Chi l’ha detto che le carte geografiche servono solo per orientarsi?
In realtà planisferi e mappe sono un potente mezzo di rappresentazione della realtà.
Per questo le mappe non sono vere, o meglio non lo sono completamente: le distorsioni geometriche generate dalle proiezioni cartografiche sono inevitabili; quando però i cartografi adottano una proiezione particolare, compiono una scelta non solo pratica ma anche culturale, con conseguenze spesso piuttosto serie. E a noi non resta che imparare a guardare il loro lavoro con uno sguardo più critico.
Le distorsioni grafiche
Nelle carte geografiche la complessità del territorio viene rappresentata in forme chiare e definite che ci consentono di conoscere la dimensione spaziale del mondo e orientarci in essa. Nella loro sintesi grafica, le carte trasmettono un senso di sicurezza e oggettività, tanto da instillare in noi la convinzione che il mondo sia realmente così come lo vediamo rappresentato.
In realtà le mappe, pur essendo efficaci mezzi per trasmettere informazioni, sono ingannevoli. L’inganno delle carte geografiche deriva principalmente dalla loro natura geometrica ...
Rappresentare la Terra tridimensionale nelle due dimensioni della carta porta inevitabilmente a un risultato distorto e impreciso.
Questo perché i cartografi non possono rappresentare simultaneamente variabili come la dimensione, la forma, la direzione e la distanza.
La distorsione di Mercatore
Il planisfero che tutti siamo abituati a vedere e consultare si basa sulla proiezione di Mercatore, il matematico, astronomo e cartografo che nel 1569 inventò un metodo di rappresentazione cartografica cilindrica.
Il suo metodo si rivelò utilissimo per i suoi tempi, soprattutto per le rotte marittime, ma presenta una serie di errori riguardo la dimensione superficiale di alcune aree geografiche.
Infatti, distorcendo gradualmente le dimensioni e le distanze all’aumentare della latitudine, i territori vicini ai Poli appaiono più estesi di quello che sono nella realtà.
Uno dei casi più evidenti è quello della Groenlandia che appare più grande dell’Africa, mentre in realtà è una regione molto più piccola.
Si possono verificare le dimensioni reali di una regione attraverso il confronto con altri territori: selezionando uno Stato e trascinando sulla carta la sua forma, ci si rende conto della sua reale grandezza.
Le forzature culturali e politiche
Le distorsioni geometriche, come abbiamo detto, sono legate alla natura della cartografia e sono quindi inevitabili. Esistono, però, altri tipi di inganni che possono risultare più pericolosi. In una carta geografica, infatti, si possono introdurre, modificare o omettere alcuni elementi, come per esempio i confini di un territorio o la denominazione di una regione.
In questo senso, la cartografia è stata (e può esserlo anche oggi) uno strumento di politica nazionale. I cartografi, servendosi di proiezioni differenti o di accorgimenti grafici, possono infatti ingrandire nazioni, cancellare territori contesi, inglobare regioni confinanti, mettere ai margini Paesi avversari, e così via.
Un esempio storico è la mappa della Federazione Imperiale, realizzata nel 1886 per rappresentare il vasto territorio dell’Impero britannico. Apparentemente oggettiva, questa carta attraverso la prospettiva e le linee delle rotte marittime focalizza lo sguardo e l’interesse verso il suo centro ideale, vale a dire il Regno Unito.
Quest’isola, relativamente piccola nel contesto geografico mondiale, è il vero perno della mappa. E questa carta, che sembra una rappresentazione realistica della Terra, in realtà si rivela per quello che è: un messaggio di propaganda. Il suo vero scopo è valorizzare la potenza imperiale della Gran Bretagna.
Carta dell’Impero britannico nel 1886 (Fonte: Norman B. Leventhal Map Center Collection) |
Un altro caso emblematico di come le carte geografiche possano distorcere la realtà e presentarla sotto una veste piuttosto che un’altra è quello della carta politica ufficiale dell’India, pubblicata nel 2015. In questa carta il territorio di Jammu e Kashmir, oggetto di un’aspra contesa con il vicino Pakistan, è raffigurato come parte integrante della nazione indiana.
La mappa ufficiale del Pakistan a riguardo è più rispettosa della situazione politica reale e rappresenta le regione come “territorio conteso”, anche se, attraverso l’uso del colore, induce a considerare prevalente il controllo pakistano nella regione. In questo caso, ognuno dei due Paesi ha piegato la rappresentazione cartografica alle proprie rivendicazioni politiche.
Fonte: blog.geografia.deascuola.it/
Oltre alle dimensioni noi siamo abituati a vedere la cartina del mondo in un determinato modo, ma siamo sicuri che anche gli altri bambini del mondo hanno questa stessa cartina nelle loro aule?
In realtà esistono diverse rappresentazioni del mondo in base soprattutto a cosa viene posizionato al centro della carta.
Il planisfero visto dall’EUROPA. L’Europa è al centro. Questo è il modo in cui noi impariamo a vedere il mondo. |
Il planisfero visto dagli STATI UNITI D’AMERICA (America). Gli Stati Uniti sono al centro. |
Il planisfero visto dall’AUSTRALIA (Oceania). L’Australia è in evidenza rispetto agli altri paesi. |
Il planisfero visto dal SUD AFRICA (Africa). Il Sud Africa è in evidenza rispetto agli altri paesi. |
Il planisfero visto dalla CINA (Asia). La Cina è in evidenza rispetto agli altri paesi. |
Fonte: /oblosulglobosite.wordpress.com
Qui un altro video esplicativo sulle reali dimensioni degli Stati. In italiano:
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