sabato 1 dicembre 2018

5 Dicembre 1952, The Big Smoke

Ciò che l'esperienza e la storia insegnano è questo: che uomini e governi non hanno mai imparato nulla dalla storia, né mai agito in base ai principi da essa edotti. 
(Georg Wilhelm Friedrich Hegel)

Il 5 Dicembre 1952 una cortina di smog avvolse le strade di Londra. Nessuno si sorprese, la città era abituata alla cappa grigiastra di inquinamento e nebbia che oscurava il cielo. Probabilmente, per i londinesi, gli effetti collaterali del massiccio utilizzo del carbone erano il prezzo da pagare in cambio dei posti di lavoro legati all'industria e al comfort delle loro abitazioni. 

Ma quel giorno del 1952, quel prezzo lievitò. Ciò che accadde scaturì in uno dei più gravi disastri ambientali del Regno Unito, ricordato con il nome di Big Smoke (il Grande Smog), evento che diede impulso alla moderna coscienza ambientalista.

Il 6 Dicembre il cielo si fece giallo, l'aria divenne fetida e irrespirabile, e la visibilità sulle strade si ridusse a pochi metri. Nessun mezzo fu più in grado di circolare, solo la metropolitana rimase in funzione. Le autorità chiusero scuole, teatri, cinema e aeroporto. Nei giorni che seguirono, la situazione restò pressoché immutata.

Il 10 dicembre il Grande Smog cessò, lasciando dietro di sé un bilancio catastrofico. 150.000 persone furono ospedalizzate, 12.000 morirono in seguito a gravi infezioni dell'apparato respiratorio e/o ipossia per essersi esposte all'aria ....



Quattro anni dopo, malgrado le resistenze del Primo Ministro Winston Churchill, il Governo del Regno Unito emanò il Clear Air Act con l'intento di limitare le emissioni in aria di sostanze inquinanti, imponendo la costruzione di nuove fabbriche al di fuori del centro della città e, tra le altre misure, aumentando l'altezza dei camini. 

Il Clear Air Act fu uno dei primi provvedimenti legislativi a riconoscere la gravità del problema dell'inquinamento dell'aria. A esso ne seguì un altro nel 1968, successivamente ai nuovi episodi di nebbie di smog che si verificarono tra la fine degli anni '50 e l'inizio dei '60.

Facendo un passo indietro nel tempo, verrebbe da chiedersi se quella non fu una tragedia annunciata. Perché già nel 1905, in un convegno che si tenne proprio a Londra, per la prima volta furono evidenziati i rischi dell'inquinamento atmosferico legati a fenomeni climatici che si manifestavano durante i mesi più freddi, quando la nebbia tratteneva gli inquinanti nelle sue minuscole gocce, ingabbiandoli negli strati più bassi dell'atmosfera. Fu a quel convegno che nacque il termine smog - dalla fusione delle parole smoke (fumo) e fog (nebbia). Per dare una definizione più tecnica, una sorta di "aerosol" in cui le particelle umide dell'aria incorporano polveri sottili (PM10) e ultrasottili (PM2.5) derivanti dalla combustione di carbone, biomasse, benzina e altri inquinanti. Il rispettivo superamento della soglia di 40 e 25 mcg per metro cubo d'aria rende queste polveri pericolose per l'uomo.

Cosa accadde e perché, durante quei cinque interminabili giorni del 1952?

Ebbene, per una serie di coincidenze, le sostanze inquinanti che di solito avvolgevano Londra si trasformarono in un mix letale. Furono giorni molto freddi, le stufe a carbone per il riscaldamento delle abitazioni lavorarono a pieno regime e le loro emissioni andarono a sommarsi a quelle delle ciminiere industriali.

Un quanto mai intempestivo anticiclone delle Azzorre portò sulla città una cappa d'aria calda che intrappolò al suolo quella fredda, impedendo la ventilazione. In sostanza si formò un'inversione termica che limitò il rimescolamento verticale dell'aria. La formazione della nube tossica che gravò nel cielo londinese fu caratterizzata dalla presenza di varie sostanze. Tra queste, il biossido d'azoto e il biossido di zolfo, i quali, interagendo in quelle particolari condizioni atmosferiche, si trasformarono in solfato. E' dimostrato che la nebbia di quei giorni fu densa di solfato - un componente del particolato, prodotto dalla combustione di combustibili fossili nonché principale agente chimico delle piogge acide.

