Catherine
"L'apatia e la tolleranza sono le ultime virtù di una società morente".
Aristotele
di Vincent Pisano
Come disse il grande Tortora: “Dove eravamo rimasti?”
Chi non si è mai posto almeno 5 delle seguenti domande:
1. Perché Facebook e tutti gli altri Social Networks sono gratuiti?
2. Perché WhatsApp costa meno di un dollaro l’anno?
3. Perché Zuckerberg ha comprato WhatsApp a 19 miliardi di dollari?
4. Perché l’ADSL è economicamente alla portata di tutti?
5. Perché il costo globale della telefonia mobile è calato sensibilmente?
6. Perché apps e software sono in continuo aggiornamento?
7. Perché il famoso “Muletto” non è più perseguitato come un tempo?
8. Perché i nostri 2 Giga mensili ostentati dalle offerte internet wireless si esauriscono presto?
9. Perché riempiamo il nostro portafoglio di tessere sconti e carte fedeltà?
10. Perché cresce la gratuità di Carte di Credito, Bancomat e Carte Servizi varie?
11. Perché i nostri PC diventano sempre più lenti e affaticati, malgrado potenza e prestazioni sempre crescenti? ...
13. Perché ci sono molti antivirus gratuiti e sempre più sofisticati?
14. Perché il web è zeppo di servizi gratuiti?
15. Perché la connessione a Internet assorbe tanti Giga anche se non stiamo operando al PC?
16. Qual è la contropartita di apps e software gratuiti che installiamo da Internet?
17. Perché un PC o un telefonino o uno smartphone di ultimo grido diventano presto obsoleti?
18. Perché gli evasori del Canone RAI sono aumentati, ma la RAI non li insegue quasi più?
19. Perché stanno scomparendo del tutto i negozi alimentari e ortofrutta?
20. Perché importiamo prodotti che nel nostro Paese vengono letteralmente buttati via?
21. Perché molte banche ci incoraggiano ad aprire conti a condizioni favorevolissime?
22. Perché importiamo prodotti che nel nostro territorio buttiamo via?
23. Perché non decollano le energie alternative?
24. Perché nei Paesi più ricchi c’è più povertà?
25. Perché molti Paesi continuano a indebitarsi, ma vengono tuttavia rifinanziati?
26. Perché la crisi di un colosso bancario americano ha innescato una crisi monetaria mondiale?
1. Possiamo fare a meno di un conto corrente?
2. Possiamo fare a meno del Bancomat?
3. Possiamo fare a meno dell’automobile?
4. Possiamo fare a meno dell’ADSL, o comunque di Internet?
5. Possiamo fare a meno della TV?
6. Possiamo fare a meno di un cellulare?
Naturalmente tale domanda ha lasciato in sospeso alcuni fedeli e nuovi lettori del GBN, molti dei quali, i più affezionati, continuano a chiedermi di continuare quest’analisi e approfondire il tema.
E’ un’analisi puramente giornalistica che si attiene a fatti, opinioni e circostanze, poi, come disse Manzoni. “Ai posteri l’ardua sentenza”.
“Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto”
(Horacio Verbitsky, Un mundo sin periodistas, 1997).
Vedremo dunque come determinate cose, che prima non vedevamo, verranno alla luce, “illuminate” da una possibile verità solare e obiettiva, senza dietrologia indotta.
Poco tempo fa, uscito dal lavoro, in corsa verso la fermata del treno, ha ceduto la suola di gomma para della mia scarpa destra all’incedere veloce e marcato della mia andatura stile milanese. I disagi susseguenti, durante la percorrenza del chilometro lanciato verso la stazione ferroviaria di Porta Garibaldi si possono immaginare: pozzanghere laghiformi inzuppanti la pianta di quel piede sempre meno protetto.
Vedremo dunque come determinate cose, che prima non vedevamo, verranno alla luce, “illuminate” da una possibile verità solare e obiettiva, senza dietrologia indotta.
Poco tempo fa, uscito dal lavoro, in corsa verso la fermata del treno, ha ceduto la suola di gomma para della mia scarpa destra all’incedere veloce e marcato della mia andatura stile milanese. I disagi susseguenti, durante la percorrenza del chilometro lanciato verso la stazione ferroviaria di Porta Garibaldi si possono immaginare: pozzanghere laghiformi inzuppanti la pianta di quel piede sempre meno protetto.
Durante il viaggio di ritorno in treno telefono alla mia compagna, piede destro gocciolante e dolorante per il chilometro zoppicante in tacco-punta … punta, e le racconto questa piccola disavventura in tutta la dinamica. La sera a casa poi, come di consueto, mi sono connesso a Internet e ho scaricato la posta. Ebbene, con mia grande sorpresa, trovo su due dei miei quattro accounts un bel po’ di messaggi pubblicitari inerenti … Scarpe! ma com’è possibile? Mi hanno pedinato nel mio zoppicare anti-pozzanghere? Telecamere connesse a Internet? Qualcuno mi ha iscritto a Zalando a mia insaputa? L’ennesima coincidenza?
Niente di tutto ciò. Non ho WhatsApp, il mio smartphone non è sotto controllo (almeno spero!), la connessione dati è sempre disattiva (tranne quando mi serve, ovviamente) e … ho cambiato numero telefonico e scheda da non molto: si chiama phone-sniffin, realizzato sulla scia di un sistema di spionaggio telefonico denominato Echelon, ovvero il Grande Fratello Elettronico Globale: opportuni filtri software individuano parole chiave ripetute nel corso della telefonata, incrociano il numero telefonico con i dati dell’utente (presenti in un migliaio di banche dati in tutto il mondo) senza dover ascoltare la telefonata, quindi senza violare alcuna privacy: questi demoni software individuano dunque l’email (o le emails) e tutte le sue iscrizioni a servizi web (e non) annesse al soggetto parlante, inviano tali dati opportunamente “pacchettizzati” ad aziende compatibili con le parole chiave individuate, poi quest’ultime provvedono a veicolare offerte più o meno accattivanti gli indirizzi di email così individuati.
Ma andiamo per ordine e, senza entrare in spiegazioni tecno-fantascientifiche, facciamo un paio di riflessioni sui vari fronti tecnologici.
Anche se nessuno dei cinque paesi coinvolti ha mai ammesso ufficialmente l’esistenza di questo accordo, Echelon, spiega Nicky Hager, ricercatore neozelandese, intervistato a Radio Anch’io (RAI) nel 1999, “è il prodotto di decenni di intensa attività spionistica in funzione antisovietica”.
Con una differenza. Scrive il rapporto Stoa: “Diversamente dalla maggior parte dei sistemi di spionaggio elettronico sviluppati durante la guerra fredda, Echelon è progettato principalmente per obiettivi non militari: governi, organizzazioni, aziende , gruppi e individui, praticamente in ogni parte del mondo”.
