lunedì 20 maggio 2019

La teoria delle 100 scimmie

Catherine

Se le scimmie dimostrano capacità d'apprendimento per imitazione possiamo evidentemente dedurre che gli umani abbiano per lo meno la medesima capacità.
E difatti l'umano è capacissimo di imitare, anche (soprattutto?) senza comprendere, e ciò si vede ogni giorno, basta guardarsi intorno.

Come nel regno animale dove la sopravvivenza è fondamentale - prima individuale, poi quella della specie - nel regno "umano" l'individuo tende ad adattarsi a una maggioranza che non sempre ha la ragione dalla sua parte; ma sembra che sia il prezzo da pagare per evitare l'isolamento sociale...

La scelta davanti alla quale si trovano, tra l'apparente sicurezza offerta da un gruppo che sbaglia da una parte e le convinzioni personali dall'altra, porta gli umani - i pochi che si pongono realmente il problema - a uno stato di conflitto interiore i cui strumenti per poterlo risolvere non sono stati apparentemente forniti.

Il motivo è piuttosto ovvio: una società basata sul consenso comune non può fornire gli strumenti per pensare con la propria testa. 

Un sistema i cui vertici hanno fondato la loro propria sicurezza (denaro e potere) sull'accettazione delle proprie leggi da parte della massa - con la manipolazione o con la forza secondo necessità - non ha nessun interesse a inserire, per esempio nei suoi programmi scolastici, lezioni di "pensiero autonomo" ..


Ma se le scimmie sono capaci d'imparare qualcosa di materialmente utile tramite l'imitazione, gli uomini, essendo più evoluti (?), non dovrebbero essere un gradino più sù e dimostrare capacità della stessa facoltà per quanto riguarda concetti più nobili?

Ma i fatti dimostrano il contrario ... Pare che finché non venga raggiunto un numero sufficiente d'individui in grado di diffondere i modelli "adeguati" l'imitazione non può scattare. Purtroppo questo vale per qualsiasi tipo di modello, anche un modello materialmente conveniente per il futuro immediato va bene, senza distinzione di giusto o sbagliato, senza discernimento e senza cognizione delle conseguenze dell'applicazione di tale modello.

Forse il genere umano è molto più apparentato alla scimmia di quanto si crede ..

Ecco la teoria delle 100 scimmie. Chissà se qualcuno sta studiando la teoria dei 7 miliardi di umani ...

La teoria delle 100 scimmie 

La scimmia giapponese Macaca fuscata (o macaco dalla faccia rossa), è stata osservata allo stato selvaggio per un periodo di oltre 30 anni. Nel 1952, sull'isola di Koshima, alcuni scienziati davano da mangiare alle scimmie delle patate dolci sepolte nella sabbia. Alle scimmie piaceva il gusto delle patate dolci, ma trovavano la sabbia assai sgradevole. Un giorno una femmina di 18 mesi chiamata Imo scoprì che era in grado di risolvere il problema lavando le patate in un ruscello vicino. In seguito insegnò questo trucco a sua madre. Anche i suoi compagni di gioco impararono a lavare le patate e lo insegnarono anche alle loro madri. Questa innovazione culturale fu gradualmente accolta dalle varie scimmie mentre gli scienziati le tenevano sotto osservazione.

Tra il 1952 e il 1958 tutte le scimmie giovani impararono a lavare le patate dolci per renderle più appetitose. Solamente gli adulti che imitarono i loro figli appresero questo miglioramento sociale, gli altri continuarono a mangiare le patate sporche di sabbia. Poi accadde qualcosa di veramente notevole. Possiamo dire che nell'autunno del 1958 vi era un certo numero di scimmie sull'isola di Koshima che aveva imparato a lavare le patate, non si conosce il numero esatto. Supponiamo che un dato giorno, quando il sole sorse all'orizzonte, le scimmie che avevano imparato a lavare le loro patate fossero 99. Supponiamo inoltre che proprio quella mattina, la centesima scimmia imparò a lavare patate.

A quel punto accadde una cosa molto interessante! Alla sera di quel giorno praticamente tutte le scimmie sull'isola avevano preso l'abitudine di lavare le patate dolci prima di mangiarle. L'energia aggiunta di questa centesima scimmia aprì in qualche modo un varco ideologico! La cosa più sorprendente, osservata da questi scienziati, fu il fatto che l'abitudine di lavare le patate dolci attraversò, in seguito, il mare. Infatti colonie intere di scimmie sulle altre isole ed anche gruppi di scimmie a Takasakiyama cominciarono a lavare le loro patate dolci!
E’ come se arrivare al punto di massa critica (idealmente 100 in questo caso) avesse instillato in tutte le scimmie una nuova coscienza comune.

