lunedì 29 agosto 2022

Non è vero che Speranza ha da sempre raccomandato gli antinfiammatori contro il Covid

 
Esistono svariate cure contro il Covid. Fino a diversi mesi fa questa frase veniva assimilata dall’informazione mainstream ad una bestemmia medica, tacciando di complottismo chiunque si fosse azzardato a pronunciarla. 

All’improvviso però, oggi, la narrazione dominante sembra aver sdoganata l’esistenza di farmaci in grado di prevenire le forme più gravi della malattia.

Antinfiammatori efficaci contro il Covid: la scoperta dell’acqua calda

A far scoprire l’acqua calda ai cittadini italiani è stato il Corriere della Sera con un articolo che sembra contraddire la versione sbandierata dallo stesso giornale nei due anni e mezzo precedenti: “Covid, gli antinfiammatori riducono le ospedalizzazioni del 90%”. 
Questo il titolo scelto dal quotidiano di via Solferino, che riprende un lavoro scientifico pubblicato sulla rivista Lancet firmato, tra gli altri, da Giuseppe Remuzzi, ematologo dell’Istituto Mario Negri.

Il lavoro ha preso in considerazione tutti gli studi finora effettuati sulla terapia precoce del Covid attraverso l’utilizzo dei cosiddetti FANS, ossia farmaci antinfiammatori. 
Bene, i risultati della ricerca dimostrano come una cura tempestiva a base di aspirina, o simili, riducono il rischio dell’ospedalizzazione fino al 90% ...


Quando il Corsera derideva le terapie domiciliari

Questo studio è però solo l’ultima tappa di un immenso sforzo messo in piedi principalmente da quei medici di base che, fin dall’inizio, hanno deciso di seguire da vicino i propri pazienti, affetti da Covid. 
Il Corriere della Sera salta così, con due anni e mezzo di ritardo, sul carro delle cure domiciliari. 
Lo stesso giornale che nel settembre 2021 derideva con un ampio editoriale i medici, costituiti nell’associazione Ippocrate.org, che si erano prefissati di curare precocemente il Covid, anche con l’utilizzo di antinfiammatori.

In quel caso il Corsera aveva parlato di “guru delle false cure sul Covid”. Insomma sembra che la vulgata dominante intenda ora fare finta di niente e strumentalizzare a proprio favore lo studio del The Lancet, dopo aver sminuito e deriso qualsiasi approccio alternativo al vaccino.

Salti mortali per difendere il Ministero della Salute

Sulla stessa lunghezza d’onda del Corriere si colloca poi Open, il giornale di Enrico Mentana che si è auto conferito l’etichetta di sbufalatore. “No! Gli antinfiammatori non erano stati negati ai pazienti Covid-19: indicati fin dal 2020”, così titola con convinzione l’editoriale di David Puente.


Un concetto ribadito poi dal microbiologo e candidato per il Partito Democratico, Andrea Crisanti. Insomma secondo Puente e Crisanti le istituzioni sanitarie italiane avrebbero fin da subito raccomandato l’utilizzo degli antiinfiammatori per la cura del Covid.
Peccato che sia Open che Crisanti dimenticano di citare la circolare del Ministero della Salute del novembre 2020 che trattava, nello specifico, il tema della gestione domiciliare dei pazienti Covid.
Antinfiammatori assenti per oltre un anno

Bene nell’elenco dei trattamenti redatto dal dicastero di Speranza non c’è traccia dei FANS. C’è l’enigmatica “vigile attesa”, c’è poi un vago riferimento al trattamento sintomatico, per cui viene raccomandato l’utilizzo del solo paracetamolo. Degli antinfiammatori invece non c’è traccia.

I FANS sono infatti comparsi tra le raccomandazioni del ministero soltanto diversi mesi dopo, nell’aprile 2021 con la nuova circolare sul trattamento domiciliare dei pazienti Covid. Questo significa che per oltre un anno, da febbraio 2020 ad aprile 2021, il Ministero della Salute ha raccomandato l’utilizzo della sola tachipirina come cura contro il Covid. Non è vero quindi che gli antinfiammatori sono raccomandati da sempre.

Ricordiamo poi che diversi studi scientifici sembrano dimostrare come il paracetamolo non solo sia inutile, ma perfino dannoso nella cura del Sars Cov 2: 

“Il paracetamolo aumenta il rischio di evoluzione negativa del Covid. 
L’effetto del paracetamolo è quello di ridurre le scorte di glutatione, una sostanza naturale che agisce come antiossidante. 
La carenza di questa sostanza può portare a un peggioramento dei danni legati all’infiammazione causata dall’infezione da coronavirus”.

Fonte: www.byoblu.com

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