1) Echelon intercetta ogni tipo di comunicazioni nelle stazioni dislocate nei 5 paesi coinvolti: telefonate, fax, e-mail.
2) Le agenzie di intelligence utilizzano una lista di parole chiave, tra cui nomi di persone, di paesi, di organizzazioni.
3) I computer delle singole basi di intercettazione, conosciuti col nome di “dizionari”, contengono le parole chiave e le utilizzano per selezionare i messaggi interessanti.
4) Gli analisti a Washington, Ottawa, Cheltenam, Canberra e Wellington selezionano una categoria e controllano quanti messaggi ha registrato Echelon usando una determinata parola chiave.
5) Dopo scavano nella mole dei messaggi intercettati finché trovano qualcosa che richiede maggiore approfondimento e lo inoltrano ai superiori.
“Spiano anche le telefonate alla nonna”, continua Nicky Hager durante la sua crociata, nel suo intervento nella trasmissione di Rai Radio 2, Il cuore e tesoro di Echelon, però, è rappresentato dai “dizionari”, i computer in cui ogni giorno finiscono i milioni di messaggi intercettati: collegati in rete, permettono alle diverse stazioni di ascolto di funzionare come un tutto integrato. “Ogni mattina – descrive Hager – gli analisti, con tutto il loro speciale indottrinamento, aprono i loro computer ed entrano nel sistema dei dizionari.
La selezione avviene attraverso la lista delle parole-chiave programmate per ogni categoria: nomi di persona, di organizzazioni, di paesi, di argomenti, numeri di telefono, indirizzi di posta elettronica. Criteri tra i più disparati, ma che riflettono, tutti, le preoccupazioni del momento: “Ogni pochi giorni – precisa Hager – i dictionary manager dei cinque paesi cambiano la lista delle parole-chiave, togliendone delle vecchie e inserendone di nuove, a seconda dei temi politici, diplomatici ed economici di interesse per gli Usa e i loro alleati”. Qualche esempio: Bce, Benelux, bomb, Bugs Bunny, Exon Shell, Ira, guerrilla, Sabena; ma anche Ak-47, la sigla del fucile kalashnikov, Stinger, il missile antiaereo, Twa-800, la sigla del boeing esploso nel ’96 sull’Atlantico, e perfino Vine Foster, il nome di un amico di Bill Clinton suicidatosi nel ’93.
Attraverso la sua rete di satelliti-spia, basi di intercettazione terrestri e supercomputer, Echelon intercetta indiscriminatamente, in tutto il mondo, enormi quantità di comunicazioni, veicolate da qualsiasi linea di trasmissione: telefonate, fax, telex, e-mail, che passano attraverso antenne a microonde, cavi sottomarini e satelliti. I dati raccolti vengono poi “letti” in tempo reale dai potenti database dislocati nelle stazioni di ascolto: battezzati “dizionari”, sono in grado di estrapolare dalla miriade di messaggi intercettati, un milione ogni mezz’ora, quelli contenenti le keywords, le parole-chiave precedentemente inserite, decodificarli e inviarli al quartier generale dell’agenzia competente.
Ribaltando tale sistema un po’ “datato” in una veste commerciale più odierna, tenendo conto del progredire della tecnologia nell’utilizzo di questa tipologia di automa veicolato da Internet, le parole chiave diventano “telefonino”, “android”, “automobile”, “affitto”, “casa” (e perché no? “scarpe”!) e migliaia di tante altre e combinazioni intelligenti di queste con altre parole nel contesto della conversazione, ravvisanti una necessità oggettiva d’acquisto dell’ignaro chiacchierone telefonico. Le intercettazioni sono una realtà nota e consolidata, non limitata alle indagini delle magistrature. Come difendersi? Un bell’articolo su “Il Sole 24 ore”, ad esempio spiega come difendersi dalle intercettazioni: Non farsi intercettare? Un gioco da ragazzi
Internet, questo pilastro della “globalizzazione silente”, ha fatto breccia in tutto il globo, in particolar modo per la gratuita di molti servizi, fra cui l’email.
Come per la telefonia, ma ancor più efficace, più diffuso e meno costoso è il web-sniffing. Ne sanno qualcosa in prima battuta i bloggers, quando nel proprio sito-blog vengono introdotte pubblicità indesiderate, ma ben articolate e accattivanti: troppo facile bucare la sicurezza di tali sistemi tendenti all’obsolescenza se non viene aggiornata la “carrozzeria” del software di base che racchiude i contenuti del blog. E per i posts indesiderati? le contromisure: il famoso quanto odioso captcha.
E lo sappiamo anche noi, sempre inondati dal cosiddetto “spam”. Nulla possono gli antispam contro le emails indesiderate che inondano la nostra posta. Né tantomeno gli ad-aware che, anzi, troppo spesso veicolano e vendono i nostri dati a migliaia di aziende di marketing presenti nel web che, a loro volta ci inviano email più “mirate” sui nostri gusti. Men che meno gli Antivirus: dal momento che i veri virus ante terzo millennio non esistono più (bruciare l’hard disk con tutto il contenuto sarebbe un mancato cliente fonte d’informazioni da “globalizzare”), la funzione degli antivirus è limitata alla difesa dalle “aggressioni anarchiche” della rete globale, i cosiddetti worms (vermi). Poi arrivano i software di chat, integrati con la telefonia, ultimo grido il fatidico “quasi” gratuito WhatsApp, comprato da Mr Facebook a suon di “testoni” , ad un prezzo di gran lunga superiore a quello sovrastimato da qualsiasi mercato.
L’acquisizione di WhatsApp vuole dire dirottare verso un nuovo padrone il know-how già acquisito in tema di:
- Gusti e inclinazioni dei propri iscritti,Posizione geografica e traccia degli spostamenti in tempo reale Sniffing delle conversazioni telefonico-chat .
Altro nettare per l’azienda ideatrice di Facebook, che adesso potrà incrociare i dati acquisiti con quelli del suo grande Social Network Globale, che annovera oltre 200.000.000 di iscritti in crescita continua.
link:mapper.nndb
Questa la homepage del sito dove trovare altro materiale interessante: mapper.nndb.com
Qui un video che mostra chiaramente con semplicità i reali pericoli di chi si espone su facebook, confrontiamo ora questo esempio con la tecnologia a disposizione delle varie agenzie dei servizi segreti, ne risulta un grande pericolo per i popoli.
facebook:ecco a cosa serve, per monitorare e spiare le masse
Ricordate quando facevamo la spesa dal “verduraio” e dal “pizzichiere” o al Mercato ?
