mercoledì 24 aprile 2019

Umiltà… la forza dei giganti: vera e propria comunicazione

Sembra un paradosso, una dicotomia, quasi un ossimoro. Invece è proprio così, solo un gigante con una forza enorme può permettersi di essere umile in questo mondo.

Nel pensiero comune, l’umile è una persona che si piega al volere di un altro, è una persona che subisce, può sembrare inaffidabile, solitamente non viene presa in considerazione e quando ne incontriamo qualcuna ci sentiamo a disagio perché non si comporta come noi.
Non vede le cose come noi, quando parla si esprime con termini che ci spiazzano, che ci disorientano e magari all’inizio ne proviamo compassione: poverina, non sa cosa si perde! E dopo essercene andati tiriamo un respiro di sollievo. Ma spesso quelle parole ritornano alla nostra mente, a volte addirittura per giorni e settimane!

Certamente questa non è l’umiltà che si intende in questo contesto, potrebbe essere l’umiltà di una persona semplice, di un saggio o forse di un santo, sicuramente di qualcuno che è giunto ad una comprensione che ancora noi non conosciamo, mentre l’umiltà di cui preferisco parlare ora, e che tutti noi potremo acquisire e praticare nella vita di ogni giorno, è semplicemente: “ascoltare”.

Siamo in due e abbiamo delle cose da dire: “ascoltiamo l’altro”, non ci piace quello che dice: “ascoltiamolo”, ma noi siamo di un altro parere e vogliamo dirglielo: “continuiamo ad ascoltarlo, lasciamolo finire”. Così facendo ci faremo un quadro esatto della situazione e potremo finalmente esprimere la nostra opinione (o quella che nel frattempo, ascoltando, avremo perfezionato o addirittura cambiato) senza che l’altro si senta interrotto..


Il risultato è che noi ci saremo arricchiti di un nuovo punto di vista e l’altro, contento di essere stato ascoltato, ci sarà riconoscente e a sua volta ascolterà con attenzione ciò che avremo da dirgli.

Questa è l’umiltà di cui parlo e questa è vera e propria comunicazione, perché ognuna delle parti si è arricchita del pensiero dell’altra. E che meraviglia, anziché aver fatto una fatica enorme per imporre il proprio punto di vista e magari esserci lasciati in malo modo o addirittura aver litigato, ci sentiamo bene, siamo soddisfatti di noi, la nostra forma fisica è migliorata e udite udite: “ci scopriamo a sorridere!”.

Per quel breve lasso di tempo nel quale non abbiamo imposto la nostra opinione abbiamo avuto la “forza di un gigante”, forza che si è tutta riversata in noi migliorandoci. Magari quella persona avrà pensato che eravamo stupidi a berci tutto ciò che diceva. E forse anche noi, ad un certo punto, lo stavamo pensando. Ma cos’è successo?

È il continuare imperterriti in una situazione che sentiamo essere giusta, anche se in apparenza potrebbe non volgere a nostro favore, che sviluppa la forza del nostro gigante interiore e quando lui si sarà definitivamente ridestato in noi… beh, lascio a voi la gioia di scoprirlo!



7 commenti:

  1. Quindi per creare un gigante c'e' bisogno di un invasato logorroico!😂😂😂

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    1. Ahahahaha!!! Si, è l'equilibrio naturale! Speriamo che non spariscano i logorroici, chissà che fine farebbero i "giganti" :D

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    2. I giganti non sono in pericolo di estinzione si nutrono delle parole dei logorroici hanno tanto cibo da diventare giganti ciccissimi, una nuova specie.
      Gianni

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  2. questa non è umiltà, è rispetto. Però il Rispetto deve essere reciproco. Altrimenti è televisione...

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  3. Se tu credi in me, io credo in te: è questo il vero affare della comunicazione; ed è l'unico modo per fare della vita un continuo confronto dal quale trarre insegnamenti reciproci.
    La logorrea non migliora nessuno, per questo chi sa parla poco (e ascolta molto) e chi parla (molto) è perché non sa quello che dice.
    Opinioni, opinioni…
    Noi non soffriamo per le cose del mondo, ma per le nostre opinioni sulle cose del mondo. Epitteto

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  4. L'umilta nello sciamanesimo.

    "Lo sciamano fa del suo meglio, e chiama questo umiltà."
    Questa umiltà da potere, l'altra del dizionario è l'umiltà degli schiavi.
    "Atteggiamento rispettoso, sottomesso SIN deferenza: comportarsi con u. verso un superiore"
    Gianni


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