Primo: scoprire il proprio demone. Accertarsi che sia proprio lui (un buon demone finge sempre di essere un brav’uomo).
Secondo: non tentare di scacciarlo. Anche lui siamo noi e nessuno può cacciarsi da casa sua.
Terzo: giocarci un po’. L’abbiamo lasciato al buio sin da bambino e non è felice. Attenzione però a non cedergli del tutto le redini del gioco.
Quarto: integrarlo nella nostra personalità. Anche i demoni come i rifugiati politici hanno pari diritti e va loro riservata un’accoglienza degna di questo nome.
Quinto: educarlo e insegnargli quattro regole. Quali, lo sapete voi. Avvisarlo - en passant - che un giorno o l’altro gli presenteremo il suo vicino di casa, un tale detto Angelo. (Di solito il demone a questo punto scalcia e spuzzetta in modo nauseabondo. Non spaventarsi né troppo né poco, ossia non sovrastimarlo e neppure sottostimarlo) ...
Sesto: imparare da lui qualche vizio nuovo. (Ma avvisare l’angelo che state per farlo e pregarlo di non abbandonarvi mai). Questa pratica si chiama “rilassamento del demone” e serve a preparare la mossa successiva.
Settimo: quando il demone ci comincia a tiranneggiare di brutto e spadroneggia in nostra casa, far suonare alla porta. Chi è? Ah, ecco, è il vicino che ti volevo presentare! (Lasciate fare all’angelo, e non mettetevi in mezzo per nessun motivo).
Ottavo: entrate in scena e affermate con serena certezza che voi e nessun altro siete il padrone di vostra casa, che Angelo e Demone saranno graditi ospiti per l’eternità ma che sarete solo voi, dopo averli consultati, a prendere ogni decisione. (Attenzione all’angelo, potrebbe offendersi e andarsene. Servitegli un tè molto zuccherato e un’oliva Saclà, ne sono ghiottissimi, ma è un segreto della fede, non divulgatelo o sarete immediatamente trasformati in una macedonia).
Nono: cominciate una vita nuova in tre, sparigliandoli spesso: chiedete all’angelo di tentarvi e costringete il demone a parlare di argomenti spirituali che lo faranno sbadigliare in modo disgustoso.
Dieci: d’ora in poi cercate di vivere in stato di grazia ma abbiate sempre molto rispetto del vostro demone e ogni tanto fatevi con lui un giretto all’inferno. Non vi darà più fastidio come prima, vi ammalerete molto meno e scoprirete, man mano, che l’angelo è capace di fare battute oscene divertenti e che anche i demoni sanno pregare, e quando lo fanno sono estremamente nobili e commoventi.
Questo è tutto.
*** La lingua batte dove il Dante duole.
Diego Cugia - Pagina di diario tratta da “Un’anima a 7 euro e 99”.
Fonte: www.diegocugia.com
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