- Com’erano le pere di ieri, signora Maria? Se le son piaciute gliene metto da parte una dozzina tutti i lunedì
- Dottor Rossi! Che bella cera stamattina! La solita caciotta pepata?
- Il pesce di Mariella è sempre fresco, venghino venghino siore e siori!
Perché siamo passati all’arido Supermarket inserito in un rumoroso Centro Commerciale?
Risposta: perché ci hanno convinto che era più conveniente, così, guidati da una mente “Illuminata Superiore”, la signora Maria e il Dottor Rossi e … pressappoco un altro miliardo di consumatori del globo, hanno snobbato i docili e simpatici verduraio, salumiere e la sora Mariella, che hanno dovuto cedere alla pressione dell’inarrestabile Centro Commerciale.
Ricorda un poco i film sui primi coloni americani, dove i piccoli benzinai venivano schiacciati dal potere economico della grande compagnia petrolifera, condotta da quel miliardario imprenditore cattivone che riusciva in un modo o nell’altro a costringere il colono a vendere il proprio terreno e servire il nuovo padrone. Ma nel film c’è lo Zorro di turno che si oppone al sistema e il cattivone finisce in prigione. Ma, mentre esultavamo per il trionfo di Zorro, non ci siamo accorti che l’amico verduraio, poi il pizzichiere, la pescivendola, il panettiere e infine il “mestichiere” (tipica figura fiorentina che ravvisa un negozio di casalinghi/ferramenta, anch’essa in via d’estinzione), uno dopo l’altro chiudevano.
Chissà perché! Eppure avevano così tanti clienti! Il processo di condizionamento e il successivo cambio delle nostre abitudini è stato graduale e, nostro malgrado, siamo stati sudditi e complici nostro malgrado di quel sistema che ha elevato le più grandi majors alimentari, le cui etichette conosciamo benissimo. I mass media, veicolati dalla dea TV hanno dirottato i nostri gusti e le nostre abitudini a favore del Business sempre crescente di ricchissime famiglie imprenditoriali, che a loro volta sottostanno a regole severe dei “Decision Makers” per “sopravvivere” (eufemismo) nel mercato.
Certo che no, e lo sappiamo benissimo: lo è stato all’inizio: prezzi straordinariamente bassi. Le“Mille lire Lunghe” riempivano il carrello. E oggi? Entriamo e siamo già alla ricerca disperata dell’offerta più economica. Abbiamo memorizzato i prezzi unitari di centinaia di articoli e verifichiamo lo scostamento da inizio settimana. Ed è caccia grossa al tre per due. Ma ci siamo infurbiti: entriamo con i soldi contati e sazi (mai fare la spesa prima di pranzo!) per comprare quattro uova, tre pere, latte e verdura, ma … usciamo con il carrello irrimediabilmente pieno. I soldi non bastano? Nessun problema: c’è il bancomat.
Gli “specchietti per le allodole” (le collocazioni strategiche di prodotti e le targette “promozione”) hanno sempre funzionato bene. E perfino quando sono stati istituiti gli “Hard Discount” che, al di là della qualità apparentemente peggiore (e l’ ”apparentemente” è d’obbligo), i prezzi nel tempo si sono più o meno uniformati ai fratelli (sarebbe meglio dire complici) supermercati tradizionali.
Passando dalla parte opposta del diagramma di Kiviat (la ragnatela), facciamo mente locale ad un’altra grande idea di mercato: il famigerato MLM (Multi Level Marketing), che ha avuto tanta presa nell’ovest del mondo, ma anche un grosso rilievo dalle nostre parti: avrebbe dovuto contrastare la Grande Distribuzione. Ebbene, in due parole: compri prodotti da un amico a un prezzo stracciato e rivendi a tua volta a un altro amico ad un prezzo stracciato. Però l’amico venditore ti ha preventivamente arruolato nella “squadra MLM” e tu arruolerai a tua volta l’amico-cliente.
Passando dalla parte opposta del diagramma di Kiviat (la ragnatela), facciamo mente locale ad un’altra grande idea di mercato: il famigerato MLM (Multi Level Marketing), che ha avuto tanta presa nell’ovest del mondo, ma anche un grosso rilievo dalle nostre parti: avrebbe dovuto contrastare la Grande Distribuzione. Ebbene, in due parole: compri prodotti da un amico a un prezzo stracciato e rivendi a tua volta a un altro amico ad un prezzo stracciato. Però l’amico venditore ti ha preventivamente arruolato nella “squadra MLM” e tu arruolerai a tua volta l’amico-cliente.
Il guadagno? Una percentuale di provvigione su ogni vendita effettuata dall’amico-cliente va a te, e una percentuale più piccola al tuo amico-venditore. Poiché si possono creare strutture piramidali enormi, quanto più si risale ai vertici di queste strutture, tanto più i top-vendors potranno godere di sempre più piccole percentuali che si moltiplicheranno per il numero totale di adepti arruolati in misura esponenziale in base all’altezza della piramide. Anche
Questo è un esempio di struttura piramidale che arricchisce sempre i vertici della piramide, che nessuno conosce. Alla base i più sprovveduti, non riusciranno a vendere i prodotti preventivamente acquistati né ad arruolare alcuno, la piramide si ferma, ma i vertici si sono oramai arricchiti a dismisura, anche senza fare niente, e possono startare un’altra piramide. Il guadagno facile è un desiderio non nascosto di tutti e l’MLM si configura come lo specchietto per allodole molto convincente per i più e, in questo caso, i più furbi arruolano, gli allocchi pagano. Sono state costruite piramidi MLM ove alla base proliferavano centinaia di migliaia di allocchi.
Ricordo quando uscì la meravigliosa soluzione del Bancomat: come per la genitrice Carta di Credito, avevo un rifiuto totale. “Mai e poi mai mi assoggetterò”.
Nessuno, ma proprio nessuno oggi può fare a meno, non solo di avere un conto corrente, ma soprattutto di avere una tessera Bancomat al proprio seguito: è l’inizio della fine.
Microspese subdole si cumulano durante l’anno, cubando centinaia di euro sull’estratto conto finale. Ma le operazioni non erano gratis? I prelievi al bancomat non erano gratuiti? Il bancomat e la carta di credito non erano gratuiti? “Priiiima segnor!!!” direbbe quel simpaticissimo comico di Zelig.
