In fisica si parla spesso di onde; ma cos’è un’onda?
"Se si deve interpretare la Meccanica Quantistica, si deve considerare il Pensiero come un’Essenza Fisica".
"Se si deve interpretare la Meccanica Quantistica, si deve considerare il Pensiero come un’Essenza Fisica".
(Niels Bohr)
Un’onda è uno schema di movimento che si propaga senza spostarsi come insieme di oggetti, mentre una particella è un vero e proprio oggetto, anch’esso insieme di particelle, che si sposta. In un’onda l’insieme di oggetti (molecole o particelle) oscilla sul posto; a spostarsi, quando sembra propagarsi, non è la sua massa, ma il suo schema non-locale, la sua forma, mentre le particelle hanno una singola localizzazione.
Un’onda è uno schema di movimento che si propaga senza spostarsi come insieme di oggetti, mentre una particella è un vero e proprio oggetto, anch’esso insieme di particelle, che si sposta. In un’onda l’insieme di oggetti (molecole o particelle) oscilla sul posto; a spostarsi, quando sembra propagarsi, non è la sua massa, ma il suo schema non-locale, la sua forma, mentre le particelle hanno una singola localizzazione.
Le onde, in sostanza, si diffondono all’infinito perché non hanno una particolare, singola e precisa localizzazione.
Per rendere l’idea si può ricorrere a un esempio. Una pallina di naftalina che rimbalza all’interno di una scatola chiusa ha diverse localizzazioni; la si sente urtare (localmente), anche se non la si vede. Una volta sublimata e diventata direttamente aeriforme, invece, essa è un’onda che rimbalza al suo interno senza urtare (non-localmente), riempiendo l’intera scatola a ogni istante, secondo uno “schema” continuo, variabile e non-locale ...
Così è per la Coscienza Infinita … rimbalzante e occupante interamente l’ovunque. L’onda quantica è lì per tutti, aspetta solo che qualcuno la cavalchi. Nessun farmaco può essere utile, nessun farmaco può procurare quella meravigliosa sensazione che solo chi è protagonista della propria VITA può provare.
Sarebbe quindi ora che ci convincessimo che in realtà è proprio questo che avviene, così, per la prima volta, potremmo finalmente essere in grado di comprendere che lo spazio non è affatto vuoto, come pensavamo, ma costituito da Energia.
Due falsi assunti della scienza
Tutto dipende dalla nostra capacità di dialogare con questa “materia” esistente nel vuoto, ma soprattutto dalla nostra capacità di correggere due falsi assunti della Scienza (two false asumptions of Science), che annullano ogni nostra possibilità di conoscere la realtà delle cose:
• «The Universe contains empty space». (L’universo contiene spazio vuoto) NO!
• «Inner experiences (thought, feeling, emotions, belief) have no effect on our outer world». (Esperienze interne (pensiero, sentimento, emozioni, credenze) non hanno alcun effetto sul nostro mondo esterno) NO!
Così, dopo avere erroneamente supposto che l’Universo comprende dello spazio vuoto, la Scienza afferma che tutto ciò che avviene all’interno del nostro corpo, all’interno di noi, non ha nulla a che vedere con quanto avviene all’esterno, nell’Universo. Ma non è così.
Purtroppo, il linguaggio delle emozioni/connessioni con l’Universo è andato perduto, in genere, 1700 anni fa; solo in alcune tradizioni, come quelle indigene, native, e quelle più antiche, è stato ricordato e si è conservato.
Sta di fatto, comunque, che nello “spazio vuoto” c’è invece qualcosa che pulsa, di vivente e intelligente.
Si tratta infatti di un campo di energia che tiene collegato tutto e di cui noi tutti, inseriti come siamo in una sorta di rete, facciamo parte.
Dobbiamo così scoprire che i nostri corpi, come anche tutto il mondo circostante, sono le materializzazioni di questo campo di energia: dall’irreale al reale, dall’invisibile al visibile, dalle possibilità quantistiche fino alla realtà del nostro mondo fisico.
In sintesi:
• un intelligente campo di energia unisce l’Universo (an intelligent field of energy unites the Universe);
• i nostri corpi e il nostro mondo si materializzano (provenendo) da questo mondo (our bodies and our world materialize from this field);
• le emozioni sono il linguaggio che traduce le possibilità quantiche del campo nella realtà del nostro mondo (the emotions are the language that traslate the quantum possibilities of the field into the reality of our world).
La Grande Matrice è l’adimensionale e immisurabile UNO; questo perché l’UNO fa sempre capo a se stesso.
Quello che dovremmo fare, in mezzo a questa foresta di incertezze mentali, è definito esattamente da un termine, bootstrap, che significa “tirante da stivale” e che si riferisce a un’espressione idiomatica americana, la cui traduzione è “reggersi ai tiranti dei propri stivali”.
Ecco cosa dovremmo fare: reggerci da soli, perché noi siamo QUELLO e quello non può fare altro che prendere coscienza di SÉ.
Fonte: www.scienzaeconoscenza.it
La fisica quantistica e le sue straordinarie scoperte sono uno degli argomenti di grande interesse del libro del prof. Vittorio Marchi La Grande Equazione
(Approfondisci i concetti di fisica quantica con il libro La Grande Equazione)
Lettura consigliata (con video):
- Ricordando il prof. Vittorio Marchi
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