di Tom Bosco
Premessa
Quanto state per leggere ha dell'incredibile, tuttavia dopo essere rimasto custodito nel mio archivio per ormai quasi diciassette anni, credo sia giunto il momento di renderlo pubblico.
Nell'ormai lontano 2006, fui avvicinato da una persona che mi consegnò il seguente materiale e mi raccontò della rinuncia, da parte di un'importante casa editrice italiana (della quale, per ovvi motivi, non farò il nome), alla pubblicazione e distribuzione nel novembre del 2005 di un libro incentrato sulla figura di un autentico “genio dimenticato” dell'antichità, racconto Biostene di Atene, il quale avrebbe arricchito una collana dedicata ai classici greci e latini.
Definito con buona ragione “l'Einstein del mondo antico”, Biostene anticipò concetti avanzatissimi e affascinanti quali i viaggi nel tempo, la teoria dei gravi, i buchi neri, la robotica, la magnetofonia, la microscopia e financo la resurrezione dei morti.
Sembra che tale pubblicazione sia stata osteggiata sia in forma ufficiale (si parla del Medical Journal of Medicine del New England, ma non ho conferma di questo) che in forma più “ufficiosa” ma evidentemente forte di argomenti estremamente convincenti ...
Ho tentato senza successo di risalire e contattare con la massima discrezione il curatore dell'opera.
Ho inoltre tentato, col medesimo risultato, di risalire e di consultare un'edizione del XVI secolo, una traduzione in italiano dall'armeno (o così sembra) dell'opera di Biostene, presumibilmente custodita nella biblioteca del Dipartimento di Scienze dell'Antichità dell'Università di Padova, e costituita da due enormi volumi.
Pare (il condizionale è d'obbligo) che alla base di questa autentica cospirazione vi sia una potenza straniera (vi lascio immaginare quale) intenzionata a mantenere il segreto su quest'opera e sui suoi contenuti, con particolare riguardo alla questione dei cosiddetti viaggi nel tempo, nella quale sarebbe direttamente e profondamente coinvolta.
Un fatto è certo: qualsiasi riferimento a Biostene, in precedenza reperibile su Internet, è sparito.
Fate la prova voi stessi.
Per questo motivo, i testi che seguono sono un'autentica rarità, e sono orgoglioso di condividerli con voi. Buona lettura.
Matematico e fisico del III sec. aC, nato ad Atene e morto ad Alessandria d'Egitto poco dopo la fine della Prima Guerra Punica. Scrittore prolifico, compose un'opera monumentale, la Fisica, in ben 760 libri (!), che ha tra l'altro il primato di testo più lungo mai composto nell'antichità.
In esso affrontava i temi più disparati, dalla teoria dell'eliocentrismo a quella dei rapporti di equilibrio tra le masse planetarie (anticipando in questo Newton di diciannove secoli), fino ad approfondire il concetto di atomo e di particella subatomica.
Altro suo tema preferito era la non unicità dell'universo, affiancato da un numero infinito periodico di dimensioni parallele, più o meno diverse dalla nostra.
Noti anche i suoi esperimenti sulla magnetofonia e le registrazioni vocali su lamine metalliche, e la teoria dell'Energon, sorta di energia naturale infinita che avrebbe, se utilizzata adeguatamente, soppiantato forza animale e umana nei lavori fisici.
Durante la Prima Guerra Punica progettò e realizzò per l'esercito romano il 'ricognitore', una piccola aquila meccanica in grado di volare ad un'altezza di circa 50 metri e di imprimere sulle sue 'lamine metalliche vibranti' le immagini e i suoni dell'esercito nemico.
Trasferitosi in Egitto su invito di re Tolomeo II, diresse per qualche anno la sezione di fisica della Biblioteca di Alessandria, per poi morire in data imprecisata.
Il testo della sua Fisica è andato perduto nel rogo della stessa Biblioteca ad opera degli Arabi nel VII sec. dC, ma ci è pervenuta una traduzione latina del 1° libro, che si occupa della concreta possibilità logica di muoversi nel tempo, mostrandosi così anche precursore di Einstein.
Altre (poche, per la verità) conoscenze della sua opera ci vengono da citazioni in greco di un autore tardo, Stobeo (V sec. dC).
(Fonte: http://www.greekliterature.it/ filosofi/autori/biostene.htm– pagina consultata il 30/01/2005, non più reperibile)
Termini tecnici antichi: l'Energon
La parola greca ἐνεργον trova sul vocabolario di questa lingua una molteplicità di significati: attività, lavoro, azione, energia, forza, potenza e altri consimili.
Il primo a rendere un termine meno astratto fu un autentico genio incompreso dell'antichità, Biostene di Atene, fisico, matematico e ricercatore dell'Età Ellenistica, che visse ad Alessandria d'Egitto nel III secolo a.C come direttore della celeberrima Biblioteca di re Tolomeo II.
L'opera – stando agli scarsi frammenti pervenutici – precorreva venti secoli di scoperte scientifiche oggi ritenute appannaggio della modernità, come la teoria della gravitazione universale, l'astronomia del sistema solare, la teoria atomica, i viaggi nel tempo e nello spazio, il magnetismo , l'ottica e molto altro ancora.
