martedì 19 maggio 2020

La storia di Charles Boycott, che diede origine al termine "boicottare"

Il termine “boicottare” deriva da Charles Boycott, un amministratore di proprietà irlandesi che minacciò di sfrattare ingiustamente alcuni dei contadini affittuari. Tutti i suoi impiegati si rifiutarono di continuare lavorare per lui, la comunità lo isolò completamente, i negozi smisero di servirlo, le lavandaie di lavargli i panni e le cuoche di fargli il pane.

Nel XIX secolo, l’agricoltura era la principale attività economica in Irlanda, ma le terre appartenevano a non più di 10.000 persone (lo 0,2% della popolazione).
Molti dei proprietari più ricchi erano degli “absentee landlord”: non visitavano mai le proprietà, e magari neanche vivevano nello stesso stato.

Charles Boycott era un amministratore delle terre a Lough Mashk (Irlanda Occidentale) del britannico John Crichton, 3rd Earl Erne (o anche Lord Erne).

I proprietari terrieri dividevano le tenute in piccole fattorie, che affittavano a contadini. Questi avevano di solito un contratto di un anno, ma potevano essere sfrattati anche se pagavano l’affitto.
Negli anni ’50 dell’800 si formarono associazioni di agricoltori che iniziarono a chiedere “le tre F”: fair rent (controllo sui termini minimi di affitto da parte delle corti e non dei proprietari), fixity of tenure (il divieto di sfrattare un contadino che stava pagando l’affitto) e free sale (la possibilità di contrattare la partecipazione alla sua tenuta con un nuovo affittuario senza l’interferenza del padrone). Venne formata la Irish National Land League, con l’obiettivo di abbassare gli affitti troppo alti e fermare gli sfratti arbitrario. Alla sua guida venne messo il membro del parlamento Charles Stewart Parnell ...



In un discorso pubblico nel settembre del 1880, Parnell chiese alla folla: “Cosa fate con un inquilino che fa offerte per la fattoria da cui è stato appena sfrattato il suo vicino?” La folla rispose: “Lo uccidiamo! Gli spariamo!”

Parnell rispose: “Vi illustrerei una via molto migliore, più cristiana e caritatevole, che dà all’uomo l’opportunità di pentirsi. Quando un uomo prende una fattoria da cui un altro è stato sfrattato, dovete scansarlo quando lo incontrate per strada, scansarlo nei negozi, scansarlo sui prati e al mercato, e anche in chiesa. Lo lasciate solo, […] gli mostrate l’odio del crimine che ha commesso”.

Questo discorso pose le basi della potente arma dell’ostracismo sociale della Land League, che venne usata per la prima volta contro Charles Boycott (e che prese dunque anche il suo nome).

Il mese successivo, gli inquilini di Lord Erne dovevano pagare i loro affitti, ma lo scarso raccolto di quell’anno glielo rese impossibile. Boycott e il suo capo non accettarono le richieste di riduzione temporanea del prezzo di affitto, e avviarono lo sfratto di 11 contadini.

Questi, però, non permisero ai messi di consegnare gli avvisi, dando il via ad una serie di atti ostili per impedire loro di avvicinarsi. Molte persone della Land League iniziarono a spargersi per le proprietà amministrate da Boycott, e i lavoratori e i servitori dell’uomo vennero convinti, o costretti, a smettere di lavorare. Anche tra coloro che in seguito dissero di esservi stati costretti, comunque, c’erano persone che avevano già denunciato Boycott per i mancati pagamenti dei salari.

Entro pochi giorni il maniscalco, il postino e la lavandaia smisero volontariamente di servire Boycott.
L’uomo fu costretto a scrivere una lettera ai quotidiani inglesi per denunciare l’isolamento in cui era stato improvvisamente messo. Un giornalista del Daily News scrisse che, anche se Boycott non era fisicamente minacciato, nella zona in quel momento non c’era donna che accettassi di lavargli la cravatta o di fargli il pane. Tutte le persone rispondevano che erano dispiaciute, ma non osavano (‘I dare not’).

500£ di raccolto rischiavano di marcire, e il governo inglese fu costretto a mandare suoi impiegati per svolgere il lavoro, sotto la protezione di truppe armate. Il raccolto costò circa £10.000.


Prima ancora che la situazione di Boycott fosse nota in Inghilterra, il suo nome iniziò ad essere usato nel modo in cui lo conosciamo oggi. Due mesi dopo il discorso di Parnell, a novembre, un articolo di un giornale di Birmingham usò il termine “boycotting” per riferirsi a una vicenda di un mercante di Ballinrobe.

Negli anni successivi, la parola è arrivata in moltissime lingue. Non solo in quella italiana, ma anche in francese, tedesco, russo e polacco.


Charles Boycott, caricatura di Leslie Ward (Spy) - Vanity Fair magazine, 29 gennaio 1881

Fonte: www.fattistrani.it

Boicottaggio, una della azioni da tenere sempre presente ...

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