domenica 26 maggio 2019

Non bisogna aver paura di prendere le decisioni sbagliate

Le decisioni sul futuro dei giovani spesso sono accompagnate dall’ansia sulla scelta giusta da compiere, nella convinzione di non poter tornare indietro una volta intrapreso un determinato percorso. 

Se si guardano il sistema educativo e il mondo del lavoro, si può notare che studenti e laureati sono portati a prendere il prima possibile decisioni “definitive” sulla propria carriera dalle stesse istituzioni, oltre che dalle proprie famiglie. 

Non si tratta solo di trovarsi di fronte a un bivio, ma di fronte a scelte delicate e spesso fondamentali per il proprio futuro da prendere in breve tempo, non solo in un momento in cui ancora nulla si sa della vita, ma anche quando non si sa bene chi si vuole diventare.

Si tratta di una annosa questione che non appartiene solo a questa generazione che risente della crisi degli ultimi anni. 

Nel 1952, per esempio, Stig Dagerman, scrittore e giornalista svedese, dovette rispondere a una serissima lettera di una giovane maturanda, una certa signorina Tidbeck. Un giornale svedese, Idun, aveva chiesto infatti a cinque studentesse prossime alla maturità di scrivere ognuna a un personaggio del mondo della cultura. Nella lettera, la signorina Tidbeck chiedeva a Dagerman se valesse davvero la pena intraprendere un certo tipo di studi, prima ancora di sapere che persona volesse diventare e di che cosa fosse capace ...


Nelle prime righe della sua risposta, Dagerman dichiarò un certo imbarazzo, dicendo che per parlare sapientemente della vita bisogna essere o molto presuntuosi o solo ubriachi. 

Ripresosi dallo smarrimento iniziale di fronte alla lettera della signoria Tidbeck, lo scrittore le rispose che nessuno può prendersi il merito di decidere sulla vita altrui, e che ciascuno ha l'autorità di scegliere il proprio destino, concedendosi di cambiare strada quando ci si rende conto di aver preso quella sbagliata.

Di fatto, il tipo di società in cui viviamo, competitiva e votata alla continua produzione, spinge i giovani a prendere decisioni sul futuro prima che questi siano effettivamente pronti e preparati per farlo. Le scelte riguardanti il percorso di studi o di carriera da intraprendere hanno in comune diversi elementi: sono caratterizzate dal fattore “tempo”, ovvero non possono essere procrastinate e si richiede vengano prese nel più breve tempo possibile, instillando l’idea che più si invecchia, meno si è competitivi nel mercato del lavoro. Il secondo fattore è la “definizione”.

In breve, la scelta deve essere definitiva, sicura e unica, perché il mondo delle professioni tende all'iperspecializzazione. Cambiare decisione significherebbe perdere tutto il tempo prima impiegato, e ricadere nella spirale di cui sopra. Le scelte devono quindi essere veloci, definitive e adeguate alle richieste di mercato.

Questo meccanismo non genera solo dubbi e ansie, ma antepone la domanda “che cosa devo fare? “ a “chi voglio essere?”. In realtà, le due domande sono strettamente connesse fra loro, ma il mercato del lavoro sembra aver completamente dimenticato, che non si può decidere il fare, se prima non ci si chiarisce le idee su chi si vuol essere. Il dilemma sottaciuto e maggiormente foriero di ansia è dunque il seguente: “che cosa accade, se si compie una scelta sbagliata?”, intendendo non soltanto un errore di giudizio, ma anche l'assunzione di una posizione non convenzionale agli standard sociali. Cosa succede, se ci si accorge di non essere adatti a far l'avvocato, dopo una laurea in giurisprudenza?

Cosa succede, se il proprio sogno è quello di diventare un artista o un musicista, ma questo tipo di carriere non incontrano le richieste del mercato?


In realtà, prendere delle decisioni che si rivelano poi errate e rivedere quindi le proprie priorità, può rivelarsi positivo per diversi motivi. 

Dando per scontato che cambiare direzioni e obiettivi faccia parte della vita di qualsiasi individuo, avere il coraggio di prendere una decisione quando non si è ancora sicuri, o mutarla se non rispecchia più le proprie ambizioni, dà la possibilità di comprendere meglio se stessi, e l'ambiente in cui si è. Si diviene più obiettivi e più consapevoli, e ci si orienta meglio non solo nel mondo, ma anche all’interno delle sfumature della propria personalità. 

