lunedì 17 dicembre 2018

Mind Uploading: è possibile trasferire la propria coscienza in un computer?

Fresco della visione di Altered Carbon, la nuova serie fantascientifica che sta spopolando su Netflix, mi sono chiesto se in linea teorica e con riscontri pratici fosse possibile trasferire la propria coscienza o comunque il proprio cervello in un computer o in un altro corpo, come in effetti viene descritto nella serie.

Pensavo fosse fantascienza ma in realtà non lo è poi così tanto: questo processo ha un nome e si chiama: ”mind uploading”. 

Ovviamente è un tema complesso lontano “anni luce” dalla nostra dimensione temporale e dall’idea di poter trasferire il nostro cervello in un computer ma stando alle prospettive di alcuni scienziati e sostenitori di questa teoria non saremmo poi così lontani dalla realizzazione pratica di questo processo ed in un futuro prossimo potremmo davvero trasferire il nostro cervello in un altro corpo o in una macchina ...


Cominciamo dalle basi

Il termine mind uploading viene dall’inglese e significa letteralmente caricamento della mente, quindi si tratta una vera e propria emulazione del cervello tramite l’ipotetico trasferimento o della copia di una mente umana cosciente da un cervello a un substrato non biologico (un computer o macchina).

Riassumendo e spiegando il tutto in termini più semplici il processo prevede una scansione e mappatura del cervello umano e la copia dello stesso (nello stato in cui si trova) in dispositivo di calcolo o in un sistema di informatico.

I futurologi o comunque i sostenitori di questo processo sono convinti che sia lo “step” finale per il raggiungimento degli obiettivi della neuroscienza ed ovviamente su questo tema particolare e controverso si dibatte su ogni fronte annoverando scienziati a favore e studiosi contrari per motivi che sono giustamente validi per ogni fazione. Il mind Uploading viene quindi trattato in pubblicazioni di ricerca riguardanti l’intelligenza artificiale come un approccio serio e potente all’intelligenza artificiale. Secondo i futurologi e per i sostenitori dei movimenti transumanisti il mind uploading è una tecnologia che rappresenta un’importante possibilità di estensione della vita e di una successiva immortalità.

Dal mio personale punto di vista credevo che fosse davvero un processo fantascientifico e lontano invece studiando e leggendo questo processo per poter scrivere con maggiore minuziosità l’articolo ho notato che moltissimi programmi e team di scienziati si stanno impegnando molto per raggiungere questo obiettivo.

A questo punto appurato quindi che esiste la possibilità di un processo simile e che vari scienziati sono al lavoro per renderlo possibile, la vera domanda: è cosa lo rende attualmente impossibile? Quali sono le potenziali limitazioni che lo impedirebbero?

Scaviamo più a fondo e capiamo perché non è ancora possibile.

Uno dei primi problemi è rappresentato dal punto di vista filosofico dell’argomento in quanto l’identità coscienziale è legata a una sorta di unicità dell’individuo ed è ciò che rende unico ogni essere umano e annullerebbe quindi il “senso di sé”! Il secondo problema è legato alla fisica quantistica in quanto non si sa quale siano gli effetti dei fenomeni quantistici legati alle funzioni celebrali che un eventuale trasferimento comporterebbe nel nostro cervello. Infine il terzo problema è di natura teorica e strettamente legato all’informatica come la conosciamo adesso e ai limiti della nostra tecnologia. Non sappiamo se i limiti strutturali dell’informatica siano adatti al trasferimento di un qualcosa di così esageratamente complesso come il nostro cervello in una macchina: esistono delle limitazioni fisiche e tecnologiche che impediscono attualmente la costruzione di apparati e macchine sufficientemente complesse ed adeguate a contenere una specifica coscienza.

MI spiego con un esempio: immaginiamo che il nostro cervello contiene circa 86 miliardi di cellule nervose (neuroni), ciascuna singolarmente legata ad altri neuroni per mezzo di connettori chiamati assoni e dendriti.

I segnali che percorrono le giunture (sinapsi) di queste connessioni vengono trasmessi tramite il rilascio e il rilevamento di sostanze chimiche note come neurotrasmettitori. Si è concordi nel credere che la mente umana sia in gran parte una proprietà emergente dell’elaborazione delle informazioni di questa rete neurale.


