domenica 8 ottobre 2023

L'enigma del volo 502

 
Uno dei più grandi enigmi dell’aviazione accadde 42 anni fa (oggi 45 NdC), precisamente il 31 gennaio del 1978, quando il volo 502 della compagnia aerea spagnola Aviaco, incappò in un presunto “Viaggio Spazio-Temporale”, un evento che descrive un salto nel tempo, anche se in questo caso sarebbe più corretto parlare di una “perdita” di tempo (missing time?)

Alcuni ritengono che questi eventi siano dovuti a strani fenomeni atmosferici anche se, questa teoria, né alcuna spiegazione in merito, è mai stata sia provata che rilasciata, ma veniamo ai fatti.

Il 31 gennaio 1978, i passeggeri del volo 502 della compagnia aerea spagnola Aviaco si imbarcarono sull’aereo, un Caravelle 10R, dall’aeroporto Manises di Valencia e diretti all’aeroporto di Sondika a Bilbao. Le procedure di imbarco, carico e decollo procedettero senza alcun inconveniente.

Mentre il volo era in avvicinamento alla sua destinazione però, il comandante Carlos García Bermudez e il suo equipaggio, individuarono un muro di nuvole situato ad 1 km di altezza, l’equipaggio decise quindi di fermare la discesa e mantenere l’altitudine a 12.000 piedi, visto che la torre di controllo di Sondika, li informò che non potevano atterrare in quanto l’aeroporto stava funzionando in condizioni di scarsa visibilità a causa delle avverse condizioni meteo ...


La stessa torre di controllo inoltre, ordinò al volo 502 di deviare verso l’aeroporto di Santander, a circa 100 km, poiché lì vi erano le condizioni meteo favorevoli per l’atterraggio, così rispettando l’ordine, l’aereo proseguì per Santander, un tratto che non avrebbe richiesto più di 15 minuti, e sin qui, meteo a parte, tutto andava bene e tutte le procedure erano state rispettate.

Improvvisamente però, l’equipaggio rilevò qualcosa di anormale che comparve di fronte al velivolo, non avendo visibilità, volarono in IFR tra le nuvole, cioè con le regole del volo strumentale. 
In pratica una enorme e densa nuvola avvolse l’aereo, la formazione era di tipo lenticolare, che di solito è associata alle turbolenze, solo che questa era così compatta e luminosa da costringere i piloti ad indossare gli occhiali da sole.


In pochi secondi gli strumenti di bordo impazzirono, le comunicazioni radio completamente perse e gli sforzi dell’equipaggio per cercare di risolvere le avarie e comunicare con terra, risultarono vani.

L’orizzonte artificiale dell’aereo, che è lo strumento con cui i piloti vedono se l’aereo sta volando a livello dritto, indicava che stava volando a testa in giù e in senso inverso all’aeroporto di Santander, ma quello che più lasciò sbigottiti i piloti, fu che per 7 minuti l’aereo non si mosse, in quanto gli indicatori lo posizionavano nello stesso posto in cui aveva attraversato la strana nuvola.

Gli altri strumenti, come le bussole elettroniche e tradizionali, si comportarono in modo totalmente anomale, giravano senza sosta come impazzite, il capitano Bermudez nelle sue 11.500 ore di volo in carriera non aveva mai vissuto, né avrebbe mai immaginato di vivere, un’esperienza simile; era disperato, aveva perso il controllo dell’aereo, non sapeva la rotta e la posizione, e cosa ancor peggiore, non sapeva il perché tutto ciò stesse accadendo.

Alla fine però, superata la strana nuvola e nello stesso modo in cui tutto era cominciato, si tornò alla normalità. 
Improvvisamente tutti gli strumenti di bordo ricominciarono a funzionare correttamente, tutto, tranne l’indicatore del miglio nautico, che, sorprendentemente, segnava la stessa distanza percorsa al momento in cui erano entrati in quella nuvola. Secondo l’indicatore, in quei 7 minuti, l’aereo non si era mosso, era rimasto sospeso in aria senza spostarsi di un metro.


Pochi minuti dopo il volo 502 atterrò all’aeroporto di Santander, senza alcun inconveniente e, una volta a terra, il comandante informò ufficialmente dell’accaduto sia la compagnia aerea che le autorità competenti.

Le sorprese però non finiscono qui, raccogliendo i dati di volo dell’aereo e della torre di controllo, le autorità aeroportuali rimasero sbalordite quando scoprirono che la torre di controllo aveva perso i contatti con l’aereo per 24 minuti e non 7, come registrato dagli orologi di volo.

Praticamente tutti a bordo del volo 502 avevano inspiegabilmente perso un frammento di tempo, precisamente 17 minuti, durante i quali, ad oggi, nessuno è mai riuscito a spiegare o dimostrare, dove sia stato l’aereo in questo arco di tempo.

Fonte: Trascrizione del video "L'enigma del volo 502", che segue:



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