La leggenda dice che il Santo discese in un sotterraneo, con una scala di 365 gradini, per uccidere un drago. Lo si deve festeggiare, tra il sesto ed il settimo colpo, scandito dall’orologio, che rintocca la mezzanotte.
In questa notte si sono rifugiate, in parte, le usanze dei Saturnalia, che la Chiesa aveva, a poco a poco, scacciato dai giorni che precedevano il Natale.
La notte di S. Silvestro, la festa della speranza, la speranza nel domani.
Con lo scoccare della mezzanotte un ciclo si conclude ed un altro ha inizio ...
Un istinto arcaico induce gli uomini ad appellarsi alla fortuna, attraverso usanze e consuetudini che, pur con un sapore magico, vengono perseguite anche dai più scettici: vischio, agrifoglio, lenticchie, zampone, simboli di fortuna e di abbondanza, ma anche indossare mutande rosse, il colore del Sole e della gioia.
E ancora botti, rumori, brindisi, scherzi e risate, per esorcizzare quel magico, lunghissimo momento, che separa il passato dal futuro: è istintivo, rivolgere al futuro le proprie aspettative ed attribuire al passato ogni negatività.
Fonte: kintsugimental.wordpress.com
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.