Il NASA Transition Authorization Act of 2017 è stato presentato ad entrambe le camere del Congresso statunitense pochi giorni fa ed è stato accolto all’unanimità. Manca soltanto la firma del presidente Donald Trump che in questi giorni valuterà se approvarla oppure dare il veto.
Non ci sono dichiarazioni certe da parte dei funzionari dell’amministrazione Trump riguardo ai piani del presidente per il nuovo disegno di legge, ma a quanto pare risulta fortemente probabile il suo passaggio. Il presidente statunitense ha infatti, espresso forte sostegno per l’esplorazione di Marte e nel suo discorso inaugurale ha affermato di essere pronto a svelare i misteri dello spazio.
Non ci sono dichiarazioni certe da parte dei funzionari dell’amministrazione Trump riguardo ai piani del presidente per il nuovo disegno di legge, ma a quanto pare risulta fortemente probabile il suo passaggio. Il presidente statunitense ha infatti, espresso forte sostegno per l’esplorazione di Marte e nel suo discorso inaugurale ha affermato di essere pronto a svelare i misteri dello spazio.
L’idea alquanto ambiziosa, presentata al convegno della Nasa, è quella di creare una barriera magnetica che blocchi il vento solare e favorisca lo sviluppo di un campo magnetico artificiale per il ripristino dell’atmosfera.
Lo scudo per gli esperti NASA genererebbe una serie di eventi tra cui l’aumento di temperatura media sulla superficie marziana che porterebbe allo scioglimento dei ghiacciai. Il pianeta rosso tornerebbe così ad essere un luogo ospitale e simile al nostro.
Fonte: www.smartweek.it
Eppure, sappiamo dalla letteratura specializzata che Marte non possiede un campo magnetico simile a quello terrestre e nemmeno un'apprezzabile scudo di ozono; di conseguenza i raggi cosmici e le radiazioni solari si abbattono al suolo rendendolo sterile e inadatto alla vita.
Troppe radiazioni: Marte invivibile
Nel caso ci troviamo effettivamente di fronte ad un pianeta perennemente bombardato da micidiali radiazioni (compresi i raggi ultravioletti), allora è inutile gongolarsi in fantasiose ipotesi di vita attuale su Marte. La vita morirebbe e basta. E sarebbe altrettanto inutile proporre tesi su come un'atmosfera così tenue potrebbe schermare dalle radiazioni. Basti pensare al problema del buco dell'ozono che abbiamo sulla Terra (e al grande clamore che se ne è fatto) con il conseguente aumento dei raggi ultravioletti che arrivano intatti al suolo. Non dimentichiamo poi che il campo magnetico terrestre sta subendo una costante, seppure lentissima, diminuzione di intensità con conseguente maggior afflusso di radiazioni cosmiche verso la superficie terrestre. Chiaro il concetto?
Fonte: www.pianetamarte.net
Insomma non potrebbe sopravvivere niente.
Cosa dovremmo dedurre a questo punto? Ad errori nella letteratura scientifica? Ad una imminente revisione delle nostre conoscenze di Marte? O forse l'atmosfera marziana non è proprio così miseranda come si sbandiera tanto? Ecco allora come si contraddice questa bella notizia tratta dal TG Com del 17 marzo 2003:
"Missioni umane quasi impossibili - Su Marte la vita come la conosciamo noi è impossibile: l'ultima conferma arriva dai dati raccolti dalla sonda Mars Odyssey. Secondo Cary Zeitlin, del National Space Biomedical Research Institute di Houston, il livello di radiazioni sul pianeta rosso è talmente elevato da essere pericoloso per gli astronauti che dovessero esplorare Marte; forme di vita simili a quelle presenti sulla Terra quindi non avrebbero avuto possibilità di sopravvivere.
L'unico modo che qualsiasi forma di vita avrebbe avuto per sopravvivere è al coperto dalla polvere radiottiva del pianeta: nel sottosuolo. E' stata questa dunque la prima conclusione raggiunta dalla missione spaziale finanziata dalla Nasa con oltre 300 milioni di dollari.
La sonda ha anche confermato la presenza di acqua nell'emisfero nord del pianeta. Molto più che a sud. Per la maggior parte l'acqua è ghiacciata e si troverebbe ad un metro sotto terra. Una scoperta importante visto che proprio da questo ghiacciaio i futuri colonizzatori del Pianeta Rosso ricaveranno acqua da bere, carburante e ossigeno per respirare.
Rimane il problema iniziale: le radiazioni. Non è ancora chiaro il livello di radiazioni presenti sulla superficie. Alcuni esperti dicono che la tenue atmosfera di Marte potrebbe dare una certa protezione. Altri invece sono convinti che una missione umana sul Pianeta Rosso sarà da escludere visti gli alti rischi."
L'unico modo che qualsiasi forma di vita avrebbe avuto per sopravvivere è al coperto dalla polvere radiottiva del pianeta: nel sottosuolo. E' stata questa dunque la prima conclusione raggiunta dalla missione spaziale finanziata dalla Nasa con oltre 300 milioni di dollari.
La sonda ha anche confermato la presenza di acqua nell'emisfero nord del pianeta. Molto più che a sud. Per la maggior parte l'acqua è ghiacciata e si troverebbe ad un metro sotto terra. Una scoperta importante visto che proprio da questo ghiacciaio i futuri colonizzatori del Pianeta Rosso ricaveranno acqua da bere, carburante e ossigeno per respirare.
Rimane il problema iniziale: le radiazioni. Non è ancora chiaro il livello di radiazioni presenti sulla superficie. Alcuni esperti dicono che la tenue atmosfera di Marte potrebbe dare una certa protezione. Altri invece sono convinti che una missione umana sul Pianeta Rosso sarà da escludere visti gli alti rischi."
Fonte: www.pianetamarte.net
Conclusione
Grazie a una "barriera magnetica" - probabilmente uno scudo gonfiabile sistemato in orbita nel punto Lagrange 1 (stabile tra il pianeta e il Sole) - la NASA intende terra-formare un pianeta bombardato da radiazioni letali e poterci spedire senza pericolo degli esseri umani.
E tutto ciò nel giro di poco più di 25 anni.
Per quanto riguarda il problema delle radiazioni incontrate durante il viaggio, cioè il superamento delle fasce di van Allen, alcuni esperti affermano che durante la spedizione verso la Luna gli astronauti hanno subito, al peggio, dosi paragonabili a quelle che riceve in qualche anno un lavoratore che ha a che fare con materiale radioattivo. E per arrivare fino a Marte?
Inoltre, potremmo anche chiederci: ma se uno "scudo" del genere fosse in grado di trasformare Marte, potrebbe rivelarsi utile costruirne uno per proteggere anche la Terra, bombardata da radiazioni cosmiche sempre più intense?
Tante domande. Bene! Staremo a vedere...
Catherine
E tutto ciò nel giro di poco più di 25 anni.
Per quanto riguarda il problema delle radiazioni incontrate durante il viaggio, cioè il superamento delle fasce di van Allen, alcuni esperti affermano che durante la spedizione verso la Luna gli astronauti hanno subito, al peggio, dosi paragonabili a quelle che riceve in qualche anno un lavoratore che ha a che fare con materiale radioattivo. E per arrivare fino a Marte?
Inoltre, potremmo anche chiederci: ma se uno "scudo" del genere fosse in grado di trasformare Marte, potrebbe rivelarsi utile costruirne uno per proteggere anche la Terra, bombardata da radiazioni cosmiche sempre più intense?
Tante domande. Bene! Staremo a vedere...
Catherine
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