martedì 4 febbraio 2025

Tracce…indizi…(d’amor). L’impromettibile

  
“Si possono promettere azioni, ma non sentimenti. Chi promette a qualcuno di amarlo sempre…promette qualcosa che non è in suo potere”
(Friedrich Nietzsche, “Umano troppo umano”, aforisma 58)

L’amore, innescato da una forza emotiva profonda, ha quindi assai poco a che fare con un lucido sguardo. 

Scaturisce da esigenze profonde, ma inconsce. Prende ed avvince, ma è confuso. Crede con forza, ma è esposto a molteplici rischi.

Perciò chiede sempre anche rassicurazione costante.

In un turbinio di pensieri, parole e discorsi, nella volontà di salvaguardare sé stesso cerca e invoca quindi costantemente segni appropriati che caccino i dubbi.

E’ qui che Amore si evolve: il necessario ancoraggio al reale diventa progetto di frequentazione con l’oggetto desiderato, nel rischio, ora reale, dell’apertura a conoscere, in cui è però avanzata anche richiesta di sincerità nella promessa di fedeltà alla cosa in cui esso consiste ...

Così il fantasma – sotto il segno di questa promessa – almeno in parte dilegua sostituito da una forma effettiva e figura concreta, e il discorso comincia a narrare e dipanare una storia reale ...

Incarnando però, perciò, un nuovo paradosso.

La promessa di fedeltà alla Cosa in cui Amore consiste promette in realtà l’impromettibile.

Si può promettere infatti soltanto ciò di cui si dispone. 
Ma nessuno dispone davvero del tutto di sé. Per essere sinceri del tutto, si dovrebbe la propria verità conoscerla tutta. 

Promettersi del tutto fedeli per sempre significa impegnarsi in qualcosa fondato su null’altro che su una fede in un persistere in ciò che si è, che non è nella disponibilità di nessuno poter garantire.
Ma purtuttavia è nel promettere questo impromettibile che l’amore alimenta sé stesso, nella costante necessità di rinnovare promessa.

Fonte: prismi.wordpress.com

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