Zitto e … Mutuo
Hai presente l’usuraio? Ti presta tanti soldi in tempi record, previa trattenuta interessi ad “alta quota”, ti da una scadenza che hai valutato sufficiente per risollevarti dalla situazione difficile, poi si presenta alla scadenza per esigere il tutto. Non ce li hai? Ti dà la proroga di un mese, ma gli interessi crescono, nel tempo, in misura esponenziale, anche in ragione del 100%. A lungo andare, anche se ti stai risollevando economicamente, i margini della tua impresa non riescono a coprire gli interessi crescenti del tuo “amico” usuraio, che in te e in molti altri ha trovato la gallina dalle uova d’oro. Non puoi denunciarlo: hai la coscienza sporca pure tu, la paura prevale sul buon senso e solo quando sei alla disperazione totale, forse reagirai, ma solo se sei sopravvissuto.
A tutti noi fa comodo pensare che tali condizioni potranno vigere per sempre e che per vent’anni non cambierà niente. Ma le sorprese sono puntualmente in arrivo dopo solo un anno: la rata raddoppia, i servizi gratuiti scompaiono, i benefici si riassorbono, i plafonds si affievoliscono, perfino i prelievi bancomat non sono più gratuiti, ma oramai siamo legati a doppio cappio, strozzati come con l’usuraio testé menzionato: da qui il termine “strozzino” (a Roma: “cravattaro”).
Grazie alla globalizzazione dei mercati, favorita dalla rapida diffusione dei mezzi telematici, le banche sono una rete così capillare ed estremamente simbiotica nel sistema monetario internazionale che si ha a che fare con un organismo unico. Chi ha “sgarrato” con una qualsiasi banca, anche con il minuscolo Credito Comunale di Vattelappesca che consta di 500 abitanti o poco più o poco meno, non potrà più chiedere un mutuo, un prestito o un fido neppure in Cina: è stato tracciato alla velocità della luce.
E chi avesse dubbi su questo stato di fatto (da sempre, anche prima dell’avvento e diffusione delle tecnologie digitali), gli basti rammentare La crisi dei subprime. Cos’è? Presto detto: è la crisi finanziaria scoppiata alla fine del 2006 negli Stati Uniti e che ha avuto gravi conseguenze, tuttora in essere, sull’economia mondiale, in particolar modo nei paesi sviluppati del mondo occidentale, innescando l’attuale crisi economica, da molti considerata la peggiore crisi economica dai tempi della Grande depressione. Prende il nome dai cosiddetti “subprime”, prestiti ad alto rischio finanziario da parte degli istituti di credito in favore di clienti a forte rischio debitorio, considerati da molti analisti come fenomeni di eccessiva speculazione finanziaria.
Effetti: nell’aprile 2009, il Fondo Monetario Internazionale ha stimato in 4.100 miliardi di dollari Usa il totale delle perdite delle banche ed altre istituzioni finanziarie a livello mondiale. La cifra colossale, delle svalutazioni delle attività delle banche a causa della crisi, per rendere l’idea, corrisponde ad un reddito annuo di 20.500 dollari per 200.000.000 di lavoratori, oppure ad 1/3 dello stesso stipendio annuo per 600.000.000 di lavoratori o alla riduzione di 1/5 dello stesso stipendio per cinque anni: come si suol dire, la matematica non è un’opinione, né tantomeno un’illazione, al di là di qualsiasi dietrologia si voglia costruire.
L’istituzione del Bancomat e delle Carte di Credito prima, Home Banking poi, sono i metodi più efficaci per tracciare i movimenti finanziari (oltre che logistici) e le abitudini di risparmio di una persona.
Da oltre 10 anni, poi, le telecamere che si trovano in prossimità di istituti finanziari registrano i movimenti di chiunque, e, grazie al riconoscimento delle immagini, identificano istantaneamente la persona e trasmettono i dati a un Database Centrale.
La raccolta dei nostri dati prosegue con la nostra navigazione in Internet, l’utilizzo assiduo dei social network (uno in particolare), i nostri acquisti on-line, l’utilizzo ossessivo del cellulare (che oramai di aspetto prettamente “telefonico” non ha più alcunché, anzi, grazie alla connotazione di “smartphone” , perde sempre più qualità audio), che è diventato oramai la nostra “spia” localizzatrice in tempo reale.
Tanto per dare un’idea della preziosità delle nostre abitudini, un investigatore privato (le cui tariffe possono variare da “soli” 300 euro al giorno a oltre 2000) compra a caro prezzo questi dati mediante i canali telematici cui è (non sempre legalmente) abbonato, ed ha in mano in breve documenti che possono incastrare il malcapitato. I pedinamenti fisici sono oramai in diminuzione e fuori moda: in tal modo l’investigatore ha un bacino di clienti molto più ampio e un business molto più ricco, alla faccia della privacy. Ma questi dati non servono solo agli investigatori, che costituiscono solo un milionesimo degli utilizzatori potenziali e possibili.
Un altro esempio: non molto tempo fa un treno aveva deragliato nel territorio italiano, ad una curva: troppa velocità. Le prime spiegazioni del macchinista potevano sembrare credibili, finché le tracce delle sue conversazioni su Facebook hanno rivelato che si divertiva a spingere il convoglio, proprio in quella curva, a velocità ben oltre il limite, e pubblicava le velocità raggiunte: tale prova l’ha incastrato definitivamente.
In poche parole, i nostri dati, vengono continuamente e sempre più convogliati verso sistemi informativi centralizzati con l’unico scopo di cambiare e unificare i nostri modelli abitudinari. Il tutto si traduce in contributo monetario coatto, sempre crescente che dobbiamo continuamente al sistema, a danno delle nostre (già duramente provate e sempre più esigue) risorse.
Il regno della Paura
Ma perché le minoranze riescono sempre a soverchiare le maggioranze, anche sotto la falsa vestizione di una Repubblica?
La raccolta dei nostri dati prosegue con la nostra navigazione in Internet, l’utilizzo assiduo dei social network (uno in particolare), i nostri acquisti on-line, l’utilizzo ossessivo del cellulare (che oramai di aspetto prettamente “telefonico” non ha più alcunché, anzi, grazie alla connotazione di “smartphone” , perde sempre più qualità audio), che è diventato oramai la nostra “spia” localizzatrice in tempo reale.
Tanto per dare un’idea della preziosità delle nostre abitudini, un investigatore privato (le cui tariffe possono variare da “soli” 300 euro al giorno a oltre 2000) compra a caro prezzo questi dati mediante i canali telematici cui è (non sempre legalmente) abbonato, ed ha in mano in breve documenti che possono incastrare il malcapitato. I pedinamenti fisici sono oramai in diminuzione e fuori moda: in tal modo l’investigatore ha un bacino di clienti molto più ampio e un business molto più ricco, alla faccia della privacy. Ma questi dati non servono solo agli investigatori, che costituiscono solo un milionesimo degli utilizzatori potenziali e possibili.
