde che noi percepiamo nessuno lo sa, solo ipotesi.
      La mente e i ricordi nessuno sa dove dimorano. E la spiritualità idem.
      Non esiste nulla, questa è la vera realtà.

      La meccanica quantistica è solo un'ipotesi, migliore di altre, ma non dice nulla sulla realtà soggiacente, dire energia non significa nulla, cosa è l'energia? Nessuno lo sa, e così via.

      L'unica via di uscita.
      E' considerare che se abbiamo una mente che pensa e si fa domande un motivo importante ci deve essere di sicuro.
      L'unico motivo sensato che trovo è di riuscire a capire profondamente che non esiste nulla, che tutto è una illusione e questo forse potrebbe aprire le porte verso la vera comprensione, quale che sia.

      Seguire i sentieri di altri, tipo Gesù, Budda eccetera, di sicuro rende migliori, esseri umani degni di esistere e che si sentono realizati, ma.....non fanno fare un solo passo in avanti nella vera comprensione che di religioso forse ha ben poco.

      Gianni

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  5. Perché i maestri spirituali e dell'alchimia parlano continuamente di trasformare le emozioni basse e negative in emozioni dalle vibrazioni alte?
    Perché le emozioni che proviamo sono l'unica cosa certa della nostra realtà.
    I pensieri non lo sono, perché ogni pensiero che arrivi all'improvviso in totale disarmonia con ciò che stiamo provando in un dato momento è un pensiero indotto, non sappiamo da chi e non nostro.
    Sappiamo però perché i pensieri disarmonici vengono indotti: Per farci provare emozioni negative di cui molte entità si nutrono.
    Chi sa interpretare i sogni chiede subito : Cosa hai provato mentre succedevano questo e quello?
    Lì è la chiave.
    Il percorso per me, l'unico adatto è stato ed è lavorare sulle mie emozioni, arrivando a conoscere bene il mio corpo e le sue reazioni istintive e i suoi malesseri, non reagendo più in modo scomposto a persone e situazioni irritanti e ostacolanti ma capendo che esse sono lì per farmi lavorare su me stessa.
    Dare la colpa agli altri per la nostra vita, credere nella sfortuna significa dormire un sonno profondo della coscienza. Tutto arriva dalle energie e vibrazioni che scegliamo di emanare, tutto sta a rendersene conto, il risveglio arriva dall'esercitare la presenza e ricordare che siamo li' e cosa proviamo mentre facciamo qualunque cosa.
    Emozione= vibrazione, alta o bassa a seconda dell'emozione.
    Quindi sta a noi attrarre il bene o il male, si gioca tutto dentro di noi, il mondo esterno è proiezione e ombra e non ci si deve affidare ad esso, bisogna essere NEL mondo ma non DEL mondo.

    Anna

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  6. L'uomo ha sempre avuto bisogno di un maestro,di una guida. Tutte le religioni,le massonerie, i miti ,i riti a carattere spirituale, dove c'é crescita interiore c'é un maestro. Un traghettatore. Io credo però che ad un certo punto vada messo in dubbio per ricominciare da capo. Penso che Dante nel suo viaggio voglia insegnarci anche questo. Prima Virgilio poi Beatrice e poi San Bernardo con tutto ciò che questo significa ma lasciamo perdere. Nella Bhagavad Gita krisna é il maestro di Arjuna. E qui siamo oltre perché Krisna rappresenta il sé più puro di Arjuna,la sua scintilla divina che poi é anche la nostra. Il massimo maestro che dovrai sviluppare seguendone altri prima...

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  7. Il massimo maestro che dovrai RICORDARE INDIVIDUARE seguendone altri prima...

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  8. Se i maestri e gli alchemici mettono le emozioni al primo posto c'è un motivo importante.
    Noi siamo esseri emozionali, ogni pensiero ha associato una emozione, è questo il modo che ha la mente di recuperare le informazioni, non cerca parole o immagini ma le emozioni associate, questa è la scoperta moderna dell'acqua calda perchè gli antichi già lo sapevano.

    L'universo, oppure un qulunque nome che si vuole dargli, comunica con noi attraverso le emozioni, le tecniche di visualizzazione servono a ricreare una emozione.
    Di conseguenza se si vuole andare oltre e migliorarsi sono le emozioni su cui bisogna lavorare.
    E' ben risaputo che le emozioni cambiano la vibrazione esterna del nostro campo energetico (aura), ed è proprio questa parte dell'aura che effettua il collegamento sia con l'universo che con le persone.

    I maestri veri non si mettono in mostra ma stanno al fianco per essere di aiuto, quando il discepolo è pronto il maestro arriva, antica massima

    Gianni

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  9. Anna dici bene "l'unico adatto è stato ed è lavorare sulle mie emozioni",
    le persone per quanto sgradevoli e irritanti sono dei guru, non c'è maestro migliore, perchè mettono sempre alla prova le nostre ombre, basta una parola di una persona per fare crollare il castello di carte delle nostre presunte realizzazioni interiori.

    Hai detto giusto sul dare la colpa agli altri, meglio dare la colpa alla sfortuna, al padreterno, a qualunque cosa tranne che a se stessi, è la programmazione in atto. Il non volere qualcosa da proprio quello che non si vuole, il subconscio non conosce il no e il non, per cui quando si dice non voglio.... il subonscio interpreta voglio....

    Comunque non è per niente facile il liberarsi dalle emozioni negative il lavoro da fare è enorme e quando credi di esserci riuscito ci si casca di nuovo, la differenza è che il cercatore se ne accorge gli altri no.

    Trovo che è la parte più bella della ricerca spirituale è il caderci di nuovo in qualche atteggiamento anomalo, lo si vede e si cerca di provvedere fino alla prossima occasione di inciampo, è una scoperta continua delle proprie ombre.

    Gianni

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