mercoledì 5 gennaio 2022

Sei intriganti racconti medievali che oggi diventerebbero dei film spettacolari

Il Medioevo è spesso considerato come un'epoca lunga, pesante e relativamente priva di cultura. Ma questi mille anni di storia non possono essere ricondotti a una semplice etichetta: furono protagonisti di un'evoluzione incredibile delle strutture sociali, economiche e politiche, e ricchi di tante diverse sfaccettature sotto moltissimi punti di vista. 

Così come i popoli dell'era classica trovarono il modo di raccontarsi con poemi epici, commedia e tragedia (e non solo, ovviamente), la complessità dei popoli europei medievali, umana e sociale, trovò espressione in molte nuove opere. Storie che, un po' come tutti i prodotti letterari, si dipanano intorno ai temi, ai sogni e ai timori di quei tempi.

Molte di queste storie, oggi, ci giungono in forme e con stili a noi poco familiari, ma i contenuti di alcune sono assolutamente accattivanti. Non solo perché parlano di ciò che eravamo un millennio fa, ma perché sono dense di colpi di scena, tradimenti e fazioni, bollenti seduzioni, mondi fantastici, lupi mannari, cavalieri e re leggendari. Ma anche, e forse inaspettatamente, di donne armate di spada.

Quest'anno, un film ispirato dal poema cavalleresco Sir Gawain e il Cavaliere Verde ha avuto un inaspettato successo. L'idea azzeccata, secondo molti, è proprio quella di attingere da una fonte decisamente promettente: quelle storie medievali che, accattivanti nel contenuto, potrebbero essere "riconfezionate" per arrivare al grande pubblico del XXI secolo ...


Commentando Sir Gawain e il Cavaliere Verde, Richard Godden, autore e ricercatore della Louisiana State University, ha spiegato che i poemi e le storie medievali spesso superano le aspettative dei lettori: le persone tendono a pensare che le letteratura medievale non avesse un senso della soggettività e di autoconsapevolezza, e che nel medioevo ci fosse pochissima introspezione. Ma non è così. Sir Gawain e il Cavaliere Verde, a dire il vero, è un romanzo di formazione: parla del percorso che Gawain intraprende per diventare un uomo, per crescere.

Per dimostrarvelo, abbiamo raccolto sei racconti medievali il cui adattamento cinematografico potrebbe essere spettacolare, sia dal punto di vista umano che dal punto di vista di intreccio, scenari e colpi di scena.

Amis and Amile

Una raffinata miniatura in un manoscritto di Amis and Amile

Una straordinaria leggenda cavalleresca di amicizia e sacrificio, in cui si intrecciano temi religiosi ma viene anche descritta una declinazione molto particolare di amicizia maschile, che si tinge di sfumature affettuose e affettive. 

Amis e Amile (Amico e Amelio) erano destinati ad un'amicizia speciale, rispecchiante, forse archetipica di quelle relazioni che trasformano due persone in una sola: di uguale nobiltà, i due uomini erano stati concepiti nella stessa ora, nati nello stesso giorno, in due paesi della Francia lontani fra loro. Quando i genitori dei due bambini furono avvisati della coincidenza, si accorsero che le fattezze dei due bambini li rendevano indistinguibili l'uno dall'altro.

Nel tempo, Amis e Amile strinsero un'amicizia talmente profonda che, una volta che non ebbero possibilità di vedersi per ben due anni, quando, infine, si incontrarono di nuovo: "scesero dai cavalli e si abbracciarono e baciarono l'un l'altro, e ringraziarono Dio per essersi ritrovati. E si giurarono perpetua fedeltà e amicizia e cameratismo sulla spada di Amile, nella quale c'erano delle reliquie". Dopo di che, insieme, andarono alla corte del re di Francia.

Qui, Amis si finge Amile in un torneo per salvargli la vita e vincere per lui la figlia del re, che ne divenne la moglie. Ma, come punizione divina per aver commesso spergiuro, Amis venne colpito dalla lebbra e qualche tempo dopo fu portato sulla soglia della casa di Amile. Lui e la moglie accolsero l'amico e si presero cura di lui. 