Sebbene continuare in un'unica direzione per tutta la vita, che sia per altro adeguata alle richieste sociali, possa infondere sicurezza e conforto, è anche vero che l'iperspecializzazione può impedire all'individuo di evolvere e inibire alcune delle sue qualità, che magari non è nemmeno a conoscenza di possedere. 

Paradossalmente, il mondo del lavoro di oggi non prevede una formazione per chi si inserisce in un nuovo ambiente, ma individui già formati; decidere di deviare rende più aperti alla possibilità di imparare nuove mansioni o nozioni e permette di presentarsi, in futuro, più ricchi di esperienze e conoscenze rispetto a chi si sarà concentrato su un solo ambito e in grado di trovare soluzioni alternative.

Per orientarsi meglio ci si potrebbe far aiutare dalla morale provvisoria di René Cartesio. 

La filosofia di Cartesio assume come punto di partenza proprio il dubbio, seguendo l’idea che non si può conoscere se stessi o il mondo passando per le opinioni o gli insegnamenti altrui. Descartes scrive così il Discorso sul metodo, con l'intento di trovare la maniera più efficace per conoscere il vero. All’interno dell’opera Cartesio teorizza la morale provvisoria, cioè alcuni principi utili per vivere ogni giorno. Per esempio, come seconda norma, Cartesio suggerisce di seguire una scelta, anche se dubbia, fino alla scoperta se questa sia giusta oppure errata. Il filosofo pone l'esempio del viaggiatore che, smarritosi in una foresta, ha perso il senso dell'orientamento e, non sapendo dove dirigersi, rimane bloccato al centro della foresta. Cartesio suggerisce di imboccare una via e di percorrerla fino in fondo, non tanto perché sia corretta, ma solo perché così ci si può rendere conto di dove si stia andando. Qualora il viaggiatore dovesse accorgersi che è quella sbagliata, saprà meglio capire quale imboccare. 

Rileggendo gli insegnamenti di Cartesio, si ricava che cambiare decisioni sulla propria vita permette di non avere rimorsi, e di possedere a poco a poco quella sicurezza che l'educazione e il mondo del lavoro impongono troppo presto. 

Per essere realmente produttivi e competitivi nel mondo del lavoro bisogna prima conoscere se stessi e le proprie qualità, e questo è possibile solo sbagliando strada e riacquistando la rotta.

Le strutture educative e il mercato del lavoro tendono a uniformare le scelte degli individui, le cui vite spesso si adeguano alle esigenze della società, spingendo a volte i giovani ad accantonare le proprie ambizioni e aspirazioni.

È importante dunque ricordarsi, e insegnare ai propri figli, che le esistenze non sono linee diritte e immodificabili, ma vie tortuose, che curvano, piegandosi a volte su se stesse, che proseguono e a volte tornano indietro, e che solo attraverso qualche errore è possibile capire quale possa essere la via giusta. Ecco perché non dovremmo aver paura di sbagliare.

Articolo di Fabiana Castellino

Fonte: youmanist.it

30 commenti:

  1. Posso portare la mia esperienza su questo argomento, ne avrei di cose da scrivere... 😊

    Ho studiato psicologia sapendo già che non volevo praticare in uno studio ma solo cercare di capire e conoscere meglio me stesso, ho invece scelto all'indomani della laurea, contro il parere dei miei, di girare il mondo come musicista e facendo altri lavori per mantenermi mentre scoprivo nuove realtà e culture. A 35 anni passati ho deciso di dedicarmi anche ad un'altra professione che mi lascia molto tempo libero e mi gestisco io come e quando voglio e mi permette di vivere dove voglio come libero professionista.
    Questo per dire che trovo molto deprimente che ci siano ragazzi giovani, e ne conosco, che a fronte dei loro sogni vengono invece spinti con le buone o con le cattive persino a rinunciarci e a prendere un pezzo di carta riguardante qualcosa che non li interessa affatto, per poi vivere una vita da depressi cronici che devono riempire i loro vuoti esistenziali con acquisti compulsivi, scelte di vita infelici e uso di psicofarmaci. Da brivido.
    Non esistono sbagli, esistono esperienze, e se anche si prendono cantonate queste servono a crescere, a maturare.
    Vedo continuamente persone impaurite da tutto, che inseguono un modello insostenibile e insano di perfezione e che non reggono il minimo errore e il minimo dolore, e in questo i loro genitori non riescono a essere presenti e supportarli sempre e comunque come ci si aspetta da dei genitori.

