giovedì 23 febbraio 2023

Masuleh: il villaggio dove i tetti diventano strade e non esistono automobili

Spesso nascosto dalla nebbia, si aggrappa alla montagna come nido d’uccello un piccolo villaggio che racconta storie d’altri tempi, quando l’uomo rispettava e assecondava la natura del luogo dove aveva scelto di vivere.

Le case color ocra di Masuleh, in Iran, illuminano il pendìo della montagna, nella catena di Alborz, a 1000 metri d’altezza, oggi come un millennio anni fa.

Masuleh fu fondata attorno al 1006 d.C, e mantiene inalterata la sua principale caratteristica: i tetti di molte delle sue case si uniscono, o sono addirittura una parte della strada su cui si affacciano le abitazioni del livello superiore ...


La scelta del sito per il nuovo villaggio fu fatta prendendo in considerazione principalmente i problemi dati dal clima: la posizione e l’altezza a cui sorge, e la conseguente disposizione spaziale, sono tutt’altro che casuali. 


Costruire più in basso significava rischiare le inondazioni, mentre nell’attuale posizione Masuleh gode di un’esposizione solare ottimale, e della protezione data dal pendìo della montagna.

Il villaggio è un esempio straordinario di fusione tra architettura, natura, e presenza umana.

Come in tutta l’architettura spontanea, anche a Masuleh il modo di costruire si distingue per il rispetto verso l’ambiente, per la sensibilità nella scelta dei materiali, per la considerazione dei bisogni e delle tradizioni locali.


Le case sono fatte di legno, mattoni e pietra, e si appoggiano sulla roccia, sia alla base sia sul retro della struttura: il caratteristico villaggio a gradini è costruito per resistere ai terremoti.


Scale, vicoli e sentieri si susseguono a collegare le diverse terrazze che costituiscono il villaggio (in altezza si sviluppa per cento metri), l’unico dell’Iran in cui non è consentito l’uso di automobili.


Il bazar, come nel vecchio villaggio attraversato dalla Via della Seta, è il cuore di Masuleh, dove gli artigiani realizzano e vendono i loro prodotti, in particolare i caratteristici lavori di legno intagliato con delicate trame che ricordano preziosi pizzi.


Un numero sempre crescente di turisti sta mettendo a rischio i delicati equilibri del villaggio, dove vivono circa 500 persone. Forse, uno dei modi per mantenere vivo, senza snaturarlo, il piccolo villaggio di Masuleh, è inserirlo tra i patrimoni dell’UNESCO, come già richiesto da tempo.


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