Se facessimo un esempio pratico del concetto che ho spiegato sopra, questa implementazione in parallelo richiederebbe dei Super-Computer potentissimi per ciascuno dei cento miliardi di neuroni e ciascuna delle 100.000 miliardi di sinapsi. Parliamo quindi non di un solo super computer ma una rete di super computer o reti neurali artificiali dalle potenzialità enormi (molto più grandi anche degli attuali super computer) connessi tra di loro.

In una soluzione meno futuristica e più tangibile, utilizzando il sistema del time- sharing, è possibile l’emulazione sequenziale di diversi neuroni con lo stesso supercomputer, in questo modo ridurremmo drasticamente le dimensioni e potremmo immaginare di emulare il cervello di un animale complesso come un mammifero ma risulterebbe operante a una velocità inferiore rispetto a quella del cervello biologico.

Ma tutto questo a che scopo?

Dopo aver enunciato con non poche difficoltà il concetto passiamo agli sviluppi che potrebbe avere un sistema del genere che trasmette il nostro cervello in un computer. Parliamo di infinite possibilità tra cui viaggiare nello spazio, conoscenza e sviluppo di esistenze multiple o parallele, estensione della vita fino a quasi all’immortalità.

Gli effetti negativi ovviamente sono tanto legati soprattutto alla capacità computazionale del singolo che potrà avere o alla peggiore all’ipotesi delle menti simultanee per sfruttare e studiare con esperimenti controllati altri esseri in condizioni diverse.

Inoltre individui più dotati di altri porrebbero sfruttare il privilegio che dispongono creando un’esperienza soggettiva del tempo ben maggiore rispetto ad altre ma nello stesso tempo reale, o potrebbero essere in grado di eseguire più copie di loro stessi o di altri, e quindi produrre più servizi e diventare ancora più ricchi. Altri potrebbero soffrire della mancanza di risorse computazionali e mostrare un comportamento al rallentatore.

Un futuro strano e controverso quello che ci si para di fronte e noi di Killbit abbiamo voluto spiegare e argomentare una piccola parte di esso. Se avete dubbi e curiosità vi consiglio come ho già scritto nell’introduzione di vedere la serie TV “Altered Carbon” che vi fornirà la giusta chiave di lettura per interpretare meglio quello che scritto in questo articolo.

Scritto da lex963

5 commenti:

  1. Forse qui https://www.riflessioni.it/esoterismo/signori-volonta-potere.htm c'è una possibile risposta.

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  2. Secondo me la cosa non è possibile.

    La memoria, i ricordi sono non locali, cioè non risiedono nel cervello ma altrove. E' stato provato che il DNA è molte cose, compreso un computer solitonico, una antenna e un dispositivo che apre micro collegamenti con l'altrove, scoperta russa.

    Cosiderato la cialtroneria della scienza moderna e i suoi sacerdoti, qualsiasi cosa che distragga viene ben finaziata.

    Gianni

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  3. Anche secondo me la cosa è umanamente impossibile e rimane un qualcosa legato esclusivamente al Mondo della Fantascienza,ma assolutamente non attuabile nella Realtà.Sopratutto e questo è secondo me il motivo principale perché,almeno secondo la Fisica Quantistica,la nostra Coscienza che contiene tutto il nostro vissuto su questa Terra,sarebbe un Energia autonoma e quindi separata dall*organo che noi chiamiamo cervello e sarebbe quindi impossibile trasferire quelli che sono i nostri ricordi,i nostri sentimenti e le nostre emozioni in un freddo mezzo informatico chiamato Computer.Emilio

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  4. Per quanto può valere.
    Stando a notizie trapelate, ammesso che siano vere, le èlite usando tutto il possibile hanno tentato di imprigionare l'anima o averne il controllo e non ci sono riusciti.

    Sarebbe come dire che qualcuno è più potente di Dio.
    Non lo credo proprio. Se fosse possibile è la fine di ogni evoluzione l'intera galassia e oltre verrebbe controllata come un dio da forme create da Dio stesso.

    Suppongo che Dio qualunque cosa sia non è un deficiente stordito.

    Gianni

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  5. prporrei invece lo studio di un metodo x dare una coscenza ad una grossa parte dell'umanità, insediatasi soprattutto nei centri di potere della societa, che quotidianamente dimostra invece una completa incoscenza, con il risultato di vederci sterminati tutti ben prima di avere conoscenze e mezzi tecnologici da trasmettere la nostra imbecillità ad una macchina.

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