Sembra perciò che, quando viene superato, un certo numero critico di elementi raggiunge una nuova consapevolezza e la medesima viene passata da una mente all'altra. Sebbene il numero critico possa variare, il Fenomeno delle Cento Scimmie indica che quando vi sono poche persone che conoscono qualcosa di nuovo, questo nuovo concetto rimane di loro esclusiva proprietà. Ma se a loro si aggiunge anche una persona in più, raggiungendo il numero critico, si crea una idea così potente da poter entrare nella consapevolezza di quasi tutti i membri di quel gruppo!
Forse adesso è più facile intuire perchè siamo sottoposti a certi bombardamenti mediatici, perchè siamo indotti a pensieri separatisti, perchè la nostra opinione è un'energia così preziosa per qualcuno che ha interesse a fuorviare gli animi e custodire "delicati" segreti.

Sapere è potere ma anche libertà! Attributi che appartengono a tutti gli uomini, non solo ad una minoranza "eletta". Per evolvere e compiere con la giusta preparazione il grande salto che comunque ci attende, dobbiamo necessariamente sgretolare tutto ciò che non porta alla verità e apprendere chi realmente siamo, ritrovare il nostro centro.

Abbandonare le false convinzioni, perdonare a noi stessi e agli altri, essere ispirati, guardare con occhi limpidi la vita e scorgere il disegno nel quale ci stiamo muovendo, sono tutte cose che derivano da una grande consapevolezza. Uno stato consapevole si raggiunge con costanza e fiducia, amando prima di tutto se stessi, calmando la mente con pratiche meditative e coltivando un sano distacco da tutto ciò che può importunare la crescita interiore. Maggiore è la consapevolezza, maggiore sarà la sicurezza e la capacità di discernimento nella nostra esperienza. Potremo così finalmente accedere a noi stessi, connettendoci fino a sentire la necessità di salire un altro gradino ancora, contribuendo così a raggiungere quella massa critica che farà la differenza.

(articolo già pubblicato il 20 agosto 2011, tratto da: http://coscienzaevoluta.blogspot.com)


17 commenti:

  1. La trovo interessante e condivisibile.
    Più che una teoria potremmo dire che è un teorema dimostratissimo.
    La mente umana funziona alla pari di quella delle scimmie e di tanti altri animali. Il plus che dovrebbe avere rispetto agli animali è semplicemente quello di possedere una potenzialità di sviluppo ed evoluzione maggiore.
    Ma, come qualsiasi forza, può essere usata in entrambi i sensi, positivo o negativo, e quindi produrre effetti eccelsi o devastanti.
    Le potenzialità negative sono quelle più facili da conseguire e quindi istintuali ed è per tale motivo che l'essere umano è particolarmente condizionabile e manipolabile.
    In una sola parola "ammaestrabile".
    Il piacere materiale sovrasta ogni altra capacità di discernimento e tutto il mondo "animico" (quello che si chiama "amore") viene fatto atrofizzare sin da piccoli ad iniziare dai propri genitori che fanno figli spesso per mero divertimento e quasi sempre per obbedire ad una moda o aderire ad un mero istinto (a cui io comunque non credo). La società, che vuole un popolo di scimmie, fa il resto per trarne profitto ed utili materiali educando (cioè diseducando) il suddito schiavo al lavoro, all'obbedienza, alla competizione, al rispetto di regole imposte da altri, all'assertività totale.
    Sette miliardi di robot con un chip impiantato (non dico dove) che serve ad eseguire il programma biologico preinstallato come un qualsiasi software preinstallato su un p.c.
    Ho visto che hai scoperto il mio blog.
    Ne sono felice. A presto.
    Ciao.

