Secondo una nuova ipotesi, lo strato ghiacciato presente sul satellite naturale del pianeta subisce meccanismi molto complessi che lo rendono un sito di potenziale abitabilità.
Per cercare la vita extraterrestre una delle lune di Giove, Europa, potrebbe essere la miglior candidata.
Infatti, il suo spesso strato di ghiaccio, che ha affascinato per decenni il mondo scientifico, potrebbe non essere più una barriera inerte ma un sistema dinamico che la rende un sito di potenziale abitabilità.
A ipotizzarlo sulle pagine di Nature Communications sono oggi i ricercatori della Stanford University, che confrontando le osservazioni radar svolte sul ghiaccio della Groenlandia, sono giunti alla conclusione che il guscio presente su Europa potrebbe nascondere un'abbondanza di “sacche d'acqua” poco profonde con caratteristiche simili e comuni alla superficie e che quindi potrebbero esistere i presupposti per lo sviluppo della vita ...
Gran parte di queste analisi si svolgono sulla terraferma, dove il flusso delle calotte glaciali è soggetto a meccanismi molto complessi, come per esempio laghi subglaciali dinamici e condotti di drenaggio stagionale.
Sebbene il sottosuolo terrestre sia molto diverso dall'oceano sotterraneo di acqua liquida di Europa, gli autori hanno comunque notato che le formazioni presenti sulla luna di Giove sembrano essere estremamente simili a quelle presenti sulla superficie della calotta glaciale della Groenlandia.
Calotta glaciale in Groenlandia
Dopo ulteriori analisi, il team ha scoperto che la caratteristica cresta a forma di "M" presente in Groenlandia, nota come doppia cresta, potrebbe essere una versione in miniatura di quelle presenti sullo strato di ghiaccio di Europa, osservate per la prima volta dalla sonda Galileo negli anni '90 e che appaiono come enormi tagli profondi sulla superficie ghiacciata della luna. Tuttavia finora la loro origine era rimasta un mistero.
Analizzando i dati raccolti dal 2015 al 2017 dall'operazione IceBridge della Nasa, i ricercatori hanno capito come la doppia cresta in Groenlandia nord-occidentale è stata prodotta da processi di scongelamento e ri-congelamento, ossia quando il ghiaccio si è fratturato attorno a una sacca di acqua liquida pressurizzata che si stava ricongelando, provocando così la formazione di due creste.
“In Groenlandia, questa doppia cresta si è formata in un luogo in cui l'acqua dei laghi e dei corsi d'acqua superficiali spesso defluisce nella superficie vicina e si ricongela”, ha spiegato l'autore dello studio Riley Culberg. “Un modo in cui simili sacche di acque poco profonde potrebbero formarsi su Europa potrebbe essere attraverso l'acqua proveniente dall'oceano sotterraneo che viene forzata nello strato di ghiaccio a causa di fratture”.
Piuttosto che comportarsi come un blocco di ghiaccio inerte, quindi, lo strato ghiacciato di Europa sembra subire una varietà di processi geologici e idrologici. E un guscio di ghiaccio dinamico, come spiegano i ricercatori, supporta l'ipotesi che ci siano i presupposti per la vita, in quanto questi meccanismi facilitano lo scambio tra l'oceano sotterraneo e le sostanze chimiche provenienti dai corpi celesti vicini accumulate sulla superficie.
Piuttosto che comportarsi come un blocco di ghiaccio inerte, quindi, lo strato ghiacciato di Europa sembra subire una varietà di processi geologici e idrologici. E un guscio di ghiaccio dinamico, come spiegano i ricercatori, supporta l'ipotesi che ci siano i presupposti per la vita, in quanto questi meccanismi facilitano lo scambio tra l'oceano sotterraneo e le sostanze chimiche provenienti dai corpi celesti vicini accumulate sulla superficie.
“Gli scienziati studiano queste doppie creste da oltre 20 anni, ma questa è la prima volta che siamo stati effettivamente in grado di osservare qualcosa di simile sulla Terra”, ha commentato il coautore Gregor Steinbrügge, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.
