Spesso nascosto dalla nebbia, si aggrappa alla montagna come nido d’uccello un piccolo villaggio che racconta storie d’altri tempi, quando l’uomo rispettava e assecondava la natura del luogo dove aveva scelto di vivere.
Le case color ocra di Masuleh, in Iran, illuminano il pendìo della montagna, nella catena di Alborz, a 1000 metri d’altezza, oggi come un millennio anni fa.
Masuleh fu fondata attorno al 1006 d.C, e mantiene inalterata la sua principale caratteristica: i tetti di molte delle sue case si uniscono, o sono addirittura una parte della strada su cui si affacciano le abitazioni del livello superiore ...
Costruire più in basso significava rischiare le inondazioni, mentre nell’attuale posizione Masuleh gode di un’esposizione solare ottimale, e della protezione data dal pendìo della montagna.
Il villaggio è un esempio straordinario di fusione tra architettura, natura, e presenza umana.
Le case sono fatte di legno, mattoni e pietra, e si appoggiano sulla roccia, sia alla base sia sul retro della struttura: il caratteristico villaggio a gradini è costruito per resistere ai terremoti.
Il bazar, come nel vecchio villaggio attraversato dalla Via della Seta, è il cuore di Masuleh, dove gli artigiani realizzano e vendono i loro prodotti, in particolare i caratteristici lavori di legno intagliato con delicate trame che ricordano preziosi pizzi.
Fonte: www.vanillamagazine.it
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