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    1. Condivido in toto ciò che dici, ma sull'ultima parte direi che il chip impiantato non è neanche necessario, parlano i risultati, almeno nell'ambiente sociale dove vivo io, posso confermare che le tecnologie per il controllo mentale (neuronale a distanza) non sono affatto necessarie, non lo erano in passato, e non credo che lo saranno in futuro, c'è già il chiacchiericcio mentale ossessivo-compulsivo condito con immagini e scene mentali devianti e fuorvianti. Aveva ragione Gurdjeff, l'anima va sviluppata (non c'è nessun obbligo o costrizione ma almeno chi non è intenzionato a svilupparla cercasse di lasciare in pace i propri simili) altrimenti si vive con il pilota automatico innestato (che peraltro rende la vita difficile sia a sé stessi e sia a chi ci circonda), pazienza per chi vive come un automa ma tutto sommato risulta relativamente innocuo poiché per loro c'è sempre la possibilità di un eventuale presa di coscienza sulla situazione odierna, ma ce ne sono certi che risultano dal loro comportamento proprio irrecuperabili, sembrano quasi predestinati a danneggiare sia sé stessi che chiunque ritengono una potenziale preda.

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  2. Nulla da aggiungere Gianni! Hai espresso il mio pensiero.
    Quindi si va verso ciò che meritiamo. Ma la pretesa di essere "evoluti" e di giocare con tecnologie di cui non abbiamo il controllo consapevole dovremmo avere almeno l'umiltà di lasciarla alle ortiche ...
    :))

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  3. Mezzogiorno alle tre
    Un giovane Diavolo, tutto preoccupato, andò dal suo superiore, un
    vecchio Diavolo, che tutto sereno si stava godendo il panorama.
    «Non ha sentito le ultime novità, signore?» disse il giovane Diavolo
    con voce angustiata. «C‟è un uomo sulla terra che sa la verità! Credo
    sia nostro dovere entrare in azione e metterlo fuori gioco.»
    Il vecchio Diavolo scoppiò a ridere: «Sei proprio giovane ed
    inesperto! Da quanto sei in servizio?»
    «Questo è il mio primo giorno, signore» rispose il giovane Diavolo.
    «Ora, capisco. Vieni, siedi vicino a me, perché devo dirti alcune cose
    sul nostro lavoro. Tanto tempo fa, ma proprio tanto, noi poveri
    Diavoli eravamo costretti a lavorare giorno e notte. Era un lavoro
    massacrante. Era un inferno, insomma. Sulla terra non passava
    giorno che qualcuno non aprisse gli occhi e vedesse la verità. Più noi
    ci impegnavamo e più le cose peggioravano. Poi, un nostro fratello, il
    nostro salvatore, il santo, colui che ha onorato la parola Diavolo,
    colui il cui nome possa essere ricordato per l'eternità, ebbe
    un'intuizione. Egli era un fine osservatore, possedeva il pensiero
    analogico o comparativo. Notò che alcuni umani, pur non avendo le
    capacità necessarie, riuscivano a percepire la verità nel momento
    culminante del nostro lavoro. Gli venne il dubbio che fosse proprio la
    nostra presenza la causa della loro realizzazione. In altre parole si
    rese conto che bisogna essere proprio ottimisti nel pensare di poter
    peggiorare l'uomo. Così informò i superiori della sua intuizione. Da
    quel giorno fu dato l'ordine di non interferire più con l'umanità.
    Anzi, i nostri superiori fecero di più: ordinarono che, se per nostra
    disavventura avessimo incontrato un umano, dovevamo limitarci a
    sostenere sempre la verità. Ti sembrerà assurdo, ma da quel giorno,
    sempre meno umani conobbero la verità.»