Di notte, l'angelo Raffaele visitò Amis, e gli disse che c'era un unico modo per guarire: Amile avrebbe dovuto uccidere i figli e far fare all'amico il bagno nel loro sangue. L'amico, che per caso aveva sentito tutto, è straziato dal conflitto interiore, ma infine decide tragicamente di sacrificare i figli pur di salvare Amis, che torna subito in salute.

Il giorno dopo, per miracolo, i figli di Amile tornano in vita.

Silence

Roman de Silence. Nottingham, WLC/LM/6, f. 203r

Le Roman de Silence, risalente al XIII secolo, racconta la storia di una ragazza chiama Silence, che viene cresciuta come un ragazzo per darle la possibilità di ricevere un'eredità. Bella e talentuosa, Silence impara a combattere e scappa con dei menestrelli per arrivare infine alla corte del re d'Inghilterra. La regina prova a sedurla, ma viene rifiutata. Allora la accusa di stupro, e seguono varie peripezie: alla fine, il re accetta di perdonare Silence se sarà in grado di catturare Merlino, pensando che sia una compito impossibile da portare a termine, visto che questo "può essere catturato solo dall'inganno di una donna".

Con sorpresa di tutti, Silence riesce a catturare Merlino, che arriva a corte e rivela tutto: non soltanto della vera identità di Silence, ma anche che la regina ha un amante, un uomo che (ironicamente) è travestito da suora. 

Alla fine, dunque, la regina e il suo amante vengono giustiziati, e Silence assume la sua identità femminile e sposa il Re. Questa storia, oltre alle componenti avventure, rivela che le norme di genere nel Medioevo non erano rigide come possiamo pensare.

Awilda la pirata

Alf, all'inseguimento della principessa, uccide i due rettili 
che salvaguardavano la sua castità. // Wikimedia // PD

La storia della principessa Awilda è stata raccontata dallo storico danese del XII secolo Saxo Grammaticus, e benché qualcuno dica che sia vissuta per davvero nel V secolo, molti la ritengono una figura leggendaria.

Awilda fugge dalla corte prima di sposare l'eroico Alf, e diventa una pirata, ottiene una flotta di navi e razzia i mari del nord. Un giorno, scontrandosi con Alf in battaglia, il suo elmo cade e questo la riconosce come il suo amore perduto da tempo.

I due si abbracciano, si sposano e lei abbandona l'armatura. Se pur la pirata Awilda abbandona la grinta combattiva non appena incontrato "il suo uomo", la storia offre la possibilità di concepire i vichinghi in modo più complesso rispetto alle stereotipica rappresentazione con gli elmi cornuti.

Le Historie di Nithard

La battaglia di Fontenoy fu combattuta il 25 giugno 841 per la spartizione dell'Impero Carolingio // Wikimedia

Le Historie di Nithard (italianizzato Nitardo) raccontano la storia della disgregazione dell'impero carolingio avvenuta nel IX secolo. Si tratta di una Brüderkrieg, una "guerra dei fratelli", che scoppiò nell'840, quando l'Imperatore Ludovico il Pio lasciò l'impero carolingio ai suoi tre figli, dando il via a un lungo e terribile conflitto che avrebbe diviso nuovamente il cuore dell'Europa.

Nithard racconta anche di concubine, tradimenti sul campo di battaglia, re rinchiusi nei monasteri, incursioni vichinghe a sorpresa e, infine, dipinge la malinconica e deludente immagine di un impero che va in pezzi. 

Le ultime parole del testo, probabilmente scritte poco prima che lo stesso Nithard fosse ucciso in un'incursione vichinga, parlano di una gigantesca tempesta di neve primaverile nell'843 d.C: "il tempo fuori stagione ha ucciso l'ultima speranza di qualcosa di buono a venire".

Le avventure di Gillion de Trazegnies

Gillion uccide il re Ysore e libera il Sultano

In parte diario di viaggio, in parte romanzo e in parte poema epico, questa storia ripercorre le emozionanti gesta del nobile Gillion de Trazegnies mentre si reca in pellegrinaggio a Gerusalemme, dopo aver preso l'impegno con Dio se questo avesse fatto sì che sua moglie restasse incinta. 