    Credo che la società occidentale e non solo quella, sia tutta da rifare, ripartendo proprio dal nucleo familiare che deve tornare a sostenere i sogni e le aspirazioni dei figli contribuendo a creare e a ritornare ad un mondo in cui ci sia spazio per tutti, inclusi poeti, musicisti, sognatori, idealisti e via dicendo.

    Enoch

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    1. Bravo! Per un attimo credevo fosse un politico a parlare...
      E chi sei CETTO LAQUALUNQUE??

      Il festival del luogo comune che tanto piglia... guarda le Europee come sono andate!!! Per questo riceverai applausi che lisceranno il tuo mega ego.

      E che cosa cambierà... nulla!

      Tanto i blog sono "spazi inutili dove ognuno può dire tutto", vero?

      Ma del resto che te frega a te? 6 realizzato, hai viaggiato il mondo, riempi gli stadi,metti sempre le faccine sorridenti...
      Ti invidio! Adesso sono io che rosico!

      Ahahahahah!!!!

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    2. A me sembra che sia il tuo ego da bimbominkia a sfoggiare Atunis . Mamma mia che gente :) :) :)

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  2. Quello che mi chiedo spesso, ha senso sottostare a delle regole che sono stabilite dal consenso sociale? i confini e i nostri ruoli sociali sono stati definiti e tratteggiati entro dei parametri molto rigidi e ristretti, niente di nuovo all'orizzonte. Spesso penso alle implicazioni esistenziali del nuovo ordine mondiale prossimo a venire, credo che questo tipo di struttura sistemica stia per consolidarsi proprio con il preciso scopo di insegnarci che davanti alla morte siamo tutti uguali, quindi un ridimensionamento del proprio ego ipertrofico, e anche quello di demolire l'attuale struttura, una volta che si sarà esaurita anche la carica propulsiva del nwo, dopo innumerevoli sconvolgimenti climatici (un restyling della cartina geografica del globo terracqueo) sarà possibile iniziare un nuovo ciclo con nuovi presupposti. Si fa presto a parlare, quando ci si misura e ci si confronta (o scontra) con la realtà sociale e lavorativa attuale occorre veramente fare delle riflessioni esistenziali profonde, il prossimo futuro sono gli ecovillaggi (o egovillaggi visto che certe dinamiche comportamentali si possono portare con sé ovunque), chi sceglierà di continuare a vivere negli agglomerati urbani e non avrà le disponibilità economiche sufficienti per condurre uno stile di vita dignitoso, rimpiangerà di essere nato, il futuro non lo decidiamo noi, ma le lobby, le massonerie transnazionali, il network che guida le masse (considerando che non siamo in grado di autodeterminarci)

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  3. Siamo solo simmenthal, carne da macello al servizio di tutta una serie di propositi superiori che trascendono l'umana comprensione, non tutti si adatteranno, non tutti saranno disposti a reprimere gli avvertimenti della propria anima, l'anima lo sa che il prossimo futuro è fosco, non ha bisogno di menare il can per l'aia, si prospettano tempi difficili, in cui la propria sopravvivenza sarà messa a dura prova. E' veramente tutto da rifare, ma attualmente mancano i presupposti, non ci sono i requisiti, la società a prescindere dai ruoli reprime l'essenza animica, e senza l'essenza animica è una società mortifera, artificiale, stagnante. Ovviamente tutte le misure e le regole draconiane ci verranno quasi imposte per il nostro bene o (pene visto che ce la stanno mettendo in quel posto spesso con il nostro beneplacito), mentre le gerarchie spirituali ci diranno che tutto ciò è necessario per fortificare e temprare il nostro spirito, (anche se con l'andazzo attuale si rischia di tirare fuori il lato peggiore dell'essere umano, qualcosa di ancora peggiore rispetto a ciò che è stato sperimentato durante la seconda guerra mondiale), anche se io credo che non è necessario affrontare un'esperienza cosi estrema, anche perché si rischia paradossalmente di ottenere l'effetto opposto,(è come se mi consigliassero per il mio bene di indossare un giubbino invernale in pieno agosto con un caldo soffocante al fine di ottenere l'illuminazione e temprare la mia anima, solo perché il progetto divino dello spirito ha deciso cosi e la cui decisione esula dalla nostra comprensione per cui conviene obbedire ai comandi dell'infinito, davvero allucinante.... è come se l'infinito fosse una sorta di demiurgo psicopatico che si diverte a vederci soffrire, giustificandosi che certi stadi evolutivi sono raggiungibili soltanto attraverso il masochismo, le atrocità e le sofferenze che si possono tranquillamente evitare, se ne può fare a meno volentieri).

