Linguaggio che – di regola invertendone il significato – viene utilizzato come leva per suscitare determinate emozioni, come peraltro ben esemplificato in 1984 di George Orwell.
Gli slogan di Partito sono frasi semplici ed autocontraddittorie, ma sono dogmi ed è vietato soffermarsi a constatare l’evidente inconciliabilità tra soggetto e predicato:
“LA GUERRA È PACE”
“LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ”
“L’IGNORANZA È FORZA”
Anche se qualcuno fosse talmente coraggioso da volerli confutare, non troverebbe più le parole per farlo : democrazia, libertà, conoscenza non esistono nel nuovo vocabolario.
La Neolingua è potente, attacca il pensiero e lo distrugge sul nascere.
Il progetto è ben costruito e viene da lontano. Tuttavia, a volte ci sono degli “incidenti di percorso” anche per i protagonisti della falsificazione del linguaggio, come vedremo ora.
Eh sì, perché Gemini – lanciata all’inizio di questo mese come rivale del modello dominante GPT di OpenAI, che alimenta ChatGPT e pubblicizzata come la “famiglia di modelli più capace” di Google in quanto capace di generare “immagini accattivanti”, alla richiesta di immagini dei padri fondatori degli Stati Uniti, di imperatori russi o di re francesi, di papi e persino dei soldati della Germania nazista ha proposto risultati che celebrano invece il moderno concetto a stelle e strisce di “diversità” con risultati davvero risibili.
Dunque, come si diceva sopra, esattamente l’inverso.
In realtà alla cultura autodefinitasi come “risvegliata” non interessa minimamente il risvegliarsi alla realtà.
I bianchi sembrano essere l’unica categoria razziale che Gemini si rifiuta di mostrare
affermano quelli di Fox Business nel loro esperimento con l’IA.
In un altro esempio, raffigurato qui sotto: la proposta di Gemini di raffigurare i Tre Moschettieri di Dumas in versione nera e femminile, esattamente come più sotto i due “principali zar della Russia”.
Persino il New York Post – uno dei megafoni dell’ideologia dominante negli USA – ha deriso Gemini definendola “assurdamente woke”, e l’ex candidato alla presidenza degli Stati Uniti, Vivek Ramaswamy l’ha definita “palesemente razzista”, aggiungendo che il “lancio imbarazzante a livello globale” di Gemini ha dimostrato che James Damore – l’ingegnere licenziato nel 2017 per aver criticato la dottrina della diversità dell’azienda – aveva “ragione al 100% sulla discesa di Google in una cassa di risonanza ideologica”.
Interessante notare la risposta data da Gemini alla richiesta del perché non vengano prodotte immagini di persone di pelle bianca:
questo rafforzerebbe stereotipi e generalizzazioni dannose sulle persone in base alla loro razza.
Le immagini di persone bianche incarnerebbero, secondo l’IA
una visione stereotipata della bianchezza che potrebbe essere “dannosa” per le persone che non sono bianche e per la società nel suo complesso.
Naturalmente Google – bontà sua – si è affrettata a dichiarare di essere
consapevole che Gemini presenta imprecisioni in alcune rappresentazioni storiche di generazione di immagini.
Bene, per un po’ Gemini non potrà allietarci con immagini di papi femmina o neri o di soldati nazisti di origine orientale; eppure, noi che siamo soliti pensar male, non siamo proprio del tutto convinti che si sia trattato di un innocuo incidente e ci viene in mente la Finestra di Overton…
Ora, per tornare all’inversione dei significati del linguaggio, Gustav Le Bon afferma nel suo La psicologia delle folle:
Talvolta le parole più mal definite, sono quelle che fanno più impressione. Come, ad esempio, le parole: democrazia, socialismo, eguaglianza, libertà, ecc il cui senso è così vago che non basterebbero dei grossi volumi a precisarlo. E, tuttavia, alle loro sillabe è unito un magico potere, come se contenessero la soluzione di tutti i problemi.
Perché – come si è detto – il progetto di asservimento dell’umanità parte dalla falsificazione del linguaggio.
Affermava Rudolf Steiner un secolo fa:
Quando si vuole ottenere un determinato risultato nel mondo, risultato che deve rappresentare l’opposto della regolare direzione dell’evoluzione dell’umanità, ebbene, allora gli si dà, per così dire, un nome che significa il contrario. L’umanità deve imparare a non credere ciecamente ai nomi.
(Rudolf Steiner, Stoccarda 21 settembre 1920)
Ci viene raccomandato, pertanto, di verificare le informazioni attivamente se vogliamo liberarci dalle falsificazioni continue cui siamo sottoposti.
Solo la sete di conoscere e la volontà di apprendere rendono un uomo capace di vedere chiaro negli eventi del mondo (Ibidem).
In altri termini,
…è necessario farsi compenetrare almeno una volta dall’esigenza – questa esigenza deve essere portata almeno una volta nella vita dei giorni nostri – di non sviluppare l’entusiasmo della distrazione, ma l’entusiasmo dell’attenzione (Ibidem).
Dunque non semplice attenzione alle parole ed agli avvenimenti del mondo ma attenzione entusiastica.
E per essere ancora più preciso: con queste parole lo scenario si fa ancora più chiaro:
Chi si limita a pensare che il saggio ordinamento del mondo provvederà a tutto, se la prende troppo comoda. Se fosse così, non esisterebbe in nessun luogo dell’intero mondo fisico quello che invece esiste: la libertà umana (Rudolf Steiner, Dornach 11 Dicembre 1916).
Questo è il nostro compito, oggi come ieri:
Nel nostro tempo, la condivisione delle verità, se posso parlare banalmente, il portare le verità è la cosa più importante.
Difficile equivocare, anche volendo, questa indicazione.
Fonte: www.liberopensare.com
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