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  4. «Come è possibile una cosa simile?» disse il giovane Diavolo.
    «È nella natura dell'uomo non voler vedere ciò che ha davanti agli
    occhi. La sua pigrizia gli appanna la vista, per cui è sempre disposto
    a cercare “mezzogiorno alle tre”. Volendo sintetizzare la loro natura,
    potrei dirti che sono sette i punti caratterizzanti:
    • ogni specie di depravazione, conscia o inconscia;
    • l'intima soddisfazione di indurre gli altri in errore;
    • il bisogno irresistibile di distruggere tutto e tutti;
    • la pigrizia, ossia l'esigenza di liberarsi da qualsiasi sforzo per
    vedere la verità;
    • la tendenza ad usare ogni sorta di artificio per celare quelli che
    altri ritengono difetti;
    • la soddisfazione di godere tranquilli e beati ciò che non si è
    meritato;
    • la tendenza a cercare di essere quello che non si è.
    «I nostri superiori, poi, ebbero un'idea brillante: “istituzionalizzare”
    la verità, ossia incentivare la creazione di istituzioni, che si
    occupassero “esclusivamente” della verità, con “diversi colori”, in
    relazione alle diverse località, in modo tale che ogni gusto fosse
    soddisfatto. Certo, ci sono dei colori che sono più richiesti di altri.
    Ogni tanto nascono piccole incomprensioni. Ci scappa qualche
    morto. Ma queste sono sottigliezze, “quisquiglie”, di cui si occupa il
    nostro settore marketing. Dette istituzioni ora sono sparse su tutta la
    terra. Non c'è un solo lembo di terra che non ne sia ricoperto. Sono
    gestite interamente da umani e finanziate da altri umani. Nei loro
    luoghi di ritrovo, settimanalmente, tutti i “fedeli”, compiono piccoli,
    insignificanti, inutili atti, gesti, rituali.»
    «Se qualcuno non vuole far parte di alcuna di queste istituzioni, cosa
    succede?» chiese il giovane Diavolo.
    «È libero di non far parte di alcuna istituzione, se non vuole. È
    ovvio però che per Lui le “porte della verità” resteranno chiuse. Molti
    di essi, quasi tutti, comunque, saranno sempre disposti a seguire il
    “fumatore d'oppio” di turno, con la sua bellissima “pipa”, purché
    abbia uno dei seguenti requisiti: sia famoso e/o ricco e/o esotico; se
    poi è anche “agganciato”, direttamente o indirettamente, con
    qualche istituzione non guasta. Relativamente a quel “povero” uomo
    che tanto ti preoccupava con la sua conoscenza della verità, sappi che
    mi fa pena. Spero per Lui che lo lascino vivere in pace. Molti, prima
    di Lui, sono stati ammazzati per molto meno. Gli suggerirei di
    parlare il meno possibile e, se proprio gli scappa di dire qualcosa, spero si accerti di dirla solo ad un gruppo ristretto di “amici” fidati. Ed ora, mio giovane Diavolo, goditi il panorama, perché quello che doveva essere
    fatto è già stato fatto.»
    Georges Ivanovič Gurdjieff

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  5. Più che massa critica vedo in giro tantissime persone se mai ipercritiche, snervate e stressate dal logorio della vita quotidiana, quasi sempre alla ricerca di una valvola di sfogo, di un capro espiatorio su cui riversare non soltanto le proprie frustrazioni e le proprie negatività, ma anche con lo scopo di rafforzare e consolidare il proprio sistema di credenze, convinzioni e pregiudizi.
    "Lo psichiatra David Shainberg, preside associato del Postgraduate Psychoanalitic Program al William Alanson White Institute of Psychiatry di New York, ritiene che l'asserzione di Bohm che i pensieri sono come vortici in un fiume dovrebbe essere presa alla lettera e spiega perché le nostre attitudini e credenze divengono a volte fisse e resistenti al cambiamento. Alcuni studi hanno mostrato che i vortici sono spesso straordinariamente stabili. La grande macchia di Giove, un vortice gassoso gigantesco ampio più di 25.000 miglia, è rimasto intatto da quando fu scoperto 300 anni fa. Shainberg crede che questa stessa tendenza verso la stabilità sia la causa del fatto che alcuni vortici del pensiero (le nostre idee e opinioni) diventano a volte cementati nella nostra coscienza. Egli ritiene che la effettiva permanenza di alcuni vortici sia spesso nociva per la nostra crescita come esseri umani. Un vortice particolarmente potente può dominare il nostro comportamento e inibire la nostra capacità di assimilare nuove idee e informazioni. Può farci diventare ripetitivi, creare blocchi nel flusso creativo della nostra coscienza, impedirci di vedere la totalità di noi stessi e farci sentire separati dalla nostra specie. Shainberg crede che i vortici possano perfino spiegare fenomeni come la corsa agli armamenti nucleari: «considerate la competizionie per le armi nucleari come un vortice che nasce dall'avidità degli esseri umani che sono isolati nelle loro identità separate e non percepiscono la connessione con gli altri esseri umani. Sentono anche uno strano vuoto e diventano avidi di tutto ciò di cui possono riempirsi. Quindi le industrie nucleari proliferano perché forniscono grandi quantità di denaro, e l’avidità è talmente diffusa che simili persone sono incuranti di ciò che potrebbe derivare dalle loro azioni».
    "Se volete prendere coscienza dei vostri rigidi vortici di pensiero, Shainberg raccomanda che prestiate molta attenzione al modo in cui vi comportate nella conversazione, Quando le persone con convinzioni fisse conversano con altri, esse tentano di giustificare' le proprie identità, sposando e difendendo le proprie opinioni, i loro giudizi raramente cambiano come risultato di qualsiasi nuova informazione nella quale si imbattano, e mostrano scarso interesse " nel permettere che si verifichi una reale interazione nella conversazione. Una persona aperta alla natura fluida delia coscienza e piu' disponibile a vedere la natura rigida delle relazioni imposte da simili vortici di pensiero. Esse sono impegnate a esplorare le interazioni della conversazione, piuttosto che ripetere infinitamente una litania statica di opinioni≫

