L’amore, innescato da una forza emotiva profonda, ha quindi assai poco a che fare con un lucido sguardo.
Scaturisce da esigenze profonde, ma inconsce. Prende ed avvince, ma è confuso. Crede con forza, ma è esposto a molteplici rischi.
Perciò chiede sempre anche rassicurazione costante.
In un turbinio di pensieri, parole e discorsi, nella volontà di salvaguardare sé stesso cerca e invoca quindi costantemente segni appropriati che caccino i dubbi.
E’ qui che Amore si evolve: il necessario ancoraggio al reale diventa progetto di frequentazione con l’oggetto desiderato, nel rischio, ora reale, dell’apertura a conoscere, in cui è però avanzata anche richiesta di sincerità nella promessa di fedeltà alla cosa in cui esso consiste ...
Così il fantasma – sotto il segno di questa promessa – almeno in parte dilegua sostituito da una forma effettiva e figura concreta, e il discorso comincia a narrare e dipanare una storia reale ...
Incarnando però, perciò, un nuovo paradosso.
Ma purtuttavia è nel promettere questo impromettibile che l’amore alimenta sé stesso, nella costante necessità di rinnovare promessa.
Fonte: prismi.wordpress.com
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