Un altro esempio: non molto tempo fa un treno aveva deragliato nel territorio italiano, ad una curva: troppa velocità. Le prime spiegazioni del macchinista potevano sembrare credibili, finché le tracce delle sue conversazioni su Facebook hanno rivelato che si divertiva a spingere il convoglio, proprio in quella curva, a velocità ben oltre il limite, e pubblicava le velocità raggiunte: tale prova l’ha incastrato definitivamente.
In poche parole, i nostri dati, vengono continuamente e sempre più convogliati verso sistemi informativi centralizzati con l’unico scopo di cambiare e unificare i nostri modelli abitudinari. Il tutto si traduce in contributo monetario coatto, sempre crescente che dobbiamo continuamente al sistema, a danno delle nostre (già duramente provate e sempre più esigue) risorse.
Il regno della Paura
Ma perché le minoranze riescono sempre a soverchiare le maggioranze, anche sotto la falsa vestizione di una Repubblica?
Semplice.
Le maggioranze sono disomogenee, ognuno tira acqua al suo mulino, bada agli interessi propri e della propria tribù e non matura la coscienza che i problemi del vicino prima o poi diverranno i suoi.
Ognuno coltiva e protegge il proprio orticello e convive con la paura di essere in qualche modo fregato. Ed è sulla paura che fanno fulcro le minoranze governanti, sia quelle alla luce del sole (Per esempio: Stato banche, datori di lavoro, commercianti), sia i governi ombra (per esempio: la massoneria, le mafie, i caporali del lavoro, i tracker web che catturano, elaborano e rivendono i nostri dati) .
The N.W.O, il Nuovo ordine Mondiale
N.W.O. Sempre più spesso sentiamo parlare della creazione di un “Nuovo Ordine Mondiale”. Il problema é che tutti i maggiori esponenti della politica e della finanza clo ripetono incessantemente, quasi in modo ipnotico, ma nessuno di loro dice mai con chiarezza che cosa sia questo Nuovo Ordine Mondiale e che nesso abbia con il controllo automatizzato degli individui nelle loro abitudini e nei movimenti finanziari. Come si evolve questo controllo, ovvero, qual è il sommo obiettivo finale di queste manovre che oramai sono operate da più di vent’anni a partire dalla fine della Guerra Fredda?
La C.N.N., organismo informativo raccoglie e mette in fila una serie di stralci di interviste e testimonianze.
Recita lo speaker mentre si susseguono una serie di filmati, dei quali riporto fedelmente la
traduzione italiana:
Una possibilità: impiantare un MICROCHIP di localizzazione sotto la pelle dei militari: le grida che si sentono dal video provengono da un gruppo di manifestanti alle nostre spalle: sembrano dire “l’11 settembre è stato un lavoro interno” (Inside Job=Attentato di stato)
Chi può contrastare l’N.W.O.? al momento il Giornalismo indipendente, sta raccogliendo testimonianze e affermazioni, come in questo caso, dalle persone più importanti del pianeta. Ecco una serie di affermazioni di cronaca a cura delle menti più di rilievo del nostro Pianeta.
George H. W. Bush: “Quello che sto per dirvi è un fatto! Le organizzazioni dell’Élite che detiene il potere mondiale NON SONO PIU’ UN SEGRETO. Hanno un piano per condurci verso un GOVERNO MONDIALE comunista. Abbiamo la forza e l'opportunità di forgiare per noi e per le generazioni future un Nuovo Ordine Mondiale. Quando ci saremo riusciti, e ce la faremo, avremo una reale possibilità, con questo Nuovo Ordine Mondiale”
Una scena impressionante quella di una notte a Berlino: migliaia di persone si sono riunite davanti a Barack Obama per ascoltare i punti chiave del suo discorso di politica estera durante il suo tour europeo. Il presidente democratico ha espresso la sua visione sul ruolo degli USA nel Nuovo Ordine Mondiale: “Non é un concetto nuovo: Il Presidente H.W. Bush ne aveva già parlato nel 1991. E’ una grande idea, il Nuovo Ordine mondiale.
Bill Clinton: “Lo disse il Presidente Bush ed io stesso userò le stesse parole: serve Nuovo Ordine Mondiale”.
Henry Kissinger: “C’è bisogno di Nuovo Ordine Mondiale”.
Nikolas Sarcozy: “Faccio appello a tutti gli stati affinchè si uniscano a noi a fondare il Nuovo Ordine Mondiale del XXI secolo.”
A questo link il video del sionista Nikolas Sarkozy che parla del nuovo ordine mondiale
SARKOZY: NUOVO ORDINE MONDIALE
Gordon Brown, politico Britannico, ex Primo Ministro del Regno Unito, succeduto a Tony Blair: “La gente parlava di un Nuovo Ordine Mondiale già nel 1990 ed ora dovremmo chiederci: come gestiremo tutte queste sfide per assicurare che la Gran Bretagna aumenti la sua competitività in questo processo, e realizzi quello che sarà, quello che credo sia il nostro destino di successo in questo Nuovo Ordine Mondiale? quindi per concludere, signori e signore, un nuovo mondo staemergendo, si tratta di un Nuovo ordine Mondiale, con sfide differenti e radicalmente nuove per il futuro. E’ bene che la gente capisca che stanno facendo sul serio” ..
Lou Dobbs, conduttore televisivo e giornalista statunitense, redattore del Lou Dobbs Tonight della CNN, racconta in un’intervista:”E’ un nuovo ordine Mondiale quello che stanno cercando di creare, e ci stanno provando in casa senza l’approvazione o il consenso di questo paese, ma contro il volere del popolo. Si tratta di un assalto diretto delle Elite in questo paese. E’ in atto un collasso mondiale, si tratta di una depressione.
Soltanto una MONETA UNICA e un unico sistema finanziario globale rappresentano la fine della partita. La Cina ha dichiarato la settimana scorsa che vogliono una Unica Moneta Mondiale. La Francia ha detto, ieri o avanti ieri, che vogliono un solo ordine mondiale, un Nuovo ordine Mondiale alla fine di questo evento [la crisi n.d.r.]. Oggi Gordon Brown ha convocato gli altri leader mondiali affinché possano approfittare dell’opportunità che si presenta con questa crisi economica mondiale, per creare una società Veramente Globale. Il Primo Ministro terrà un importante discorso nella City di Londra per dire che spingeranno l’Europa e gli USA affinché si uniscano per creare un forte e più giusto Ordine Mondiale”
Jim Tucker, giornalista e scrittore americano, deceduto il 29 aprile 2013, noto come colui che più d’ogni altro rivelò le attività del gruppo BILDERBERG, rivela: “L’Élite Globale, che possiede tutto il denaro e il potere sa di essere in grado di creare un unico sistema sociale mondiale e di poter controllarne l’Autorità Centrale. In altre parole: Controllo Mondiale, Dominazione Globale. Uno dei desideri più antichi della storia del mondo. C’é un sistema, chiaro, facilmente riconoscibile e prestabilito che unisce tutti questi elementi: il controllo dei media, del governo, dell’energia, riuniti in un unico apparato, lavorando insieme verso l’obiettivo finale, ovverosia il Controllo Globale.