Durante la navigazione verso la Terra Santa, la nave di Gillion viene attaccata dai Saraceni, e nonostante un valoroso combattimento, i cavalieri sono sopraffatti. Gillion viene fatto prigioniero dal Sultano d'Egitto, gettato in prigione e destinato all'esecuzione.

Gillion, disperato per la propria vita, si guadagna comunque le attenzioni della figlia squisita del Sultano, Gracienne. Quando vede Gillion nudo fino alla vita e legato a una colonna, in attesa di essere trafitto dalle frecce che lo avrebbero giustiziato, si innamora perdutamente di lui e prega il padre di risparmiare la vita del cavaliere. Come per la storia (di molti secoli dopo) di Pocahontas, che salva John Smith dalla condanna a morte di suo padre, le differenze di razza e religione non possono fermare il vero amore. Il Sultano rilascia il suo prigioniero ed è successivamente così impressionato dalle qualità cavalleresche di Gillion che lo assume per guidare le truppe saracene.

Nel frattempo, un amico della moglie di Gillion, segretamente innamorato di lei, si offre di andarlo a cercare. Quando lo trova, lo inganna dicendogli che la moglie è morta. 

Nonostante il crescente amore tra Gillion e Gracienne, i due rimangono casti. Un cortigiano connivente escogita però un piano per screditare Gillion, e accusa i due di avere relazioni sessuali proibite. A quel punto, dopo che Gillion batte il cortigiano in battaglia, il Sultano permette a Gillion e Gracienne di sposarsi. Sfortunatamente per lo sposo, ora è (inconsapevolmente) sposato con due donne contemporaneamente.

I due figli di Gillion, andati alla sua ricerca, lo trovano e gli rivelano che non solo è l'orgoglioso padre di due robusti gemelli adolescenti, ma che la amata madre, Marie, è ancora viva. Gillion si trova in una situazione piuttosto difficile. Come ulteriore motivo di preoccupazione, le due mogli decidono di incontrarsi. Le due donne si sentono immediatamente come due sorelle perdute da tempo, e accettano convenientemente di ritirarsi insieme in un convento di suore.

Ambientato su un esotico sfondo orientale, il racconto racchiude gli elementi più elettrizzanti del genere romantico occidentale - amore, malvagità, lealtà e guerra.

Il racconto della donna di Bath (Chaucer, The Canterbury Tales)

Il cavaliere incontra la vecchia megera // Wikimedia // PD

Il racconto della donna di Bath fa parte della raccolta di racconti di Geoffrey Chaucer (I racconti di Canterbury). Altre versioni di questa storia erano già in circolazione quando Chaucer la scrisse, ma non c'è dubbio che l'autore diede un tocco distintivo al racconto, interessato soprattutto - e di nuovo noi del XXI secolo potremmo sorprenderci - all'opportunità di approfondire la psicologia femminile.

Nel racconto narrato dalla donna di Bath, un cavaliere della corte di Re Artù violenta una fanciulla. Re Artù lo condanna a morte, ma la regina interviene e gli dà la possibilità di salvargli la vita, ma solo se riesce a trovare la risposta alla domanda "cosa è che le donne desiderano di più?".

Dopo molte ricerche, il cavaliere incontra una vecchia megera che dice di poterlo aiutare, ma solo se promette di fare qualunque cosa lei chieda. La risposta che fornisce, in effetti, soddisfa la regina: ciò che le donne desiderano di più il controllo sui loro mariti.

Questa risposta salva la vita del cavaliere, ma la richiesta della vecchia, con grande orrore di lui, è che la sposi. La prima notte di nozze, lei gli offre una nuova scelta: può essere una moglie onesta e fedele, oppure può essere bella, ma non per forza fedele. Il cavaliere le risponde che la scelta è sua. Lei, allora, annuncia che si trattava di un'altra prova, e lui l'ha superata: la donna diventerà bella e fedele.


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