giovedì 8 marzo 2018

Godi o fai finta?

Mai come oggi c’è uno sforzo pazzesco verso il divertimento, c’è una tensione immane verso la ricerca del piacere e del godere in superficie. Benissimo.
Ma tu non stai godendo, stai facendo finta.


Alla fine della festa, che comunque è una farsa, ti ritrovi vuoto e al buio.
Insegui un piacere finto e illusorio che porta con sé un grande dolore e una grande frustrazione.

La tensione e lo sforzo non possono portare vero piacere. Non c’è gioia e benessere reale in questa affannosa ansia del consumare a tutti i costi, emozioni e sensazioni comprese. Spesso la ricerca forsennata della sensazione diventa distruzione, annientamento, violenza.
Voler afferrare qualcosa nel mondo della sensazione, voler essere uguale agli altri nel consumare, sforzarsi di godere e di divertirsi, è il tentativo infantile e conformista di soffocare il disagio e la mancanza di senso che porta il Nulla.

Il Nulla avanza dentro di te, anche se non ne sei consapevole.
Si manifesta nel tuo corpo, nella tua psiche: prende la forma di ansia, o noia, o indifferenza, depressione o sensazione di svuotamento e d’inutilità. Per contrastarlo puoi provare varie strategie palliative: farti una canna, ubriacarti, scopare, buttarti nel lavoro, fare shopping, sballare, giocare alla playstation, andare su facebook, cercare di fare soldi, non stare mai fermo....


Puoi fare tutto quello che senti per colmare il vuoto, e ti invito a divertirti come credi.
Sballati, esplora, vai fuori di testa, ubriacati, scopa, urla, ingozzati di cibo, eccedi. Sul serio, a volte può aiutare.


La società dei consumi ti offre infinite possibilità per dimenticare te stesso. Ma devi entrare nel ”peccato” con consapevolezza e sapere quando fermarti. Se no sarai solo vittima delle conseguenze delle tue azioni.

Se non sei completamente rimbambito potresti anche riuscire a sperimentare il mondo della sensazione e del desiderio senza farti distruggere dai suoi artigli. E potresti addirittura accorgerti che queste cose sono in definitiva vuote, inconsistenti: è solo la ricerca di uno stimolo dopo l’altro che alla fine ti lascia svuotato e sempre insoddisfatto.

Dopo un po’ il Nulla ritorna e tu sei nei casini, perché per fuggirlo devi continuare a riempire quel vuoto con i soliti surrogati che ti danno sempre meno piacere e più dipendenza.
Tanto vale farla finita e guardare in faccia questo famigerato Nulla, invece di continuare a scappare da lui.
Prima o poi anche tu dovrai guardare in faccia il Nulla.


Il nostro tempo sta togliendoti ogni certezza consolidata.

Tutto ciò che è falso sta marcendo e la dissoluzione delle vecchie strutture della società ti sta dando una grande opportunità: trovare ciò che è indissolubilmente vero.

Per questo devi affrontare il Nulla con la spada della tua intelligenza e della tua luce interiore.
Il Nulla della disperazione, della mancanza di certezze, di una vita priva di senso, potrebbe dis-velare un altro tipo di Nulla, quello di cui tutti i mistici parlano: un Nulla che è Tutto, un Vuoto che è pieno, un Niente che ti sostiene.

Ma questo lo puoi scoprire solo se attraversi il Nulla che ti fa paura e guardi in faccia questa (apparente?) mancanza di certezze e di sicurezza che è la Vita. Richiede coraggio.
Chi si ferma è salvato.

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