In base agli studi effettuati in seguito a quella catastrofe è emerso che in presenza di determinate condizioni atmosferiche, un evento come quello di Londra del 1952, oggi potrebbe manifestarsi ovunque, nei cieli della Cina (dove si trovano 16 delle 20 città più inquinate al mondo e dove secondo uno studio del Berkeley Earth statunitense muoiono circa 4.000 persone al giorno), in India, oppure a Milano o nella pianura padana dove i parametri di PM10 e PM2.5 insieme al monossido di carbonio, biossido di azoto e di zolfo, sforano spesso i limiti consentiti stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. 

Secondo quanto pubblicato nel rapporto del 2016 (relativo all'anno 2013) sulla qualità dell'aria da parte dell'Agenzia europea dell'ambiente, in Europa sono 467.000 i decessi su base annua imputabili all'inquinamento.


Quanto alla Cina, pare che in seguito agli studi compiuti sul Big Smoke, abbia ridotto le emissioni di biossido di azoto e ammoniaca proprio per evitare la formazione di solfato, anche se con gli altri inquinanti non se la sta cavando troppo bene. Si pensi che a Pechino, in alcuni periodi dell'anno, la densità delle polveri sottili tocca i 300/400 mcg per metro cubo d'aria.

Londra oggi

Circa un anno fa, nell'aprile del 2016, il livello di inquinamento della città si innalzò a causa di una nuvola di sabbia e polvere del Sahara che colpì il sud-est del Regno Unito. Quella nuvola non dipese solo da fenomeni naturali bensì anche dal biossido di azoto derivante dai fertilizzanti utilizzati in agricoltura (come sostenuto dagli studi del Centre for Ecology and Hydrology), unitamente ai gas di scarico dei veicoli e a quelli derivanti dalla combustione delle biomasse. Nei primi 8 giorni del 2016, Londra superava i limiti legali dell'inquinamento per l'intero anno. Nel centro della città più di 3.000 decessi all'anno sono attribuibili a cause ambientali. Gli studiosi del King's College, che si occupa di monitorare quotidianamente la situazione dell'ambiente, hanno previsto che in mancanza di misure significative i livelli di inquinamento si estenderanno ulteriormente. Gli attivisti ambientali chiedono a gran voce misure urgenti, la cui attuazione è prevista dal Comune entro il 2025 - carburanti a impatto zero per i mezzi pubblici, introduzione massiccia di mezzi elettrici e stanziamento di fondi per la promozione e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. Ma fino ad allora?

Al momento le particelle di PM2.5 sono in crescita in 30 quartieri su 33 - il PM2.5 è da attribuire ai motori diesel, all'agricoltura, al traffico navale e da ciò che viene soffiato sul Regno Unito dall'esterno. Il Comitato sugli Effetti Medici degli Inquinamenti Atmosferici stima che le morti premature causate dagli agenti inquinanti nel paese potrebbe addirittura raggiungere le 60.000 unità all'anno.

E' insensato continuare a confidare nel mito di una crescita illimitata, misurata in base a quel Dio-feticcio che è il prodotto nazionale lordo: una crescita che oltretutto provoca (in termini di rifiuti, desertificazione, inquinamento, consumo del territorio, eccetera) ingenti costi sociali. 
(Antonio Cederna)


Conclusione

Dalla rivoluzione industriale in poi, l'inquinamento è stata una costante in crescendo che ha causato enormi problemi sanitari e ingenti costi sociali. Il mondo, inseguendo la logica del profitto, non si è preoccupato che di mercato, produttività e competitività. La tragedia del 1952 di Londra non fu sufficiente a far maturare una volontà politica a livello europeo per arginare il fenomeno, ma se allora i tempi potevano essere prematuri, ora, anche a causa dei mutamenti climatici degli ultimi anni, la consapevolezza di dover invertire la rotta è maturata su scala globale. 
Purtroppo, però, il rispetto dei protocolli internazionali di sostenibilità ambientale che si sono susseguiti nel tempo non ha sempre trovato un riscontro tangibile. L'appeal dell'economia pare essere più forte di una sana cultura volta a preservare la vita umana e quella del pianeta. E ce lo dimostra, in queste ultime settimane, la politica del nuovo Presidente americano che già in campagna elettorale aveva definito le teorie sul cambiamento climatico una «bufala». «Con me si mette fine alla guerra al carbone» ha dichiarato Donald Trump, intenzionato a smantellare le politiche ambientali del suo predecessore.