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  4. Se la struttura sociale serve a fortificare lo spirito, allora perché più si fa soffocante e stretta la morsa e più la gente nel profondo della propria anima patisce le pene dell'inferno? impazzisce, cade in stati depressivi estremi, uccide e stermina la famiglia per esaurimento nervoso. La coercizione non serve a niente, reprimersi, forzare il destino in una direzione che fa gli interessi di un ego insaziabile e va contro gli interessi dell'anima, è soltanto quando di più deleterio ci possa essere, equivale in poche parole a fare a gara per ottenere il monopolio dell'imbecillità, che cosa realmente cresce e matura? le malattie psicosomatiche, le nevrosi, i tumori, le violenze psicologiche, la competizione e le rivalità dovute all'estrazione sociale differente? il mobbing, lo stalking, cosa realmente cresce? è un po' come dire che una persona può dare il meglio di sé stesso solo in condizioni di estrema repressione, ma a lungo andare diventa soltanto una pagliacciata, tutto ciò riflette lo stato di psicosi collettiva, (a prescindere da tutti quelli che giocoforza tentano di far i salti mortali, tramite conferenze, acrobazie filosofiche ed intellettuali, per legittimare e giustificare tutto questo scempio su larga scala, per farci indorare la pillola). Quindi il nwo ha proprio lo scopo dal mio punto di vista di far saturare, di portare la situazione alle sue estreme conseguenze in modo da farla esplodere (come i brufoli, prima devono maturare e poi si possono far scoppiare), lo Spirito ci sta dicendo datevi una regolata, basta con questa tecnofrenesia collettiva, altrimenti intervengono le forze contrastanti. Morale del discorso, prendere le decisioni sbagliate può costare cara la vita, non ci vuole niente a mettersi nella merda fino al collo, basta un niente per essere penalizzati e discriminati, se non è il nwo, spero che intervenga l'era glaciale, cosi si riparte da capo. Il freddo si dice che rinfresca le idee...... Altro che via del guerriero, qui siamo alla via del sadomaso. Non è che forse ci autoimponiamo da soli attraverso un processo educativo che perpetua e si eredita tramite il consenso e l'accettazione passiva per via generazionale un sistema e uno stile di vita che serve a fuggire dall'ignoto? la notte dell'anima ci aspetta ma questo continuo rimandare avrà conseguenze davvero drammatiche. (le aspettative sociali sono il veleno della nostra società).
    https://www.eticamente.net/50868/la-notte-oscura-dellanima-quando-per-rinascere-bisogna-toccare-il-fondo.html?cn-reloaded=1

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    1. Una amara riflessione la tua, ma condivisibile. E' la famiglia stessa che, una volta accettate e interiorizzate le regole (con la violenza o con l'astuzia), le trasmette automaticamente ai figli. Non c'è scampo. E' così nei paesi "sviluppati" e funziona così anche nelle tribù sperdute dell'Amazonia.
      Una vera presa di coscienza deve iniziare dall'individuo stesso ..

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  5. Essere catastrofisti non serve e non aiuta.
    Intanto bisogna capire che ogni esperienza su questo pianeta è un'esperienza che deve portare altrove con una determinata consapevolezza.
    Il sistema esiste perché continuiamo a farlo esistere noi con i nostri squilibri. E non è colpa del sistema che ci impedisce di evolvere se non sappiamo fare delle scelte sensate nella vita, ma è il nostro inconscio di cui non sappiamo nulla a imporcele fin quando non facciamo un lavoro su noi stessi e ci liberiamo da tutto, società e famiglia inclusa e le loro convenzioni sociali che non ci fanno stare bene e non ci appagano.
    Dobbiamo iniziare a fare tutto, anche formare famiglie e società con consapevolezza, non spinti da istinti e repressione di quegli istinti.