David Icke, scrittore britannico, tra i più noti autori e fautori della teoria del complotto: “Che il collasso sia creato a tavolino è oramai chiaro: E’ un problema di massa per il quale ci offrono una soluzione, che consiste nell’infrastruttura che abbiamo predetto durante tutto questo tempo, inclusa la Banca Centrale Mondiale. L’obiettivo di questa manipolazione (che viene operata già da molto tempo) è quello di convincere la popolazione che si tratti di una cosa buona o che comunque sia l’unica scelta possibile in queste circostanze, circostanze che sono state da loro manipolate intenzionalmente: la creazione di un Unico Governo Mondiale e di una Banca Centrale Mondiale che amministrerà tutte le transazioni economiche del pianeta.
N.W.O. Sempre più spesso sentiamo parlare della creazione di un “Nuovo Ordine Mondiale”. Il problema é che tutti i maggiori esponenti della politica e della finanza clo ripetono incessantemente, quasi in modo ipnotico, ma nessuno di loro dice mai con chiarezza che cosa sia questo Nuovo Ordine Mondiale e che nesso abbia con il controllo automatizzato degli individui nelle loro abitudini e nei movimenti finanziari. Come si evolve questo controllo, ovvero, qual è il sommo obiettivo finale di queste manovre che oramai sono operate da più di vent’anni a partire dalla fine della Guerra Fredda?
La C.N.N., organismo informativo raccoglie e mette in fila una serie di stralci di interviste e testimonianze.
Recita lo speaker mentre si susseguono una serie di filmati, dei quali riporto fedelmente la
traduzione italiana:
Una possibilità: impiantare un MICROCHIP di localizzazione sotto la pelle dei militari: le grida che si sentono dal video provengono da un gruppo di manifestanti alle nostre spalle: sembrano dire “l’11 settembre è stato un lavoro interno” (Inside Job=Attentato di stato)
Chi può contrastare l’N.W.O.? al momento il Giornalismo indipendente, sta raccogliendo testimonianze e affermazioni, come in questo caso, dalle persone più importanti del pianeta. Ecco una serie di affermazioni di cronaca a cura delle menti più di rilievo del nostro Pianeta.
George H. W. Bush: “Quello che sto per dirvi è un fatto! Le organizzazioni dell’Élite che detiene il potere mondiale NON SONO PIU’ UN SEGRETO. Hanno un piano per condurci verso un GOVERNO MONDIALE comunista. Abbiamo la forza e l'opportunità di forgiare per noi e per le generazioni future un Nuovo Ordine Mondiale. Quando ci saremo riusciti, e ce la faremo, avremo una reale possibilità, con questo Nuovo Ordine Mondiale”
Una scena impressionante quella di una notte a Berlino: migliaia di persone si sono riunite davanti a Barack Obama per ascoltare i punti chiave del suo discorso di politica estera durante il suo tour europeo. Il presidente democratico ha espresso la sua visione sul ruolo degli USA nel Nuovo Ordine Mondiale: “Non é un concetto nuovo: Il Presidente H.W. Bush ne aveva già parlato nel 1991. E’ una grande idea, il Nuovo Ordine mondiale.
Bill Clinton: “Lo disse il Presidente Bush ed io stesso userò le stesse parole: serve Nuovo Ordine Mondiale”.
Nikolas Sarcozy: “Faccio appello a tutti gli stati affinchè si uniscano a noi a fondare il Nuovo Ordine Mondiale del XXI secolo.”
A questo link il video del sionista Nikolas Sarkozy che parla del nuovo ordine mondiale
SARKOZY: NUOVO ORDINE MONDIALE
Gordon Brown, politico Britannico, ex Primo Ministro del Regno Unito, succeduto a Tony Blair: “La gente parlava di un Nuovo Ordine Mondiale già nel 1990 ed ora dovremmo chiederci: come gestiremo tutte queste sfide per assicurare che la Gran Bretagna aumenti la sua competitività in questo processo, e realizzi quello che sarà, quello che credo sia il nostro destino di successo in questo Nuovo Ordine Mondiale? quindi per concludere, signori e signore, un nuovo mondo staemergendo, si tratta di un Nuovo ordine Mondiale, con sfide differenti e radicalmente nuove per il futuro. E’ bene che la gente capisca che stanno facendo sul serio” ..
Soltanto una MONETA UNICA e un unico sistema finanziario globale rappresentano la fine della partita. La Cina ha dichiarato la settimana scorsa che vogliono una Unica Moneta Mondiale. La Francia ha detto, ieri o avanti ieri, che vogliono un solo ordine mondiale, un Nuovo ordine Mondiale alla fine di questo evento [la crisi n.d.r.]. Oggi Gordon Brown ha convocato gli altri leader mondiali affinché possano approfittare dell’opportunità che si presenta con questa crisi economica mondiale, per creare una società Veramente Globale. Il Primo Ministro terrà un importante discorso nella City di Londra per dire che spingeranno l’Europa e gli USA affinché si uniscano per creare un forte e più giusto Ordine Mondiale”
David Icke, scrittore britannico, tra i più noti autori e fautori della teoria del complotto: “Che il collasso sia creato a tavolino è oramai chiaro: E’ un problema di massa per il quale ci offrono una soluzione, che consiste nell’infrastruttura che abbiamo predetto durante tutto questo tempo, inclusa la Banca Centrale Mondiale. L’obiettivo di questa manipolazione (che viene operata già da molto tempo) è quello di convincere la popolazione che si tratti di una cosa buona o che comunque sia l’unica scelta possibile in queste circostanze, circostanze che sono state da loro manipolate intenzionalmente: la creazione di un Unico Governo Mondiale e di una Banca Centrale Mondiale che amministrerà tutte le transazioni economiche del pianeta.
Una Moneta Mondiale e la popolazione ‘microchippata’ connessa a un computer globale. Grazie alle strutture piramidali, che hanno costruito dentro tutte le istituzioni di governo e le corporazioni finanziarie, gran parte delle persone che contribuiscono quotidianamente spingendoci verso uno stato globale Orwelliano, non hanno idea di cosa stiano facendo perché non sanno come il loro contributo si combini con quello degli altri, perché sono alla base della piramide. Solo chi sta in cima lo sa.
Molta gente in verità non sa che alcuni banchieri privati non eletti controllano i governi di questo mondo.
