mercoledì 20 maggio 2020

ISS e fantascienza

Fare di tutta l'erba un fascio è oggi una pratica molto diffusa ...
Pochi giorni fa ho letto, per l'ennesima volta, che siccome il portellone della Stazione Orbitale Internazionale era "palesemente" fatto di cartone - e i filmati della NASA ne sono la "prova" - ciò significa che l'ISS stessa non esiste affatto, che si tratta di una montatura cinematografica e, di conseguenza e com'è ovvio per qualcuno, che la Terra non può che essere piatta. Sembra un'idiozia ma è proprio così!
Naturalmente non tutto ciò che ci viene narrato è necessariamente vero, ed è altamente probabile che NASA e simili non ci raccontano tutto, ma non vuol dire nemmeno che tutto sia complessivamente falso.
La verità, bisogna sempre cercarla, ma bisogna indagare con grande attenzione, non fermandosi all'apparenza, a ciò che ci fa comodo e abboccando senza discernimento sia a tutto che al contrario di tutto.
Intanto risolviamo il mistero del famigerato"portellone pieghevole" ..
Catherine


Guardando i video FE (Flat-Earthers) che si occupano di smentire l'esistenza della Stazione Spaziale Internazionale (o ISS), ci si può accorgere di quanto la produzione cinematografica, nello specifico quella fantascientifica, sia stata pesantemente fuorviante per la cultura di massa.
Gli errori marchiani nei film hollywoodiani e non, come ad esempio l'aggiunta di effetti sonori nel vuoto spaziale, non si contano. Nonostante tutto, la cinematografia scifi è quella che ha forgiato l'immaginario collettivo, facendo passare per plausibile anche ciò che non lo è.

Ad esempio, molta gente è convinta che le missioni Apollo sono finte perché, per compiere gli allunaggi, le navette spaziali avrebbero dovuto usare motori di propulsione per tutto il tempo e quindi avrebbero dovuto imbarcare non si sa quanti galloni di carburante in più.
Inoltre, le navette sarebbero dovute essere equipaggiate di computer super potenti per fare i calcoli del tragitto ...


In realtà, gli Apollo erano poco più che dei sassi scagliati nel vuoto cosmico che seguivano delle traiettorie calcolate a Terra da capacissimi matematici e grazie ai primi computer IBM che occupavano stanze intere. Le correzioni di rotta erano veramente minime.

In questo articolo, non voglio parlarvi delle innumerevoli convinzioni erronee acquisite dalla gente comune riguardo agli allunaggi, ma di come i flatearther utilizzino la finzione cinematografica spacciandola per vera con il tentativo di provare che l'ISS è un falso.

La domande che, in un suo video, un flatearther si pone sono:

Come mai, nei film di fantascienza, vediamo che l'uscita dalle navette spaziali è un momento cruciale e rischioso per gli astronauti, mentre quando vediamo uscire gli astronauti dall'ISS sembra tutto molto semplice e per nulla pericoloso?

Ma gli astronauti non vanno direttamente nello spazio uscendo dalla camera di decompressione che li dovrebbe letteralmente catapultare fuori dalla ISS?

Immagine tratta dal film "Gravity" (minuto 37' e 17")

Queste domande allusive mettono in evidenza sia la scarsa conoscenza, da parte di chi le pone, di quali accorgimenti siano stati adottati per ridurre al minimo qualsiasi rischio per l'astronauta che si appresta ad un'attività extraveicolare da parte degli ingegneri che hanno realizzato l'ISS, sia il fatto che la finzione fantascientifica venga considerata un termine di paragone come se fosse la prassi.

La spiccata contorsione logica è palese: da una parte si sostiene che i video dell'ISS fanno corpo unico con la produzione cinematografica fantascientifica hollywoodinana, dall'altra, ci si domanda come mai la realtà proposta dalla NASA non corrisponda alla finzione cinematografica.

