mercoledì 15 marzo 2023

Auto elettriche, quanto inquinano realmente le batterie?

 
Tutti stiamo pensando di acquistare una macchina elettrica o ibrida: i media ci rimandano continuamente messaggi e immagini di auto elettriche. 

Sono migliori, non inquinano, sono silenziose, si possono acquistare con notevoli incentivi. 

Veniamo bombardati da immagini di auto elettriche e siamo portati a pensare che possano davvero migliorare la situazione in tema di inquinamento. 

Ma nessuno parla mai delle batterie, che - se non smaltite in maniera corretta - possono diventare delle vere bombe ecologiche.

Ma cosa sono e come sono fatte le batterie delle auto elettriche? ...

Le batterie sono costituite da metalli pesanti e terre rare. 

Solo perché, quindi, le macchine a trazione elettrica non emettono gas nocivi in atmosfera, non vuole dire che siano poco inquinanti. 

Anzi, le batterie rimangono comunque batterie e come tali non si può dimenticare la loro pericolosità. 
A questo proposito, i metalli pericolosi sono quelli che preoccupano di più perché inquinano molto e, uniti agli acidi, possono contaminare le falde acquifere, l’aria, la terra stessa, finendo eventualmente anche nel nostro corpo, visto che mangiamo frutta e verdura che proviene da terreni contaminati.

Ma ci sono tanti tipi di batterie. 

Ci sono le batterie al nickel-metal-idrato
Sono in via di estinzione, progressivamente sostituite con quelle al litio. Si tratta delle prime usate sulle automobili ibride di vecchia generazione, come alimentazione ‘aggiuntiva’ al motore termico a benzina. 

Alcune batterie invece sono al piombo. 
Anche queste stanno per essere rimpiazzate dalle batterie al litio, che sono molto più leggere. La tecnologia delle batterie al piombo è la più antica, ma non la più obsoleta, perché di recente è stata innovata con la tecnologia ‘piombo-gel’, che ne ha migliorato le prestazioni. 

E poi ci sono loro, le più famose e tanto decantate batterie al litio. 

Queste sono le più moderne, ma ne esistono diverse versioni. 
Quelle a litio-polimero LiPo sono pericolose, perché in caso di urto si possono incendiare ed esplodono. Per questo motivo non vengono usate sui mezzi di trasporto, ma trovano applicazione nel mondo dell’Internet of Things (Internet delle cose) per alimentare i sensori di cui sono dotati gli oggetti (batterie ‘thin-film’). 

Versioni sicure e affidabili delle batterie al litio sono quelle a ioni di litio (Li-Ion), quelle a litio-ferro-fosfato (LiFePO₄) e quelle a litio-ferro-ittrio-dei materiali fosfato (LiFeYPO₄). Il problema, come è già stato accennato, è come smaltirle correttamente, senza inquinare l’ambiente, in un modo che sia rispettoso degli animali e di noi umani.

Inoltre, le terre rare sono materiali preziosi, “in via di estinzione” ed è molto importante non sprecarli. Il riciclo è una pratica ottimale, che permette di riutilizzare dei materiali che sono disponibili in misura limitata e che non possiamo permetterci il lusso di sprecare. Lo sfruttamento del nostro pianeta non può continuare all’infinito e dobbiamo renderci conto che solo il riciclo potrà salvarci dal disastro elettronico, soprattutto quando abbiamo a che fare con terre e materiali pericolosi.

Infatti, metalli pesanti, acidi e piombo potrebbero infatti finire dispersi nella natura nel caso in cui non si adottassero le dovute accortezze nello smaltimento e non ci si rivolgesse a dei professionisti. Solo i meccanici qualificati possono mettere in atto tutte le accortezze per evitare lo sversamento di sostanze pericolose nell’ambiente. In questo senso, è quindi meglio diffidare di prezzi troppo concorrenziali, o di meccanici sprovvisti delle necessarie autorizzazioni. Con il loro comportamento illegale, questi ultimi non solo truffano, ma inquinano, permettendo a oli, acidi, metalli pesanti e altro di inserirsi nell’ambiente e, di conseguenza, in tutta la catena alimentare. Per evitarlo, è importante rivolgersi solo ad officine autorizzate - riportate anche sul web - ed essere così sicuri di fare del bene all’ambiente.

Se avete dubbi, domande o richieste particolari contattate il COBAT (Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esauste e i Rifiuti Piombosi). Questo consorzio fa del riciclo il suo lavoro, e raccoglie migliaia di soci tra carrozzieri e meccanici, soci che si battono per un ambiente pulito e sempre migliore.

E se l'importanza del riciclare le batterie è sacrosanta, rimangono invece altri interrogativi: se le auto sono elettriche, sappiamo davvero da dove arriva quell’elettricità?
Arriverà davvero da fonti rinnovabili o arriva da centrali magari a carbone?
Vale la pena pensarci.


Fonte: mondointernazionale.com

Approfondimento:
RICICLARE LA BATTERIA DI UN'AUTO ELETTRICA: A CHE PUNTO SIAMO?


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