I ridicoli quanto inefficaci provvedimenti sporadici dei singoli paesi - come ad esempio il blocco domenicale una tantum della circolazione dei mezzi privati dello scorso febbraio in alcune Regioni italiane - sono la dimostrazione che si continua a speculare sull'ambiente. Viene quasi da pensare che in occasioni come quella, il nostro paese si preoccupi più delle sanzioni UE per gli sforamenti del particolato che della salute dei suoi cittadini.

Eppure la nostra Costituzione riconosce il diritto alla salute definendolo un diritto fondamentale dell'individuo. Diritto che avrebbe dovuto uscire rafforzato dalla Legge del 22 maggio 2015, che introduceva nel codice penale un nuovo titolo dedicato ai "Delitti contro l'ambiente". E che ambiente e salute vadano a braccetto, non è un segreto per nessuno. Dulcis in fundo, un'aspra ciliegina sulla torta: se i dati che riguardano la mortalità di Londra fanno rabbrividire, meglio non guardare quelli relativi ad alcune città italiane del Nord!

Fonte: www.letturefantastiche.com

33 commenti:

  1. Al di là del discorso del Big Smoke di cui parla l*articolo che rientra ormai nel lungo Elenco dei danni e delle vittime che da sempre l*inquinamento atmosferico ha causato su questo Pianeta,mi trovo totalmente d*accordo con il giudizio che il grande filosofo tedesco Hegel da dell*incapacita e dell*ottusita umana di prendere atto e di fare tesoro degli errori commessi nel Passato.Ed è questa,sinceramente,la ragione che mi lascia più stupito e perplesso e mi induce a pensare che forse uno dei più famosi Contattisti Alieni del secolo scorso,mi riferisco al grande Contattista Siciliano Eugenio Siracusa,avesse ragione,quando parlava di una vera e propria patologia genetica che avrebbe colpito,in alcuni momenti della sua Storia,una parte dell*Umanita*e alterandone le sue facoltà mentali l*aveva condotta,spesso e volentieri,non solo a inquinare il Pianeta,ma anche sulla strada della Follia della Guerra,rischiando così anche la sua Autodistruzione,Anche perché essendo io pacifista convinto,rifiuto categoricamente e con me milioni di persone di questo Mondo che la piccola particella chiamata Uomo,dotata di intelletto e di raziocinio,debba risolvere i suoi conflitti terreni spesse volte in un bagno di sangue,quando invece,facendo uso e tesoro della sua capacità di riflettere e di ragionare,potrebbe risolverli tranquillamente in maniera totalmente pacifica.Ma purtroppo e questa è la triste realtà,gli abominevoli errori del Passato non hanno insegnato nulla all*uomo di questa Terra.Emilio

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    1. Io non accetto questo mondo di Dio nel suo risultato finale.
      Non è che io non accetti Dio, comprendimi bene, ma il mondo da lui creato non lo accetto e non posso accettarlo.
      Fyodor Dostoevskij

      Mi trovo pienamente d'accordo.

      Gianni

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  2. Dostoevskij ha detto tante belle cose... ma qui si vede la debolezza del grande uomo.
    Il mondo va prima accettato com'è e poi cambiato. Dal buio nasce sempre il sole ... ricordate l'andamento ondulatorio della fisica quantistica??!

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  3. Un giorno lontano nel tempo e nello spazio il Creatore sentendosi solo decise di creare tutto ciò che esiste e prendendo atto di aver fatto un buon lavoro si complimentò con se stesso,poi decise di creare anche l*uomo e si penti*amaramente.A voi le conclusioni.Emilio

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    1. Emilio mi trovi d'accordo forse hai ragione, gli umani hanno qualcosa di sbagliato per dote di nascita.

      Atunis sono 5-6 mila anni che le persone accettano il mondo e tentano di cambiarlo in qualche modo e il risultato lo vedi da te.