Molta gente in verità non sa che alcuni banchieri privati non eletti controllano i governi di questo mondo.
C’è un mito di buon gusto che viene perpetrato tra i politici e i media. I mass-media informano il Mondo, come se presidenti e primi ministri fossero davvero gli arbitri finali che prendono le decisioni in questo mondo. Ciò significa che coloro che prendono le davvero le decisioni sono personaggi che stanno al di sopra di costoro. I media non li espongono mai da vicino, ma, anzi, tacciono sulla loro esistenza.
Se pensate che non vi piaccia la situazione attuale, allora pensate a quello che ancora ci aspetta nel cammino. Più di tutto pensate a quello che i vostri figli dovranno affrontare, perché se pensate che ora viviamo in una società controllata, questo é niente in confronto a quello che ci aspetta da vivere. E quindi ai genitori che ascoltano queste informazioni dirò una cosa: guardate i vostri figli dritto negli occhi e dite loro che non ve ne importa niente!
Se pensate che non vi piaccia la situazione attuale, allora pensate a quello che ancora ci aspetta nel cammino. Più di tutto pensate a quello che i vostri figli dovranno affrontare, perché se pensate che ora viviamo in una società controllata, questo é niente in confronto a quello che ci aspetta da vivere. E quindi ai genitori che ascoltano queste informazioni dirò una cosa: guardate i vostri figli dritto negli occhi e dite loro che non ve ne importa niente!
Oppure ammettete di avere troppa paura per fare qualcosa, troppa paura di essere coinvolti, troppa paura per diventare un nuovo Messaggero di queste informazioni, affinché siano diffuse nella coscienza pubblica. Ditegli che avete troppa paura per unirvi con altre persone e smettere di collaborare passivamente con questo sistema per impedire che ci obblighino a metterci in fila. E’ un pò come mettersi in fila per un campo di concentramento pensando: ‘Andrà tutto bene. Finché rimango in fila e faccio quello che mi dicono di fare, tutto andrà bene’. Ma poi ti rendi conto e pensi:’veramente non sto così bene…’. Se ci fossimo ribellati prima non saremmo arrivati a questo punto”.
Alexander Emerick Jones, conduttore radiofonico e regista statunitense, noto per aver realizzato il documentario “the Road to Tyranny”, ove cerca di smentire la versione ufficiale data dal governo statunitense su quanto successo l’11 settembre 2001 a New York: “Il problema nella società civile é che le donne gli uomini buoni non fanno niente, si siedono nella loro vita di comodità e vogliono passare il tempo con le proprie famiglie, vogliono una vita semplice. Nel corso delle Civiltà, della Storia e delle Epoche, siamo stati costretti ad affrontare le pallottole e diverse volte ci siamo mobilitati prima che fosse troppo tardi, cambiando il corso della Tirannia.
(Nella foto, Alexander Emerick Jones (Alex Jones))
Aaron Russo, produttore e regista americano, attivista politico: “Le Banche Centrali di tutto il mondo stanno lavorando unite per creare un Unico Governo Mondiale, uno stato di polizia molto più sinistro di quanto avrebbe immaginato George Orwell nel suo libro (1984). Ogni persona del pianeta avrà il suo Microchip RFID sotto pelle.”
La tecnologia oramai da tempo ha varato il Microchip umano: è il primo microchip impiantabile su una persona, dispone di molteplici funzioni di sicurezza, bancarie e mediche. A più di un centinaio di agenti di polizia in Messico si sta impiantando un Microchip nel braccio. I Chip fanno si che una persona possa essere scannerizzata come una scatola di cereali al supermercato. Proprio come un microchip impiantato nel collo di un cane o di un gatto che permette l’identificazione dell’animale smarrito: questa capsula di vetro potrà fare lo stesso per gli esseri umani.
Edward G. Griffin, scrittore e giornalista che nel corso degli anni si è occupato di eventi storici di grande importanza: “Un Chip per ogni persona sarebbe Il Sistema Monetario Universale per Eccellenza, perché non ci sarebbe modo di sfuggirgli. Sarete totalmente controllati da chi comanda gli impulsi elettronici del chip”
Cosa dire in conclusione di tutto ciò?
Alexander Emerick Jones, conduttore radiofonico e regista statunitense, noto per aver realizzato il documentario “the Road to Tyranny”, ove cerca di smentire la versione ufficiale data dal governo statunitense su quanto successo l’11 settembre 2001 a New York: “Il problema nella società civile é che le donne gli uomini buoni non fanno niente, si siedono nella loro vita di comodità e vogliono passare il tempo con le proprie famiglie, vogliono una vita semplice. Nel corso delle Civiltà, della Storia e delle Epoche, siamo stati costretti ad affrontare le pallottole e diverse volte ci siamo mobilitati prima che fosse troppo tardi, cambiando il corso della Tirannia.
Sempre più spesso però non riusciamo ad opporci in tempo e finché non succedono cose orribili, la nostra società in decadimento non si rende conto di quanto sia preziosa la libertà. Sono qui per dirgli che non ci riusciranno, Vi sconfiggeranno. Il vostro Nuovo Ordine Mondiale fallirà! L’umanità vi sconfiggerà“
La tecnologia oramai da tempo ha varato il Microchip umano: è il primo microchip impiantabile su una persona, dispone di molteplici funzioni di sicurezza, bancarie e mediche. A più di un centinaio di agenti di polizia in Messico si sta impiantando un Microchip nel braccio. I Chip fanno si che una persona possa essere scannerizzata come una scatola di cereali al supermercato. Proprio come un microchip impiantato nel collo di un cane o di un gatto che permette l’identificazione dell’animale smarrito: questa capsula di vetro potrà fare lo stesso per gli esseri umani.
Edward G. Griffin, scrittore e giornalista che nel corso degli anni si è occupato di eventi storici di grande importanza: “Un Chip per ogni persona sarebbe Il Sistema Monetario Universale per Eccellenza, perché non ci sarebbe modo di sfuggirgli. Sarete totalmente controllati da chi comanda gli impulsi elettronici del chip”
Cosa dire in conclusione di tutto ciò?
Abbandonando la veste giornalistica e indossando le spoglie di semplice opinionista critico, invito a questa riflessione: come contrastare nel nostro piccolo questo avanzare inesorabile di questo amico-nemico con un bastone dietro la carota alla quale non sappiamo resistere?
Rileggiamo le venticinque domande e immaginiamo una risposta. Forse per quelle cinque domande che sicuramente ci siamo posti abbiamo maturato la risposta plausibile. L’avanzare della precarietà e della povertà che ci circonda, nella quale forse non siamo ancora incappati, ne è la prova tangibile. Niente è dimostrabile oggettivamente, ma in cuor nostro temiamo che possa essere così e la paura di perdere quanto abbiamo consolidato è sempre presente.