Dell'opera, dicevamo, è pervenuta solo una breve traduzione latina del primo capitolo, una sorta di sommario dell'intero lavoro.
In esso si accenna all'Energon, una fonte di energia inesauribile capace di alimentare in eterno ed in modo pulito e rinnovabile i fabbisogni più sfrenati dell'umanità.
Purtroppo i pochi frustoli rimasti del testo biosteniano non ci permettono di fare molte congetture al riguardo (sappiamo però che Biostene è riuscito a potenziare con l'Energon un rozzo microscopio di sua invenzione fino a distinguere le componenti dell'atomo, ea vedere i pianeti al di là di Giove ben prima di Galileo.
Una ricerca recentissima però (maggio 2003), ha scoperto in una lettera dello studioso arabo medievale Abu'l-Walid Muhammad Ibn Ahmad Ibn Rushd un ignorato accenno all'Energon biosteneo:
“Noi pensiamo, che Dio il Clemente e il Misericordioso abbia voluto, nella Sua infinita generosità, donare una certa sapienza anche agli infedeli delle epoche più antiche.
Abbiamo infatti letto in un lungo manoscritto conservato in un monastero dei seguaci del santo profeta Gesù, a Cordova, il cui autore è Biostene figlio di Licofrone, di Atene, che la materia tutta sarebbe pervasa di una potente energia luminosa, ch'egli chiama Energon.
L'Energon sarebbe una sorta di energia luminosa che permea ogni particella del creato, è la forza dell'ordine che si contrappone al disordine che vuole disgregare la materia.
L’Energon, per questo sapiente greco, può essere incanalato e usato tramite un macchinario di cui lui fornisce un dettagliato disegno, e le sue funzioni sono tante quante possono indovinarne l'immaginazione, compresa la guarigione delle malattie che devastano il nostro corpo.
Biostene scrive che l'Energon ha in sé una pulsazione, un andamento ritmico ch'egli paragona all'andirivieni della marea sulla spiaggia, e ch'è il nucleo istesso della vita. Sostiene inoltre – ma questo è espressamente una bestemmia contraria al Sacro Libro di Dio – che l'Energon può non solo risollevare i moribondi ma anche resuscitare i morti!
Egli, sostiene, avrebbe resuscitato dalla tomba una bambina morta da sessant'anni restituendola ai vecchissimi genitori bella e giovinetta com'era nel dì della morte. Avrebbe collegato alle ossa ormai aride lunghi fili di rame in cui faceva fluire e stillare l'Energon, e dopo un giorno la fanciulla sarebbe tornata dal regno dei morti.
Noi non crediamo che ciò sia vero, anche se Biostene giura di avere avuto presenti centinaia di persone, e tuttavia non neghiamo che per il resto avesse gran fama di savio, sebbene venisse accusato – ed indi assolto – da un Alessandrino, di assistere alle copule dei giovini amanti, per ricavare da essi l'Energon più puro e abbondante dopo quello che riuscirono ad ottenere da molte persone concentrate e riunite in preghiera, collegando alle di loro teste molti e strani filamenti metallici. Ma con ciò basta con Biostene."
Ben poco di certo, come si può vedere.
Finora copie integre della Fisica, sia in greco che in latino non sono state ritrovate (un'autentica disgrazia per un'opera i cui resti influenzarono studiosi del calibro di Einstein e Newton), anche se c'è chi non esclude che ne circoli nel mondo arabo una traduzione fattane dallo stesso Abu'l-Walid.
Anche questa, tuttavia, è una semplice congettura.
Anche questa, tuttavia, è una semplice congettura.
(Fonte: (Fonte: http://it.mondoantico.com//fisica/energon.html – pagina consultata il 28/05/2005, non più reperibile)
{1}. Esporrò in questa mia Fisica, il frutto di oltre vent’anni di ricerche e studi nei campi più disparati dello scibile umano, mai o scarsamente esplorati da coloro che mi hanno preceduto nelle epoche antiche.
Continua sul sito: tbosco.substack.com
BIOSTENE DI ATENE
Fisica — Liber I
(Reliquia qua supersunt)
{1}. Esporrò in questa mia Fisica, il frutto di oltre vent’anni di ricerche e studi nei campi più disparati dello scibile umano, mai o scarsamente esplorati da coloro che mi hanno preceduto nelle epoche antiche.
{2}. Dimostreremo, nei numerosi libri che seguiranno, come il mondo su cui viviamo in realtà sia una sfera imperfetta, o piuttosto un irregolare geoide, schiacciato
ai poli e inclinato sul proprio asse, cosa che permette il ciclico alternarsi delle quattro stagioni; vedremo poi come il nostro mondo non sia fermo ma, oltre a ruotare su sé stesso in un moto pari a poco meno di ventiquattro ore, compia un’orbita di tipo ellittico attorno all’astro che prende il nome dal grande dio Helios, il Sole, impiegando un lasso di tempo di 365 giorni, vale a dire la durata di un anno ...
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