mercoledì 7 dicembre 2022

Il teschio di 700.000 anni fa scoperto in una grotta greca invalida la teoria "Out of Africa"?

 
Il teschio umano risalente a 700.000 anni e noto come "l'uomo di Petralona" o "Archanthropus di Petralona" è stato scoperto nel 1959 in una grotta individuata casualmente da un pastore.

Da allora, gli scienziati hanno cercato di scoprire da dove provenisse questo teschio, suscitando molte dibattiti.

Il teschio, che indica il più antico "europeoide" umano (che presenta tratti europei), era incastonato nella parete di una grotta a Petralona, ​​vicino a Calcidica, nel nord della Grecia.

Il dottor Aris Poulianos, membro del dell’UNESCO IUAES (Unione Internazionale delle Scienze Antropologiche ed Etnologiche), in seguito fondatore della Associazione Antropologica della Grecia, è un antropologo esperto che lavorava presso l’Università di Mosca. Era stato invitato dal Primo Ministro greco a tornare in patria e ad una cattedra dell’Università di Atene.

Il suo libro, "L'origine dei Greci" (1960), fornisce un eccellente materiale e dimostrava 
che i Greci sono autoctoni e che le loro radici risalgono agli antichi Greci; ciò contraddiceva le precedenti teorie comunemente accettate, principalmente dall'antropologia tedesca, che davano ai greci origini slave e / o da altri popoli stranieri.
Al suo ritorno in Grecia, il dottor Poulianos  iniziò subito a studiare la grotta di Petralona e il cranio stesso ...


Il reperto risultava risalire a 700.000 anni fa, il che lo rendeva il più antico fossile umano (presentando tratti europei) mai scoperto in Europa di quell’epoca.
Dopo l'ampio studio sul cranio di 700.000 anni, ha concluso che "l'uomo di Petralona" non era collegato alle specie che provenivano dall'Africa.

Le sue argomentazioni si basavano principalmente sull'ortografia quasi perfetta del cranio, sulla forma dell'arcata dentale e sulla costruzione dell'osso occipitale.
Secondo la teoria "Out of Africa", gli "umani anatomicamente moderni" noti come "Homo sapiens" hanno avuto origine in Africa tra 200.000 e 100.000 anni fa prima di diffondersi nel resto del mondo. Questa teoria era correlata al fatto che la maggior parte dei fossili preistorici sono stati trovati in Africa.
Nel 1964, due ricercatori tedeschi, l'antropologo E. Breitinger e il paleontologo O. Sickenberg, che furono invitati in Grecia, suggerirono che il cranio avesse in realtà 50.000 anni, respingendo così la teoria del Dr. Poulianos.

Tuttavia, la ricerca pubblicata negli Stati Uniti nel 1971 sulla prestigiosa rivista US Archaeology, confermò la conclusioni di Poulianos. 

Inoltre, nella rivista, veniva affermato che la presenza umana era diventata evidente dopo la scoperta di strumenti paleolitici della stessa epoca e dalle più antiche tracce di fuoco che siano mai state accese da mano umana.

Le ricerche sono proseguite dal 1975 al 1983, quando gli scavi subirono un’interruzione dovuta alla dittatura in Grecia, i reperti sono rimasti inaccessibili allo studio fino al 1997.

(foto: Riproduzione del teschio dell’uomo di Petralona)

I risultati del Dr Poulianos sono quindi stati contraddetti dai ricercatori convenzionali in materia di evoluzione umana e la sua ricerca è stata soppressa. Il Dr Poulianos e sua moglie sono stati aggrediti e feriti nella loro casa nel 2012 e non sono mai stati trovati i colpevoli. 

Oggi i moderni metodi di cronologia, basati su una analisi stratigrafia della grotta e il suo sedimento nel quale il cranio era stato incorporato, confermano la teoria del Dr. Poulianos.
Ulteriori ricerche nella grotta scoperta hanno rivelato denti e due scheletri pre-umani risalenti a 800,000 anni fa, così come altri fossili di varie specie. 

Più recentemente, il professor CG Nicholas Mascie-Taylor della Cambridge University, ha inviato una lettera al Ministero della Cultura Greco dicendo che la data corretta del cranio è 700.000 anni e non 300.000. Egli ha inoltre contestato l'occultamento di informazioni da parte del governo riguardo a questa incredibile scoperta. 

La più importante conclusione della ricerca, secondo il dottor Poulianos, riguarda la coesistenza di tutti i principali tipi antropologici (africani, Kobi, asiatici, Uomo di Pechino ed europeo, Petralona) nello stesso periodo, circa, rispettivamente 700.000, 500.000 e 750.000 anni fa. 
Ciò significa che l’aspetto delle attuali popolazioni umane si estende a quasi 1.000.000 di anni e non solo 10.000 o 30 mila anni come attualmente stimato in tutto il mondo. 

Tuttavia, indipendentemente dalla controversia scientifica, è triste prendere coscienza che la ricerca non consente a coloro che non sono allineati alla conoscenza “standard” di riscrivere la storia umana.
Potrebbe trattarsi del cover up di una scoperta incredibile alla quale certi poteri non vogliono che il pubblico abbia accesso? 



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