    Non illudetevi nemmeno per un secondo di poter cambiare il mondo, è già tanto riuscire a migliorare se stessi. Sono un po' fatalista, andrà come deve andare su questo pianeta. Io di mio cerco di fare ciò che ritengo giusto ed etico, ognuno faccia ciò che può. Quando lasceremo questo corpo saremo soppesati per ciò che avremo fatto come individui ad altri individui e a noi stessi, non come presidenti di repubbliche o stati (che sono conglomerati di individui comunque, ma hai capito che intendo: Non saremo soppesati per lo status terreno ma ciò che quello status ci ha indotto a fare).

    Enoch (continua)

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  6. Ognuno di noi vuole avere la ricetta per migliorare il mondo e l'umanità, ma con quale diritto? Se ci incarniamo qui da chissà quanto tempo e siamo ancora messi così significa che non abbiamo ancora compreso chi siamo, e non mi si venga a dire che i poteri occulti ce lo impediscono perché mi metto a ridere. È il contrario semmai: I poteri occulti li abbiamo creati noi inconsapevolmente perché non abbiamo più memoria di chi siamo, da dove veniamo e dove andremo, è la nostra parte oscura che preme per uscire e manifestarsi in ciò che ci fa paura e ci causa disagio.
    Cristo e Buddha avevano paura del mondo e del sistema? Non mi risulta. Andavano semplicemente per la loro strada e chi voleva ascoltarli e seguirli lo faceva, a loro non cambiava proprio nulla perché stavano facendo ciò che sentivano sgorgare da dentro, e allora perché noi ci occupiamo addirittura di come va il mondo se non siamo ancora capaci di diventare un minimo come Buddha o Cristo?
    Ma cosa pretendiamo su questo pianeta, di continuare a timbrare cartellini per pochi spiccioli al mese facendoci rubare la vita e restando attaccati al materialismo guardando la partita in TV però coloro che deleghiamo a comandarci devono essere onesti e tutto ciò che noi non siamo?

    Non funziona così da queste parti, spiacente.

    Enoch

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  7. Tutti a riempirei la bocca di Cristo, e la meditazione, e lo yoga, e Buddha e il Dharma e centri di gravità permanente, ma ne vedessi uno che sia uno pronto a rinunciare a tutti gli agi, le comodità e la tecnologia per vivere in semplicità in una capanna o sotto un albero andando a cavallo di un asino. Piacciono tanto i maestri, molto meno il loro stile di vita vero? Ehhh...

    A proposito di maestri non ce n'era uno che diceva " sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo"? Un tale Mahatma Gandhi, mi pare...
    E allora cominciate anziché lamentarvi no?

    Enoch

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    1. Vedi che se ti concentri qualcosa di buono viene fuori!

      Non ho mai capito che senso abbia piangere sul latte versato.
      Credere in un mondo alla deriva a cosa può portare se non alla deriva stessa?

      Non è assolutamente un "pensa positivo"
      ma uno spostare lo sguardo e individuare ciò che davvero serve per noi stessi e di conseguenza per gli altri dato che tutti siamo Assoluto anche se nessuno ormai se ne rende conto perchè impegnato a credere al complotto di turno o al demone di turno.

      Spostare il centro di gravità sul proprio sé è impresa ardua...

      Solo pochi ci sono riusciti ma quei pochi hanno contribuito ad farci per lo meno domandare "chi siamo?".

      Spostare l'attenzione su altro non significa che la cosa non esiste o che io me ne frego.
      É una presa di coscienza... lo prendo e lo metto in un cassetto e faccio altro! Volete chiamarla alchimia? Fate pure! Ma quella cosa messa nel cassetto dovrà diventare un qualcosa che sfrutterete per voi o per gli altri sennò dov'è la trasmutazione?

      Questo molto spesso viene travisato con risultati contrari...
      Ma che vuoi... è la vita... lo prendo e lo metto in un cassetto.

      Tanto siamo solo noi che vediamo il bene ed il male e tutto va come deve andare.

      "Possiamo solo scegliere se voltare lo sguardo verso l'immensità del mare calmo o verso ogni singola differente e mutabile goccia"
      (Vivekananda)


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    2. Sono d'accordo.
      Io poi sono tutto il contrario del "me ne frego" e penso anche tu ma andiamo oltre.

      Vedi che quando molli i capricci da quindicenne interagisci normalmente con gli altri? 😄😊😊😊

      (E visto che apprezzi le faccine, te le metto a iosa 😄😄)

      Enoch

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    3. Se smetti di fare discorsi assurdi anche io smetto di fare i capricci da 15enne!

