di Sabrina Pieragostini
Mercoledì 19 aprile, un’altra audizione si è svolta davanti alla Commissione Forze Armate del Senato americano: questa volta, a rispondere alle domande dei senatori, c’era l’astrofisico Sean Kirkpatrick, a capo dell’AARO (l’All-domain Anomaly Resolution Office) ...
Il direttore dell'AARO |
L'AARO, vale a dire l’organismo fortemente voluto proprio dal mondo della politica di Washington per affrontare un tema- quello degli oggetti volanti sconosciuti– diventato di stretta attualità.
«La nostra missione è andare a caccia di ciò che potrebbe operare nei nostri cortili e di cui ignoriamo tutto», ha detto il dottor Kirkpatrick nel suo intervento, gran parte del quale speso per spiegare le difficoltà incontrate nel raccogliere i dati e nel coordinare il lavoro delle varie agenzie governative, presupposto indispensabile per convogliare e analizzare tutte le informazioni finora sparse qua e là.
Un’impresa improba, per la mancanza di fondi sufficienti e anche di collaborazione, visto che il direttore dell’AARO si è fatto sfuggire questa frase: «È stato un caso aver raccolto questi dati».
Riguardo le anomalie registrate tra il 1996 e il 2023 (più di 650 potenziali UFO), l’astrofisico ha mostrato un grafico dal quale è emerso questo dato : la maggior parte degli oggetti avvistati erano tondeggianti, di piccole dimensioni (tra 1 e 4 metri), bianchi, argentei o translucidi, e si muovevano a quote comprese tra i 10 mila e i 30 mila piedi (quindi, tra 3 mila e i 9 mila metri).
Senza scie termiche o gas di scarico rilevati.
Nel grafico non erano annoverati solo gli avvistamenti nei cieli americani, ma anche quelli che i militari USA hanno ripreso o osservato in Giappone, Corea del Sud e Medio Oriente.
Come ad esempio l’orb dall’aspetto metallico ripreso in volo dalla telecamera di un drone militare americano in un luogo non ben identificato (probabilmente a Mosul, in Iraq) e in una data non precisata del 2022: il filmato, che circola da qualche mese sul web, dura pochi istanti, ma lascia aperti mille interrogativi.
E non sarebbe stata l’unica strana sfera volante avvistata nella regione.
Nel cerchio rosso la sfera metallica in volo |
«
Impossibile identificarla completamente sulla base di questo solo video», il commento di Kirkpatrick.
Un discorso che vale per centinaia di altri casi rimasti insoluti dal 2005 a oggi: la carenza di informazioni impedisce una spiegazione certa.
Eppure, il capo dell’AARO non è sembrato aver dubbi sull’origine “nostrana ” di questi velivoli.
«Per la cronaca, devo chiaramente affermare che nella nostra ricerca non abbiamo finora trovato alcuna prova credibile di attività o tecnologia extraterrestre oppure di oggetti che sfidano le leggi conosciute della fisica», ha dichiarato.
Invece, molto più probabili per lui restano le piste cinese e russa, quindi la possibilità che quegli intrusi abbiano una targa ben precisa.
A una domanda della senatrice Joni Ernst sull’ipotesi che si trattassero di strumenti impiegati per lo spionaggio o addirittura come armi, Sean Kirpatrick ha risposto: «Assolutamente. Ho le prove che lo stiano facendo? No, ma ho indizi preoccupanti».
Insomma, pur in assenza di prove, l’opzione russo-cinese rimane quella privilegiata anche perché - a detta dell’astrofisico del Pentagono - Mosca e Pechino possiedono una tecnologia “pari o superiore a quella degli Stati Uniti”. Saranno felici i vertici militari americani nel sapere di essere stati scavalcati dagli eterni rivali e dai nuovi antagonisti su scala globale.
Tuttavia, bontà sua, Kirkpatrick ha assicurato che semmai emergessero elementi in grado di far virare verso la presenza di tecnologia aliena, esisterebbe già un piano d’azione:
«Nel caso in cui fossero ottenuti dati scientifici sufficienti per spiegare uno UAP soltanto con una sua origine extraterrestre, ci impegniamo a lavorare con il nostro partner inter agenzia della NASA per informare adeguatamente la leadership del governo degli Stati Uniti delle nostre scoperte».
Un velivolo visto sprofondare nell'oceano dai militari USA |
E ha fatto una solenne promessa:
«Per loro stessa natura, i fenomeni aerei non identificati si sono prestati per decenni al mistero, al sensazionalismo e persino alla cospirazione.
Per questo motivo, l’All-domain Anomaly Resolution Office si impegna nella trasparenza, nella responsabilità e nella condivisione di quanto più possibile con il pubblico americano, coerentemente con il nostro obbligo di proteggere non solo le fonti e i metodi di intelligence, ma anche le capacità degli Stati Uniti e degli alleati».
Trasparenti, ma non troppo, come ogni buona spia sa. L’audizione, presieduta dalla senatrice Kirsten Gillibrand, è stata trasmessa in streaming e molti l’hanno potuta seguire in diretta,
Tra loro anche Bryan Bender, giornalista del giornale POLITICO che ora collabora con Americans for Safe Aerospace, l’organizzazione creata dall’ex pilota della Navy Ryan Graves.
La senatrice Kirsten Gillibrand |
Rilevante, poi, la credibilità riconosciuta ai piloti militari e ai loro resoconti: i senatori hanno mostrato di prendere molto sul serio i loro avvistamenti, la cui segnalazione è ora obbligatoria, a differenza di quanto avviene tra i piloti civili. Un punto, questo, su cui insistere per indurre le compagnie commerciali ad adeguarsi agli standard militari e a riconoscere l’importanza della questione per la sicurezza dei voli.
Per Bender, sono stati fatti passi avanti nella raccolta dei dati, nell’attenzione rivolta al problema, nella rimozione dello stigma che ha sempre circondato l’argomento UFO, ma c’è ancora molto da fare.
A partire dalla protezione promessa e non ancora attuata per le “gole profonde”, gli informatori.
«L’amministrazione Biden deve approvare i piani dell’AARO per istituire un meccanismo formale per il personale in servizio e per quello a riposo in modo che si facciano avanti con informazioni su qualsiasi precedente attività relativa agli UAP senza timore di rappresaglie», scrive infatti il giornalista.
Ma soprattutto, serve una maggiore trasparenza su tutto quello che riguarda gli strani oggetti in movimento sopra le nostre teste- inclusi quelli abbattuti lo scorso febbraio, finiti nell’oblio.
"In generale, l’opinione pubblica chiede al nostro governo di sapere cosa c’è nei nostri cieli e di disporre delle procedure per proteggere il nostro spazio aereo quando necessario. Per troppo tempo gli UAP sono stati ridicolizzati o ignorati. Lo sforzo per cambiare è ancora nelle sue fasi iniziali e molti ostacoli si frappongono nell’affrontare questo evidente punto cieco della sicurezza nazionale".
Fonte: www.extremamente.it
Fonte: www.extremamente.it
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.