mercoledì 8 aprile 2020

Levitazione acustica: un’antica “tecnologia” ritrovata?

Nel mare d’informazioni in cui ci troviamo immersi e nel quale spesso annaspiamo, ci sono notizie straordinarie che passano in secondo piano con una facilità estrema. Come è successo, ad esempio, con la scoperta di un nuovo metodo di levitazione acustica “in movimento”. 

L’esperimento, descritto sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, è stato sviluppato dal gruppo di ricerca del Politecnico di Zurigo, guidato dall’italiano Daniele Foresti.

Le proprietà del suono, come la pressione esercitata dalle onde acustiche, erano già state sfruttate per mantenere in aria piccoli oggetti , ma si è sempre trattato di levitazione statica. Daniele Foresti, invece, è riuscito a manipolare e muovere piccole quantità di oggetti solidi e liquidi, senza alcun tipo di contatto con altri strumenti.
Evitando così interazioni o contaminazioni come quelle che avvengono in chimica e nella produzione di farmaci.
Per “muovere” gli oggetti sospesi il ricercatore italiano ha utilizzato “tanti levitatori, l’uno vicino all’altro, come per far passare la palla da uno all’altro, guidando in questo modo il movimento di un oggetto”.

Sfruttando le vibrazioni del suono è dunque possibile levitare, trasportare in aria e ruotare oggetti di qualsiasi materiale con una sezione fino a 7 millimetri, senza limiti di lunghezza.

Il levitatore può muovere gocce di leghe metalliche fuse, che possono essere mescolate insieme per formare nuovi materiali oppure per l’incapsulamento del solido-liquido. Oppure si può eseguire la trasfezione del DNA (inserimento di materiale genetico nelle cellule) evitando in questo modo problematiche che insorgono con le tecniche tradizionali.

La levitazione acustica non l’abbiamo di certo inventata noi, – afferma Daniele Foresti- strumenti per la levitazione acustica, ossia l’utilizzo di onde sonore per mantenere in aria piccoli oggetti, esistevano da decenni”.
E’ possibile allora che fin dai tempi più remoti la levitazione acustica fosse conosciuta e sperimentata? ...


Già nella Bibbia in effetti si narra che gli ebrei, dopo aver girato per una settimana intera attorno alle mura della città di Gerico, suonando le loro trombe, fecero crollare le ciclopiche mura della città ..


Anche uno dei complessi di templi Maya più misteriosi, quello di Uxmal, sarebbe stato realizzato sfruttando le levitazione acustica. Una leggenda maya narra che “il lavoro di costruzione era facile, non dovevano far altro che un fischio e le pesanti pietre andavano al loro posto”.


Anche il mistero che circonda gli antichi Egizi e la costruzione delle piramidi, considerate dei giganteschi diapason, rimanda al concetto di levitazione sonora.

I sacerdoti egizi erano depositari delle “Parole del Potere” che, se pronunciate correttamente, producevano un modello tridimensionale in risonanza con l’Etere, generando l’effetto desiderato o un’energia in grado di spostare gli oggetti.

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Nel suo libro The Lost Techniques (1961) l’ingegnere svedese Henry Kjellson raccontò la strabiliante esperienza di un suo amico, il Dr. Jarl, durante un soggiorno in Tibet. 

Il Dr. Jarl ebbe la possibilità di documentare la pratica adottata dai monaci che riuscivano a sollevare e spostare massi pesantissimi usando unicamente la levitazione acustica. Un fenomeno che per le leggi fisiche note non poteva esistere: utilizzando il suono di determinati strumenti i monaci riuscivano a sollevare grosse pietre che raggiungevano un’altura a 250 m più in alto dove, con l’aiuto di alcuni yak, altri monaci li ricevevano e li sistemavano.

