lunedì 28 marzo 2016

A piedi nudi nel parco

Marion H. Arras Magnani

Esiste una nuova frontiera del giardinaggio. Nuova forse, per i non addetti ai lavori, perché in effetti di questa innovazione si parla già da tempo. Mi riferisco al Bioenergetic Landscape.

Se è vero che tutti gli esseri viventi sono in grado di emanare delle energie ciò varrà appunto anche per le piante e dato che ogni organismo propaga vibrazioni che influenzano il nostro corpo varrà anche il concetto che ogni pianta emetterà energie diverse.

Già il contatto con la natura ha degli effetti benefici sul nostro corpo e sul nostro sistema nervoso, ma i Giardini Bioenergetici vanno ancora oltre e accolgono al loro interno piante in grado di emettere le energie di cui abbiamo bisogno, di cui siamo carenti.

Si tratta chiaramente di studiare prima gli effetti che le “emissioni” di diverse tipologie di piante hanno sull’organismo umano e imparare poi a disporre queste ultime in maniera armonica senza che le vibrazioni possano annullarsi tra di esse o “stonare” incontrandosi ...


Come detto, ogni pianta ha proprietà particolari ed effetti diversi e di diversa intensità in base alla distanza e alla loro collocazione. Per fare alcuni esempi potremmo dire che l’agrifoglio come anche il tiglio hanno una influenza del tutto positiva sul sistema nervoso. Il melograno, il ciliegio e il leccio vanno invece ad influenzare il sistema circolatorio regolando anche i battiti cardiaci. L’alloro agisce rinforzando le difese immunitarie mentre il rosmarino ha un effetto positivo sul fegato.

Studiare dunque l’effetto di ogni singola pianta è utile per progettare la loro collocazione all’interno di un giardino. Sarebbe controproducente disporre degli arbusti che tendono a combattere la bassa pressione accanto ad uno che invece provoca l’effetto contrario. Passeggiare in un giardino bioenergetico diventa in questo modo un modo di curarsi più naturale possibile.

Il paesaggismo bioenergetico permette inoltre di godere delle proprietà benefiche dei vegetali anche a decine di metri di distanza.


Un esempio in Italia, forse il primo ad essere stato creato seguendo di parametri del Bioenergetic Landscape,è il Giardino del Castello Quistini che si trova in provincia di Brescia. Ad occuparsi della realizzazione di quest’ultimo sono stati l’eco designer Marco Nieri e l’architetto Chiara Oldoni. Sebbene ad un primo sguardo esso possa apparire come un normalissimo giardino il progetto ha seguito delle regole ben precise.

Marco Nieri ha collaborato con il Professor Aldo Zechini d’Aulerio, docente di patologie vegetali alla facoltà agraria di Bologna effettuando una serie di misurazioni sull’elettromagnetismo associato alle diverse specie.

La prossima volta che sceglierete una pianta per il vostro giardino lo farete forse con un occhio più attento alle vostre necessità. Una cosa importante da dire è che la maggior parte delle piante mediterranee possiede qualità positive al livello elettromagnetico.

Con ogni probabilità anche gli antichi conoscevano queste proprietà delle piante dato che alcune specie di alberi erano oggetto di culto come ad esempio la quercia che non soltanto ha ottime capacità benefiche sull’apparato endocrino e circolatorio, ma era il simbolo della forza. Era inoltre un albero oracolare dal potere taumaturgico, era al centro dei Nemeton, dei Celti e del Lucus Romano.

Con gli anni abbiamo forse dimenticato che spesso è la proprio la natura a fornirci la cura per i nostri malesseri; sarebbe opportuno ricominciare a guardare alle piante che ci circondano come fonte di salute e benessere e non solo sfruttandone le proprietà con tisane e decotti, ma semplicemente avvicinandoci alla natura con una antica consapevolezza e facendoci cullare dalle onde silenziose di quest’ultima.

Fonti:
LAVORINCASA (arch. Valentina Caiazzo)
FUORICASA (Andrea Bianchi)

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