“Stiamo facendo un grande passo per migliorare la nostra comprensione su quali processi effettivamente dominano la fisica e la dinamica dello strato di ghiaccio di Europa”.
Se il meccanismo che vediamo in Groenlandia è simile a ciò che accade su Europa, allora significa “che c'è acqua ovunque”, ha aggiunto Dustin Schroeder, coautore dello studio. “Ci sono molte ipotesi, ma la nostra ha il vantaggio di essere supportata da osservazioni svolte su una formazione molto simile sulla Terra”, ha concluso Culberg.
Fonte: www.wired.it
Non solo acqua ghiacciata, anche vapori?
Grazie a dati raccolti da Hubble nel corso degli ultimi 22 anni, sembrerebbe che l'acqua su Europa sia presente stabilmente anche sotto forma di vapore, nella sua tenue atmosfera.
Ma la cosa più strana è che il vapore acqueo sembra esserci solo attorno a metà di questa luna!
Tre mesi fa, con la stesso metodo di analisi, si è scoperto vapore acqueo su Ganimede, un'altra delle lune galileiane di Giove (link al nostro post nei commenti), e ora pare proprio che anche Europa si aggiudichi di diritto un posto nel club dei satelliti con vapore acqueo stabile in atmosfera.
Qui però il vapore acqueo sembra esserci solo sull'emisfero di Europa opposto alla direzione in cui si muove nella sua orbita: una sorta di "scia" di vapore acqueo, insomma.
Questa scoperta è particolarmente stupefacente se si pensa che Europa è un mondo freddissimo, con una temperatura media di –170 °C! A cosa può essere dovuto? Già in passato abbiamo osservato che dalla superficie di Europa fuoriesce vapore acqueo durante fenomeni transienti e altamente localizzati analoghi ai geyser che abbiamo anche qui sulla Terra.
Evidentemente, questo vapore in qualche modo si diffonde globalmente ma "rimane indietro" man mano che il satellite medio procede lungo la sua orbita. Le dinamiche di come questo avvenga devono ancora essere chiarite.
Tratto da: www.today.it
Evidentemente, questo vapore in qualche modo si diffonde globalmente ma "rimane indietro" man mano che il satellite medio procede lungo la sua orbita. Le dinamiche di come questo avvenga devono ancora essere chiarite.
Tratto da: www.today.it
Mimas, una delle numerose lune di Saturno.
E' soprannominata anche "Death Star" per via della sua sorprendente somiglianza con le stazioni spaziali armate nel film "Star wars".
Death Star (Star wars)
E' soprannominata anche "Death Star" per via della sua sorprendente somiglianza con le stazioni spaziali armate nel film "Star wars".
Death Star (Star wars)
Non solo i satelliti di Giove, l'acqua non è affatto rara nel sistema solare
Come nel caso di Giove, anche intorno a Saturno gravitano decine di satelliti.
Mimas è una piccola luna ricoperta da uno strato di ghiaccio spesso oltre a 31 chilometri, per gli astronomi potrebbe nascondere un oceano di acqua liquida. ( www.scienzenotizie.it )
Mimas è una piccola luna ricoperta da uno strato di ghiaccio spesso oltre a 31 chilometri, per gli astronomi potrebbe nascondere un oceano di acqua liquida. ( www.scienzenotizie.it )
Ganimede -->
Si pensa che l'acqua sia rara al di fuori della Terra, ma in realtà è uno degli elementi più abbondanti nello spazio, per lo più in forma ghiacciata.
"Procedendo verso l'esterno del Sistema Solare le condizioni per la presenza di acqua diventano sempre più favorevoli perché la Terra e i pianeti più interni si sono formati in una zona molto arida: infatti l'acqua sulla Terra è 'extraterrestre', arrivata qui probabilmente grazie a comete e meteoriti", spiega John Brucato, dell'Osservatorio di Arcetri dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) ( www.ansa.it )
L'illustrazione è soltanto indicativa
La ricerca dell'acqua è uno dei temi dominanti dell'esplorazione spaziale, in quanto prerequisito per la ricerca della vita ed elemento fondamentale per l'evoluzione dei satelliti e pianeti, incluso la Terra.
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