      E il mio commento ultimo te lo dimostra!

      Non conviene a nessuno dei due insultare, quindi iniziamo a assumerci le nostre responsabilità (per rimanere in tema) e vedrai che le faccine le faccio anche io😉

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    4. Ma che fai ricominci?
      I discorsi che sono "assurdi" per te possono non esserlo per altri, lo vuoi capire si o no che ognuno ha bisogno di cose diverse a seconda del suo percorso evolutivo?

      Tu ad esempio secondo me scopiazzi troppo il pensiero altrui ma non ti trovo affatto pericoloso e neanche assurdo, spesso inconsistente e piuttosto irritante ma insomma fai e scrivi quello che vuoi, ti è tanto difficile vivere e lasciar vivere?

      Enoch

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    5. Io invece ti trovo assurdo e pericoloso.

      Mica sempre... spesso!

      E mi sento nel diritto di rimproverarti se dici cazzate e se ritengo che ti fai male.
      Praticamente come tuo padre!

      Come la mettiamo?

      Vogliamo continuare a litigare?

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    6. Tu ti senti nel diritto, ma non mi dire.

      Altre tonnellate di ego da far uscire ne hai o si è esaurito almeno per oggi con la stronzata del giorno che ti comporti da padre con me?
      Se mi faccio male sono cazzi miei, tranquillo. Tu pensa per te.

      Un consiglio se non è già troppo tardi Atunis:
      Non riprodurti. Mai.

      Enoch

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    7. Ti irrita molto questa cosa vero?

      C'è una persona che si sente nel diritto di dirti cosa fare!
      Anche se fosse per il tuo bene, ti irrita lo stesso terribilmente! Ti strapperesti i capelli!!

      È una brutta sensazione vero?

      Ahahahah! La conosco!


      Hai molta strada da fare caro Enoch...

      Ma ti ripeto: siamo tutti nella stessa barca , c'è chi rema, chi non ne ha voglia, chi rema al contrario...

      Cerca chi è il tuo vero nemico!

      Non sono certo io che sono una formica nell'universo.

      Ora vado a vendere materiale per l'illuminazione!
      Con affetto...

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    9. Basta, è davvero come sparare sulla Croce Rossa qui.
      Come disse Osho: Aho' ma fa' 'n po' come cazzo te pare 😄😄😄

      Scusa Catherine per la volgarità gratuita, era solo per alleggerire la pesantezza della materia oscura cerebrale di Atunis 😄😄

      Enoch

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  8. Ecco. Ed è quello che intendevo quando ho scritto il commento sopra.. :)

    Sarebbe ora di assumerci le nostre responsabilità..

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    1. E già Catherine, a fare riflessioni amare siamo tutti bravi, così come a trovare nemici esterni e problemi a non finire.
      Siamo invece assai scadenti quando si tratta di mettere in discussione noi stessi e il nostro stile di vita.
      Poveretti gli africani, ma ce ne frega una mazza se li stiamo sfruttando anche per le materie prime che compongono i nostri amati gadget tecnologici.
      Se non avessimo quelli sfruttando l'Africa poi come faremmo a scrivere poverini gli africani su social e blog tanto per darci un tono caritatevole che oggi fa tanto cool?

      Se e quando il pianeta Terra ne avrà avuto davvero abbastanza di noi vorrà dire che ricominceremo come bruchi su Marte 😊

      Enoch

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    2. Non siamo qua per cambiare o salvare il mondo. L'errore sta proprio nel fatto di voler fare i superman. E' sempre l'ego ! Ognuno salvi se stesso e cosi facendo aiuta tutti . Questo piano 3D resta 3D. Chi evolve passa oltre gli altri tornano qua. Opinione personale

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    3. Le puttanate new age le lasciamo ai canalizzatori di parassiti astrali ��

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    4. Esattamente, la tua o tue opinioni sono le mie.

