venerdì 28 aprile 2023

L'inganno delle carte geografiche

Chi l’ha detto che le carte geografiche servono solo per orientarsi? 
In realtà planisferi e mappe sono un potente mezzo di rappresentazione della realtà. 

Per questo le mappe non sono vere, o meglio non lo sono completamente: le distorsioni geometriche generate dalle proiezioni cartografiche sono inevitabili; quando però i cartografi adottano una proiezione particolare, compiono una scelta non solo pratica ma anche culturale, con conseguenze spesso piuttosto serie. E a noi non resta che imparare a guardare il loro lavoro con uno sguardo più critico.

Le distorsioni grafiche

Nelle carte geografiche la complessità del territorio viene rappresentata in forme chiare e definite che ci consentono di conoscere la dimensione spaziale del mondo e orientarci in essa. Nella loro sintesi grafica, le carte trasmettono un senso di sicurezza e oggettività, tanto da instillare in noi la convinzione che il mondo sia realmente così come lo vediamo rappresentato.

In realtà le mappe, pur essendo efficaci mezzi per trasmettere informazioni, sono ingannevoli. L’inganno delle carte geografiche deriva principalmente dalla loro natura geometrica ...


Rappresentare la Terra tridimensionale nelle due dimensioni della carta porta inevitabilmente a un risultato distorto e impreciso. 

Questo perché i cartografi non possono rappresentare simultaneamente variabili come la dimensione, la forma, la direzione e la distanza. 

La distorsione di Mercatore

Il planisfero che tutti siamo abituati a vedere e consultare si basa sulla proiezione di Mercatore, il matematico, astronomo e cartografo che nel 1569 inventò un metodo di rappresentazione cartografica cilindrica.

Il suo metodo si rivelò utilissimo per i suoi tempi, soprattutto per le rotte marittime, ma presenta una serie di errori riguardo la dimensione superficiale di alcune aree geografiche. 

Infatti, distorcendo gradualmente le dimensioni e le distanze all’aumentare della latitudine, i territori vicini ai Poli appaiono più estesi di quello che sono nella realtà. 

Uno dei casi più evidenti è quello della Groenlandia che appare più grande dell’Africa, mentre in realtà è una regione molto più piccola.

Un’esemplificazione della comparazione dinamica del sito The True Size: la Russia paragonata al Brasile, appare nelle sue reali dimensioni molto più piccola di quanto sia nel planisfero di partenza (deformato secondo la proiezione di Mercatore)


Sul sito The True Size è possibile verificare questa distorsione grafica. 

Si possono verificare le dimensioni reali di una regione attraverso il confronto con altri territori: selezionando uno Stato e trascinando sulla carta la sua forma, ci si rende conto della sua reale grandezza.


Le forzature culturali e politiche

Le distorsioni geometriche, come abbiamo detto, sono legate alla natura della cartografia e sono quindi inevitabili. Esistono, però, altri tipi di inganni che possono risultare più pericolosi. In una carta geografica, infatti, si possono introdurre, modificare o omettere alcuni elementi, come per esempio i confini di un territorio o la denominazione di una regione.

In questo senso, la cartografia è stata (e può esserlo anche oggi) uno strumento di politica nazionale. I cartografi, servendosi di proiezioni differenti o di accorgimenti grafici, possono infatti ingrandire nazioni, cancellare territori contesi, inglobare regioni confinanti, mettere ai margini Paesi avversari, e così via.

Un esempio storico è la mappa della Federazione Imperiale, realizzata nel 1886 per rappresentare il vasto territorio dell’Impero britannico. Apparentemente oggettiva, questa carta attraverso la prospettiva e le linee delle rotte marittime focalizza lo sguardo e l’interesse verso il suo centro ideale, vale a dire il Regno Unito.

Quest’isola, relativamente piccola nel contesto geografico mondiale, è il vero perno della mappa. E questa carta, che sembra una rappresentazione realistica della Terra, in realtà si rivela per quello che è: un messaggio di propaganda. Il suo vero scopo è valorizzare la potenza imperiale della Gran Bretagna.

Carta dell’Impero britannico nel 1886 (Fonte: Norman B. Leventhal Map Center Collection)

Un altro caso emblematico di come le carte geografiche possano distorcere la realtà e presentarla sotto una veste piuttosto che un’altra è quello della carta politica ufficiale dell’India, pubblicata nel 2015. In questa carta il territorio di Jammu e Kashmir, oggetto di un’aspra contesa con il vicino Pakistan, è raffigurato come parte integrante della nazione indiana.

La mappa ufficiale del Pakistan a riguardo è più rispettosa della situazione politica reale e rappresenta le regione come “territorio conteso”, anche se, attraverso l’uso del colore, induce a considerare prevalente il controllo pakistano nella regione. In questo caso, ognuno dei due Paesi ha piegato la rappresentazione cartografica alle proprie rivendicazioni politiche.

La regione di Jammu e Kashmir è raffigurata come parte integrante dell’India nella carta ufficiale del Paese (all’estremità nord nella carta di sinistra), mentre è indicata come “territorio conteso” nella carta ufficiale del Pakistan (a nord-est nella carta di destra).

Leggere le carte con spirito critico

Una carta geografica può quindi consapevolmente trasmettere messaggi “non geografici” facendo leva sul fatto che gli osservatori normalmente la considerano una fotografia oggettiva della realtà. 
Queste distorsioni politiche sono molto più preoccupanti delle inevitabili distorsioni geografiche.

In ogni caso di fronte a una carta bisogna abituarsi a spogliarsi di quella ingenuità di fondo che addormenta il nostro spirito critico. Molte persone sono consumatori inconsapevoli di mappe. Spesso si dà per scontato che la cartografia sia competente e veritiera, un po’ come quando ci si trova a sfogliare le pagine di un libro: i suoi contenuti, perché stampati, acquistano in qualche modo una certa autorità.

L’atteggiamento più corretto, invece, è leggere le mappe in modo critico, pensando al periodo storico in cui sono state prodotte, alla cultura che le ha generate e alla committenza che le ha fatte realizzare. 
Anche per le carte, insomma, c’è bisogno di un uso consapevole: le storie che raccontano non sono mai completamente vere.

Fonte: blog.geografia.deascuola.it/

Oltre alle dimensioni noi siamo abituati a vedere la cartina del mondo in un determinato modo, ma siamo sicuri che anche gli altri bambini del mondo hanno questa stessa cartina nelle loro aule?

In realtà esistono diverse rappresentazioni del mondo in base soprattutto a cosa viene posizionato al centro della carta.

Il planisfero visto dall’EUROPA. L’Europa è al centro.
Questo è il modo in cui noi impariamo a vedere il mondo.



Il planisfero visto dagli STATI UNITI D’AMERICA (America).
Gli Stati Uniti sono al centro.


Il planisfero visto dall’AUSTRALIA (Oceania). L’Australia è in evidenza rispetto agli altri paesi.


Il planisfero visto dal SUD AFRICA (Africa). Il Sud Africa è in evidenza rispetto agli altri paesi.

Il planisfero visto dalla CINA (Asia). La Cina è in evidenza rispetto agli altri paesi.

Fonte: /oblosulglobosite.wordpress.com

Qui un altro video esplicativo sulle reali dimensioni degli Stati. In italiano:




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