martedì 29 gennaio 2019

Le menzogne sulla crescita

Un fenomeno che aumenta quantitativamente non determina solo un aumento quantitativo ma una variazione radicale e qualitativa del fenomeno stesso. 
Questo processo in filosofia è chiamato eterogenesi dei fini. 
Cioè i mezzi diventano fini, e i fini diventano mezzi. 

Facciamo qualche esempio: Se perdessi un pò di capelli, la fisionomia del mio viso, sostanzialmente non subirebbe nessun cambiamento. Ma se li perdessi tutti, i lineamenti e le fattezze del mio viso, esprimerebbero i tratti di una persona calva. Quindi, l'aumento della quantità, genera il cambiamento della qualità.

Se applichiamo questa teoria sull'attuale economia, ne suscita una perplessità, come segnalata da Marx, il quale fece questa considerazione: "se il denaro aumenta quantitativamente e diventa la condizione universale per soddisfare i bisogni e produrre i beni, allora il denaro non è più un mezzo, ma il primo fine", per conseguire il quale, si vedrà se soddisfare i bisogni e in che misura produrre i beni ...


A seguito di questo capovolgimento, il mercato è diventato il regolatore delle vite umane, contro il quale nessuna rivoluzione ormai è più possibile, perché come ci ricordava Hegel, la rivoluzione può essere praticabile solo a patto che in conflitto ci siano solo due volontà: quella del servo e quella del signore.
Circostanze, per le quali, oggi, sia il servo che il signore si trovano dalla stessa parte, in contrapposizione con il mercato.

Il mercato non ha una volontà, sono solo due assi cartesiani. 
Una formula matematica non turbata da alcuna volontà ed esente da qualsiasi tangibile rappresentazione. 

Avvenuto questo capovolgimento e instaurato questo concetto a misura per tutte le cose, automaticamente la politica è la prima istituzione che deve deporre le armi, destituendosi dalla sua capacità di decisione.

Platone diceva che la politica è la tecnica regia. Regia in quanto mentre le altre tecniche sanno come si fanno le cose, la politica decide se e perché si devono fare.

Ma se il denaro è diventato il fine ultimo e il regolatore simbolico di ogni valore, la politica oggi per decidere deve guardare l'economia, che a sua volta deve guardare le risorse tecniche.

Un'economia, per giunta non più rudimentale, agricola, industriale, o di una effettiva produzione, ma un'economia finanziaria, astratta, e altamente potenziata dall'informatica.
Passaggio questo, che non è stato ancora capito.

A questo punto i politici diventano una vera e propria carovana di circensi, in giro per la televisione alla ricerca di aggregare quei sentimenti antropologici, che compongono una società. 
Il cosiddetto colpo al cerchio e l'altro alla ruota. 

Ora, in questo tragicomico scenario, ci viene detto che dobbiamo crescere. Non c'è lavoro se non c'è crescita. Le finanze dello stato si estinguono se non c'è crescita, ma fino a che punto dobbiamo crescere??

E i fini dell'economia, siamo sicuri che coincidano con gli scopi degli esseri umani?

Pasolini sosteneva che la differenza tra lo sviluppo e il progresso, stava nel fatto che il primo si trascina il benessere della gente, e il secondo cura solo un suo scopo autoreferenziale.

Noi occidentali, attenzione, siamo circa un miliardo di persone. Per occidentali mi riferisco all'America del nord, il Canada e tutta l'Europa, circa il 20% della popolazione mondiale; per mantenere questo tenore di vita attuale, crisi o non crisi, il PNUD, l'organizzazione mondiale per lo sviluppo, ci rivela che abbiamo bisogno dell'80% delle risorse della terra.

Ora, da questa situazione, scaturiscono alcuni sospetti, se i rimanenti otto miliardi, cinesi, indiani, russi, africani, volessero permettersi una vita un tantino diversa da quella che hanno vissuto fino a qualche tempo fa e volessero anch'essi occidentalizzarsi, diaspora attualmente in corso a tutto spiano, noi dovremo assolutamente decrescere.


Ma c'è un fattore ancora più sconvolgente. Per difendere questo benessere, siamo condizionati a creare una società completamente asserragliata, ossia creare quei presupposti per i quali la nostra civiltà funzioni solo in termini difensivi. 

E in un tale stato di cose, non c'è più possibilità che nascano quelle grandi eccellenze, per i quali la nostra patria poteva annoverare.
Il capitalismo, inoltre, non può essere sdoganato, se non come principio e in modalità telepapaverina.

La ricchezza, infatti, come ci indicava sempre Marx è composta da tre fattori: il capitale, la manodopera, e la materia prima.
Per cui, senza fare tanti giri di giostra, se vuoi fare stare bene i lavoratori, comprimi le materie prime, magari andando a prenderle direttamente dove sorgono e a poco prezzo, esattamente come abbiamo fatto con il petrolio in medio oriente, e i diamanti in Africa, corrompendo ovviamente governi e politici locali, e istaurando governi fasulli.

Ma se questa compressione oggi non funziona più, automaticamente allora ci sarà bisogno che si comprima la manodopera. Però, se comprimi la manodopera, rischi la rivoluzione sociale. Sono facili i giochi!

Luka Vs Scoccola
Fonte: www.facebook.com

4 commenti:

  1. Il Machiavelli durante la sua Epoca amava quantificare l*Eterogenesi filosofica servendosi del suo celebre detto passato poi alla Storia......il fine giustifica i mezzi.Pero*aggiungo io,i mezzi sono giustificati e qui mi riferisco al contenuto dell*articolo,quando il risultato finale risulta essere soltanto il benessere collettivo di tutta l*Umanita*,nessuno escluso e non quando a beneficiare,come accade attualmente,sono solo e soltanto una ristretta cerchia di Paesi ricchi.Quindi,secondo me,se si intende applicare realmente il principio dell*Eterogenesi nella sua vera essenza,bisogna farlo distribuendo in maniera equa e solidale a tutti i popoli del Mondo i frutti del .Progresso e del Benessere.Altrimenti e ne sono certo se non sarà così,il povero Machiavelli non trovera*mai Pace e continuerà a rigirarsi nella tomba.Emilio



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  2. Il debito mondiale.
    Tutti gli stati hanno il debito pubblico, tutti gli stati sono debitori, ma a chi?
    Se tutti sono indebitati chi detiene il debito?

    Hanni calcolato che tutta la carta in circolazione, monete, azioni, bond, eccetera equivale a 5, CINQUE, volte il PIL mondiale
    E' un gigantesco schema Ponzi, una farsa perverva che genera solo sofferenza.
    Gianni

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    1. Sottoscrivo e aggiungo che il Potere parassita, per continuare a fare il parassita, deve, pena la sua sopravvivenza, creare altro debito...Cercasi Hammurabi! Babilonia è al massimo della sua follia!

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    2. Il sistema economico Ponzi è costruito ad arte.

      Come è avvenuto con Ponzi la montagna di carta è destinata a crollare questo lo sanno molto bene gli economisti non main stream, c'è molta informazione.
      Lo scopo ovviamente è di imporre un unico governo mondiale, una unica moneta, il feudalesimo insomma.

      E il PAPA???
      E' tra i fans del nuovo ordine mondiale ogni tanto lo dice che ce ne è bisogno, i Testimoni di Geova idem.
      Se avete dei dubbi, Bergoglio è un massone maestro del secondo velo mano dentro la veste nel petto, e un satanista ci sono foto in cui con altri fa le corna, simbolo usato dai satanisti.
      Gianni

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