      Enoch

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  9. Non si tratta di voler "salvare il mondo", (cosa peraltro arrogante) non è il mio compito, non mi posso assumere un carico di responsabilità che non mi compete e che non sono neanche per ovvi motivi in grado di gestire, che ognuno salvi sé stesso e si tuteli da certi cambiamenti sociali che verranno attuate nei prossimi anni, tutt'al più al contrario tocca ad ognuno di noi "salvarci dal mondo", da un certo tipo di mondo, io ho soltanto lamentato che il positivismo non è incoscienza, non è passività, non è imprudenza, ma in ogni caso nel mondo ci viviamo tutti, e occorre stare sempre in guardia, soprattutto da un certo di tipo di positivismo antidisfattista il quale induce arrendevolezza e remissività. Non sono mai stato altruista e mai lo sarò, perché l'altruismo puzza di arroganza, di senso di superiorità mascherata da finto pietismo, e dietro il pietismo si nasconde il famigerato riflesso di sé, la compassione nel modo in cui viene intesa e attuata al giorno d'oggi equivale soltanto a fuggire da sé stessi e proiettare sugli altri i propri stati d'animo. Certi cambiamenti sociali ci verranno imposti, e chi nega l'esistenza o fa finta di niente o è rincoglionito, o è in malafede, oppure è uno sprovveduto intossicato di positivismo.

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    1. Non bisogna aver paura di prendere le decisioni sbagliate, ma prima di attuarle e metterle in pratica occorre ponderarle al meglio. Basta una minima distrazione, una minima negligenza per rischiare di trovarsi davvero nei guai, essere positivi certamente ma non al livello della dabbenaggine.

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    2. Nessuno qua dentro credo viva con le fette di prosciutto sugli occhi e non vede ciò che sta accadendo.
      Ma converrai con me che se ci troviamo in questo blog e non in un qualunque blog di una testata quotidiana (saprei io a chi rifilarle le testate quotidiane, ma sorvoliamo) il motivo c'è ed è un motivo importante: Cambiare il mondo cambiando noi stessi.
      Ognuno di noi deve fare del suo meglio e tutto ciò che può con ciò che ha e nelle sue personali circostanze per migliorare se stesso e il suo ambiente circostante, senza mai abbassare la guardia, cercando di informare il più possibile le persone intorno sui vaccini ad esempio, sul problema della non sovranità monetaria, ma più di quello cosa vuoi, volete fare? Sarebbe bello se gli italiani si svegliassero una mattina e decidessero di non farsi più sfruttare da datori di lavoro disgraziati e schiavisti, se capissero che votare di pancia non risolve mai nulla nel lungo tempo, che dovrebbe esistere libertà di scelta vaccinale in tempi di non epidemie gravi eccetera, eccetera.
      Ma per queste cose ci vuole tanto tempo, e credo che il tempo sia un po' agli sgoccioli, i segnali ci sono tutti e da un pezzo.
      Possiamo e dovremmo prepararci a ribellarci sulle strade e nelle piazze se sarà necessario, ma se il pianeta Terra decide di sterminarci come fossimo parassiti molesti credo non ci sia granché da fare.
      E non si tratta di essere rincoglioniti, o in malafede (molti lo sono, è vero) o ebeti, si tratta di essere persone sveglie e realiste che lavorano per costruire anziché limitarsi a osservare e predire con sadico compiacimento la distruzione prossima ventura.
      Ci pensano questi profeti di sventura fieri del proprio narcisismo a quanti bambini innocenti morirebbero se quello che dicono si avverasse?
      Mi vengono in mente due giornalisti che schifo allo stesso modo, due catastrofisti di professione che da quando sono nato vomitano veleno su guerre nucleari prossime venture, uno è un parassitato leghista cattolico e l'altro è posseduto da Lenin, due mummie che dovrebbero godersi la pensione e invece....


      Enoch

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    3. Il tuo discorso non fa na piega anonimo (io sn l'altro anonimo :). Per prendere decisioni bisogna essere "presenti" nel qui e ora , solo cosi' si e' se stessi.Il 90% della gente vive nel suo sogno personale fatto di mille idealizzazzioni fittizzie create dall'ego.Se non vedi la realta' o la vedi come vuoi vederla tu fai un sacco di minkiate e li sono problemi.La mente e' una brutta bestia se non controllata Se tu ci metti l'attenzione non puoi sbagliare perche' il tuo agire e' in linea col tuo se' e non esiste giusto o sbagliato.

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    4. Ti spieghi meglio per favore!
      Senza che tu ti offenda il tuo discorso mi sembra un gran mescolone di roba.
      Cosa significa essere presenti nel qui e ora?
      Cosa significa essere in linea col tuo sé?
      Se vuoi... grazie

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