      Per come la vedo io accettare il mondo così come è e poi cambiarlo è quello che l'elite vuole, intanto che le persone cercano di accettare, capire e forse agire, loro stringono sempre più il collare, fino a che non si può cambiare più nulla essendo stati trasformati in robot con il trasumanesimo.

      Gianni

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    2. Le persone FANNO FINTA DI NULLA da 5-6 mila anni! Questo è ben diverso da accettare il mondo.
      Gli umani non hanno nulla di sbagliato, hanno il LIBERO ARBITRIO e per questo sbagliano per evolvere.

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    3. Atunis il libero arbitrio a livelo di massa non esiste.

      Venendo ammaestrati fin dalla nascita all'accettazione dell'esistente il libero arbitrio viene semplicemente spento a favore del pensiero preconfezionato, è questa la triste realtà vera.

      Questo tuttavia non è una scusante per fare la pecora, il libero arbitrio e il pensiero proprio sono sempre li che aspettano inutilmente.

      Gianni

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    4. Il libero arbitrio c'é e non si spegne. Sei comunque te che scegli di spegnerlo.
      Poi volevo chiedere ad Emilio:
      Se Dio è deluso dell'uomo ed è lui che lo ha creato allora é suo lo sbaglio? Ma allora sbaglia anche Dio?

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  4. La soluzione allo smog esiste e la hanno trovata i cinesi.

    A Pechino in seguito smog continuo che impediva di vedere il cielo, hanno installato un gigantesco schermo in cui viene priettato il sole e cielo azzurro.

    E' il futuro che ci aspetta a meno di qualche evento inatteso.

    Gianni

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  5. Dio non ha sbagliato perché ha lasciato all*uomo il libero arbitrio e quindi la facoltà di fare della sua vita il Tempio del Bene o quello del Male.E quindi il suo pentimento per averlo creato non è riferito a tutti gli uomini ma solo ed esclusivamente a quelli che tradendo il suo Amore hanno scelto la via del Male.Emilio

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    1. Emilio il problema vero è che i cattivi pur essendo una insignificante minoranza hanno tutto il potere e lo usano a nostro danno.

      Libero arbitrio??????
      Che libero arbitrio ha una donna islamica che è per la loro cultura bestiame con scarsi diritti.
      E i poveri che fanno la fame per ingrassare i ricchi.
      Potrei continuare a lungo.
      Il libero arbitrio se non lo puoi esercitare è solo una presa in giro divina, quale che sia il Creatore.

      Gianni

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    2. Queste sono circostanze di vita. La donna islamica può comunque scappare e andare in un altro paese. Il povero può comunque cercare di far soldi anche se molto difficile. Il libero arbitrio riguarda le scelte che fai ogni secondo.
      Quindi c'é ed è fondamentale.

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    3. X Emilio. Se Dio ti lascia scegliere tra bene e male, o Dio é crudele o lo fa per il tuo bene?

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  6. Gianni,in questo Mondo non esiste solo quella minoranza di cattivi che tu citi,ma esiste anche e per nostra fortuna anche una grande maggioranza di buoni e quindi alla fine il potere viene,secondo me,diviso e esercitato equamente.La mancata esercitazione del libero arbitrio come tu stesso mi fai notare non dipende certo da Dio ma da altri uomini che trattano male le donne e i poveri e quindi la colpa è come al solito sempre e soltanto degli errori dell*uomo.Emilio

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  7. La possibilità di sbagliare l'ha creata Dio! C'é qualcosa che non torna in quello che dite!

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  8. Premesso che il Male su questa Terra e quindi tutto ciò che ne è la diretta conseguenza non è stato certamente creato da Dio che è solo e semplicemente Amore,ma è stato instaurato invece dal suo Antico Avversario che lo rappresenta in questo Mondo.La possibilità di sbagliare l*ha creata Dio,quindi anche la possibilità di scegliere tra bene e male,ma lo ha fatto non per crudeltà ma bensì per mettere alla prova l*Amore dell*uomo nei suoi confronti e dare così modo un giorno alla sua Anima di salvarsi e ad avere diritto di accesso nel suo Regno di Luce e di Amore.Emilio

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  9. Quindi il Cristianesimo é una religione politeista stile zoroastrismo/mazdeismo dove si hanno due divinità contrapposte, una benigna e l'altra maligna. Non mi risulta.

