martedì 30 giugno 2020

Il lato positivo

Spesso mi viene chiesto come mai, scoprendo i tanti lati negativi della realtà di questo mondo, si possa riuscire a non sprofondare nella depressione più nera.
Intanto esistono anche i lati positivi, e di questo tratta l'articolo che riporto qui sotto.
Il segreto è nella distanza del punto di osservazione: vicino al proprio centro per quanto riguarda se stessi e nello stesso tempo molto ampio per quanto riguarda la realtà "esterna" osservata.

Non ci si può deprimere quando si vede più chiaramente ciò che succede, nel negativo e nel positivo. La comprensione procura un senso di leggerezza e di limpidezza che, invece di paralizzarci e rinchiuderci nella paura, ci dona nuova energia per agire. 
Invece di cadere nella rabbia o la disperazione, che sono emozioni spesso inutili e controproducenti (benché talvolta inevitabili), una crescente consapevolezza di se stessi e della realtà del mondo circostante ci regala una serenità che ci consente di agire (scelta libera), e non solo di re-agire (automatismo).

Un'umanità che si rassegna a vivere nella paura, l'odio e la sottomissione piuttosto che nell'azione responsabile, nell'amore e in libertà, dovrebbe fermarsi un attimo e fare il punto. 

Una specie che si ritiene intelligente ma che trova un illusorio rifugio nell'ignoranza e nell'indifferenza, grossolanamente ma efficacemente compensate con beni materiali - spesso poco più che gadget tecnologici - e che distrugge poco a poco un habitat naturale con il quale una parte di essa sta perdendo il contatto, ignorando o sfruttando la parte restante che ancora tenta di viverlo, non potrà certo campare eternamente.
E io lo scrivo anche per me stessa. Per tenerlo ben presente ..
Catherine 


C’è sempre un lato positivo nelle cose, e vale sempre la pena scoprirlo, senza rimanere in balia di eventi che cercheremo di allontanare, e che finiremo per giudicare.
Non abbiamo scampo, e quando pensiamo di averlo, forse non siamo supportati da una coscienza che ci mostri la reale portata di ciò che stiamo vivendo ...


Bisogna vincere la forza di gravità di quelle parti di noi che troverebbero funzionale lamentarsi ripiegandosi su se stesse, facendosi forza di un subìto da agire come alibi.

Così non funziona, non possiamo avvallare tutto questo senza cercare la responsabilità in ciò che stiamo vivendo.

Le cose non accadono a caso, ne convengo sul fatto che sia indimostrabile, ma trovo veramente difficile orientarmi diversamente. La salute non può essere disgiunta dall’accoglimento di ciò che ci accade, altrimenti entreremmo in un vortice nel quale verremmo centrifugati, senza né capo né coda, cercando di addossare ad altri la responsabilità del nostro vissuto.

Il lato positivo è sempre lì che ci aspetta, perfettamente integrato in tutto ciò che percepiamo negativo e faticoso. Egli ci osserva paziente, consapevole del fatto che prima o poi passeremo, lo noteremo. La fretta non gli appartiene, egli conosce i tempi di una vita che sa cogliere il momento giusto, consapevole del fatto che la corda non può essere né troppo tesa, né troppo lassa.

Il travaglio è necessario, assieme a tutto quanto nella nostra ignoranza ci appare inutile e che non vorremmo vedere, invece sono proprio questi i momenti nei quali la nostra coscienza si forgia, sbucando oltre le nebbie della nostra ignoranza a cogliere quell’opportunità insita in ogni istante della nostra vita.

È nel buio che possiamo trovare la forza per ritrovare maggiore luce, come la sofferenza, dovuta all’ignoranza, rappresenta un punto di svolta attraverso il quale ritrovare maggiore coesione nella nostra coscienza, e di conseguenza benessere.

Forza e coraggio dunque, cedere agli automatismi produce aspetti noti, meglio divenire intrepidi esploratori della propria coscienza e tracciare nuove rotte commerciali per la nostra Anima. Si sa che davanti alla fatica tendiamo a rivalutare ciò che vogliamo abbandonare, ma è proprio in questo fazzoletto di coscienza che si gioca la partita.

Lasciare il “certo per l’incerto” è il bello della vita. 

Intrufolarsi là dove sappiamo già che ne usciremo trasformati, significa esprimere la nostra vera natura votata al cambiamento. Perché cambiare fa parte della vita, consentendole di scorrere con ritmo e in armonia con il tutto.

Non serve guardarsi attorno, il bello di ciò che stiamo vivendo è lì davanti a noi, perché perdere tempo a dire che non siamo stati noi, oppure avanti un altro che oggi non mi sento in forma.

Ah, se ci rendessimo conto più spesso che siamo seduti su di un tesoro, e che basterebbe alzarsi in piedi, sospesi tra terra e cielo, per coglierlo.

Invece ci restiamo seduti sopra per timore di perdere ciò che è divenuto obsoleto. Teniamo serrato ciò che invece dovremmo lasciare andare, perché è cedendo che si riceve.

Comunque vada sarà un successo, inoltriamoci pure con fiducia, questo gesto ha già in sé la soluzione, il lato positivo è già stato colto, e di lì a poco sarà sancito.

Mai ho scritto un articolo così velocemente e voi direte che si vede. Le parole, in questa mezz’ora, mi sono uscite di getto, non sto neanche a rileggerlo… e voi direte che avrei fatto meglio a ridarci un occhio… dai poi non mi sembra troppo male.

C’è un momento per ogni cosa, fra 5 minuti scriverei questo articolo usando altre parole. Anche questo secondo me è trovare il lato positivo, tutto è perfetto in ogni momento ma comunque perfettibile…ah, se solo potessimo comprenderlo più spesso!

Fonte: yogavitaesalute.it (articolo oggi off line)
Articolo pubblicato precedentemente qui il 28.05.2014

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