Rileggiamo le venticinque domande e immaginiamo una risposta. Forse per quelle cinque domande che sicuramente ci siamo posti abbiamo maturato la risposta plausibile. L’avanzare della precarietà e della povertà che ci circonda, nella quale forse non siamo ancora incappati, ne è la prova tangibile. Niente è dimostrabile oggettivamente, ma in cuor nostro temiamo che possa essere così e la paura di perdere quanto abbiamo consolidato è sempre presente.
Qualche indicazione?
Sede del GCHQ, Government Communications Headquarters (Quartier generale del governo per le comunicazioni) si trova a Cheltenham nel Regno Unito, l'agenzia governativa che si occupa della sicurezza,dello spionaggio e controspionaggio, nell'ambito delle comunicazioni, attività tecnicamente nota come SIGINT (SIGnal INTelligence).
1. Non compriamo “orpelli” dell’ultimo grido: privilegiamo la tecnologia precedente. Funziona comunque. Passiamo al modello successivo quando sarà uscito il modello ancora successivo. Esempio se è uscito l’Iphone 6 possiamo passare all’Iphone 5..
4. Stacchiamo la connessione dati dal telefonino quando non serve. Non facciamoci prendere dalla fregola di rispondere al messaggio di WhatsApp o di Google Chat o di Facebook o dal cinguettìo di Twitter: prendiamoci un’ora la sera. Si può rispondere a tutti e conversare con calma, mentre il nostro telefonino non è in movimento: verrà tracciata solamente l’ubicazione della nostra casa dolce casa (già tracciata almeno mille volte in precedenza).
5. Spegniamo il router quando non serve: quando verrà riacceso avrà molto probabilmente un altro IP pubblico. La traccia dei nostri dati sarà più difficile.
6. Non mettiamo i nostri dati anagrafici esatti su Facebook o qualsivoglia altro servizio web “a rischio”. Spostiamo anche di soli due giorni la data di nascita, di qualche centinaio di chilometri la nostra residenza dichiarata.
7. Non aggiorniamo continuamente le APPS gratuite: funzionano lo stesso. Gran parte parte degli aggiornamenti riguarda connessioni a databases di aziende cui vengono destinati i nostri dati (sempre a nostre spese di connessione).
Ma soprattutto prendiamo coscienza del fenomeno, sempre più evidente, e leggiamo qualche libro che propone alternative, come ad esempio i trattati di Serge Latouche sul tema de “La Decrescita Sostenibile”
E … attenzione alle tessere sconto dei Supermarket: ma ci fanno risparmiare davvero? Guardiamo quante ne abbiamo nel portafoglio: io ne ho ben tre, più il Bancomat, più la carta di Credito. Evitiamole. Piuttosto continuiamo a cercare le promozioni, occhio alla scadenza. Facciamo la spesa quando siamo sazi, così compriamo solo il necessario e il nostro sacchetto di umido differenziato durerà di più.
Illuminiamo la nostra mente: il giorno in cui ci convinceranno a “indossare” il chip sottopelle sarà veramente la fine, e l’avvento del N.W.O. sarà irreversibile.
Disse un grande: “I poveri possono dare molto poco, ma sono proprio tanti!”. E lo sanno benissimo gli Illuminati: dal vertice delle loro piramidi li coltivano scrupolosamente e questi si moltiplicano, in tutto il mondo, sempre di più.
Adesso è più facile rispondere a “Cui prodest?”.
1. Non compriamo “orpelli” dell’ultimo grido: privilegiamo la tecnologia precedente. Funziona comunque. Passiamo al modello successivo quando sarà uscito il modello ancora successivo. Esempio se è uscito l’Iphone 6 possiamo passare all’Iphone 5..
2. Interroghiamoci sempre su “cosa c’è sotto”, prima di firmare un contratto, un’assicurazione, un mutuo, specialmente quando le condizioni sono incredibilmente vantaggiose, specialmente se la stipula è on-line.
3. Privilegiamo i mercati dell’usato, quelli fisici, un po’ meno quelli on-line.
3. Privilegiamo i mercati dell’usato, quelli fisici, un po’ meno quelli on-line.
4. Stacchiamo la connessione dati dal telefonino quando non serve. Non facciamoci prendere dalla fregola di rispondere al messaggio di WhatsApp o di Google Chat o di Facebook o dal cinguettìo di Twitter: prendiamoci un’ora la sera. Si può rispondere a tutti e conversare con calma, mentre il nostro telefonino non è in movimento: verrà tracciata solamente l’ubicazione della nostra casa dolce casa (già tracciata almeno mille volte in precedenza).
5. Spegniamo il router quando non serve: quando verrà riacceso avrà molto probabilmente un altro IP pubblico. La traccia dei nostri dati sarà più difficile.
6. Non mettiamo i nostri dati anagrafici esatti su Facebook o qualsivoglia altro servizio web “a rischio”. Spostiamo anche di soli due giorni la data di nascita, di qualche centinaio di chilometri la nostra residenza dichiarata.
7. Non aggiorniamo continuamente le APPS gratuite: funzionano lo stesso. Gran parte parte degli aggiornamenti riguarda connessioni a databases di aziende cui vengono destinati i nostri dati (sempre a nostre spese di connessione).
Ma soprattutto prendiamo coscienza del fenomeno, sempre più evidente, e leggiamo qualche libro che propone alternative, come ad esempio i trattati di Serge Latouche sul tema de “La Decrescita Sostenibile”
E … attenzione alle tessere sconto dei Supermarket: ma ci fanno risparmiare davvero? Guardiamo quante ne abbiamo nel portafoglio: io ne ho ben tre, più il Bancomat, più la carta di Credito. Evitiamole. Piuttosto continuiamo a cercare le promozioni, occhio alla scadenza. Facciamo la spesa quando siamo sazi, così compriamo solo il necessario e il nostro sacchetto di umido differenziato durerà di più.
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Disse un grande: “I poveri possono dare molto poco, ma sono proprio tanti!”. E lo sanno benissimo gli Illuminati: dal vertice delle loro piramidi li coltivano scrupolosamente e questi si moltiplicano, in tutto il mondo, sempre di più.
Adesso è più facile rispondere a “Cui prodest?”.
Tramite: whitewolfrevolution.blogspot.fr
Per chi avesse ancora voglia di leggere:
- Il grande fratello - Strategie di dominio
- Il Marchio della Bestia e il Nuovo Ordine Mondiale
- Per grandi linee - Nuovo Ordine Mondiale
... e molto altro .. nel blog! ^_^
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