    Per il resto...

    Se mi confermi che Dio ha creato la possibilità di scegliere per mettere alla prova l'uomo e se Dio mi dici che è buono, allora la scelta probabile del male é buona o meglio, é a buon fine! Perché Dio lo fa per il nostro bene!

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  10. Secondo me in tutta questa questione i conti non tornano.

    Emilio dice cose sensate e anche Atunis dice cose sensate, il loro pensiero è ampiamente condiviso da molti per cui come stanno le cose?

    In qualunque modo la si veda appare chiaro che qualcosa sfugge e che probabilmente abbiamo torto tutti, io non ho risposte solo domande.

    Gianni

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  11. Si ci sono molti dubbi, ma una cosa é certa (per me!):
    Bene e male sono le due facce della stessa medaglia.
    Qualcuno ha voluto che noi vedessimo entrambe le facce PER VEDERE LA MEDAGLIA COMPLETA.
    Rifletteteci...
    Questo è il motivo per cui dobbiamo accettare il male che c'é.
    Questa è la vera alchimia.

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  12. Atunis purtroppo le due facce della medaglia la vedono in pochi.
    La massa è troppo impegnata a seguire le seduzioni del mondo o troppo impegnata a sopravvivere per vedere oltre la punta del loro naso.

    In ogni caso sono problemi loro non nostri, ognuno è solo nella ricerca della saggezza.

    Gianni

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  13. Io ho imparato a vederla in modo olistico. Tutti facciamo parte della massa. Se ci riteniamo più abili o saggi allora abbiamo il diritto e il dovere di condividere la nostra sapienza per una evoluzione collettiva.
    Io cerco sempre di non dividere (dia-ballo = separare,dividere = diavolo) ma di unire.

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  14. Dedicata a Atunis e Gianni,ai miei compagni di viaggio sulla via della Conoscenza.................Al di là di tutto ciò che vediamo,sentiamo,esiste un altra Dimensione,un Universo sconfinato che avvolge la nostra Vita,è da la*che veniamo ed è la che faremo ritorno.Nessun Paradiso oltre le nuvole,un mondo reale come il nostro.C*e*un tunnel,al di là del quale si intravede una Luce e poi nessuna fine e nessun inizio ma un unico Eterno flusso temporale.Lentamente il nostro sguardo si solleverà e ci apparirà un Universo con tutte le sue creature,perché la Vita non ha mai fine.Emilio

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  15. Emilio ti ringrazio per il compagno di viaggio ed è proprio questo che siamo.

    Quello che dici è totalmente condivisibile con una aggiunta importane.
    Lo sguardo lo si può sollevare da vivi e vedere le cose che hai menzionato. E' l'identificazione con il corpo l'ostacolo che impedisce visioni migliori, ma con il lavoro interiore si può riuscire.

    Gianni

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  16. Compagni di Viaggio... Cavalieri del Graal...

    Vita e morte altri due contrari, altre due facce della stessa medaglia che é l'eterno...

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  17. Sono d*accordo perché il nostro errore più grande è sempre stato proprio quello di identificarci solo e soltanto in un corpo materiale e corruttibile,quando invece e*su questo sono d*accordo un po’ tutti,sia le Religioni,i Movimenti di Pensiero e adesso sembra che anche la Scienza,in particolare quella Quantistica,lo abbia capito,noi siamo molto di più di un pezzo di carne e quindi nulla ci è precluso,neanche il poter intravedere,attraverso appunto un mirato e profondo lavoro interiore,dimensioni esistenziali diverse da quella in cui viviamo.Per farla breve e per come la vedo io,ma posso anche sbagliare,noi non siamo esseri materiali alla ricerca di un esperienza di tipo spirituale,ma al contrario siamo esseri spirituali che vivono su questa Terra un esperienza di tipo materiale e destinati per questo a ritornare un giorno la*da dove veniamo,dalla Fonte Originaria di tutte le cose visibili e invisibili.Emilio



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    1. Emilio tutto lascia supporre che siamo esseri spirituali che stanno esplorando la realtà a 3D.

      Va considerato che probablmente hanno ragione le tradizioni che affermano che viviamo un sogno e chi dice che è tutto un ologramma dinamico.