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  6. "Il compito che mi ha affidato il mio maestro e la mia missione come nagual per la era che comincia è muovere il punto di unione della terra.
    Il movimento del punto di unione di un numero sufficiente di guerrieri può
    cambiare la modalità di un'epoca, e questo è ciò a cui sto lavorando ora.
    Il punto di unione della terra ha cambiato molte volte in passato e lo farà nel
    futuro. Negli ultimi tempi si è mosso in modo sostenuto verso l'area della ragione.
    Questo è magnifico perché, una volta fissatosi là, l'umanità avrà l'opportunità di spostarsi dall'altra parte, e molti uomini e donne diverranno coscienti. La sfida per i veggenti del futuro consisterà nel mantenere quella focalizzazione per il tempo necessario a fissarsi, diventando una posizione permanente del pianeta, un nuovo centro al quale si potrà ricorrere in qualsiasi momento e con totale naturalezza.Spostare la fissità del pianeta è l'unica via d'uscita al drammatico stato di schiavitù al quale ci siamo ridotti. Il corso della nostra civiltà non ha uscita perché siamo isolati in un punto remoto del cosmo. Se non impariamo a viaggiare per le vie della coscienza, arriveremo ad un tale stato di
    frustrazione e disperazione che l'umanità finirà per distruggere sé stessa. La nostra opzione oggi è la via del guerriero o l'estinzione.
    La conoscenza del punto di unione è un regalo senza precedenti che lo spirito ha fatto all'uomo moderno, ed è il catalizzatore per il cambiamento della modalità di questa epoca. Non è un'utopia, è una possibilità reale che aspetta lì dietro l'angolo".

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    1. Ho apprezzato molto questi tuoi interventi specialmente quelli presi da "Racconti di Belzebù a suo nipote".
      Mi hanno riportato a quei tempi quando leggendo GURDJEFF mi sembrava di aver capito tutto....
      Grazie

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  7. Ma nel dicembre 2012 eri in preghiera con Gregge Braden pronto per l ascensione o asserragliato con qualche altro "illuminato" in uno sperduto paesino di montagna con fucili e scorte di cibo?

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  8. Grazie per gli estratti anche da parte mia.
    @Atunis, sarai provocatore ma anche vagamente saggio! ^_^ In effetti non tutti ammettono di aver creduto di aver capito tutto. Ammettere di aver sbagliato è difficile per l'ego, ma necessario per la salute dell'anima. E comunque non si smette mai di sbagliare.
    Ci vuole una vita intera per capire che non è necessario capire tutto.

    @Stefano, io con energia autonoma, scorte, binocolo e fucile! Ma non nel 2012, sempre! :)))


    https://crepanelmuro.blogspot.com/2013/06/gurdjieff-i-racconti-di-belzebu-suo.html

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  9. a me rlta che "idee" circolano nell'aria. Spesso vengono "interercettate", studiate, capite, elabisu orate, digerite, ed infine fatte proprie. Non c'è IA o robot che lo possa impedire. Il 6 rovesciato diventa 9 e viceversa, a specchio diventano un 8, lo vedono questo i robot? Il cervello Animale bambil imitabile. Se ne facciano una ragione. L'umano è al 98% uno scimpanzè, ecco perché vede "cacà zia, gli piglia la fantasia. Vorebbe essere al posto delle marionette costruite dai burattinai, rinunciando ade ESSERE per apparire. Poveretto ! bambilu

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  10. LA CENTSIMA SCIMMIA COSA E' REALMENTE.
    La centesima scimmia non è magia e neppure mistero ma semplicemente una legge di natura di tipo energetico.

    Tutto è unito tutto è collegato tutto è energia cioè frequenze, in un sistema le frequenze vanno sempre in risonanza con altre simili amplificandole.
    La legge delle frequenze impone che quando le frequenze in risonanza superano un certo livello di ampiezza l'intero sistema viene trascinato alla stessa frequenza. Basta poco per ribaltare un sistema di frequenze.

    Questo spiega la centesima scimmia al contrario in cui il sistema è basato sull'impedire l'altra centesima scimmia quella a noi favorevole.
    VINCIAMO NOI.
    Gianni

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