Il blocco era lungo un metro e largo un metro e mezzo e posizionato a 250 metri dalla parete di roccia. A 250 metri di altezza, si trovava una piattaforma con una cavità a forma di ciotola con il diametro di un metro e profonda quindici centimetri.
Diciannove strumenti musicali sono stati posizionati in un arco di 90 gradi a una distanza di 63 metri dalla lastra di pietra. Il raggio di 63 metri è stato misurato con precisione. Gli strumenti musicali consistevano di 13 tamburi e sei trombe (Ragdon).
Otto dei nove tamburi avevano una sezione trasversale di un metro e una lunghezza di un metro e mezzo. Quattro tamburi erano di medie dimensioni con una sezione trasversale di 0,7 metri e una lunghezza di un metro. L’unico piccolo tamburo aveva una sezione trasversale di 0,2 metri e una lunghezza di 0,3 metri. Le trombe avevano tutte la stessa dimensione: una lunghezza di 3,12 metri e un’apertura di 0,3 metri. I grandi tamburi e tutte le trombe erano fissate su supporti che potevano essere regolati con staffe in direzione della lastra di pietra.
I grandi tamburi erano fatti di metallo con lo spessore di 3 mm e avevano un peso di 150 kg, aperti a un’estremità, mentre l’altra estremità aveva un fondo metallico, su cui i monaci battevano con grandi mazze di cuoio. Dietro ogni strumento era una fila di monaci. Di seguito lo schema di quanto descritto.

Non sappiamo con esattezza quando accadde questo episodio, ma l’ingegnere svedese lo descrive molto dettagliatamente, utilizzando schemi geometrici e disegni.

La levitazione acustica potrebbe essere la risposta alle misteriose costruzioni megalitiche sparse per il mondo?


Come, ad esempio, la Città di Puma Punku che fa parte del complesso archeologico di Tiahuanaco, uno dei siti archeologici più antichi e misteriosi della Terra, sull’altopiano andino ad un’altezza di 4 mila metri. 
La Porta del Sole fu ricavata da un unico blocco di andesite dal peso di 100 tonnellate.

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Anche in India e Tibet la levitazione è ancora oggi praticata dagli yogi e dai monaci buddisti .

Si narra che nel 527 A.D., il fondatore Hindu del Buddhismo Zen, Bodhidharma, visitò il Monastero Tibetano Shaolin e insegnò ai monaci a controllare l’energia del corpo allo scopo di praticare la levitazione.
Anche Santa Teresa D’Avila fu soggetta a fenomeni di levitazione, alcuni di essi documentati (duecentotrenta sacerdoti cattolici l’hanno vista volare) e descritti nel volume ”Libro de Su Vida”. La santa ha descritto così il fenomeno: ”la levitazione arriva come un colpo, improvvisamente e chiaramente, prima di raccogliere i pensieri e prenderne coscienza, ti senti portare via da una nuvola e una grande aquila…sapevo di essere in aria…devo dire che quando finiva la levitazione, mi sentivo stranamente leggera nel corpo come se non avessi peso.

Fino ad oggi la scienza moderna ha ottenuto la levitazione attraverso diversi principi fisici, soprattutto magnetici, elettrostatici e ottici, in grado di contrastare la forza di gravità.

Tuttavia l’aspetto affascinate di questo esperimento di levitazione acustica è che la manipolazione non dipende dal materiale con cui sono costituiti gli oggetti. E questo può aprire la strada a varie applicazioni nel campo della gestione di materiali tossici, pericolosi o radioattivi. Ma esperimenti come questo ci ricordano anche che le leggende del passato sono meno misteriose di quanto immaginavamo.
E che la scienza, spiegando e dimostrando quei fenomeni cosiddetti “inspiegabili”, può divenire uno strumento in grado di collegarci con la parte più divina che è in noi.

Fonte: contronotizia.altervista.org
(L'articolo, già pubblicato qui nel 2014, è stato corretto e ampliato)



Si può leggere anche:
Levitazione con uso del Suono – Le proprietà del suono (con resoconto più dettagliato dell'esperienza del Dr Jarl)

2 commenti:

  1. Sono convinto che la pratica della trasfezione sia da circoscrivere ad esclusivo appannaggio dell'apprendista stregone.
    La levitazione sonora come quella magnetica può essere destinata a molti altri usi.

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  2. Il Vangelo di Giovanni inizia con : "In principio era il logos...".

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