Il problema fondamentale è che chi pone queste domande, come consuetudine terrapiattista, non approfondisce. Non è interessato a svelare la verità. 

I video sono un mero atto propagandistico. 
Le domande dei flatearther non sono altro che degli espedienti per indurre, chi guarda il video, a darsi la risposta sbagliata, ovvero che la ISS è finta. 

Visto che i terrapiattisti non approfondiscono, lo facciamo qui, noi, per loro e per voi.

Innanzitutto, cominciamo con il conoscere il modulo attraverso il quale gli astronauti escono dall'ISS per le loro passeggiate spaziali: Il QUEST JOINT AIRLOCK. (Il termine AIRLOCK sta ad indicare la camera di pressurizzazione/depressurizzazione fondamentale per entrare ed uscire dall'ISS.)

Per chi non lo sapesse, la Stazione Spaziale Internazionale è stata costruita per moduli, portati in orbita ed assemblati uno alla volta.

L'immagine seguente mostra il modulo prima dell'aggancio alla Stazione Spaziale, avvenuta nel 2001. La foto permette di vedere il giunto attraverso il quale esso è collegato alla ISS.


In quest'altra immagine, invece, ho evidenziato la posizione del modulo rispetto all'ISS.


Ma com'è fatto il Quest Joint Airlock e perché non funziona come si vede nei film di fantascienza?

Come avrete potuto intuire dalle immagini, il modulo è, per semplificare, composto da due cilindri contenenti due ambienti ben distinti: uno corto e largo, quello connesso direttamente alla Stazione Spaziale, l'altro stretto ed affusolato, dal quale escono gli astronauti per le attività extraveicolari. 

Il primo ambiente è la vera e propria camera di compressione/decompressione. Gli astronauti non vanno direttamente nello spazio uscendo da questa camera, ma passano prima per quella attigua dove si trova il portellone per uscire all'esterno, solo dopo aver subito la depressurizzazione.


Quindi, quando gli astronauti aprono il portellone per uscire, non possono in alcun modo essere spinti fuori da alcuna pressione, perché sono stati già depressurizzati nella camera più interna. 

Il procedimento seguito per il rientro è invertito: una volta rientrati nella prima stanza, gli astronauti passano in quella più interna dove vengono ripressurizzati per poter, quindi, rientrare nella Stazione Spaziale.

Se ci pensate, è un procedimento cautelativo del tutto sensato e che previene qualsiasi tipo di rischio causato da un possibile danneggiamento alla tenuta della camera di compressione/decompressione. 

Veniamo ad un altro aspetto che ha mandato in fibrillazione più di un flatearther: 

Il famigerato portellone pieghevole.


Questa dovrebbe essere una delle prove definitive che la ISS è una scatola di latta realizzata per delle riprese cinematografiche. "The final nail in the NASA's coffin", il chiodo finale nella bara della NASA, come usano ripetere i flatearther.

Un portellone così non potrebbe mai trattenere la pressione interna della Stazione Spaziale!

E, difatti, quel portellone non trattiene alcuna pressione, perché quello non è un portellone.

Si tratta di una cover termica che serve a coprire l'uscita dal modulo durante le attività extraveicolari, proteggendola da particelle ionizzate.

Il portellone per uscire dalla Stazione Spaziale si apre verso l'interno, non verso l'esterno, ed è ben visibile in molte immagini di dettaglio, come questa:


Oltre a vedersi chiaramente nelle foto scattate dall'interno del modulo:


Nel seguente video, è possibile seguire l'intera copertura di una spedizione extraveicolare con tutte le fasi a partire dalla preparazione degli astronauti.



Come avrete capito, anche in questo caso, le allegazioni terrapiattiste sono totalmente infondate.

Il fatto che la ISS sia fasulla è un dogma del culto terrapiattista, a prescindere dalle prove che ne testimoniano l'autenticità.

Fonte: flatearthdelusion.blogspot.com

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