L’uomo normalmente è una folla.
Nessuna persona di solito è una: è tanti.
Nessuna persona di solito è una: è tanti.
Ecco perché all’interno c’è tanto rumore – tante voci, tanti volti – e una lotta costante.
Una parte vuole fare una cosa, un’altra parte è contraria e vuole fare qualcos’altro.
È un miracolo che riusciamo a tenerci in qualche modo insieme, senza andare in pezzi.
Non c’è un centro, il padrone di casa manca.
Non c’è un centro, il padrone di casa manca.
Ci sono solo i servi, e ognuno di loro cerca di diventare il padrone.
Ogni servo siede sul trono per un attimo, proclama di essere il padrone, ma presto se ne va.
È una scena che cambia in continuazione ...
Dopo la rabbia arriva il pentimento.
Quando il padrone è il pentimento, ti dispiace per ciò che hai fatto.
A volte c’è l’amore, a volte l’odio e la scena cambia a grande velocità.
Eppure non ti rendi conto che non puoi essere tante cose diverse.
Ci identifichiamo con qualsiasi cosa passi davanti ai nostri occhi.
Quando c’è la nuvola della rabbia, pensiamo di essere rabbia.
Quando c’è la nuvola dell’amore, pensiamo di essere amore.
Quando c’è la compassione, pensiamo di essere compassione.
Quando c’è tristezza, pensiamo di essere tristezza.
Non siamo nessuno di questi: siamo l’osservatore!
La rabbia viene e va, ma il testimone rimane.
Non siamo nessuno di questi: siamo l’osservatore!
La rabbia viene e va, ma il testimone rimane.
Ricordare quel testimone ti rende sempre più integrato, perché esso è l’unico centro eterno, che non scompare mai.
Solo sulla roccia eterna dell’osservazione si può costruire una vita autentica.
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