Intervistatore: Davide, come è nata l’esigenza di scrivere questo libro?Davide Rossi: Sono arrivato a scrivere il libro La Fabian Society e Pandemia partendo dall’esame di un mistero politico apparentemente insolubile.
Non riuscivo a capacitarmi, e con me altri milioni di italiani, di come fosse possibile che la gestione della più grande emergenza sanitaria della storia dell’umanità (così ci raccontano da quasi due anni) in Italia fosse affidata a Roberto Speranza.
di Redazione Web Macro
Da assessore all’urbanistica del comune di Potenza a Ministro della Salute. Questa la parabola misteriosa della carriera di Speranza. Prima di lui, nel Conte I (retto dall’alleanza Lega - Movimento Cinque Stelle), ministro della sanità era Giulia Grillo, Carneade anch’essa, ma almeno è un medico, nel M5S si è sempre occupata di tematiche sanitarie e appunto rappresentava, in quel dicastero strategico, l’allora partito più votato d’Italia ...
Che ad un partito inesistente nel Paese e minuscolo in Parlamento quale è LEU (Liberi E Uguali), sia stato assegnato nel governo Conte 2 (quello formato da PD, Cinque Stelle e appunto LEU) un posto di tale importanza è a dir poco strano. Incomprensibile, poi, che sia stato addirittura confermato nel successivo governo Draghi.
Tanto più che anche l’autorevole Der Spiegel inserisce Speranza, assieme a Conte, in un dossier nel quale denuncia le malefatte, le omissioni e gli insabbiamenti nella vicenda coronavirus.
Niente aggiornamento del piano pandemico, nessun potenziamento dei posti letto ospedalieri, protocollo sanitario anti Covid che evita, in modo letale per tanti pazienti, le fondamentali cure domiciliari. Il “nostro” ministro della salute è stato capace solo di chiudere tutto, imperterrito.
Perché proprio lui? Abbiamo già visto che viene da una formazione politica numericamente irrilevante, non ha di suo un carisma o una forte personalità, non si è mai occupato di sanità in vita sua. Insomma, apparentemente non c’è una ragione logica per la quale sia stato nominato in quel ruolo e ne sia stato confermato dopo la rovinosa gestione dell’emergenza. Di passata, ricordiamo solo che la John Hopkins University ha certificato che l’Italia è il Paese al mondo con il più alto numero di morti per Covid per 100.000 abitanti. Un disastro, al quale sarebbe dovuta conseguire una cacciata con ignominia, ed invece ha avuto il premio e sta ancora lì.
Così, per comprendere, mi sono messo sulle tracce della sua carriera e di quella del suo padrino politico, Massimo D’Alema.
Intervistatore: E cosa è nato da questa indagine?
Davide Rossi: Sono emersi legami internazionali, rapporti di potere e di denaro ed intrecci imprevisti. Soprattutto, sono emersi collegamenti fra questi personaggi ed un mondo che da oltre cento anni cerca di condizionare la vita delle persone e persegue il controllo delle masse: la Fabian Society. Alcuni membri dell’élite vittoriana di fine ‘800, fra i quali lo scrittore e spiritista Frank Podmore e l’aristocratico Henry Hyde Campione, diedero vita alla Fabian Society.
Questo nome, Fabian, è ispirato a Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore, il console romano noto per aver combattuto Annibale e per la sua tattica militare. Era detto il Temporeggiatore perché logorava le forze nemiche, evitando scontri in campo aperto, cercando invece una guerra tattica, fatta di atti di guerriglia, di nascondimenti, di avanzamenti e arretramenti. Un prendere tempo per arrivare a colpire in maniera decisiva solo al momento opportuno.
In questo modo il generale romano riuscì a sconfiggere Annibale nella battaglia di Naraggara (presso Zama) nel 202 a.C. che mise fine alla seconda guerra punica e segnò, in pratica, la irreparabile sconfitta dei Punici.
È esattamente questa la via attraverso la quale i fabiani intendono imporre una dittatura collettivistica, uno Stato socialista mondiale che stabilisca il nuovo ordine. Vogliono instaurare un socialismo guidato da una ristretta aristocrazia del potere, ma non attraverso un atto rivoluzionario immediato quanto piuttosto attraverso il gradualismo, un prendere il potere un po' alla volta, con riforme da attuare inserendosi man mano nei gangli delle istituzioni esistenti trasformandole, in modo quasi impercettibile, dall’interno. Solo quando si saranno realizzate le condizioni ottimali, allora occorrerà dare la zampata finale, colpire duro e se necessario usare anche la violenza per completare l’opera.
George Orwell, l’autore del romanzo distopico “1984”, era uno dei fabiani più illustri. Quante volte, da quando è scoppiata la cosiddetta pandemia, lo avete sentito citare? Forse è perché la spaventosa società del controllo da lui descritta in “1984” è quanto di più simile a quanto ci sta accadendo negli ultimi due anni. Il socialismo tecnocratico, della sorveglianza e della manipolazione delle masse è quello che viene descritto da Orwell nelle sue opere ed è, come viene accuratamente spiegato nel libro, l’ossessione dei fabiani.
Intervistatore: Ma chi sono i fabiani oggi?
Davide Rossi: Alla Fabian appartiene tutta la classe dirigente del partito laburista inglese fin dalla sua fondazione e l’intera galassia del mondo progressista internazionale è legata e guarda a quel mondo come un punto di riferimento.
Persino Mario Draghi, e questa è una notizia nota a pochissimi, si richiama esplicitamente a quella tradizione politica e culturale.
Per questo, nel libro viene approfondito chi è davvero Draghi e quali interessi serve.
Con dati oggettivi e documenti alla mano, viene messo profondamente in discussione il dogma per il quale Draghi sarebbe riuscito a compiere la sua straordinaria carriera grazie alla sua eccezionale competenza. È sicuramente una persona intelligente ed abilissima, ma il suo successo deriva piuttosto dall’essere estremamente funzionale a certi poteri.
Nel libro vengono smontati, uno ad uno, i presunti grandi successi che vengono attribuiti all’attuale presidente del consiglio.
La complessità del mondo fabiano e la contiguità ad esso di personaggi del calibro di George Soros, Tony Blair e Ursula Von der Leyen viene documentata nel libro. La storia ed il potere della Fabian Society ci offrono una chiave di lettura inedita a quello stravolgimento epocale che ha cambiato le nostre vite e che va sotto il nome di Pandemia.
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