Tale pratica collettiva viene attuata sui posti di lavoro, negli incontri di partito, ovunque sia possibile; consiste nel riunirsi "spontaneo" degli astanti, al segnale emesso da altoparlanti, dinanzi a un teleschermo che proietta immagini del nemico supremo della patria Oceania, Emmanuel Goldstein, scene di guerra e sequenze studiate per coinvolgere psicologicamente gli spettatori, accompagnate da suoni e rumori fastidiosi.
Dopo pochi secondi il pubblico inizia a dare in escandescenze e a inveire contro “Goldstein” o contro lo schieramento con cui ci si trova in guerra in quel momento - Eurasia oppure Estasia - e si arriva a lanciare oggetti contro il teleschermo, imprecando colti da implacabile furore, sotto lo stretto controllo di incaricati del partito.
Chiunque manifesti segnali di eterodossia, o perfino micro-espressioni facciali non consone al contesto, viene considerato come un possibile traditore ...
Questo meccanismo rappresenta, tra le altre cose, una valvola di sfogo dell'aggressività dei cittadini e un modo per individuare un capro espiatorio da demonizzare addossandogli la colpa delle difficoltà della vita quotidiana.
I "due minuti d'odio" sono funzionali a mantenere un controllo ancora più stretto e serrato sul popolo e sui membri del partito.
Fonte: it.wikipedia.org
Fonte: it.wikipedia.org
Estratto dal film "1984", tratto dall'ominimo romanzo di George Orwell.
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