      Noi percepiamo solo le frequenze del visibile.
      La reltà è fatta di campi di energia (vibrazioni) che non vediamo, il cervello ricostruisce una realtà non esistente e a tutti gli effetti virtuale, la solidità è solo repulsione elettrostatica per cui non tocchiamo nulla.
      Anche i colori percepiti non sono quelli veri ma solo una ricostruzione del cervello, ad esempio l'acqua non è azzurra ma giallo arancio.

      Gianni

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  18. Viviamo esperienze. Questa attuale forse è la più crudele perchè basata su una non realtà, su sensi limitatissimi che ci fanno credere nella dualità e su continue pulsioni fisiche da gestire.

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  19. Credo proprio che sia così Gianni, quella che noi viviamo in questa dimensione temporale e ormai credo che lo abbiamo capito un po’ tutti,anche chi ama definirsi materialista o ateo,non è la vera Vita, ma è parte bensì di un processo evolutivo, già programmato e necessario per acquisire esperienza a livello spirituale ed avere così diritto un giorno a tornare da Colui che ci ha creati e che io amo definire come il Padre di tutti i Padri.Rispondendo ad Atunis,è vero forse anche la Vita e la Morte sono due facce della stessa medaglia e sono indispensabili per aprirci la Porta della Vita Eterna e forse anche noi,nel nostro piccolo,siamo un po’ come i Leggendari Cavalieri del Sacro Graal che cercando il Sacro Calice contenente il sangue di Gesù,erano in realtà alla ricerca della Conoscenza e della Verità.Emilio

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  20. La dualità è la chiave di tutto.
    La dualità non esiste è una creazione della mente in gran parte indotta dalla società.

    Atunis a un livello profondo siamo tutti uno, quando si inzia a capire che ogni cosa ha in se entrambi i lati tutto cambia, i cattivi diventano noi con scarsa consapevolezza e così via, è liberatorio.

    La limitazione dei sensi può essere superata e gradualmente arrivare alla percezione totale, io non ci sono ancora riuscito, solo sprazzi saltuari.

    Gianni

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  21. Non credo si possa arrivare in questa vita ad una percezione totale perché volenti o nolenti siamo vincolati dal nostro corpo materiale. Credo si debba proprio sperimentare questo nella vita attuale... bisogna provare il "guinzaglio"!

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    1. Atunis non sono assolutamente d'accordo in quel che dici.

      Il "guinzaglio" come giustamente dici, va provato altrimenti non si capisce nulla.
      Il corpo con l'identificarsi in esso è la chiave di tutto.
      Un po' tutte le tradizioni insegnano come liberarsi da questa idendificazione.

      Qualunque cosa tu sia, non sei il tuo corpo e non sei nemmeno la tua mente.
      E' in questa vita che devi arrivare alla percezione totale che porta alla libertà totale, sei qui per questo.
      Se non lo fai lo dovrai comunque fare nelle vite successive, per cui è meglio farlo ora e finirla li di questo assurdo Luna Park.

      Gianni

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    2. Qualunque cosa tu sia, non sei il tuo corpo e non sei nemmeno la tua mente.

      Sono pienamente d'accordo con te su questa frase e sul discorso di agire in questa vita. Continuo a rimanere perplesso sul resto. Come posso espandermi all'infinito se sono legato a un corpo materiale che vibra a bassa frequenza? Dovrei liberarmene! Come posso in questo universo liberarmi dalla gravità che mi porta verso il basso (inteso verso oggetti materiali quindi basse vibrazioni) sia materialmente che spiritualmente? Penso che morire é l'unico modo. Anche uscendo dal corpo (sdoppiamento), sarei comunque legato ad una memoria materiale.

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  22. Quello che dici è l'attaccamento, è questo l'ostacolo primario da superare.

    E' l'attaccamento che impedisce visioni più luminose, si comincia dal corpo perchè è facile da vedere, gradualmente si capisce che veramete il corpo è un insieme di cose indipendenti, nessuna siamo noi, è la strada della liberazione dalla normale visione del corpo che abbiamo, poi si passa a capire che tutto è un insieme di cose e nessuna è la cosa che esamini e automaticamente si passa ad una visione migliore.

    Gianni

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