sabato 22 aprile 2023

I Mezzarelli, I Patachini, il Meteorite


"Una volta c'era una città dove vivevano due tribù: i primi erano i Mezzarelli, che si chiamavano così perché avevano la testa più piccola del normale, quasi della metà.

I Mezzarelli governavano la città da sempre, e si dice che all'inizio la loro testa fosse grande come quella di tutti gli altri, ma governa oggi, e governa domani, poco a poco la testa gli si era come seccata per lo sforzo, e dentro al petto, che da fuori non si vedeva, loro sapevano che era diventato piccolo e secco anche il cuore.

L'altra tribù era quella dei Patachini, che una volta, quando i Mezzarelli avevano ancora la testa di dimensioni normali, e soprattutto un cuore che non era secco come una prugna della california, allora insomma, pare che i Patachini coi Mezzarelli ci andassero anche abbastanza d'accordo, ma adesso non era ormai più così da lunghi anni. 

I Mezzarelli infatti, forse per l'invidia di quelle belle teste di dimensioni dignitose, che ci potevi mettere su un bel cappello per esempio, avevano cominciato a concepire un odio speciale per i Patachini. "Quelli lì son degli intelligentoni", dicevano tra loro con un certo disprezzo indicando col dito i membri dell'altra tribù ...


E con questo volevano dire che, secondo loro, i Patachini avevano il grosso difetto che volevano sempre ragionare delle cose, e fare delle discussioni e quando c'era un problema si perdevano per ore a studiarlo, e a parlare tra loro per cercare di capire quale fosse la soluzione. 

Ai Mezzarelli questo non piaceva nemmeno un po', perché dicevano che così poi si finiva col fare un bel niente, e che, a loro modo di vedere, era molto meglio prima fare le cose, e poi pensare come farle, che altrimenti si perdeva un sacco di tempo.

I Mezzarelli eran così convinti che tutto quel pensare e quello studio facessero perdere tempo, che avevano cominciato anche a dire che a scuola si studiavano troppe cose che in realtà erano inutili, che era molto meglio andare a chiedere a quelli che facevano le mattonelle che cosa era utile che i bambini imparassero a scuola invece del latino e della matematica, e quelli che facevano le mattonelle avevano detto che secondo loro la cosa migliore che si poteva insegnare nelle scuole era come si guida un muletto per portare in giro dei pallet.

Allora i Mezzarelli avevan cominciato a dire che a scuola era meglio insegnare a guidare il muletto, che quando sapevi portare in giro dei pallet, sapevi tutto quello che ti serviva nella vita.


I Patachini però non erano mica tanto d'accordo, perché secondo loro sarebbe stato molto più utile che uno prima imparasse il più possibile di tutto quello che si poteva imparare, e se poi dopo voleva portare in giro dei pallet, lo poteva fare lo stesso anche se sapeva l'intersezione della retta con la parabola o se conosceva due o tre poesie, anzi, magari poi poteva inventare con tutto quello che aveva imparato, un muletto che si guidasse da solo.

Ma i Mezzarelli insistevano che quelle robe lì facevano solo perdere tempo, che i pallet non era mica bello lasciarli lì ad aspettare che uno prima studiasse delle poesie o tracciasse delle rette e delle parabole per inventare il muletto che si guidava da solo, perché anche le parabole, secondo loro, erano una bella perdita di tempo!

Allora i Patachini provavano a far presente che secondo loro comunque, in generale, era meglio se uno prima di fare una roba magari si preparava, e studiava un po', e ci ragionava su con degli altri che a loro volta si preparavano e studiavano, perché avevano sentito dire che c'erano delle altre città dove facevano così e le cose poi venivano meglio.

I Mezzarelli però da quell'orecchio lì non ci volevano sentire, perché insistevano che loro avevan fretta di fare le robe, che per tutto questo studiare e discutere non c'era mica tempo. "Ad esempio", aveva detto il capo dei Mezzarelli, "voi a chi fareste decidere dove si fanno le case?".

I Patachini ci avevan pensato un po' su e avevano detto che loro conoscevano della gente che aveva studiato molto la storia delle città, e come le città erano nate e crescevano, che se uno non stava attento a volte andava anche a finire che morivano, e che c'eran anche degli altri che avevano fatto lunghi studi su come si disegnano le case per farle diventare dei posti migliori per la gente che ci viveva, e che loro dove costruire le case forse lo avrebbero chiesto a questi qui.
"Eh no!", aveva detto allora il capo dei Mezzarelli, "chi è che le fa le case? Le fa il muratore! Allora non è meglio che lo dica il muratore dove si fan le case? Volete che non lo sappia lui?"
I Patachini non erano mica tanto convinti, ma intanto il capo dei Mezzarelli aveva già fatto venire avanti un suo amico muratore, ed eran lì che segnavano col gesso per terra dove dovevan venire le case.


In quel momento uno dei Patachini e uno dei Mezzarelli avevano guardato in alto allo stesso momento, e segnando col dito un punto del cielo avevano chiesto: "E quello lì cos'è?".
E salta fuori che era un meteorite.

17/04/2008


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.