I misteri che avvolgono l’antico passato del nostro pianeta non cessano mai di affascinare l’immaginazione, tra questi ce n'è uno di cui molti non hanno mai sentito parlare, quello dell’Arkaim.
Dagli imponenti monoliti di Stonehenge alle intricate ed enigmatiche Linee di Nazca incise sul suolo del deserto, il nostro mondo è costellato di siti enigmatici che mettono alla prova la nostra comprensione della storia e di altri mitici che spesso emergono da passati dimenticati.
Tra questi enigmi si trova Arkaim, una colossale fortezza annidata nei monti Urali della Russia.
Spesso soprannominato la “Stonehenge della Russia”, questo luogo nasconde segreti che continuano a sconcertare storici, archeologi, e persino appassionati di extraterrestri, che non riescono a trovare una soluzione o una spiegazione definitiva ...
Il sito archeologico (in foto: prima degli scavi) è situato nella steppa degli Urali meridionali, 8,2 km a nord-nordovest del villaggio di Amursky e 2,3 km a est -a sud-est del villaggio di Alexandrovsky nell'oblast di Chelyabinsk della Russia, appena a nord del confine con il Kazakistan. È stato scoperto nel 1987 da un gruppo di archeologi. |
Arkaim: una connessione con il cielo
A prima vista, la vastità e la complessità di Arkaim incute timore reverenziale. Scavando più a fondo nella sua etimologia, scopriamo una profonda connessione tra il cielo e la Terra, cosa che non mi meraviglia affatto e che collega questo misterioso monumento a molti altri con le stesse connessioni studiate dall’archeoastronomia.
Il nome stesso “Arkaim” la dice lunga: “Arka” significa il cielo o i cieli, mentre “im” simboleggia la Terra.
Siamo forse davanti ad un antico retaggio dell’arca di Noe? Forse l’arca non era una nave, ma una nave spaziale?
Ma andiamo avanti e lasciamo alle nostre spalle tali congetture. Tutto ciò suggerisce un significato profondo e forse esoterico: una convergenza del celeste e del terrestre, un punto d’incontro tra due mondi.
Questa struttura potrebbe essere stato un luogo in cui le culture antiche cercavano di colmare il divario tra il regno terreno e la distesa cosmica, come la torre di Babele o altri grandi opere del passato?
Un’enclave dalle mille sfaccettature
Il vero scopo e significato di questa incredibile struttura, si rivelano in ogni strato della sua storia. Costruito nello stesso periodo della sua controparte più famosa, Stonehenge, almeno usanto i canoni dell’archeologia accademica, Arkaim è ben lungi dall’essere una semplice fortezza.
Emerge come un osservatorio, un tempio e un centro di ricerca scientifica. La scoperta nel 1987, durante lo scavo dei corsi d’acqua, rivelò un vasto complesso che misurava circa 500 piedi di larghezza. Mura imponenti, alcune alte fino a 20 piedi, avvolgevano la struttura, proteggendone i misteri all’interno. Le formazioni concentriche e circolari all’interno dei suoi confini conducono a un complesso centrale del tempio, una testimonianza della meticolosa pianificazione e dell’abilità architettonica dei suoi creatori.
Siamo quindi, forse, davanti ad un tempio dove oltre alla “preghiera” si praticava la scienza delle stelle ed un sapere che andava protetto da qualcun altro? Sembra proprio di si, al suo interno c’erano anche abitazioni ecc., sembra quasi di vedere una magione templare con ancora più misteri nella sua storia e nelle sue fondamenta.
La meraviglia monumentale
Il confronto tra Arkaim e Stonehenge colloca il primo in un campione a se stante. Mozzafiato per dimensioni e precisione, le strutture all’interno della fortezza fanno impallidire l’iconico monumento britannico, ma essendo in Russia, nulla viene detto o fatto trapelare in occidente, dove si tende ad amplificare il nostro e sminuire quello degli altri, soprattuto se russo o cinese.
Il livello di precisione raggiunto nella sua costruzione lascia in soggezione i colossi moderni, evocando un netto contrasto tra l’antico e il contemporaneo. Questo edifico misterioso, rappresenta un tributo alla genialità e all’ingegno dei suoi costruttori, che hanno sfruttato la loro comprensione dell’astronomia e della geometria, forse sacra ed universale per erigere un monumento che resiste negli annali del tempo.
Un enigma senza tempo
Mandala Sanscrito (Credit Wikipedia). |
L’antichità di Arkaim è sconcertante, con stime che collocano le sue origini oltre 3.000 anni fa, forse da retrodatare. Come in molti siti antichi, il suo design incorpora allineamenti celesti, rispecchiando gli intricati modelli dei mandala sanscriti.
Al di là delle meraviglie architettoniche, i misteri di questa località o se preferiamo struttura, si approfondiscono con la scoperta di teschi allungati, quelli che in gergo vengono chiamati doligocefali, una caratteristica condivisa da altre antiche civiltà in tutto il mondo, con resti umani trovati persino in antartide.
Immerso in un’area di anomalia magnetica, dove le bussole si comportano in modo irregolare, il luogo sembra destinato a fungere da crocevia di forze cosmiche.
Influenza extraterrestre, antico popolo scomparso o antico ingegno umano?
Il fascino di Arkaim si estende oltre i confini terreni. L’allettante possibilità di influenza extraterrestre ha attirato l’attenzione, alimentata da segnalazioni di avvistamenti UFO spesso presenti in quelle zone, luci inspiegabili e fluttuazioni anomale di energia, accompagnano la precedentemente discussa anomalia magnetica del posto.
Questi fenomeni evocano connessioni ultraterrene, magari proprio alla base della sua stessa costruzione, infatti spesso è etichettata come fortezza di crocevia, ovvero un luogo sicuro in un punto di passaggio, ma per chi o per cosa non è ancora lecito saperlo. Questi fatti misterici ed ufologici potrebbero aver avuto un ruolo nel plasmare lo scopo e il destino di questa fortezza o qualsiasi cosa essa sia.
La scoperta di teschi allungati accende ulteriormente la speculazione: i costruttori di questa fortezza erano ibridi, un’altra specie o emissari di galassie lontane? Per me i doligocefali erano terrestri pre diluviani di un’altra specie.
La scoperta di teschi allungati accende ulteriormente la speculazione: i costruttori di questa fortezza erano ibridi, un’altra specie o emissari di galassie lontane? Per me i doligocefali erano terrestri pre diluviani di un’altra specie.
Fonte: www.statodiemergenza.com
Per approfondire: www.ancient-wisdom.com
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